Ti è venuta voglia di partire per un bel weekend a Napoli? Qui ti parlo del mio, e di tutte le belle cose che sono riuscita a vedere in due giorni circa!

- Weekend a Napoli? Ecco il mio itinerario a piedi!
- Il mio itinerario di un
weekend a Napoli: si parte!
- Piazza del Plebiscito
- Castel dell’Ovo e il lungomare
- Castel Nuovo
- Galleria Umberto I
- Via Toledo
- Quartieri Spagnoli
- Chiesa del Gesù Nuovo
- Basilica e Chiostri di Santa Chiara
- Spaccanapoli
- Via San Gregorio Armeno
- Cattedrale di Napoli
- Via dei Tribunali
- Cappella di Sansevero
- Monumento a Dante
- Cimitero delle Fontanelle
- INFO UTILI
Sono stata per il mio weekend a Napoli un paio di mesi fa, a dir la verità per una questione lavorativa. Però, mentre prenotavo i trasporti (un Milano-Napoli e ritorno in autobus notturno… cose da duri! Ahahah), mi è venuta la voglia di scoprire questa città, che avevo visitato solo da piccola, parecchi anni fa, e che mi incuriosiva davvero tantissimo.
E così, ecco fatto! Sono partita un giorno prima e, sbocconcellando momenti liberi dal lavoro, direi che mi sono fatta due giorni pieni di visita alla città. Spulciando online come faccio sempre per cercare qualche info prima di partire, ero partita con l’idea di vedere almeno alcune delle 10 cose elencate in questo post del magazine di Expedia Explore; alla fine non le ho viste tutte, anzi… Ma mi sono rifatta con tante altre stupende attrazioni. 🙂
Weekend a Napoli? Ecco il mio itinerario a piedi!
Visto il tempo ridotto, mi sono limitata al centro cittadino, e non ho potuto dedicarmi a molte visite a musei o a interni in generale (a parte alcune chiese): questo mi sembra davvero un ottimo motivo per tornare! Mi piacerebbe visitare gli interni del Maschio Angioino, il Duomo con più calma, Napoli Sotterranea, il Museo Archeologico… parecchie cose: sì, devo assolutamente tornare!
Ma nel frattempo? Beh, ho pensato che, se anche tu ti trovi per un solo weekend a Napoli, magari può interessarti questo itinerario tra le icone della città; un itinerario da seguire rigorosamente a piedi, seguendo il profilo delle piazze, dei vicoli e delle scalinate.
Il mio itinerario di un weekend a Napoli: si parte!
Ecco la mappa del mio itinerario: puoi seguirla alla lettera, oppure prendere spunto per itinerari più lunghi o più brevi.
Piazza del Plebiscito
Poiché alloggiavo in un ostello non molto lontano, il mio weekend a Napoli (e il mio incontro con Danilo, il napoletano DOC che mi ha fatto da cicerone per un giorno) inizia da uno dei luoghi più famosi della città: Piazza del Plebiscito. Qui, in una delle piazze più grandi d’Italia, sul lato est si trova innanzitutto la facciata del grande Palazzo Reale. Costruito a partire dal 1600 in stile rinascimentale e rimaneggiato nel corso di oltre due secoli, il palazzo è stato soprattutto la residenza dei sovrani borbonici, più o meno ininterrottamente dal 1734 al 1861; oggi è aperto al pubblico come Museo dell’Appartamento Reale, e si può visitare anche il Giardino del palazzo, che deve essere stupendo!
Facendo scorrere lo sguardo sui lati della piazza, con Palazzo della Prefettura da un lato e Palazzo Salerno dall’altro, si arriva infine alle due grandi statue equestri, realizzate dal Canova e raffiguranti Carlo III di Borbone e suo figlio Ferdinando I, e poi all’altro grande edificio della piazza: la Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola. La chiesa fu voluta da re Ferdinando I delle due Sicilie, che la fece erigere a partire dal 1816 in ringraziamento a San Francesco da Paola, pregato affinché la dinastia borbonica potesse reinsediarsi in città dopo l’arrivo di Gioacchino Murat. Costruita su pianta rotonda, è una sorta di Pantheon con un porticato (davvero bello) annesso: l’interno è sicuramente meno suggestivo del fratello maggiore romano, ma è comunque molto bella anche solo per una visita veloce ai marmi policromi del pavimento e al colonnato che gira tutto intorno alle pareti interne.
La leggenda della Regina Margherita
È molto probabile che, passeggiando per la piazza durante il tuo weekend a Napoli, tu riesca a incontrare napoletani o turisti intendi a camminare bendati. No, non sono pazzi: stanno solo cercando di rompere la maledizione della Regina Margherita! La leggenda vuole, infatti, che la regina concedesse la grazia ai condannati a morte una volta al mese, ma a una condizione: che, bendati e a partire dall’ingresso del Palazzo Reale, riuscissero ad attraversare la piazza e a oltrepassare le statue equestri dall’altra parte. Si racconta che, però, la regina avesse scagliato una maledizione a causa della quale, effettivamente, nessuno ci riuscì mai.
A oggi, pare che ancora nessuno ci sia riuscito, ma il motivo è un po’ meno fantasioso: visti l’ampiezza della piazza e, soprattutto il suo pavimento sconnesso, una volta bendati si perde completamente il senso dell’orientamento. Io ci ho provato e, incredibile, sono andata benissimo! Fino a oltre metà della piazza sono andata dritta come un fuso. Poi, come mi hanno raccontato, all’improvviso ho virato a destra senza un motivo apparente e… ciao statue! Devi provare anche tu, sia mai che tu riesca a spezzare l’incantesimo?
Castel dell’Ovo e il lungomare
Piazza del Plebiscito, il “salotto di Napoli”, si trova a poche centinaia di metri da un altro elemento importantissimo della città: il mare!! Ne sentirai il richiamo e non potrai fare altro che andare: basta prendere Via Cesario Console e, alla fine, sarai su Via Nazario Sauro, a due passi dall’acqua. Oltrepassate la Statua di Umberto I e la stupenda Fontana del Gigante, ben presto arriverai alla prossima meta di questo weekend a Napoli: Castel dell’Ovo. I periodi angioino e aragonese hanno rimaneggiato l’antico aspetto normanno del Castello, rendendolo ciò che possiamo vedere oggi: una stupenda e imponente struttura sull’antico isolotto di Megaride. Ma, in realtà, il castello ha origini ancora più antiche: qui sorse la villa privata del politico e militare romano Lucio Licinio Lucullo, nel I secolo a.C.! Da antica villa romana, nel corso dei secoli questo luogo è stato convento fortificato, castello medievale, prigione di Stato…
Oggi è un luogo che fa la storia di Napoli, e che si può visitare liberamente; vi vengono spesso organizzati convegni ed eventi, ma tu puoi entrare, gironzolare tra le stanze spoglie e, soprattutto, affacciarti sulla grande terrazza merlata per goderti il panorama su Chiaia, Posillipo e giù fino a Marechiaro.
Io non ho avuto tempo, ma qua si trovano anche il Museo di Etnopreistoria e il porto turistico Borgo Marinari, con locali e ristorantini. Ah, vuoi sapere perché Castel dell’Ovo si chiama così? La leggenda narra che Virgilio nascose un uovo in una gabbia nelle segrete del castello; quest’uovo è super importante! La sua rottura provocherebbe non solo il crollo del castello, ma anche rovine e catastrofi per l’intera città di Napoli.
Castel Nuovo
Da Via Partenope puoi spingerti a ovest lungo tutto il bel Lungomare Caracciolo e oltre: puoi camminare fin dove hai voglia e tempo! Altrimenti, se vuoi continuare a seguire il mio itinerario di un weekend a Napoli, torna sui tuoi passi verso il centro cittadino, e dedica qualche momento al Castel Nuovo, un altro dei castelli cittadini. Forse lo conosci più facilmente come Maschio Angioino! Inizialmente un castello medievale (fu voluto da Carlo I d’Angiò nella seconda metà del 1200), fu residenza reale e fortezza, ma anche centro di cultura da cui passarono tantissimi artisti e letterati. Oggi, al suo interno si trova il Museo Civico (che, di nuovo, non sono riuscita a visitare); se non hai tempo per il museo, passa almeno a dare un’occhiata da fuori, e affacciati nel cortile interno!
Galleria Umberto I
A pochi passi dal Maschio Angioino si trova una delle cose migliori viste durante il mio weekend a Napoli: la Galleria Umberto I. Ho avuto la fortuna di vederla la mattina presto, ancora praticamente deserta: una luce tenue sembrava filtrare da ogni direzione e mi ha quasi emozionato! Nonostante credo che abbiano proprio due anime diverse, è impossibile non fare il paragone tra questa e la Galleria Vittorio Emanuele di Milano: entrambe sono a forme di croce con una grande cupola vetrata al centro. La Galleria Umberto I fu costruita dal 1887 al 1990 come progetto di risanamento di un quartiere malfamato, dove malaffari, delitti e persino epidemie di peste erano all’ordine del giorno; credo proprio che non resterai indifferente alle bellissime facciate Liberty dei palazzi interni e alle lunette di stucchi e decorazioni proprio sotto al soffitto di vetro a volta.
Via Toledo
Il braccio ovest della galleria sbuca direttamente in Via Toledo, sicuramente una delle vie più note e che percorrerai più volte durante il tuo weekend a Napoli. Chiamata così perché voluta dal viceré Pedro Álvarez de Toledo nel 1536, la via divenne fin da subito centro culturale e commerciale di Napoli. Inizia da Piazza Trieste e Trento, a due passi da Piazza del Plebiscito, e corre verso nord fino a Piazza Dante; in mezzo, una gran quantità di negozi e locali di tutti i tipi (street food quanto ne vuoi!). Tra un acquisto e una sfogliatella, non dimenticare di guardare all’insù ogni tanto: troverai bellissimi palazzi che sfilano sotto ai tuoi occhi uno dietro l’altro. Di Via Toledo voglio menzionarti due attrazioni in particolare.
Gran Caffè Gambrinus
Prima di tutto, il Gran Caffè Gambrinus, che si trova praticamente in Piazza Trieste e Trento. È considerato uno dei primi 10 Caffè d’Italia, ed è decorato in stile Liberty con meravigliosi stucchi, drappi rossi e lampadari scintillanti; ma all’interno troverai anche diverse opere importanti, alcune firmate Gabriele D’Annunzio o Filippo Tommaso Marinetti! Fondato nel 1860 al piano terra del Palazzo della Prefettura, non ti dico quanti personaggi illustri sono passati di qui dalla Belle Époque fino ai nostri giorni; fermati anche tu, almeno per un caffè al bancone! A proposito: pare che la tradizione del caffè sospeso sia nata proprio qui.
Proprio qui davanti puoi anche dare un’occhiata alla Fontana del Carciofo e alla piccola Chiesa di Sa Ferdinando, dove ho trovato (a maggio) un bellissimo presepe.
Stazione metropolitana
La seconda attrazione di questa via che non puoi perderti durante il tuo weekend a Napoli è la stazione metropolitana di Toledo, che il canale CNN e la rivista The Daily Telegraph hanno consacrato come stazione metropolitana più bella d’Europa. Linee ondulate, mosaici finissimi, blu e ocra dappertutto: sembra di essere in un luogo a parte, in un altro mondo! L’opera è firmata dall’architetto spagnolo Óscar Tusquets ed è stata conclusa nel 2012.
Quartieri Spagnoli
Da Via Toledo, addentrarsi nelle viscere dei Quartieri Spagnoli è un attimo! San Ferdinando, Avvocata, Montecalvario: sono questi i famosi quartieri chiamati “spagnoli” perché sorti per accogliere le guarnigioni militari spagnole nel XVI secolo. La nomea di quartieri di malaffare esce fuori proprio fin da subito, tra prostituzione e criminalità; eppure, non mi farei spaventare: nascosto tra il reticolo di vicoli, le strade sconnesse, le scalinate, i bassi napoletani e i panni stesi ad asciugare al sole, mi sembra ci sia tutto il cuore di Napoli che batte. Io ho scattato mille foto alle strade, ai gatti più o meno randagi, ai piccoli negozi di ortofrutta, ai ristorantini, alle bandierine che corrono da un palazzo all’altro.
È vero: non è una zona di quelle proprio super linde e pulite, dove i palazzi sembrano nuovi e la gente del posto si comporta come piccoli lord; ma insomma, chi se ne frega! Mi sembra di aver visto una Napoli davvero autentica e verace, ai Quartieri Spagnoli. E, soprattutto, ho visto e fotografato una quantità impressionante di street art stupenda: se ne sei appassionato, non puoi perderla! Maradona (insieme ad altre opere stupende) ti aspetta, per esempio, in Via Emanuele de Deo.
Chiesa del Gesù Nuovo
Terminata la visita ai Quartieri, è tempo di ritornare su Via Toledo, camminare verso nord ed entrare a destra in Via Capitelli. Presto ti ritroverai in Piazza del Gesù Nuovo, un’ariosa piazza con al centro la bella Guglia della Misericordia. Di sicuro, il tuo sguardo sarà attratto dalla particolare facciata della Chiesa del Gesù Nuovo, che sembra tutto tranne la facciata di una chiesa! Ti consiglio vivamente di entrare: gli interni barocchi sono stati una delle mie cose preferite del mio weekend a Napoli!
Ti perderai nella vastità di questa chiesa cinquecentesca, in cui si trovano anche i resti di San Giuseppe Moscati, un medico campano vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900, e santificato nel 1987. È conosciuto come il “medico dei poveri”, poiché trascorse praticamente tutta la vita a occuparsi della cura dei sofferenti, spesso curandoli gratuitamente o addirittura aiutandoli economicamente. Nei pochi minuti che sono stata lì, diverse persone sono passate, hanno preso la mano della statua del santo e l’hanno ringraziato per aver risposto in qualche modo alle loro preghiere: un bellissimo esempio di come scienza e fede possano, qualche volta, coesistere.
Basilica e Chiostri di Santa Chiara
Il tuo weekend a Napoli ti regala una bella giornata di sole? È con il sole che, secondo me, i monumentali Chiostri di Santa Chiara danno il meglio di sé. Se hai poco tempo, ti consiglio vivamente di pagare il biglietto per vedere almeno il chiostro maiolicato, o Chiostro delle Clarisse, perché è un vero spettacolo: sembra di stare un po’ in Sicilia e un po’ in Portogallo!
La bellezza delle colonne e delle panche in maioliche bianche, gialle e blu è dovuta all’artista napoletano Domenico Antonio Vaccaro, che si occupò del chiostro nel 1739. Concediti un pochino di tempo per passeggiare sotto al portico affrescati, tra i giardini e le meravigliose maioliche che, splendenti sotto al sole, raffigurano scene mitologiche e campestri, paesaggi, ma anche scenari della vita tipica di Napoli.
Spaccanapoli
Continuando su Via Benedetto Croce e poi su Via Forcella, sei proprio a Spaccanapoli! La strada è chiamata così perché è talmente dritta e lineare, che sembra “spaccare” in due il centro storico di Napoli in nord e sud. In realtà, si tratta anche del Decumano Inferiore che, insieme al Superiore e al Maggiore, rappresentano i tre assi principali dell’impianto urbanistico originario di Napoli.
Ti consiglio di goderti una bella passeggiata lungo Spaccanapoli, tra negozi e botteghe, localini più alla moda o bar di una volta (non perderti un caffè al piccolo Bar Nilo dove, sulla destra, campeggia un “altare” al capello di Maradona! 🙂 ). Ecco alcune piccole attrazioni che ti consiglio lungo Spaccanapoli.
Palazzo Venezia
Testimonianza secolare dei rapporti tra il Regno di Napoli e la Repubblica di Venezia, il palazzo si raggiunge da un grazioso cortile interno. Salendo le scale, troverai un bar e, nascosto, un delizioso “giardino segreto”, dove avrei adorato fermarmi e leggere un libro davanti a un buon caffè! Qui si trova anche la Casina Pompeiana, una piccola struttura dalla facciata simile a un tempio greco, dove si svolgono anche spettacoli musicali.
Basilica di San Domenico Maggiore
Affacciata sull’omonima piazza con l’obelisco, la Basilica di San Domenico è una delle più importanti di Napoli; non solo divenne la chiesa dei domenicani nel Regno di Napoli (il convento è ancora presente), ma fu la chiesa preferita dalla nobiltà aragonese. La basilica fu voluta da Carlo II d’Angiò e fu costruita a cavallo tra il 1200 e il 1300. In stile gotico e barocco, l’interno è molto ampio, su croce latina e caratterizzato da profili dorati e da un grandioso soffitto a cassettoni (in caso tu non lo sappia: io adoro i soffitti, in generale!). Una volta all’ingresso, probabilmente troverai qualcuno che ti chiede un’offerta per poter vagare liberamente nella chiesa: per me vale la pena!
Chiesa di Sant’Angelo a Nilo
A due passi dalla Piazza di San Domenico Maggiore troverai la piccola Chiesa di Sant’Angelo a Nilo: io ci sono entrata un po’ per caso, ma è stata proprio una bella sorpresa! La chiesa dalla facciata color salmone fu costruita alla fine del 1300 e terminata quattro secoli dopo: è famosa soprattutto perché ospita i sepolcri di diversi membri della famiglia Brancaccio: quello dedicato al Cardinale Rainaldo Brancaccio fu scolpito da Donatello e Michelozzo, ed è stupendo.
Via San Gregorio Armeno
Camminando ancora un po’ lungo via San Biagio dei Librai, ben presto ti ritroverai in un micro-cosmo che sembra provenire da un altro spazio e un altro tempo: gira a sinistra in Via San Gregorio Armeno, e goditi lo spettacolo! Non importa che il tuo weekend a Napoli sia in inverno o in estate, non importa che fuori ci siano 37 gradi e tu stia boccheggiando sotto al sole: a San Gregorio Armeno è sempre Natale. Ma è un Natale un po’ speciale, dove i soliti motivi rossi e dorati lasciano spazio ai diecimila colori delle statuette di terracotta, alle loro forme e alle raffigurazione più originali. Cerchi i personaggi tipici del classico presepe? Li troverai, certamente; ma perché limitarsi a loro, quando puoi avere la Regina d’Inghilterra e Michael Jackson, Maradona o Pulcinella, il Papa o Pavarotti?
In tutto questo caos folcloristico, l’arte presepiale napoletana è in realtà un vero spettacolo: le botteghe artigianali si susseguono l’un l’altra lungo lo stretto vicolo; i banchetti pullulano di statuette di tutte le dimensioni, dipinte a mano con sapienza ed espressioni di anime e personalità; in ogni minimo centimetro di spazio libero campeggiando tamburelli raffiguranti volti di personaggi famosi, presepi fatti a mano con il sughero, mucchietti di muschio e, sì, anche parecchi souvenir davvero pacchiani. Ma è davvero impossibile non lasciarsi coinvolgere!
Cattedrale di Napoli
Il weekend a Napoli continua tra il sacro e il profano: è tempo di visitare il luogo di culto più importante della città. Una volta raggiunta Via dei Tribunali, prendila a destra e poi gira a sinistra in Via del Duomo. La Cattedrale di Napoli (dedicata a Santa Maria Assunta) è un pochino sacrificata come posizione, ma già da fuori colpisce per la bianca facciata in stile neo-gotico. All’interno, si nota il fatto che la chiesa, nonostante risalga al 1300 come costruzione, abbia subito diversi rimaneggiamenti nel corso dei cinque secoli successivi: lo stile artistico è un bellissimo mix di gotico, barocco e neo-gotico.
Non lasciarti troppo incantare dai colonnati e dal meraviglioso soffitto, però: cammina lungo la navata di destra ed entra nella meravigliosa Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro. Massima espressione del barocco napoletano, la cappella a croce greca è decorata in maniera finissima e ospita, tra statue, marmi e ori, il busto reliquiario di San Gennaro, risalente al 1305. La cappella è il luogo dove, tre volte all’anno (a maggio, settembre e dicembre), avviene l’espressione del profondo legame tra il popolo napoletano e il suo santo protettore: in queste date, il sangue del santo viene esposto ai fedeli, che sperano nel suo scioglimento.
Via dei Tribunali
Ritorna sui tuoi passi e goditi il felice stordimento lungo Via dei Tribunali, una delle strade più importanti e pittoresche di Napoli. Pittoresche in tutti i sensi: troverai botteghe, gente in bicicletta, piazzette affollate, piccole e grandi opere di street art – a proposito, l’opera di Banksy “Madonna con pistola” si trova in Piazza Girolomini! -; passeggiare lungo questa via sarà super piacevole. Ci sono diverse fermate da fare nei dintorni, volendo: la Chiesa dei Girolamini, la Basilica di San Paolo Maggiore, la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta e, soprattutto, se hai ancora un po’ di tempo durante il tuo weekend a Napoli, l’ingresso principale di Napoli Sotterranea.
Cappella di Sansevero
A un certo punto, della via, gira a sinistra in Via Raimondo de Sangro di Sansevero, e raggiungi in pochi passi quello che sarà uno degli highlight del tuo weekend a Napoli: la Cappella di Sansevero. Non lasciarti spaventare dalla fila: quando sono arrivata io girava l’angolo ed era bella lunga, ma si è smaltita piuttosto in fretta. E comunque varrebbe la pena: non solo la cappella è semplicemente meravigliosa, ma ospita anche una delle sculture più incredibili d’Italia e forse del mondo: il Cristo Velato.
Realizzata da Giuseppe Sanmartino nel 1753, è sicuramente la scultura più evocativa e “reale” che io abbia mai visto; il modo in cui il velo è stato scolpito in modo da sembrare davvero lievemente posato sul corpo del Cristo è incredibile, quasi commovente. Altrettanto realistiche sono le statue poste agli angoli della cappella, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo: mi fanno letteralmente impazzire, sono stata davvero a minuti interi a fissarle senza riuscire a elaborare un pensiero che non fosse WOW! La rete del Disinganno, soprattutto, mi è sembrata al limite dell’impossibile.
Ma la bellezza di questo luogo non finisce qui. Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, fu un uomo dalle mille risorse: inventore, alchimista, anatomista, militare, scrittore, letterato… e anche mecenate: per questo, la cappella da lui voluta non è solo un mausoleo di famiglia, ma anche un luogo carico di simbologie. Grazie al suo carisma e alla sua ecletticità, basta fare due passi per ritrovarsi di fronte ad altre due “opere” altrettanto incredibili: sono le “macchine anatomiche”, due modelli dell’apparato circolatorio costruiti sopra a due scheletri, di uomo e di donna, nella seconda metà del 1700. Fu sempre Raimondo a commissionarli a un anatomista siciliano, Giuseppe Salerno, che li costruì in modo talmente verosimile e dettagliato che, per molti secoli, sono stati creduti veri.
Monumento a Dante
Ritorna sui tuoi passi e riprendi via dei Tribunali fino ad arrivare a Port’Alba, la bella porta seicentesca lungo la cui via, un tempo, si trovavano tante librerie; ti ritroverai in Piazza Dante, con quattro grandi chiese ai lati e il bel Monumento a Dante al centro. Puoi terminare qui il tuo weekend a Napoli, magari trascorrendo una serata tra il caos e i locali della vicina Piazza Bellini e dintorni.
Cimitero delle Fontanelle
Se il weekend a Napoli ti regala ancora qualche momento, un’altra attrazione che sono riuscita a vedere e che mi è piaciuta moltissimo è il Cimitero delle Fontanelle. È un luogo davvero, davvero particolare! In questa zona di Napoli, ai margini del rione Sanità, si trovano diverse cave di tufo; questa in particolare fu utilizzata sin dal 1656 per raccogliere ossa e teschi delle tante vittime di una violenta epidemia di peste, e fino all’epidemia di colera del 1836. A oggi, si stima una presenza di circa 40.000 resti tra ossa e teschi, dislocati in un’area di circa 3.000 m2 all’interno della grotta.
I resti sono disposti in maniera molto precisa e ordinata, e l’atmosfera è davvero surreale: si entra nella grotta, la luce si fa fioca, i rumori si attutiscono e, nel silenzio che ne consegue, si osservano i teschi, i piccoli altarini, le coroncine di fiori. A questo cimitero è legata una tradizione antica e molto particolare: il rito delle “anime pezzentelle”. Facendo una piccola offerta a un teschio (“capuzzella”), lo si adotta e ci si prende cura di lui in cambio di protezione per la propria anima abbandonata (“pezzentella”).
Puoi arrivare all’ossario con i mezzi pubblici, ma puoi anche pensare di farti una lunga passeggiata e attraversare il rione Sanità. Il quartiere è conosciuto da molti per essere malfamato e luogo di criminalità, ma è anche un quartiere molto popolare e autentico, dove i ragazzini vanno davvero in giro sul motorino senza casco (ecco a te uno stereotipo!), le signore tornano a casa con le buste della spesa, i vecchi stanno ai tavolini del bar. Ci sono diversi palazzi e diverse chiese a cui dare un’occhiata, ma io ci verrei soprattutto per una cosa: la sua street art, che è meravigliosa!
INFO UTILI
*Guarda tutte le mie foto di Napoli sull’album di Flickr!*

Cosa ne pensi del mio weekend a Napoli? Piacerebbe anche a te un itinerario così? Che cosa mi sono persa e dovrei inserire nella mia lista per la prossima volta? Raccontamelo con un commento! 🙂


Giuseppe
Agosto 7, 2023Ciao, davvero un bel tour! Napoli è una città fantastica ma per visitarla tutta servirebbe una vita..
Comunque il Duomo e Napoli Sotterranea sono da non perdere, se ti capita di tornarci fai una visita!