La mia visita a Fuerteventura continua, nella terza e ultima parte del mio itinerario: la parte sud dell’isola! Partiamo insieme, tra mare e panorami!
Durante i miei 10 giorni di visita a Fuerteventura, sono stata costantemente attratta dalla zona interna dell’isola, come se le sue montagne battute dal vento e le se strade nere mi chiamassero a sé ogni mattina. È per questo che la zona sud è quella che mi ha entusiasmato un pochino meno rispetto alle altre: perché da questa parte c’è più costa che interno. Però, devo dire… che costa! Certe spiagge mi hanno fatto brillare gli occhi 🙂
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Per visitare al meglio la parte meridionale dell’isola, ho soggiornato per 4 notti in un hotel in Costa Calma (a Matas Blancas, per la precisione), un punto d’appoggio molto comodo. Anche per la zona sud consiglio perlomeno due giorni di permanenza.
La mia visita di Fuerteventura, nella sua parte sud, inizia quindi da Costa Calma e scende a sud fino all’estremità dell’isola, lungo la Penisola di Jandía, per poi risalire alla scoperta della zona centro-meridionale e terminare a Pozo Negro, da cui si può giungere a Puerto del Rosario per esplorare la zona centrale. Andiamo!!
Costa Calma
Se Corralejo, a nord, è la patria degli italiani, la zona di Costa Calma sembra essere quasi esclusiva dei tedeschi, da quanti ce ne sono. La zona è, in ogni caso, molto turistica: si trovano diversi resort sulla spiaggia e non, centri commerciali, negozi di souvenir e locali di tutti i tipi. Ciononostante, ho trovato il centro abitato di Costa Calma un pochino meno spersonalizzato rispetto ad altri luoghi dell’isola: non posso dire che sia un posto caratteristico, ma non è così spiacevole. La spiaggia di Costa Calma è lunga circa 2 km (anche se prosegue con molte altre spiaggette separate da scogli), è composta da sabbia bianca e bagnata da acque pulite e turchesi con il fondale basso; pare che sia tra le spiagge più belle d’Europa, e non stendo a crederci!
Qui il vento si fa un po’ meno sentire del solito, e la spiaggia è perfetta per le famiglie con bambini, o per chiunque desideri rilassarsi un po’. Si possono comunque fare tante altre cose, come lo snorkeling, la pesca, l’affitto delle moto d’acqua o le escursioni in barca.
Playas de Sotavento
Iniziamo a esplorare la Penisola de Jandía! Dopo il centro abitato e andando verso sud lungo la FV-2, la spiaggia di Costa Calma prosegue per altri svariati chilometri, cambiando nomi e caratteristiche, ma restando sempre di una bellezza toccante, quasi primitiva. Subito fuori da Costa Calma si trova Playa Esmeralda, piccola e non facilmente raggiungibile, e poi inizia la zona delle Playas di Sotavento, ovvero le spiagge che si susseguono lungo la costa orientale della Penisola di Jandía. Il litorale si prolunga per una ventina di chilometri e si suddivide in diverse spiagge più o meno grandi: Playa Barca, Playa Risco el Paso, Playa Mirador, Playa Los Canarios, Playa de Mal Nombre. L’accesso (dall’alto) è all’altezza di Barca o Risco el Paso, e tutte sono costituite da lunghe strisce di sabbia dorata; in alcuni punti, l’andamento della marea provoca la creazione di dune e di curiose e bellissime piscine naturali che brillano al sole.
Playa Barca è una spiaggia ampissima e molto ventosa, infatti è qui che si svolgono i campionati mondiali di windsurf e kitesurf (tra fine luglio e inizio agosto). Risco el Paso è anch’essa molto ventosa, e i suoi fondali bassi sono l’ideale per chi vuole cimentarsi con questi sport acquatici per la prima volta; a Mirador si arriva tramite una strada sterrata, è una spiaggia selvaggia e poco frequentata; Mal Nombre è una lingua di sabbia protetta dalle rocce scure.
Insomma: una visita di Fuerteventura non può prescindere dalla scoperta un po’ casuale di questa zona, con lunghe passeggiate o ammirando le spiagge dall’alto (magari scorgerai qualche nudista!), godendosi la solitudine in alcuni punti o i servizi (ristoranti, bar e noleggio attrezzatura per gli sport acquatici) in altri.
Playa de Esquinzo
Proseguiamo verso sud e incontriamo un altro centro abitato composto in gran parte da appartamenti e case vacanze. Qui si trova Playa de Esquinzo, una bel litorale isolato, con belle onde e una scogliera di rocce nere che cade a picco sulla spiaggia, in un perfetto contrasto con la sabbia bianca e il turchese del mare.
Playa del Matorral
Credo che questo sia uno dei posti più brutti che io abbia mai visto a Fuerteventura. Ho compreso la necessità di tutti i resort e gli alberghi, nati negli Anni ’70 per dare sfogo a un turismo in crescita esponenziale, un turismo e una costruzione – forse un po’ selvaggi – che hanno dato lavoro e opportunità a molti abitanti dell’isola. Non mi vedrai mai demonizzare i cosiddetti “eco-mostri” in questo blog, quindi. Però, santo cielo, Matorral è stata proprio rovinata: se dai le spalle al mare, le montagne e la vastità naturale del Parque Natural de Jandía sono ormai totalmente nascoste da (brutti) resort e servizi turistici di qualsiasi tipo. Anche il Faro de Morro Jable, che si trova sulla spiaggia di Punta del Matorral, è abbastanza bruttino: fu costruito agli inizi degli Anni ’90 e ha un’altezza di 62 metri.
Nonostante tutto, è stato piacevole camminare lungo la passeggiata a bordo spiaggia, oppure arrivare fino al mare e osservare i surfisti giocare con le onde. A livello naturalistico, il posto è molto bello e la spiaggia non ha niente da invidiare a molte altre di Fuerteventura.
Morro Jable
La visita di Fuerteventura prosegue verso ovest di pochissimi chilometri (volendo ci si può arrivare anche direttamente dalla spiaggia, camminando): si arriva al centro abitato di Morro Jable, un ex villaggio di pescatori trasformatosi in una cittadina in continua espansione, con il centro pieno di negozi e tutta la passeggiata lungomare con negozietti e locali; dal porto di Morro Jable partono anche i traghetti per Gran Canaria.
Qui l’atmosfera mi è piaciuta decisamente di più: la sabbia è molto più stretta rispetto a quelle a nord, e il mare ha un colore strepitoso! È bello camminare lungomare, ma anche salire un po’ sul promontorio (fatti guidare dalla croce della chiesa!) e arrivare a vedere questo stupendo tratto di litorale dall’alto.
Punta Jandía
È proprio poco fuori da Morro Jable che iniziano i circa 20, interminabili chilometri di strada sterrata che ti serviranno per raggiungere il punto più estremo della zona meridionale di Fuerteventura, Punta Jandía. Con una qualsiasi macchina a noleggio che non sia una 4×4 non avrai copertura assicurativa sulle strade sterrate, quindi imbocca questa via a tuo rischio e pericolo; lo fanno praticamente tutti e non si corrono grandi pericoli: la strada è piuttosto ben tenuta, occorre solo guidare con prudenza.
Il viaggio sarà molto molto lungo, ma allietato da un paesaggio incontaminato e un po’ burbero, su tutti i toni del marrone e del beige. Verso il mare scorgerai le “Playas Colgadas”, cioè le spiagge sospese. Questi litorali sono circondati da colline di sabbia pressata, che indicano come il livello del mare si sia abbassato nel corso dei secoli, dando quindi l’impressione di essere sospese sopra al mare.
Si arriva infine alla punta, un promontorio roccioso sferzato dal vento dove si trova il Faro de Punta Jandía, costruito alla fine del 1800 e oggi sede del Centro di Interpretazione del Parco Naturale Jandía, non aperto però tutto l’anno (io, ovviamente, l’ho trovato chiuso). Da queste parti si può ammirare il panorama, scattare fotografie e camminare nell’immenso nulla del promontorio; dopo, si può andare a mangiare qualcosa in uno dei due ristorantini nel minuscolo centro abitato di Puertito de la Cruz, luogo di pescatori, case-vacanze e roulotte abbastanza fatiscenti.
Io non ci sono stata, ma una deviazione della strada porta anche a Punta Pesebre, Playa de Ojos e Punta de la Madera.
Playa de Cofete
Oltre metà strada tra Morro Jable e Punta Jandía, la strada sterrata si sdoppia ed è possibile raggiungere la costa occidentale della Penisola, quella di Barlovento, la più selvaggia e poco battuta. Qui si trova Playa de Cofete, una delle spiagge più mitiche di Fuerteventura, paragonata da alcuni al Gran Canyon per la sua conformazione unica, a metà strada tra l’oceano e i picchi montuosi del Parco Naturale Jandía. Il mio grande rammarico è essere arrivata sulla punta più alta del percorso ma di non essere riuscita a scollinare e scendere alla spiaggia: il cielo era minaccioso, la strada molto più brutta e il vento talmente forte che scuoteva la nostra piccola 500 abbastanza pericolosamente, cosicché non ce la siamo sentita di scendere. Come si dice in questi casi: un motivo per tornare!
Lungo questa costa si trovano anche la Playa de Barlovento e la Playa del Viejo Rey.
La Pared
Ok, direi che la Penisola di Jandía è conclusa: proseguiamo la nostra visita a Fuerteventura tornando verso nord, facendo tutto il percorso inverso fino a Costa Calma. Da qui prendiamo verso ovest e facciamo un salto a La Pared, un piccolo centro abitato sulla costa occidentale dell’isola. Qui si trova l’omonima spiaggia protetta dalle scogliere a strapiombo sul mare, ma molto battuta dal vento e tanto amata dai surfisti. Sono arrivata qui la mattina sul presto, non c’era praticamente nessuno e il posto era silenzioso e incontaminato: davvero bello!
Mirador de Sicasumbre
Da La Pared potresti tornare indietro e proseguire lungo le spiagge della costa meridionale ma, aspetta, ci torniamo tra un momento: io ti consiglio di prendere la strada lunga e di guidare verso nord, girando intorno alla Montaña Cardón. Prendi quindi la FV-605 e, prima di svoltare per la FV-618, prosegui per ancora qualche centinaio di metri e parcheggia al Mirador de Sicasumbre.
Si tratta in realtà di un punto di osservazione astronomica, uno dei luoghi migliori dell’isola per scrutare il cielo vista la quasi totale assenza di luce artificiale. Io, però, ci sono stata di giorno, e ti assicuro che il panorama vale la pena: è sempre il “solito”, arido paesaggio interno, che non mi stanca mai e mi emoziona anche a riguardarlo in foto. Quassù ho sentito il vento più forte di tutto il mio viaggio: sarà una tortura ma, in compenso, ti divertirai a osservare le montagne che cambiano colore in base alla corsa delle nuvole.
la FV-605, volendo, continua fino a Pajara ed è una delle strade più belle che io abbia mai percorso, con scenari spettacolari e punti panoramici da perdere la testa!
La Lajita, Tarajalejo e Ginginamar
Bene, torniamo ora verso la costa meridionale di Fuerteventura: qui si susseguono parecchie spiagge, di diverse dimensioni, tutte caratterizzate dalla spiaggia nera di sabbia o sassolini: la spiaggia scura è sicuramene suggestiva, sia di giorno sia all’ora del tramonto!
La Lajita ha una bella spiaggetta su cui si affaccia la Iglesia de Nuestra Señora de Fátima, ma è famosa perché a pochi passi dall’Oasis Park, un parco con zoo e giardino botanico. Io non l’ho visitato perché non m’interessava vedere gli animali allo zoo, ma avrei volentieri fatto un giro al giardino botanico (che io solitamente adoro!), perché mi hanno detto che è molto ben fatto. A Tarajalejo la spiaggia è ventosa e con delle belle onde da surfisti, mentre la Playa de Ginginamar, circondata da palme e tamerici, è una zona biologicamente protetta.
Gran Tarajal
Proseguendo la nostra visita di Fuerteventura, ci troviamo in quello che è il principale centro abitato di questo tratto di cosa: Gran tarajal. La città si espande verso l’interno, ma noi abbiamo passeggiato solo nelle strade nei pressi della spiaggia, un bel litorale di sabbia nera piuttosto ampio e animato da un sacco di bambini che giocano a pallone.
La particolarità di Gran Tarajal è la sua arte urbana, per la quale vale la pena trascorrere anche solo mezz’ora a caccia dei murales, tutti a tema marino e ricreati sui muri pubblici messi a disposizione del Comune: io ne ho trovati alcuni, tutti per caso, davvero ben fatti e suggestivi!!
Las Playitas e Faro de la Entallada
Imboccando la FV512 si raggiunge l’ultima delle spiagge di sabbia nera che abbiamo visitato su questo tratto di costa: un litorale piuttosto ampio, abbracciato da una serie di casette bianche e anche da diversi alberghi e servizi turistici. Qui ci siamo rilassati con un bel frullato di frutta direttamente sulla spiaggia 🙂
Da questo paesino partono 6 km di una strada asfaltata ma piuttosto “vivace”, chiamiamola così, con punti stretti e tornanti ciechi, che porta al Faro de la Entallada, o Faro de Punta Lantilla. Si tratta di un faro piuttosto particolare, perché fu l’ultimo in Spagna ad essere costruito con annessa residenza per il guardiano e la sua famiglia, all’inizio degli Anni ’50. Il luogo è anche un po’ speciale, perché ci troviamo nel punto geografico delle Isole Canarie più vicino all’Africa (circa 100km).
Pozo Negro e Poblado de la Atalayita
Ritorna sulla strada principale e imbocca di nuovo la FV-2 verso nord, attraversando l’incredibile paesaggio del Malpaís Grande; se hai tempo, fermati alla Biofinca Verde Aurora, una tenuta agricola biologica dove si coltivano ulivi e aloe, e dove è anche possibile fare degustazioni e visite guidate.
La nostra visita a Fuerteventura termina a Pozo Negro: eccoci a un altro dei tanti piccoli e deliziosi villaggi di pescatori che si affacciano direttamente sull’oceano, con le loro casette bianche dagli infissi blu adagiate sulle rocce rossastre. Siamo venuti qui ben due volte, perché davvero non è difficile lasciarsi cullare dalla pace di questo posto, su questi 300 metri di spiaggia di sassolini neri bagnati da un mare di un bel blu intenso.
A metà della FV-420 che porta a Pozo Negro parte una strada sterrata: è quella per il Poblado de la Atalayita, il giacimento archeologico di un antichissimo villaggio degli aborigeni di Fuerteventura, i Mahos. L’insediamento ha un’estensione di 1.200 metri quadri e presenta diverse abitazioni antiche, con i muri a secco costituiti dalle pietre nere vulcaniche. Abbiamo – ovviamente… – trovato chiuso il centro di interpretazione, ma ci siamo comunque fatti un giretto per conto nostro: è sicuramente un luogo che a Fuerteventura non ti aspetti!
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Cosa ne pensi di questa visita di Fuerteventura? Qual è la spiaggia che hai amato di più della zona sud? Quali luoghi consiglieresti o visiteresti? Raccontamelo con un commento 🙂

Chiara
Luglio 13, 2018Ho letto tutta questa serie e mi sono salvata i post, grazie per averli scritti! Quando andrò a Fuerteventura lo farò sulle tue tracce!
Agnese - I'll B right back
Luglio 13, 2018WoW Chiara, grazie mille! Sono contenta che ti possa essere utile, fammi sapere quando partirai!! 🙂
Vittoria
Luglio 13, 2018Un post così dettagliato poco volte l’ho letto! Ottimo dabbero e con informazioni utilissime!
Agnese - I'll B right back
Luglio 14, 2018Evviva, grazie mille!! Io adoro quando i post sono super dettagliati, quindi cerco di fare la stessa cosa con i miei. Sono sempre molto felice se posso essere utile a qualcuno! 🙂
Marina
Luglio 13, 2018Ultimamente mi capita di leggere molto su Fuerteventura. Non mi ha mai ispirato molto, nel senso che nella mia lista davanti ci sono molte altre mete, però forse dovrò rivedere la mia lista
Agnese - I'll B right back
Luglio 14, 2018Ti capisco, sai? Io sognavo Lanzarote e, per il mio compleanno, mi è stato regalato un biglietto per Lanzarote e Fuerteventura, così ci sono “dovuta” andare… avevo aspettative basse e, nonostante alcune cose non mi abbiano fatto impazzire, alla fine mi sono proprio dovuta ricredere! 🙂
Cadia
Gennaio 20, 2019A maggio andrò a Fuerteventura e seguirò pari pari il tuo racconto visto che la parte nord l ho già fatta . Ti ringrazio. Hai idea dove posso alloggiare? Io vorrei un piccolo paese sul mare , dove ci sia poca gente, pochi turisti, relax e pace. Hai qualche idea? Nella parte sud ovviamente. Grazie di questo racconto
Agnese - I'll B right back
Aprile 25, 2019Scusami tanto, mi ero totalmente persa questo commento! Scusami davvero 🙁 Negli altri post di Fuerteventura trovi qualche consiglio su dove dormire! 🙂
Monica
Aprile 25, 2019Il tuo blog c è piaciuto moltissimo!! Ricco d ottimo consigli 🙂
Brava!!!!!
Agnese - I'll B right back
Aprile 25, 2019Grazie mille Monica, ne sono molto contenta! Spero di esservi stata utile. 🙂