È considerato uno dei laghi più belli d’Italia e, dopo averlo visto con i miei occhi, non posso che essere d’accordo! Qui ti racconto la mia visita al Lago di Carezza: trovi tante curiosità e tante informazioni utili per godertelo al meglio.

*Guarda tutte le mie foto del Lago di Carezza!*
Una visita al Lago di Carezza (dal vivo) volevo farla da tanto: avevo visto delle fotografie che mi avevano lasciato a bocca aperta e immaginavo fossero ritoccate… Quando sono arrivata lì, ho capito subito che questo lago i “filtri” ce li ha naturali!
È qualcosa di spettacolare, un vero capolavoro della natura. In questo post cerco di darti tutte le informazioni (su storia, leggenda, curiosità, caratteristiche e visita) affinché possa visitarlo anche tu e godere della sua incredibile bellezza!
Dove si trova il Lago di Carezza
Per visitare il Lago di Carezza (Karersee in tedesco, Lech de Ciareja in ladino), cerchiamo prima di tutto di localizzarlo sulla mappa. Siamo in Alto Adige, nella Val d’Ega, sulle Dolomiti Occidentali e circondati dagli imponenti massicci del Latemar e del Catinaccio.
Situato a 1.520 metri sul livello del mare, il lago si trova a neanche 3 chilometri dal piccolo centro abitato di Carezza, nel comune di Nova Levante che dista 6 chilometri. Il capoluogo altoatesino, Bolzano, si trova a 26 chilometri a nord-ovest del lago, mentre Bressanone è a 60 chilometri a nord.
Il Lago di Carezza tra storia e leggenda
I laghi alpini sono spesso capaci di tingersi di diversi colori, ma il Lago di Carezza ha qualcosa di davvero speciale; è come se riuscisse a riflettere tutti i colori dell’arcobaleno. Questa sua caratteristica ha dato luogo a diverse leggende; non a caso, è a volte conosciuto anche come Lago delle Favole delle Dolomiti per via delle tante storie che gli ruotano intorno. La più famosa di queste leggende è quella raccontata dai Dirlinger, un popolo di minatori di natura leggendaria.
Si narra di Ondina, una bellissima ninfa – secondo altre storie, una sirena – che abitava nelle profondità del lago. Spesso, la ninfa si sedeva sulle sponde del lago e intonava canti melodiosi, ma era talmente timida che si rituffava in acqua non appena qualcuno si avvicinava. Un giorno, passò di lì lo stregone Masarè che, udendo la voce della ninfa, se ne innamorò perdutamente e provò in tutti i modi a rapirla per portarla via con sé. Non riuscendoci, la strega Langverga gli consigliò di stuzzicare la curiosità della ninfa distendendo un arcobaleno dal Latemar fino al lago. Travestito da mercante, il mago avrebbe raccontato alla ninfa che dal tessuto dell’arcobaleno si possono ottenere gioielli preziosissimi; una volta che lei si fosse avvicinata all’arcobaleno, il mago sarebbe riuscito a rapirla senza difficoltà.
Al mago l’idea piacque: creò l’arcobaleno e si avvicinò alla ninfa, ma dimenticò di travestirsi da mercante. La splendida creatura non cadde nel trabocchetto e si rituffò nel lago, non uscendone mai più. Lo stregone si infuriò talmente tanto che ruppe l’arcobaleno in mille pezzi, i quali caddero nel lago e ne colorarono la superficie con le loro meravigliose sfumature. È per questo che il Lago di Carezza è oggi conosciuto anche con il nome ladino di Lec de ergobando, ovvero il “Lago dell’arcobaleno”.
Visita del Lago di Carezza e delle sue unicità
Cosa rende speciale il Lago di Carezza? Non ci sono dubbi, la sua cornice naturale: i colori cangianti, il bosco di abeti sempreverdi, e la catena montuosa del Latemar che incornicia il paesaggio come se fosse un quadro. La vividezza dei colori del lago è dovuta alle sue particolari caratteristiche; grazie al colore chiaro della roccia dolomitica dei fondali e allo scarso sviluppo di alghe, le acque sono talmente chiare e trasparenti che la luce del sole riesce a penetrare fino a 17 metri di profondità.
Il Lago di Carezza è un lago alpino senza immissari visibili; il suo bacino è alimentato da sorgenti sotterranee che scaturiscono dalle cime del Latemar, e che variano in portata in base alle stagioni e alle precipitazioni. Per questo motivo, un’altra caratteristica speciale del Lago di Carezza è la sua volubilità; nel corso dell’anno, il livello di estensione e profondità delle acque varia di diversi metri (dai 5/6 metri di ottobre fino ai 22 metri di maggio/giugno, in seguito al disgelo). In quanto a temperature dell’acqua, si va dai 4° invernali ai 7-13° estivi.
Il “legno armonico” intorno al Lago di Carezza…
Un fitto bosco di abeti rossi si estende per 700 ettari attorno al lago di Carezza e al Latemar. L’abete rosso è molto diffuso da queste parti perché è un albero che ama le alte quote e il clima fresco. A differenza dell’abete bianco, l’abete rosso ha una chioma a punta molto caratteristica; crescendo tutti uno molto vicino all’altro, svettanti contro il cielo, gli abeti rossi compongono dei boschi che sembrano proprio quelli delle fiabe.
Non è tutto: oltre a essere utilizzato nell’edilizia, il legno di abete rosso è conosciuto – ben oltre i confini locali – come “legno armonico”. Grazie alle condizioni particolarmente favorevoli – altitudine ottimale, crescita lenta e regolare, venti deboli, scarso irraggiamento solare – si sviluppa un legno compatto particolarmente adatto alla fabbricazione di strumenti musicali, come chitarre e violini. Per questo, ogni anno liutai di tutto il mondo giungono nei pressi del Lago di Carezza per cercare di accaparrarsi il legno migliore per le proprie creazioni!
Questo non deve far spaventare: l’Azienda provinciale Foreste e Demanio gestisce la foresta del Latemar secondo criteri ecosostenibili. Il bosco, infatti, viene sfruttato in piccole porzioni per volta, al fine di favorirne la rigenerazione naturale; per mantenere la qualità del legno, il taglio degli alberi è effettuato nel tardo autunno e in inverno.
… prima e dopo Vaia
Per una volta, non è tanto l’uomo a sfruttare la natura in maniera irrazionale. È stata però la natura stessa a distruggere un ecosistema fiabesco e importantissimo. Pur trovandosi in una conca protetta, infatti, il bosco che circonda il Lago di Carezza fu travolto in pieno dal ciclone “Vaia” che, nel 2018, colpì duramente ampie zone di Italia settentrionale, Austria, Germania e Svizzera.
È bastata una sola notte, quella del 29 ottobre: violentissime raffiche di vento a oltre 120 km/h hanno raso al suolo oltre 5.000 ettari di foresta in 86 comuni dell’Alto Adige; pensa che ben un quarto dei tronchi schiantati – in totale 1,5 milioni di metri cubi – appartenevano proprio il comune di Nova Levante. Solo nel bosco ai piedi del Latemar si calcolarono più di 100.000 metri cubi di tronchi caduti, pari a 20 volte la ricrescita naturale annua!
Attualmente, si sta favorendo il rimboschimento puntando sulla rinnovazione naturale: piante pioniere come il sorbo, il pioppo tremulo, l’acero di monte o la betulla stanno preparando il terreno per la ricrescita dell’abete rosso. Ma quell’unica notte del 29 ottobre 2018 ha provocato un danno incalcolabile, e servirà tantissima pazienza per ripararlo; prima che il patrimonio boschivo torni a essere quello prima di Vaia, infatti, ci vorranno dai 120 ai 150 anni.
Visita al Lago di Carezza: le cose da sapere
Adesso che ne conosci storie, leggende, caratteristiche e cornice naturale, sei pronto per la tua visita al Lago di Carezza. Ecco qualche informazione che potrebbe tornarti utile.
Quando andare al Lago di Carezza
Il lago è un vero spettacolo della natura in qualsiasi momento dell’anno ma, per godere al massimo dei suoi colori, ti consiglio di visitarlo in primavera e inizio estate; diciamo da maggio a luglio (massimo inizio agosto). Questo per via del discorso che si faceva prima: la portata del lago dipende molto dal momento dell’anno in cui ci si trova. In primavera/estate, il lago è alla sua massima portata in seguito al disgelo, e i raggi del sole riflettono le mille sfumature di colore. Negli altri mesi dell’anno, il lago si può ridurre in portata e grandezza, anche di molto, e si rischia quindi di “restare delusi” rispetto alle immagini da cartolina che si vedono di solito (le immagini di questo post sono state scattate a fine luglio). Naturalmente, in autunno/inverno i colori del bosco e delle montagne innevate sono uno spettacolo a parte!
Come arrivare al Lago di Carezza
Per raggiungere il Lago di Carezza in auto, si percorre l’Autostrada A22 in direzione Bolzano, e si prende l’uscita Bolzano Nord. Da qui, si prosegue lungo in direzione Val d’Ega/Eggental e si imbocca la Strada Statale 241 (o Grande Strada delle Dolomiti), la via che conduce fino alla Val di Fassa. Dopo aver incontrato il paese di Nova Levante, prosegui ancora qualche chilometro; il lago si trova proprio sulla strada, alla tua destra, sarà impossibile non vederlo. Il tempo di percorrenza da Bolzano al Lago di Carezza varia dai 35 ai 50 minuti, in base al traffico (la strada è particolarmente trafficata in estate).
Se invece arrivi dalla Val di Fassa, poniamo da Vigo di Fassa, anche in questo caso prendi la SS241 in direzione Bolzano; il lago si troverà alla tua sinistra dopo una serie di tornanti, e dopo pochi chilometri dal superamento del Passo di Costalunga. In questo caso, il tempo di percorrenza è di 15-20 minuti.
Se non hai un tuo mezzo a disposizione, puoi raggiungere il Lago di Carezza anche in autobus: il 180 parte dall’Autostazione di Bolzano ogni ora circa, e raggiunge il lago in circa 45 minuti.
Infine, può essere interessante anche arrivare al Lago di Carezza a piedi; lascia la macchina nel paese di Nova Levante dove, dal Centro di Protezione Civile, parte il sentiero 10A. Si raggiunge il lago dopo circa 4,5 chilometri; per tornare all’auto, si può riprendere lo stesso sentiero oppure fare un percorso ad anello facendo il giro della valle, lungo il sentiero 7. In entrambi i casi, il percorso andata/ritorno ha una lunghezza di circa 9 chilometri, un dislivello di circa 420 metri e nessuna particolare difficoltà.
Dove parcheggiare al Lago di Carezza
Una volta scorte le prime sfumature blu e verdi del Lago di Carezza, ti sarà impossibile non individuare le indicazioni per il parcheggio; si trova proprio davanti al lago, sul lato opposto della strada. Il parcheggio è all’aperto, non custodito e davvero molto grande (in estate vengono aggiunti dei posti auto, per cui è difficile non trovare posto). Parcheggiare qui costa 1€ all’ora, ma è decisamente l’opzione più comoda. Se proprio non si vuole spendere, si possono cercare dei posti lungo la strada, ma sarà difficile trovarne di adeguati nelle vicinanze del lago; conviene spostarsi più verso il centro abitato di Carezza e poi farsela a piedi (anche se al ritorno sarà tutta in salita).
Sentieri e attività per visitare il Lago di Carezza
Ma una volta giunti al Lago di Carezza… che si fa? Beh, credo che la prima cosa da fare sia fermarsi sulla terrazza panoramica in legno, costruita direttamente sulle sponde del lago. Qui, i pannelli informativi ti daranno una prima panoramica del lago… ma, soprattutto, inizierai a scattare fotografie a raffica al lago stesso, che ti lascerà a bocca aperta fin dal primo momento. In inverno, per la maggior parte del tempo il lago è ghiacciato e/o coperto da un soffice strato di neve; se vai in estate come ho fatto io, però, troverai davvero un arcobaleno di colori talmente affascinante che comincerai a credere nelle leggende. 🙂
Intorno al lago si inerpica un sentiero (non pavimentato) che ti permette di compiere il giro completo del lago in una ventina di minuti; il lago non è molto grande, con una lunghezza di 300 metri e una larghezza di 130 circa. Per compiere il giro, però, noi ci abbiamo messo un’oretta; serve un po’ di tempo per fermarsi a guardare il lago da tutti i punti di vista, per scorgerne le sfumature e farsi abbagliare dai suoi riflessi, o per rilassarsi su una delle panchine di legno lungo il percorso.
Dal lago, poi, partono diversi altri sentieri, adatti per chi vuole fare un’escursione sia a piedi sia in mountain bike; i sentieri soddisfano più o meno tutti i livelli di difficoltà. Tra le escursioni più gettonate, ci sono quelle che portano alla Malga Stadlalm (4,5 chilometri, circa un’ora e 15 di cammino), dove assaggiare le specialità del luogo; oppure, quella verso il Lago di Mezzo (circa mezz’ora di cammino).
Tra il parcheggio e il lago, si estende un ampio Centro Visitatori che comprende dei punti ristoro, un negozio di souvenir, i bagni pubblici e un centro informazioni, così come una sorta di “xilofono” gigante che richiama l’impiego del legno nella zona per la produzione di strumenti musicali. Dal grande Centro Visitatori rivestito in legno si raggiunge direttamente il lago attraverso un sottopassaggio.
Cosa fare nei dintorni del Lago di Carezza
Oltre ai sentieri per escursioni a piedi e in mountain bike, sulle Dolomiti nelle immediate vicinanze del Lago di Carezza si possono svolgere diverse attività; dalle gite a cavallo e il golf (Golf Club Carezza) in estate, fino alle ciaspolate in inverno. Le aree sciistiche Carezza Ski e Ski-Center Latemar offrono chilometri (rispettivamente 40 e 48) di piste sempre innevate, spesso soleggiate e adatte a tutte le difficoltà; nonché campi scuola, snowpark e piste per lo sci di fondo. In generale, nella Val d’Ega ci sono tante belle cose da fare e da vedere: trovi più informazioni sulla pagina dedicata alla Val d’Ega del sito turistico dell’Alto Adige.
Qualche regola per godersi la visita al Lago di Carezza
Il Lago di Carezza si trova all’interno di un’area naturale protetta. È fondamentale ridurre il più possibile i danni causati dal calpestio delle persone sulle sponde del lago; per questo sono stati creati i sentieri dai quali è richiesto di non uscire mai. In particolare, è vietato oltrepassare le staccionate quando queste sono presenti.
Anche se abbiamo visto farlo a qualcuno, in teoria è vietato sostare sui bordi del sentiero per picnic (e, ovviamente, accampamenti). È vietato anche fare il bagno nel lago, pescare e appiccare fuochi. Ricordati, naturalmente, di gettare i rifiuti nei cestini o di portarli via con te se non ne trovi.
In luglio, il sentiero intorno al lago era piuttosto trafficato; essendo stretto in alcuni punti, ti consiglio di sostare ogni tanto per far passare chi cammina più veloce di te, oppure di non intralciare il passaggio quando ti fermi per scattare una fotografia.


Hai mai pensato di fare una visita al Lago di Carezza? Se l’hai visto, ti è piaciuto tanto quando è piaciuto a me? Conosci altri laghi particolari per i loro colori come questo? Raccontamelo con un commento! 🙂


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