In una calda e ventosa giornata d’autunno mi sono fatta un giretto a Vinci. Che dista tipo soli 20 minuti da casa mia, ma dove non ero mai stata (almeno a mia memoria). Assurdo, eh?
Si tratta di un borgo piuttosto piccolo e veloce da visitare, di sicuro non tra i più belli di Toscana, ma ciò che lo rende unico è la sua connessione a uno dei geni più geni di tutti i tempi: Leonardo, of course!
Una giornata sarà necessaria non solo per ammirare i panorami e le antiche costruzioni, ma soprattutto per prendersi tutto il tempo di visitare e ammirare il Museo Leonardiano, la Mostra Impossibile e la Casa Natale di Leonardo. Sono luoghi molto interessanti, dove si scoprono davvero tante cose, perché da personaggi come lui c’è sempre qualcosa da imparare, anche a distanza di 500 anni. Di sicuro, una visita a questi musei dovrebbero renderla obbligatoria per qualsiasi studente di ingegneria e simili!
Ma intanto diamo un’occhiata al borgo:
La nostra visita è iniziata dal Museo Leonardiano, dedicato al Leonardo ingegnere, architetto, scienziato e pittore, il tutto inserito nel contesto della storia e della tecnica rinascimentale. Il Museo prese vita agli inizi del ‘900 e da allora si arricchisce di opere, modellini e informazioni grazie al contributo di studiosi, donatori e del Comune di Vinci. L’esposizione è divisa in due parti, e conviene cominciare dalla parte situata nella Palazzina Uzielli, dove ha luogo anche la biglietteria. È possibile acquistare biglietti cumulativi per visitare tutte le attrazioni; il biglietto più costoso (museo+mostra+casa natale) costa 11 euro intero. La Palazzina Uzielli è divisa in due piani: al piano terra si hanno le esposizioni riguardanti le macchine da cantiere, la tecnologia tessile, gli orologi meccanici e un bellissimo battiloro a grandezza naturale. Ci sono parecchi modellini, corredati da video per spiegarne il funzionamento, nonché copie dei manoscritti originali e tantissime informazioni da leggere per capirne un po’ di più. Alla fine del percorso c’è anche la presentazione di un diamante meraviglioso, denominato “Diamante Da Vinci” e il cui taglio consta di 62 faccette create attraverso la sezione aurea, la “divina proporzione” che ispirò Leonardo nel disegno dell’Uomo Vitruviano.
Il primo piano è in questo periodo dedicato proprio a questo famosissimo disegno: spiegazioni interessantissime, piccoli esperimenti e la possibilità di “navigare” sul foglio attraverso il touchscreen, scoprendone tutti i dettagli.
Una volta usciti da questa prima parte museale, ci si trova in Piazza dei Guidi, una piazzetta tra le più strane che io abbia mai visto. Progettata da Mimmo Paladino, si tratta in realtà di un’opera d’arte che il Comune invita a trattare con rispetto. Forme astratte, terreno disconnesso, numeri e disegni in argento sul pavimento sono le sue caratteristiche.
Passiamo poi al Castello dei Conti Guidi, all’interno del quale si ha la seconda (e più ampia) parte del Museo Leonardiano. Anche qui, moltissimi modellini con relative spiegazioni, dedicati ai settori più disparati: dalle architetture civili alle macchine da guerra, dai ponti di emergenza fino alla sala dove sono esposti tutti i marchingegni che hanno a che fare con il volo, sovrastati dal modello a grandezza naturale dell’ala battente. Al primo piano, si raggiunge la sala dei Podestà, con all’interno una gru girevole che possiamo mettere in funzione schiacciando un pulsante. Qui vengono date anche alcune informazioni relative proprio al castello stesso, che non c’entrano niente con Leonardo. E passiamo poi ad altre sale: quella delle acque, della bicicletta, dei video e, la mia preferita, quella dell’ottica, dove si possono compiere tanti piccoli esperimenti sulla luce, le ombre, le prospettive e l’uso dell’occhio umano. Davvero molto interessante!
Lasciato il castello (da cui si ha anche una bella vista sul borgo e sulle campagne circostanti), è l’ora della parte che ho preferito di più in assoluto di tutta la giornata: la mostra “Leonardo – Una mostra impossibile”. Purtroppo, la mostra ha preso vita dall’11 luglio al 1 novembre, per cui sono arrivata un po’ tardi, e diventa quasi inutile raccontarla. Però, che bellezza! All’interno di una stupenda cornice, ovvero la chiesa di Santa Croce (la chiesa principale del borgo), sono state riunite tutte le opere pittoriche di Leonardo. O meglio (naturalmente), le riproduzioni delle opere; ma in scala 1:1, quindi a grandezza reale, e in altissima definizione. La mostra, quindi, è impossibile proprio in questo senso: riunire in un unico luogo tutte le opere di un pittore, sparse nei musei a ogni angolo del globo, da Parigi a Firenze, da Londra a Washington, dando quindi la possibilità al visitatore di averle tutte sott’occhio e di apprezzarle in una visione d’insieme, in un modo che non fu possibile apprezzare neanche al realizzatore stesso. Certo, una riproduzione, seppur di altissima qualità, non potrà mai eguagliare l’originale, ma è stata comunque un’occasione unica di ammirare quei quadri che ho già visto in originale, e di farmi venire la voglia di andare a vedere quelli che non ho ancora visto! Da La Gioconda all’ Annunciazione, da L’Ultima Cena alla Dama con L’ermellino, dalla Vergine delle Rocce a L’adorazione dei Magi, fino a quelli meno conosciuti ma altrettanto grandiosi: la “veste” in cui apprezzo Leonardo di più è sicuramente quella di pittore, perché alcune sue opere sono davvero memorabili, inutile che lo dica io qui adesso. Adoro la sua tecnica dello sfumato, le sue simbologie, la sua impareggiabile capacità di conferire ai volti espressioni enigmatiche e, allo stesso tempo, così evidenti e umane. E questa mostra mi è piaciuta soprattutto per le spiegazioni di cui ogni quadro era corredato: troppo spesso, in un museo, ci avviciniamo a un quadro che ci piace e vorremmo saperne di più, ma tutte le informazioni che troviamo sono nome, tecnica pittorica e nient’altro. Qui sono state spiegate le circostanze in cui quel quadro è stato dipinto, la sua simbologia nascosta e altri aneddoti davvero interessanti. Una mostra che mi è piaciuta davvero tantissimo! Sul sito ufficiale potete ancora vedere tutte le opere insieme e leggerne qualche informazione interessante. So che non è la stessa cosa, ma tant’è!
Finita la passeggiata nella parte bassa e alta del borgo (una chiesa, una bella vista, il Museo Ideale di Leonardo chiuso da non so quanto e chissà per quanto a causa di un’infiltrazione d’acqua), riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Anchiano, a circa 3 km da Vinci, dove si trova la casa natale del nostro amico genio. È possibile raggiungerla anche a piedi, attraverso la Strada Verde di circa 1,8 km, ma il giorno prima aveva piovuto e quindi ce lo hanno sconsigliato.
La casa natale è un bel casolare di campagna, tipico delle colline toscane, e si trova nella località di Montalbano, completamente circondato da centinaia di ulivi secolari. In questa casa, pare, Leonardo nacque nel 1452, e l’abitazione rimase proprietà della famiglia per oltre 150 anni. Attualmente, fa parte dell’Associazione Case della Memoria, che comprende altre abitazioni storiche di personaggi eminenti. All’interno ci sono varie cose da leggere riguardanti Leonardo, la sua nascita e il suo legame con il territorio circostante; si può anche “interagire” con i sui dipinti attraverso schermi touch. La principale attrazione è comunque un video di circa 20 minuti, nel quale un ologramma di Leonardo accoglie i visitatori in casa propria e racconta alcuni aspetti della sua vita privata e del rapporto con questi luoghi.
La visita è finita, si torna a casa con tante conoscenze in più su un personaggio epico della nostra storia, ispirato da luoghi così vicini a casa mia. Rimango dell’idea che il Museo Leonardo a Milano sia comunque uno dei migliori, ma anche Vinci non mi ha delusa! Una bella giornata all’insegna di bei paesaggi e un po’ di cultura: a me piace così!

drketchup
Novembre 13, 2015ma lo sai che io ci sono stata lo scorso fine settimana ed era la prima volta nonostante abiti a tipo un’ora di distanza.. incredibile ahahah di solito mi fondavo diretta ai brigidini scansando vinci eheh, però carina, mi è piaciuta 🙂
I'll be right back
Novembre 13, 2015Ahah assurdo! Sempre la stessa storia per la quale si tende a posporre le cose che ci sono vicine e a portata di mano, pensando che “tanto prima o poi ci andrò”! Anche a me è piaciuta 🙂
drketchup
Novembre 13, 2015Chiaramente poi sono stata calamitata a lamporecchio, come al solito eheheh
I'll be right back
Novembre 13, 2015Vabbè, quando i brigidini chiamano uno deve sempre rispondere!!