Sei alla ricerca di una Venezia insolita per scoprirne angoli e volti alternativi? Ti racconto di #ExploreadingAVenezia, la mia esperienza con Àrtes e con il taccuino di viaggio!
Oggi voglio raccontarti di una bella giornata. Di un sabato pomeriggio con il sole, in un ottobre che sembrava ancora estate, e in una città che, è inevitabile, fa emozionare. Una bella giornata anche perché ho contribuito ad organizzarla, e questo mi ha regalato tanto orgoglio, oltre alla possibilità di vivere una Venezia insolita e ricca di sorprese.
Ti racconto, insomma, di #ExploreadingAVenezia 🙂
Cos’è #ExploreadingAVenezia?
Iniziamo dalle basi: permettimi solo qualche parola per raccontarti di che cosa si tratta. Se non mi conosci e non lo sai, Exploreading è il gruppo Facebook che io e Martina, del blog Martinaway, abbiamo creato un po’ più di due anni fa, per celebrare l’unione delle nostre due grandi passioni: i viaggi e i libri. A oggi, nel gruppo ci fanno compagnia oltre 1.000 persone, ed erano mesi che io e Martina pensavamo di organizzare un’occasione per conoscere gli Exploreaders, finalmente, dal vivo.
L’occasione si è materializzata grazie alla collaborazione con Àrtes, una start-up che opera nel settore del turismo esperienziale e che organizza tour insoliti e particolari in diverse zone d’Italia. A loro il nostro gruppo è piaciuto subito, e insieme abbiamo pensato di invitare i membri di Exploreading a partecipare a uno dei loro tour ambientati a Venezia. Un tour che avesse in qualche modo a che fare, anche solo alla lontana, con l’amore per la scrittura di viaggio: è nato così #ExploreadingAVenezia.
Taccuino Veneziano: le tappe del tour alla scoperta di una Venezia insolita
Il tour che Àrtes ci ha invitato a proporre ai membri di Exploreading si chiama Taccuino Veneziano, ed è un tour che permette di conoscere una Venezia alternativa, un po’ diversa dalla città meravigliosa ma caotica e perennemente “invasa” che tutti noi, bene o male, conosciamo. Alla guida di questo tour di una Venezia insolita c’era Silvia, architetto e appassionata di carnet de voyage, nonché grande esperta di Venezia, dei suoi segreti e dei suoi aneddoti più interessanti!
Con Silvia ci siamo trovate di fronte alla Chiesa di San Geremia, nella zona nord della città a poche centinaia di metri dalla stazione, e abbiamo aspettato tutti i 25 Exploreaders che hanno preso parte al tour. Poi… siamo partiti! Ecco qui le tappe e le caratteristiche uniche del tour Taccuino Veneziano (in versione #ExploreadingAVenezia!).
Il Ghetto Ebraico
Dal nostro punto di ritrovo, abbiamo attraversato il Canale di Cannaregio attraverso il Ponte delle Guglie e, in un attimo, ci siamo ritrovati nel cuore del Ghetto Ebraico di Venezia. Una zona che non conoscevo per niente e che, manco a dirlo, mi ha colpito molto: qui è dove gli ebrei furono obbligati a risiedere nel periodo della Repubblica di Venezia, ma è il fulcro della comunità ebraica della città ancora oggi (qui si trovano ancora 5 sinagoghe, oltre al Museo Ebraico).
Si attraversano vicoli stretti, si sbuca in piazzette dall’aria intima, con un piccolo pozzo al centro e i panni stesi ad asciugare, e si arriva poi a Campo del Ghetto Nuovo, la piazza principale del ghetto. Qui c’è tanta vita, con i bambini che corrono e le persone sedute al tavolino di un bar, eppure è tutto così calmo: osservo i palazzi colorati che si intravedono dal filtro delle foglie autunnali sugli alberi, e scatto fotografie ai partecipanti del tour che, nel mentre, lavorano al loro taccuino di viaggio.
Il sestiere Cannaregio
Il ghetto ebraico fa parte di Cannaregio, il sestiere più popolato e uno dei più estesi di Venezia. Quello che mi sorprende sempre tantissimo di questa città è quella sorta di magia acustica che ha: cammini lungo un canale qualsiasi e sei invaso da voci e rumori di tutti i tipi, di quelli tipici di una città vivace e brulicante di persone; giri un angolo o attraversi un ponte, ed ecco: tutto quel rumore non c’è più e sembra di essere in un quartierino di periferia. Solo qualche passante che abita lì, qualche barca che passa, niente gondole coi turisti, niente caos: le zone di Cannaregio lungo le quali ci ha condotto Silvia sono state proprio così, una Venezia insolita e molto poetica.
Abbiamo camminato, attraversato ponti e scattato decine di fotografie, mentre Silvia non smetteva mai di raccontarci aneddoti e curiosità, e molti di noi annotavano pensieri, schizzi o parole volanti sul proprio taccuino. Abbiamo ammirato all’esterno la Chiesa della Madonna dell’Orto, ma anche tutti i palazzi lungo i canali, uno più bello dell’altro. Siamo arrivati fino a Campo dei Mori, il cui nome si lega ai tre fratelli “Mori”, commercianti e banchieri. La leggenda narra che un giorno i tre truffarono una signora veneziana, la quale chiese a Santa Maria Maddalena di scagliare su di loro una maledizione: è proprio per questo che qui troverai le statue di tre signori un po’ arcigni! Uno dei tre fratelli è Antonio Rioba: nell’Ottocento il naso della sua statua si staccò e fu sostituito alla bell’e meglio con un pezzo di ferro. Oggi si dice che toccarlo porti fortuna: noi ci abbiamo provato… ma alcune persone del posto non ne sono state molto felici. Decidi tu se sfidare la sorte oppure no 🙂
Silvia non ha mai mancato l’opportunità di raccontarci storie curiose: dai nizioleti (“lenzuolini”), ovvero le targhe bianche che a Venezia indicano sestieri, vie e piazze; alle regole su colore e materiale a cui gli infissi devono sottostare in certe zone; fino alle difficoltà tragi-comiche di far aggiustare una semplice lavatrice in una città unica e complessa come Venezia.
In visita a uno Squero
La nostra Venezia insolita si fa sempre più incredibile: Silvia ci conduce lungo un vicolo strettissimo e un po’ segreto, fino a una porticina un po’ anonima, forse, ma che nasconde un vero e proprio scrigno delle meraviglie: ci troviamo all’interno dello Squero Casal ai Servi, uno dei più antichi giunti fino a noi (risale al 1400!) e oggi tenuto in vita dall’Associazione Arzanà: chiamata con il nome con cui Dante chiamò l’arsenale di Venezia nella sua Divina Commedia, l’associazione fu costituita nel 1992 con lo scopo di studiare e tutelare l’importantissimo patrimonio navale tradizionale di Venezia.
Ok… ma che cos’è uno squero? Lo squero è il tradizionale cantiere veneziano dove venivano costruite le gondole e le barche a remi. Qui Gianfranco Muserotto, membro dell’associazione nonché grande esperto del patrimonio navale veneziano, ci ha raccontato moltissime cose sullo squero, sulla costruzione delle gondole, su tutte le loro curiosità… e un sacco di storie interessanti e particolari! Questo è uno dei quattro squeri rimasti a Venezia (fino a un paio di secoli fa ne esistevano a centinaia), e qui è anche conservata una delle gondole più antiche conservatisi intatte al mondo, risalente al 1870. Nel mentre, i nostri occhi continuavano a vagare da un dettaglio all’altro: non c’è un solo centimetro, in quelle magiche stanze con le pareti di legno, a non essere occupato da un oggetto tra i più disparati! Un misto di cose che ha prima vista sembra disordinato ma che, se guardi bene, acquista un senso che racconta di una storia importantissima per la città in cui ci troviamo. Più Venezia insolita di così non si può!
Adesso è il momento di salire in gondola!
Pensi che un giro in gondola sia una cosa che non c’entri nulla con il concetto di Venezia insolita? Beh è vero, la gondola è ormai un mezzo prettamente turistico. Eppure non tutti possono permetterselo e si limitano a fotografare altri turisti un po’ più fortunati. Ma, c’è un ma! Lungo il Canal Grande esiste la possibilità di salire su una gondola traghetto che, con pochi spicci, ti permette di raggiungere la sponda opposta (da Cannaregio a San Polo e viceversa).
Ok, ok: non è una vera e propria gondola e l’esperienza è completamente diversa (e dura solo pochi secondi!), però è comunque emozionante salire sulla piccola e instabile imbarcazione e ritrovarsi, a pochi centimetri dall’acqua del canale più famoso del mondo, a osservare la città da un punto di vista un po’ diverso. Con il tour Taccuino Veneziano si fa anche questo 🙂
Il degno finale: l’aperitivo!
Venezia insolita significa anche entrare, solo per un attimo, nello stile di vita dei veneziani, di quelli che la città la vivono ogni giorno. E cosa fanno i veneziani da metà pomeriggio in poi? Ovvio… l’aperitivo! Lasciato Cannaregio e ormai a due passi dal Ponte di Rialto, ci fermiamo a un tipico bacaro veneziano, l’Osteria Bancogiro, per un ottimo, più che degno finale al nostro stupendo tour: spritz per tutti e cicchetti a base di baccalà mantecato (mi viene l’acquolina in bocca solo a pensarci!).
Scattiamo ancora qualche foto, ci scambiamo impressioni e biglietti da visita, ci conosciamo meglio: è il momento giusto per scambiare due chiacchiere e darci appuntamento a una prossima volta… perché una prossima volta dovrà esserci!
Il Taccuino di Viaggio: cos’è e qualche consiglio per iniziare
Credo che l’essere umano abbia sempre avuto bisogno di trasferire da qualche parte i propri viaggi: perché a volte impressioni, emozioni, aneddoti, pensieri e dettagli sono talmente tanti e potenti che la mente, da sola, non riesce a trattenerli. Oggi sfoghiamo tutto questo in fotografie, ricordi, diari… o blog di viaggi 🙂 Ma un tempo, centinaia di anni fa, bastavano dei fogli e un po’ d’inchiostro per farlo: così è nato il carnet de voyage o taccuino di viaggio. Un supporto cartaceo da tenere con sé in ogni momento del viaggio, e in cui trasferire tutto il bello, il brutto, insomma tutto ciò che vale la pena di registrare del proprio viaggio.
Io non sono certo un’esperta ma, grazie a questo tour, ho capito che il taccuino di viaggio è qualcosa che mi piacerebbe iniziare a portare con me in ogni mio viaggio futuro. Perché? Beh, perché stimola la creatività, ti invita a concentrarti sui dettagli, e costituisce un ricordo preziosissimo e unico delle proprie esperienze.
Al punto di ritrovo, Silvia ci ha donato una busta contenente mappe, immagini e un pastello a cera. Ci ha invitato a tirar fuori i nostri taccuini, e io li ho osservati tutti immaginando, dalle loro forme e le loro copertine, la personalità dietro alle persone che li avevano scelti. In Campiello de le Scuole abbiamo iniziato a scrivere, disegnare, registrare dettagli ed emozioni; dopo, durante tutto il tour, ogni partecipante ha composto il proprio taccuino a proprio piacimento, creando una piccola opera d’arte a sé stante. Perché alla fine non ci sono regole vere e proprie! Però ti lascio qualche ispirazione per iniziare:
-via libera alla fantasia!
Sul tuo taccuino di viaggio puoi scrivere, disegnare, colorare, comporre poesie o testi di canzoni improvvisate. Puoi descrivere una cosa che hai visto o disegnare un dettaglio, puoi annotare il titolo della canzone che stai ascoltando o vorresti ascoltare in quel momento, o il profumo che senti, o i volti che incroci. Puoi anche fissare un’immagine che quel luogo ha creato nella tua testa, oppure registrare una qualche connessione che la tua mente, inconsapevolmente, ha fatto. Non ci sono limiti perché il taccuino di viaggio è tuo e deve essere specchio di te, del tuo modo di vivere quel luogo, delle tue sperimentazioni e del tuo modo di essere.
-inizia da subito!
Non importa aspettare l’ispirazione giusta o un’immagine poetica o chissà cosa: come ci ha detto Silvia, anche lo scontrino della colazione consumata al bar della stazione può essere un inizio, l’inizio di un piccolo grande viaggio.
-scova i dettagli!
Il taccuino di viaggio è un ottimo modo per vivere il viaggio con più attenzione e consapevolezza, perché ti induce ad ascoltare quello che senti e concentrarti sui dettagli che, altrimenti, ti sfuggirebbero molto più facilmente. Percepisci quello che il luogo intorno a te ti sta dicendo, e il tuo taccuino ne rappresenterà la voce.
-non fermarti quando si ferma il viaggio!
Anche quando stai tornando a casa, il taccuino di viaggio è modificabile in ogni momento: puoi colorare i disegni se avevi solo una penna (come ho fatto io), o aggiungere fotografie, o altri dettagli. Il taccuino è un ricordo dinamico, perché può evolvere di pari passo con i tuoi stessi ricordi.
La mia Venezia insolita: le emozioni di #ExploreadingAVenezia
E anche alla fine lascia che spenda due parole su questa esperienza: è stata una soddisfazione grande poter incontrare dal vivo alcune delle tante persone che ci hanno dato fiducia e che, ogni giorno, popolano il nostro gruppo virtuale di racconti e consigli preziosi. Siamo tutti un po’ sognatori, lettori avidi e grandi viaggiatori: spero di avere l’occasione di incontrare tutti gli Exploreaders uno a uno, prima o poi 🙂
INFO UTILI
–Exploreading: forse ti sarà venuta voglia di far parte del gruppo… a me non può far altro che piacere! Clicca qui per iscriverti: noi ti aspettiamo e avrai tutto lo spazio che ti serve per condividere domande o conoscenze su libri e viaggi 🙂
–Taccuino Veneziano: foooorse ti sarai anche innamorato di Silvia e del tour Taccuino Veneziano… quello in versione #ExploreadingAVenezia ormai è andato, ma tu puoi partecipare al tour ogni volta che vorrai! Trovi tutte le informazioni qui, sul sito di Àrtes; e colgo ancora l’occasione per ringraziare Stefania e le altre persone che hanno apprezzato il nostro lavoro con Exploreading 🙂
– Visita il mio album su Flickr per vedere tutte le foto della giornata –
[Tweet “Venezia insolita e taccuino di viaggio: cose preziose a #ExploreadingAVenezia!”]
Hai mai partecipato a un tour per scoprire una Venezia insolita? Hai mai creato il tuo taccuino di viaggio? Ti piacerebbe? Raccontamelo con un commento! 🙂
In collaborazione con
Àrtes.

Elisa
Novembre 2, 2018Bellissimo racconto della giornata Agnese e come ho già detto più volte sui canali social bellissima iniziativa che non vedo l’ora ripetiate!
Agnese - I'll B right back
Novembre 2, 2018Grazie mille Elisa, sono tanto contenta che ti siano piaciuti il post e l’esperienza 😀
Vedrai che ci faremo risentire presto… 🙂
Annalisa e Francesco
Novembre 2, 2018Che foto bellissime che hai fatto Agnese! Avete fatto un’esperienza bellissima, la visita allo squero è sicuramente una chicca. Spero abbiate l’energia di organizzare una nuova avventura così perche questa volta non me la voglio perdere 🙂
Agnese - I'll B right back
Novembre 2, 2018Grazie, detto da te è un grande complimento 😀
Sono sicura che organizzeremo qualcos’altro a breve, questa volta non potrai mancare!! 🙂