Trasferirsi all’estero è il sogno, a volte la necessità, di molti. Ma hai mai pensato a quali sono le migliori ragioni per farlo? Qui ti parlo delle mie!
A 19 anni ero alla fine della mia adolescenza, una ragazza ancora troppo timida, troppo introversa, troppo bloccata nelle sue paure e nelle fantasticherie senza lieto fine. Ma ho voluto comunque seguire una scintilla che si era accesa dentro di me all’improvviso, e mi sono trasferita a Milano. 340km di distanza da casa, sempre nello stesso Paese, ma un cambiamento radicale: una vita tutta nuova e un’opportunità unica per crescere, per migliorare, per arrivare a essere sempre un po’ più vicina alla me che volevo diventare.
Poi, il salto all’estero
Dopo gli anni dell’università e una breve parentesi di lavoro in Grecia, il sogno dell’Australia si è rifatto vivo prepotentemente e, dopo tanti indugi e mille discussioni, sono partita. E, se i 5 anni e mezzo a Milano mi avevano cambiato la vita, l’anno in Australia è stato lo scalino più importante verso la consapevolezza, verso la conoscenza di me a livelli che mai avrei pensato di raggiungere.
E, ancora qualche anno dopo, la Nuova Zelanda. Un’esperienza simile ma per mille versi diversa, completamente diversa, eppure altrettanto significativa. Ho capito, alla fine, che trasferirsi all’estero –anche solo per un periodo limitato di tempo, come ho fatto io- rappresenta un’esperienza di vita formidabile, inimitabile, che tutti TUTTI i giovani del mondo dovrebbero provare una volta nella vita. Non per forza solo per sogno, o solo per necessità; ma anche e soprattutto per questi 10 motivi che, secondo me, valgono davvero la pena di fare il grande salto.
I miei 10 motivi per trasferirsi all’estero
Imparare una lingua per davvero
Da buona linguista e amante delle lingue straniere quale sono, questo è sicuramente uno dei motivi principali per cui, secondo me, trasferirsi all’estero può essere una scelta vincente per molti. A casa si possono imparare le lingue straniere molto bene, ma mai niente, niente, niente sarà utile e rivelatorio in campo linguistico come trasferirsi all’estero per un po’. Ci si butta dentro a una lingua al 100%, inevitabilmente: fare la spesa, andare alla posta, scegliere un appartamento, parlare coi coinquilini, conoscere nuovi amici, comunicare sul posto di lavoro, ascoltare distrattamente una pubblicità alla TV, leggere un cartello stradale, fare un salto in biblioteca, ordinare un caffè al bar…i momenti in cui dovrai usare una certa lingua si moltiplicheranno esponenzialmente, e tu inizierai a un certo punto a fare tua una certa pronuncia, a utilizzare certe parole di quella lingua più di altre perché le hai fatte tue, a sognare in quella lingua, a pensare dentro la tua testa in quella lingua…la sensazione è di vittoria, di grande soddisfazione. E, se al giorno d’oggi imparare certe lingue può fare la differenza anche in campo professionale, sicuramente trasferirsi all’estero è il modo migliore per farlo.

Conoscere una nuova cultura
Trasferirsi all’estero ha, almeno nelle fasi iniziali, lo stesso immenso valore di un viaggio: trasferendoci si ha la possibilità di fare la conoscenza della cultura, delle tradizioni e dello stile di vita di un nuovo Paese, immergendovisi completamente e facendolo, piano piano, nostro. Sarà bello scoprire ogni giorno qualche piccola cosa, all’inizio e anche nei mesi a venire; sarà bello rendersi conto di aver mantenuto integri alcuni aspetti della propria cultura di origine e, allo stesso tempo, di averne assimilati altri di quella d’arrivo. Trasferirsi all’estero anche solo per un breve periodo significa scoprire, conoscere, curiosare: la sensazione di vivere come sospesi tra due diverse culture e di poter affermare di conoscere qualcosa che, fino a poco tempo prima, ci sembrava totalmente sconosciuto e anche un po’ esotico, è davvero bellissima e appagante.

Capire meglio la propria cultura
Quando ci si trasferisce all’estero per un periodo, diventa a un certo punto normale fare i paragoni con il luogo dove abitiamo e il nostro Paese d’origine. Certe cose ci sembreranno migliori o peggiori, dopo aver vissuto all’estero per un po’, e si avrà la possibilità di vedere all’Italia non solo con gli occhi del patriottismo o dell’esterofilia (dipende da che tipo siamo…), ma anche in modo più oggettivo perché distaccato, perché “visto da fuori”. Prima di trasferirmi all’estero, avevo delle idee tutte mie sull’Italia, alcune buone e alcune pessime; trasferirsi all’estero ci dà la possibilità di rivedere queste idee e da staccarle da tanti pregiudizi e luoghi comuni in cui avremmo continuato a credere se non ci fossimo mai trasferiti.
Imparare a contare su se stessi
Eccomi qua con il solito cliché: trasferirsi all’estero per un certo periodo significa uscire dalla propria confort zone e quindi imparare a contare solo su se stessi senza l’aiuto o il sostegno di qualcun altro e bla bla bla…ok, sembrerà davvero la solita solfa, ma te lo posso assicurare con tutto il cuore: il cliché è vero per davvero!
Trasferirsi all’estero comporta davvero un salto potenzialmente nel buio, nell’ignoto, nel diverso: ci si dovrà inevitabilmente scontrare con qualcosa che ci metterà alla prova, che ci porterà a spingersi a un soffio o anche oltre i propri limiti. Saranno magari cose piccolissime: trovarsi a fare una lavatrice quando l’ha sempre fatta mamma per noi, ritrovarsi dentro allo sconosciuto mondo degli appartamenti in affitto in una terra straniera, aprire un conto in banca usando una lingua sconosciuta. La verità è che, all’estero, anche le piccole sfide diventano grandi perché sono da affrontare con il pesantissimo filtro di una diversa lingua, cultura e percezione del mondo. Trasferirsi all’estero diventa allora un’opportunità vera di mettersi alla prova, di fare cose che mai avremmo pensato di riuscire a fare, e di farlo solo grazie a noi stessi e a quelle capacità che, se fossimo rimasti a casa, forse non avremmo mai scoperto di avere.
Capire meglio se stessi
Trasferirsi all’estero equivale a conoscere meglio una nuova cultura e, di riflesso, conoscere meglio la propria; a conoscere meglio nuove persone e, di riflesso, a conoscere meglio se stessi. Come dicevo prima, ci si spinge oltre i propri limiti e si fanno cose che mai avremmo pensato di riuscire a fare. Se mi guardo indietro, all’anno trascorso in Australia e a quello trascorso in Nuova Zelanda (e pure a quei 4 mesi di Grecia!), mi rendo conto che ho fatto decine, decine e decine di cose che, se fossi rimasta sempre a casa, sono sicura che non avrei mai fatto. Il mio carattere si è modificato, ho affrontato tante sfide e ho vissuto momenti indimenticabili: tutto questo mi ha permesso di parlare molto con me stessa, e di scoprirmi e conoscermi a livelli molto profondi. Paure, coraggio, opinioni, sentimenti, capacità, inclinazioni, qualità: tantissime cose che avrei impiegato molto più tempo a capire di me, se non fossi partita. E non so spiegare a parole quanto tutto questo sia meraviglioso.
Essere se stessi senza costrizioni
Le mie motivazioni per trasferirsi all’estero ti sembrano tutte uguali? Immagino, però ci sono diverse sfumature che ci tenevo a mettere per iscritto.
Quando mi sono trasferita in Australia nel 2014, ero un certo tipo di persona, con un certo carattere. Arrivata lì, mi sono presto resa conto di una cosa: posso iniziare a essere me stessa senza alcun compromesso! Sono in un nuovo Paese dall’altra parte del mondo, abito con una nuova famiglia e nessuno, ma proprio nessuno, mi conosce. Non devo soddisfare le aspettative di nessuno, né devo sottostare alle regole di una convenzione sociale che non mi appartiene. Posso decidere di cambiare colore ai miei capelli o di vestirmi in modo del tutto diverso; posso scegliere di adottare un linguaggio diverso o di mostrarmi diversa da quello che la gente si è sempre aspettata da me. Posso gettare quella maschera che tutti noi, inevitabilmente, portiamo addosso quando viviamo nella nostra società, ed essere davvero quella che sono: una nuova me, perché tanto qui si ricomincia tutto da zero!! Trasferirsi all’estero significa partire da zero in tutto: nuova casa, nuovo lavoro, nuove amicizie, nuovo stile di vita: perché non anche nuovi noi stessi, magari più conformi a quello che veramente siamo? È un’opportunità unica che non può essere sprecata!

Certo, poi tornare a casa e doversi riadattare è veramente tragico…ma a quello ci penseremo poi 🙂
Fare nostra una nuova cucina
Sembrerà veniale, ma sono una grande amante del cibo e non potevo, quindi, tralasciare questo aspetto. Trasferirsi all’estero è come compiere un grande viaggio nei meandri più nascosti di una cucina nuova. Noi poi siamo italiani, la nostra cucina è oggettivamente una delle più apprezzate del mondo, e per noi scoprire una cucina nuova significa accettare molti compromessi, distruggere dei pregiudizi, adattarsi all’impossibile, difendere un’idea di cibo non solo come nutrimento ma anche come vero e proprio stile di vita. Gigantesche discussioni nasceranno sul cibo e sul suo valore, e ci saranno tantissime scoperte, belle oppure tremende. Trasferirsi all’estero e iniziare a fare la spesa in un supermercato locale sarà, anche solo questo, un’esperienza di conoscenza e confronto davvero importante.
Conoscere nuove persone e sentirsi cittadini del mondo
Trasferirsi all’estero, soprattutto se lo si fa da soli, implica la ricerca di nuove amicizie, di nuovi contatti umani. A casa credo sia difficilissimo conoscere nuove persone e uscire dal solito giro di amici, a meno che non si abbiano interessi particolari. All’estero, invece, incontrare nuove persone è facilissimo! Io, in Australia, lo facevo su Facebook: qualcuno viene a provare quel nuovo locale con me stasera? Rispondevano in 10, in 20: qualcuno non veniva, qualcuno sì. Qualcuno lo incontravi solo quella sera, qualcuno diventava tuo amico per mesi e mesi. Ti butti nella mischia con grande leggerezza, aggirando i timori che poi capisci essere infondati, capendo che non c’è niente da perdere e c’è tutto da guadagnare. All’estero attaccare bottone con qualcuno è più semplice perché si ha meno paura di essere giudicati, e certe persone che conosci un po’ così per caso rimarranno nella tua vita anche in futuro e diventeranno amici per la vita!

Raccogliere più possibilità lavorative
In tanti Paesi del mondo, certe capacità e certe esperienze vengono valorizzate mille volte più che in Italia, sempre per una questione di cultura. E, sempre in certi Paesi, fare carriera in un determinato settore e provare a guadagnare qualcosa in più non è considerato solo un sogno impossibile, ma una possibilità reale! E poi non è solo questo: basta trasferirsi all’estero anche solo per un periodo limitato, per poi tornare in Italia e osservare come le possibilità lavorative aumentano: non è sempre per forza così, ovviamente, ma lavorare all’estero ti regala comunque delle capacità in più, un maggiore senso di adattamento e flessibilità, che ti torneranno utili in qualsiasi Paese e in qualsiasi settore lavorativo!

Avere una storia da raccontare
Sono dell’idea che tutti gli esseri umani hanno una propria storia da raccontare, ogni singola vita sarebbe degna della trama di un libro o di un film. So anche, però, che trasferirsi all’estero è una vera e propria avventura, un pezzo di vita diverso dalla “normalità”, una storia fatta di tante piccole storie, avventure, disavventure, mazzate e scoperte che valgono davvero la pena di essere raccontate. Ognuno vive la propria esperienza quando si trasferisce all’estero: ci saranno storie di successo e altre di completo fallimento, storie di felicità e storie di mediocrità. Ma, in ogni caso, anche solo la scelta di compiere un passo così importante ci renderà orgogliosi di noi stessi. Trasferirsi all’estero ci rende in ogni caso più forti, più consapevoli, più aperti; ci rende, in qualche modo, sempre un po’ migliori.

Quello che penso io, alla fine, è che il viaggio significa tutto questo: conoscere nuove persone e scoprire meglio se stessi, conoscere nuove culture e capire un po’ meglio la nostra, assaggiare nuovi sapori e prendere dimestichezza con una lingua…viaggiare comporta tutto questo. Ecco, trasferirsi all’estero comporta tutto questo…all’ennesima potenza! È un’esperienza di vita unica, ogni volta diversa e sempre significativa. Sono felice di aver abbattuto quella mia atavica timidezza, di aver dato un calcio alle mie paure e di aver seguito i miei sogni e le mie inclinazioni; adesso sono in Italia e chissà se mai me ne andrò, non lo voglio per forza. Ma, di sicuro, quegli anni trascorsi lontana mi hanno reso una persona migliore sotto tanti aspetti, e ne sono davvero orgogliosa.
[Tweet “Trasferirsi all’estero: lo consiglio perché…”]
Cosa ne pensi del trasferirsi all’estero? Hai mai compiuto questo passo? Oppure lo faresti mai? È un tema molto ampio e ricco di spunti, lasciami un commento e ne parliamo insieme! 🙂

Diletta
Ottobre 3, 2017Non posso che essere d’accordo con tutto ciò che dici Agnese… per me i mesi passati in Spagna sono tra i più significativi della mia vita: ho conosciuto persone che non dimenticherò mai e che posso considerare Amici (per dire, alcune ragazze dopo anni sono venute pure alla mia laurea lo scorso anno!), ho migliorato tantissimo il mio spagnolo, ho imparato a convivere in casa con persone prima sconosciute… come dici tu, quando sei all’estero tutto è una grande sfida… anche chiamare l’elettricista! Sembra una cavolata, ma vai a spiegargli in spagnolo che il phone è andato in cortocircuito, si è bruciato e ha lasciato una fiammata sulla parete mentre mi asciugavo i capelli (ehm sì, mi è successo davvero)?! XD
Insomma, anche io è un’esperienza di vita che consiglio a chiunque, si impara davvero tanto. Che nostalgia!
Agnese - I'll B right back
Ottobre 4, 2017Ahahahaha mi hai fatto scompisciare Dile!! Ma che cavolo è successo? Ahah immagino la scena, il panico e le risate successive!
Sicuramente anche una disavventura del genere diventa un’esperienza di vita, quando sei all’estero! Come dici tu, tutto è una sfida. Però non tornerei mai indietro!! 🙂
iltuopostonelmondo
Ottobre 4, 2017Mi pentirò a vita di non aver mai preso la decisione di fare un’esperienza all’estero… ma sai, quando hai la fortuna/sfortuna di trovare subito un buon lavoro, il coraggio di lasciarlo non arriva mai 🙁
Agnese - I'll B right back
Ottobre 4, 2017Hai ragione Cristina!! Per molti è sicuramente una fortuna, ci mancherebbe! È anche vero che trasferirsi all’estero per un periodo è un’esperienza unica. Insomma, ognuno segue il proprio percorso anche in base alle circostanze della vita…l’importante è essere sempre sereni delle proprie scelte 🙂
Miss Polette
Ottobre 9, 2017Sono più che d’accordo; l’anno scorso ho provato a trasferirmi a Parigi; purtroppo non sono potuta rimanere a lungo, ma anche se per poco ho provato sulla mia pelle quello di cui parli in questo bell’articolo. Spero in futuro di riuscire a ripetere l’esperienza per un po’ più di tempo!
Agnese - I'll B right back
Ottobre 9, 2017È proprio così, anche solo qualche mese all’estero e ti rendi conto di tante cose di cui prima non ti eri mai accorta! Chissà cosa ti riserverà il futuro 🙂
martinaway
Ottobre 23, 2017Io sono una di quelle persone che un giorno partirebbe e l’altro no, mai troppo convinta insomma.
Sono d’accordo con te su tutti i punti, ma alcuni mi hanno colpito più di altri. Per esempio, non avevo mai pensato al “sogno in lingua”, ma deve essere incredibile! E i supermercati? A me piace da matti andare a curiosare tra gli scaffali quando sono all’estero, anche se sono lì solo per qualche giorno 🙂
Un bel post, scritto di pancia ❤
Agnese - I'll B right back
Ottobre 27, 2017Ah sì Marti, quando arriva il momento in cui inizi a pensare e a sognare in quella lingua la soddisfazione è massima! Significa che sei riuscito a immergerti davvero nel Paese in cui ti trovi 🙂 I supermercati, poi, vabbè…non ne parliamo!! Li amo!! Prima o poi ci farò uno studio sociologico 🙂
Grazie amica ❤