Sei alla ricerca di qualcosa di insolito, suggestivo e anche un tantino poetico nella Città Eterna? Il quartiere Coppedé a Roma ha tutte le caratteristiche che cerchi!
Se un po’ mi conosci sai che mi piace spesso andare alla ricerca di luoghi un po’ insoliti nelle città che visito. Non per forza “poco turistici”: con l’avvento del mondo digitale, non c’è niente che non sia stato già scoperto da qualcun altro. Però insoliti sì: qualcosa che mi lasci un po’ a bocca aperta, con qualche domanda in sospeso, con la voglia di scoprire di più, di girare ancora un altro angolo per vedere cosa c’è dietro. Ecco: il quartiere Coppedé a Roma ha pienamente soddisfatto questa mia sete di curiosità! E ora te lo voglio raccontare 🙂
Leggi qui anche
I miei consigli su dove mangiare a Roma
Il mio itinerario insolito su curiosità e leggende
La visita ai Sotterranei del Colosseo
La visita al Quinto Anello del Colosseo
La visita a Galleria di Villa Borghese
I punti panoramici per vedere Roma dall’alto
Quartiere Coppedé a Roma: com’era, com’è
Il quartiere deve il suo nome all’architetto che lo edificò, Gino Coppedé. L’eclettico architetto, decoratore e scultore veniva da Firenze e nella sua vita lavorò prevalentemente a Genova e a Messina, ma anche a Napoli e a Roma. Fu proprio nella capitale che, tra il 1915 e il 1927 (anno della sua morte), progettò e costruì gran parte degli edifici che oggi formano il quartiere che porta il suo nome, su commissione della Società Anonima Edilizia Moderna. Se si pensa al periodo in cui fu edificato, il quartiere risulta ancora più incredibile: è totalmente anacronistico rispetto alle linee dritte e massicce, al massimo di ispirazione classica, tipiche del periodo del Fascismo. Coppedè lasciò incompiuto alla sua morte il quartiere, che venne poi concluso dall’architetto Paolo Emilio André.
Oggi, il quartiere Coppedè a Roma è un complesso di oltre 40 tra villini e palazzine all’interno del quartiere Trieste, in zona Nomentana. Un rione, più che un quartiere, bizzarro e anche un po’ misterioso, talmente ricco di dettagli inaspettati da sembrare quasi uscito dalla fantasia di un cantastorie. Coppedè fu incaricato di costruire il quartiere per un uso edilizio privato per il ceto borghese; oggi, buona parte degli stravaganti villini è ancora ad uso privato… ti immagini come sarebbe vivere in edifici come questi?? Però ci sono anche un liceo e parecchie ambasciate, come quella della mia amata Nuova Zelanda.
Lo stile di Coppedè: unico!!
Difficile affermare con precisione quale sia lo stile dominante del quartiere Coppedè a Roma. Tanto Liberty (di cui Coppedè fu un maestro) e un po’ di Art Decò, pennellate di neo-gotico, un tocco di modernismo ma anche di mediorientale e medievale, il kitsch certo non manca… è una mescolanza che sfugge a qualsiasi etichetta e che rende questo quartiere di Roma ancora più interessante e misterioso. Nel minuscolo quartiere si fondono elementi contraddittori ma accostati con una strana e piacevole armonia; le pitture sono barocche, i materiali tipici della vecchia Roma come il tufo o il travertino, le immagini strane, a volte spaventose, simboli esoterici e massonici, o solo molto inaccessibili a un occhio distratto.
In fondo, quello di Gino Coppedè fu un vero e proprio esperimento artistico, frutto dell’estro e della fantasia lasciata correre senza freni: perché adattarsi a uno stile solo? Quello che resta di questo mix è un’assoluta bellezza, un complesso inconsueto e quasi incomprensibile, eppure molto elegante; una sorpresa continua, un piccolo choc ad ogni angolo e ghirigoro: in fondo, non è questo che l’arte dovrebbe fare?
Curiosare nel quartiere Coppedè: i principali punti d’interesse
Per scoprire il più fantasioso quartiere di Roma non serve un itinerario ben studiato, perché a ogni angolo nella zona troverai un altro edificio a sorprenderti. Ti consiglio di avvicinarti quanto puoi e osservare i dettagli, le incisioni, i bassorilievi, le forme, le decorazioni: sono loro a rendere il quartiere davvero unico, e ti perdoneranno i residenti (spero) se indugerai un secondo in più sulle finestre delle loro case!
Tendenzialmente, si inizia da Via Tagliamento: da qui si prende Via Dora e, dopo una piccola edicola con la Madonna con Bambino, un grosso arco riccamente decorato, che unisce i Palazzi degli Ambasciatori e con un enorme lampadario in ferro battuto, costituisce l’ingresso “ufficiale” al quartiere. Il fulcro del quartiere (che vero quartiere non è perché si tratta di un’area proprio piccola) è Piazza Mincio, circondata da palazzi uno più particolare dell’altro; al suo centro sorge la Fontana delle Rane, risalente al 1924 e così chiamata perché popolata da 12 rane. La piazza è proprio dove ti sentirai di essere dentro a un film a metà tra il Fantasy e il Noir!
Tra i palazzi che si affacciano su Piazza Mincio, due sono quelli più sorprendenti. Il primo è la Palazzina del Ragno, così chiamata per il grande ragno dorato che ti osserva dalla facciata. Di ispirazione assiro-babilonese, resterai minuti interi a osservare le sue forme e geometrie, e il suo mosaico nero e oro con la scritta Labor.
Butta lo sguardo sulla destra e ti ritroverai di fronte ai Villini delle Fate: il nome è tutto un programma! Marmo, mattoni, terracotta, vetro e chissà quali altri materiali si incontrano in queste tre palazzine del 1924 con archi e fregi medievali, totalmente asimmetriche e decisamente appena uscite da un mondo un po’ surreale. Sulle tre facciate recano omaggi a tre diverse città italiane: Firenze (con la scritta Fiorenza bella e le immagini di Dante e Petrarca), Roma (con Romolo e Remo sotto alla Lupa) e Venezia (con l’inconfondibile leone di San Marco).
Senza meta al quartiere Coppedè
Inizia poi a camminare senza meta lungo le strade che si dipartono dalla piazza: alcune sono lievi saliscendi, tutte sono silenziose ed estremamente curate. I colori accesi dell’autunno di fianco alle rose che sembrano appena sbocciate: anche le stagioni, qui al quartiere Coppedè a Roma, sembrano voler giocare!
Su Via Brenta troverai l’ambasciata del Marocco e il Liceo Avogadro, su Via Olona l’ambasciata della Polonia, su Via Ombrone quella della Repubblica del Congo, mentre quella della Nuova Zelanda si trova in Via Clitunno. Dai un’occhiata a questo civici: Via Ombrone 7, 8 e 11, Via Olona 2 e 7. Il civico 2 di Piazza Mincio, infine, rappresenta una fedele scenografia del film Cabiria (1914), considerato il più famoso film del cinema muto italiano e sceneggiato anche da Gabriele D’Annunzio.
Ovunque troverai affreschi, velieri, ragni, torri, piccole logge, mascherone, rilievi e giardini curatissimi. L’unico consiglio? Tieni gli occhi aperti e guarda in su! Non perderti niente perché tutto è un po’ magico 🙂
Qualche curiosità sul quartiere Coppedè a Roma
Credo che un luogo particolare e suggestivo come questo non sarebbe potuto restare “inosservato” a lungo! La prima personalità che viene in mente quando ci si trova al quartiere Coppedè a Roma è il regista Dario Argento, che qui ambientò due tra i suoi film più famosi: L’uccello dalle piume di cristallo e Inferno. Altri registi sono poi passati di qua, come Carlo Vanzina (Il cielo in una stanza), Nanni Loy (per il suo Audace colpo dei soliti ignoti con Vittorio Gassman), Richard Donner, Francesco Barilli e Nando Cicero.
Ma registi a parte… anche i Beatles sono passati da Coppedè! Nel 1965, dopo un loro concerto al Piper, il celebre locale romano che si trova a due passi da qui, i quattro fecero il bagno nella Fontana delle Rane!
Bonus stravaganza: la Casina delle Civette a Villa Torlonia!
Se, come me, avete intenzione di visitare il quartiere Coppedè a Roma facendo una bella passeggiata senza alcuna fretta, ti consiglio vivamente di allungare il giro fino a Villa Torlonia, un bellissimo e verdissimo parco che è perfetto per una passeggiata tranquilla sotto al sole romano. Qui si trovano anche svariati punti d’interesse, e uno è sicuramente la Casina delle Civette! Quella che nell’Ottocento era una Capanna Svizzera, ideata nel 1840 da Giuseppe Jappelli, subì nel corso del tempo molti rifacimenti secondo stili diversi, e fu fino al 1938 la residenza del principe Giovanni Torlonia Jr. Un po’ rustico un po’ fantastico, tra legno e mattoni, lanterne di ferro battuto e angolini misteriosi. Al suo interno ospita oggi una delle sedi dei Musei di Villa Torlonia. Valla a vedere almeno da fuori. È in pieno stile quartiere Coppedè: uno stile unico e straordinario!
INFO UTILI
–Come arrivare: la fermata della metro più vicina è Policlinico (metro B), a cui puoi arrivare direttamente dalla stazione Termini. Altrimenti, dal centro pieno di Roma (Piazza Venezia), si può prendere l’autobus 83. In generale, tutti gli autobus che arrivano in piazza Buenos Aires sono perfetti: 63, 83, 92, oppure i tram 2, 3, 19.
Vuoi sapere come sono arrivata io? In realtà… a piedi! Dal mio hotel in via Urbana è stata una lunga e piacevole passeggiata, allungata per arrivare fino a Villa Torlonia e conclusa poi a Villa Borghese. Se sei un buon camminatore come me, il quartiere Coppedè non è mai troppo lontano 🙂
[Tweet “Misterioso, esoterico, elcettico, elegante: è il quartiere Coppedè a Roma!”]
Sei mai stato al quartiere Coppedè a Roma? Ti è piaciuto? Conosci altri quartieri così stravaganti in altri città d’Italia o del mondo? Raccontamelo con un commento! 🙂

Maria
Aprile 13, 2018Roma è una meta che mi sono prefissata da anni e che ancora non riescona soddisfare. Ma leggerla da te con queste foto mi ha ispirato ancora di più!
Agnese - I'll B right back
Aprile 13, 2018Dai, peccato! Appena hai l’occasione vai, Roma è una continua sorpresa! E questo quartiere è forse la sorpresa più grande di tutte 🙂
Grazie mille, sono contenta 🙂
Roberta
Aprile 13, 2018Davvero curioso! E’ da un po’ che non vado a Roma e avevo già intenzione di passare un week end alla scoperta di qualcosa di particolare, fuori dai soliti giri turistici che ho già fatto durante le mie visite precedenti. Ora vado a scuriosare tra gli altri post! Grazie
Agnese - I'll B right back
Aprile 15, 2018Grazie mille Roberta! Beh, se hai già visto tanto di Roma e vuoi trovare qualcosa di più caratteristico… Coppedè fa sicuramente per te! Prende poco tempo ed è una vera sorpresa 🙂
Sabrina Balugani
Aprile 13, 2018Ma pensa te ben 12 anni vissuti a Roma e non conoscevo questo quartiere. Bellissimo!
Agnese - I'll B right back
Aprile 15, 2018Eh sì, a volte capita! Si pensa di avere un tempo infinito per vedere la propria città, e poi certe cose non si conoscono. Se ti capita di andare vai, a me è proprio piaciuto! 🙂
Federica
Maggio 7, 2018era piaciuto tantissimo pure a me: una roma che non mi aspettavo assolutamente!
Agnese - I'll B right back
Maggio 7, 2018Esatto, è proprio un luogo che a Roma non ti aspetti proprio! 🙂