Tutti noi seguiamo delle regole in viaggio, che siano implicite o meno. Qui ti svelo le mie!
Sono convinta che ce le abbiamo tutti, delle regole in viaggio: quando viaggiamo, più o meno consapevolmente ci portiamo dietro certe abitudini, certe preferenze, certi comportamenti quasi automatici: sono queste le cose che rendono i nostri viaggi proprio nostri, appunto, proprio tagliati su misura per noi.
Io mi ritengo una persona molto normale, nella media: non faccio cose particolarmente incredibili in viaggio, così come nella vita. Però, mi rendo conto, ci sono dei piccoli atteggiamenti che tutti i miei viaggi hanno in comune. Sono una persona organizzata ma non troppo, curiosa all’inverosimile, amante della bellezza e delle cose semplici, entusiasta e (quasi) mai stanca, quando viaggia: tutto questo si riflette nelle mie personali regole in viaggio!
L’idea del tag #mytravelrules è di Daniela, del blog The Daz Box. La ringrazio molto per questa bella idea e per avermi invitato a raccontare le mie regole in viaggio!
#mytravelrules: le mie regole in viaggio
Ne avevo già parlato tempo fa in questo post, ma è bello ritornare a pensare a ciò che caratterizza il mio modo di viaggiare. Ecco qui quello che faccio di solito:
Non esiste che io parta senza aver reperito un minimo di informazioni utili
Se succede (e non succede quasi mai), mi sento incompleta, mi sembra di non aver sfruttato al massimo la possibilità che avevo di conoscere un luogo nel modo più approfondito possibile. Io sono fatta così, sono una perfezionista e una che ha paura di perdersi le cose, per cui in viaggio preferisco non fare pause ma riuscire a vedere tutto il visibile e a osservare la gente e la vita che scorre in un certo posto. Anche quando parto solo per una gita fuori porta in giornata, quindi, mi faccio una breve lista delle cose da fare e da vedere nella destinazione e nei dintorni. Questa fear of missing out prima o poi mi farà ammalare, lo so, ma per ora va così!
Solitamente cerco informazioni su blog di viaggi e su siti web; è raro che usi delle guide turistiche cartacee (più per il fatto che costano troppo che per altro!) 🙂
Incetta di brochure e informazioni ai centri turistici e info point
Una cosa che mi piace da impazzire, non appena raggiungo la destinazione designata, è scovare il punto informazioni turistiche e fare incetta di brochure, dépliant, mappe, buoni sconto e chi più ne ha più ne metta. Non mi interessa e non vedo il problema se si tratta di una cosa per turisti, io credo che sul luogo si possano sempre trovare le informazioni e le curiosità che altrove non hai trovato. Le mappe sono sempre aggiornate, gli sconti sono facili da trovare, il personale è sempre competente e disposto ad aiutarti. Non è detto, poi, che io segua tutti i consigli…ma averne, e gratis, non può mai fare male!
L’unico problema, poi, è che non riesco a separarmi dalle brochure e quindi la mia borsa (in viaggio) e la mia casa (quando torno) sono sempre strabordanti di fogli di carta colorati! Morirò in stile Sepolti in casa.
Il supermercato come luogo di ricerca e di comprensione
Quando sono all’estero, un’abitudine che non dimentico mai (e che non mi delude mai!) è quella di fare visita ai supermercati cittadini. È una mania che ho sempre avuto, ma che è esplosa in Australia, quando non mi stancavo mai di analizzare prodotti e oggetti anche a distanza di mesi dal mio arrivo. Nei supermercati si ha la possibilità di conoscere molto sullo stile di vita alimentare e quotidiano della gente del posto. Cosa si vende? Cosa si mangia? Come sono disposti i prodotti? Ci sono aree particolari che vendono cose particolari? Come si acquista? Cosa mi dice tutto questo della gente che abita qui?

Amo vedere TUTTO, ma in particolare…
Dammi musei, strade, palazzi, torri, ponti, mercati, quartieri…io sono sempre contenta! Perché credo che ogni singola cosa, dal grande monumento al piccolo vicolo, possano raccontare qualcosa del luogo, magari secondo una mia personale interpretazione. Le attrazioni che non manco mai di vedere, però, sono due: le chiese e le zone verdi. Mi piace entrare nelle chiese perché, semplicemente, sono belle, sono sempre belle, e a me piace ammirare un po’ di bellezza nella pace, nel silenzio, a volte nell’emozione di un luogo così grandioso tale da mettere soggezione (che poi, in fondo, è proprio per mettere soggezione ai fedeli che tante gigantesche chiese sono state costruite!). Le zone verdi…beh, io sono un’amante dei parchi e dei giardini. Mi ricordo che quando ero in USA fermavo sempre la macchina in corrispondenza dei parchi urlando: “erbaaaa!”. Questa parola potrebbe trarre in inganno, ma io proprio all’erba verde dei prati mi riferisco 🙂 Per cui, ovunque vada, trovo sempre un po’ di tempo per passeggiare per parchi e aree verdi, ammirando le proporzioni, fotografando i fiori più belli e riposandomi all’ombra degli alberi.
Ultimamente, infine, mi sto appassionando di street art…credo che andrà presto dritta tra le mie regole in viaggio imprescindibili!

Quando si parla di cibo (locale)…non scherzo affatto!!
Tra le mie regole in viaggio, questa è forse quella che mi fa inc****re di più se non la rispetto! Ahahah il problema è che io divento molto antipatica e quasi cattiva, se non mangio. E, in viaggio, voglio mangiare quello che i locali mangiano! La lista dei prodotti e dei piatti tipici da provare, quindi, non manca mai, mai, mai. Poi magari non riesco a spuntarne tutte le voci, oppure mi rendo conto di aver mangiato una certa cosa nel posto sbagliato, o di non aver provato la versione originale…ma non importa, voglio che l’esperienza di viaggio tocchi tutti i sensi, gusto in primis.

Le fotografie: meglio tante e bruttine che non farne proprio, no?
Non sono una brava fotografa, e le mie “apparecchiature” si limitano a un cellulare e a una fotocamera digitale. Le mie competenze in merito, poi…lasciamo stare. Conosco qualche regola fotografica di base, e sono abbastanza sveglia da non tagliare i piedi nelle foto, ecco, ma niente più di questo. Però non c’è storia: quando viaggio, fotografo! Mi piace fotografare i dettagli più piccoli, le attrazioni più simmetriche, i paesaggi dall’alto, tutto! Anche se non sono belle foto, sono ricordi che rimangono indelebili e che mi pentirei troppo di non avere. A volte vengo accusata di farne fin troppe…ma meglio troppe che troppo poche, no?
Una delle prossime regole in viaggio: fare dei fotolibri! Quando torno in Italia inizio a farne.

Guardare dall’alto…per farsi un’idea o come saluto
Mi piace molto guardare un luogo dall’alto: è una grande soddisfazione scalare una collina o una montagna per restare senza fiato di fronte al panorama che ti si prospetta davanti (oltre che per la scalata, ovvio). Altrettanto bello è salire in cima a una torre, un palazzo o un grattacielo per ammirare la struttura urbana di una città, le sue luci e i suoi spazi, i suoi abitanti grandi come punte di spillo. Mi piace farlo sia all’inizio della mia permanenza in un posto, per farmi un’idea più precisa degli spazi e per iniziare a orientarmi tra le strade e i quartieri, sia a fine viaggio, per congedarmi dalla città, salutarla abbracciandola tutta con lo sguardo, e divertirmi a riconoscere i luoghi che ho apprezzato nei giorni precedenti.

Camminare è il mio mezzo di trasporto preferito
Come dicevo all’inizio, in viaggio sono ossessionata col vedere/fare/fare/vedere, e non sono contenta se non sfrutto tutto il tempo che ho al massimo. Però, so che potrei risparmiare molto tempo usando i mezzi pubblici, eppure non lo faccio quasi mai: mi piace tantissimo camminare e, in viaggio, non vi rinuncio mai, nonostante acido lattico e vesciche sotto ai piedi. Ho camminato per quasi 30 km in un giorno a Nizza, ho girato Manhattan da nord a sud senza fermarmi mai, e raramente mi sono servita di un autobus o di una metropolitana, nonostante a volte sarebbe bello farlo, anche solo per immergersi nella vita quotidiana del posto. Mi piace prender parte ai free walking tour organizzati nelle grandi città, e non ho problemi a coprire distanze elevate a piedi. Lo faccio non solo perché camminare mi piace, ma soprattutto perché camminando (e perdendosi, almeno una volta) si scoprono e si ammirano angoli nascosti che ci perderemmo inevitabilmente, altrimenti.

Pranzi veloci, cene importanti
Tra le mie regole in viaggio, infine, c’è quella che governa il ritmo dei miei pasti. Di solito, in viaggio faccio colazioni giganti (visto il punto precedente, mi serve energia, vero??). Per il pranzo meglio non perdere troppo tempo e troppe ore di luce seduti al tavolo di un qualche ristorante: opto, quindi, per pranzi veloci a base di street food, che si rivela sempre fantastico. Anche un takeaway veloce o un prodotto particolare preso al supermercato vanno bene! Nel tardo pomeriggio, non mi è mai capitato di tornare in alloggio per riposarmi: tempo sprecato! (Sono ossessionata, lo so). Capita però di essere stanchissima e allora, per riprendermi, preferisco una bella merenda in un qualche locale particolare, magari in un bar o in una pasticceria storica. Infine, la cena è il grande pasto dei miei viaggi: mi piace sedermi al ristorante, rilassarmi dopo una lunga giornata, leggere i piatti proposti dal menù, condividere piatti tipici con i miei compagni di viaggio per assaggiarne il più possibile.

Ecco qua, queste sono le mie principali regole in viaggio, senza le quali un viaggio non sarebbe più veramente mio. Come vedi, sono una viaggiatrice normale, che fa cose normali. Per cui sono anche una buona compagna di viaggio, eh! Basta essere ossessi e instancabili come me, e non avere questi brutti difetti…poi, per il resto, possiamo partire insieme 🙂
[Tweet “#mytravelrules: quali sono le tue regole in viaggio?”]
E tu che ne pensi? Quali sono le tue personali regole in viaggio? Ne abbiamo qualcuna in comune? Sei in disaccordo con alcune delle mie? Raccontamelo nei commenti! 🙂

Daniela - The DAZ box
Marzo 10, 2017Quanto cibo, mi hai fatto venire fame anche se sono le 9 del mattino! Mi fa piacere che tu abbia trovato il tempo di partecipare! Condividiamo molto come forse già sapevi (tranne forse, sarò sincera, la passione per le Chiese, so che è un “deficit” mio però). Supermercati immancabili per tanti vedo. Fino a poco tempo fa anch’io preferivo pranzare al volo e cenare con tutta calma, da quando però siamo in 3 le cose si sono ribaltate. Il mio bimbo la sera è stanchissimo e ci toccano sempre cene un po’ veloci mentre a pranzo ci diamo alla pazza gioia! 😉
Agnese - I'll B right back
Marzo 10, 2017Ahah il cibo è gradito a tutte le ore, no? 🙂 eh sì, ho visto che abbiamo tante cose in comune! Per il fatto del pranzo/cena non ci avevo mai pensato che con un bambino le cose fossero ribaltate…ma è più che comprensibile!!!
Giulia
Marzo 10, 2017Aaaah tra i dolci ungheresi vedo una torta Dobossy, una al turo (cottage cheese) e l’altra non ho idea di cosa sia, abbi pietà di me 😀 Sullo scoprire le città a piedi concordo, anche a me piace molto. Idem per la divisione tra pranzi e cene 🙂 Un saluto!
Agnese - I'll B right back
Marzo 10, 2017Ahahah ma sai che ora proprio non me lo ricordo? Le spacciavano tutte come tipiche di Budapest o della pasticceria in questione (è quella vicina alla Chiesa di San Mattia a Buda, hai presente?). Buone tutte, comunque!
Abbiamo un po’ di cose in comune allora, bene a sapersi 🙂
Claudia B. Voce del Verbo Partire
Marzo 10, 2017Come darti torto? Hai ragione da vendere su tutto!!! Tranne su una cosa: tu fai fotografie bellissime e su questo non si discute. Non importa se hai una compatta ed uno smartphone, tu li sai usare e questo conta. Te lo dice una fissata.
PS: ma sai, amante dei parchi, da dove sto leggendo il tuo post 😉 ? Sono in un periodo di riscoperta dell’erba….quella delle zone verdi, ovviamente
Un abbraccio,
Claudia B.
Agnese - I'll B right back
Marzo 10, 2017Ah, quanto mi fa piacere sapere che stai leggendo da un prato! E ancora più piacere mi fa sapere che ti piacciono le mie foto. Io penso sempre di essere una capra a fotografare! Ehehe ti ringrazio tantissimo, quindi 🙂
Blueberry Stories
Marzo 10, 2017Condivido le tue travel rules, in particolare le visite ai supermercati, la passione per le aree verdi, il cibo locale e le lunghissime camminate! Ah, e il ritmo dei pasti. L’unica differenza è che io non sono così scientifica nell’organizzazione e spesso mi affido a… me stessa: invece di seguire le brochure, vado a naso e così finisce che scopro cose meravigliose oppure… mi perdo l’attrazione principale del luogo. Ma com’è che i dolci ungheresi sono così invitanti? Non li ho visti quando sono stata a Budapest! Disastro…
Agnese - I'll B right back
Marzo 10, 2017Ma io non avevo dubbi che avessimo così tante cose in comune, infatti!! 🙂 Anche a me piace molto perdermi, qualche volta, e anche camminare nelle zone più periferiche e meno “battute”, per vedere dove e come vive la gente del posto. Però, allo stesso tempo, il pensiero di perdermi qualche attrazione mi fa star male, quindi meglio essere organizzati 😀
Mi sa proprio che devi tornare a Budapest!! 🙂
Cristina
Marzo 10, 2017Ciao Agnese, se io dovessi descrivere il mio modo di viaggiare potrei tranquillamente fare un copia-incolla del tuo articolo,tanto mi riconosco nella tua descrizione! Leggendoti,mi sembrava che tu parlassi di me, ad eccezione di due punti: l’ età mia che è un po’ diversa. …. e poi il cibo locale, rispetto al quale mantengo un atteggiamento molto difensivo. Non sono una che cerca pizza e pasta all’estero, ma nemmeno provo piatti strani o troppo diversi dal mio modo di mangiare, ne tanto meno amo sperimentare piatti di cui non conosco gli ingredienti. Per il resto, che dire? Sei grande e ti ammiro !
Agnese - I'll B right back
Marzo 10, 2017Ah, ma l’età non conta niente!! 🙂 E per il resto, capisco e non giudico chi non abbia voglia o interesse a provare cose troppo particolari. Anche io, se ci penso, avrei delle remore a provare cose molto strane…ma credo che alla fine proverei, le occasioni vanno sfruttate! 🙂
Ti ringrazio tantissimo, davvero 🙂
Silvia - The Food Traveler
Marzo 11, 2017Sei una camminatrice instancabile! Anche a me piace camminare molto quando sono in qualche grande città, però mi piace anche prendere i mezzi pubblici perché così mi sembra di percepire meglio come vive la gente del posto, un po’ come il giro dei supermercati, insomma.
Sul cibo non ho nulla da aggiungere: sono d’accordissimo anche su quel punto!
Buona serata 🙂
Agnese - I'll B right back
Marzo 11, 2017Ah sì Silvia, mi piace tanto camminare! Capisco il tuo interesse verso i mezzi pubblici e a volte piace anche a me mescolarmi con i locali, però di solito l’attrazione di una bella camminata è troppo forte! 🙂
Grazie!
sognandoviaggi
Marzo 12, 2017Ciao! Abbiamo molte travel rules in comune! Anche io fotografo tantissimo, amo i panorami dall’alto, in viaggio opto per pranzi leggeri per girare il più possibile durante il giorno, cammino molto, amo le chiese e gli spazi verdi…Insomma ti capisco pienamente! 🙂 Una cosa che non avevo indicato nelle mie travel rules e che mi hai fatto venire in mente tu è la tappa agli uffici turistici: amo riempirmi di dépliant lo ammetto 🙂 Quando ho visitato i castelli della Loira Enri mi prendeva in giro con un coro da stadio: “Saccheggiamo, saccheggiamo l’office de tourisme!” 😀
Agnese - I'll B right back
Marzo 13, 2017Abbiamo tantissime cose in comune quando viaggiamo, allora! 🙂 Per le brochure e company io sono una senza speranza: nel van abbiamo uno zaino intero pieno di brochure, e continuiamo ad accumularle senza sosta!! Aiuto!! Ma so che puoi capirmi 🙂
martinaway
Marzo 13, 2017Ciao Agnese ❤
Sono d’accordo con te, anche io mi informo prima di partire e ho la tua stessa paura. Mi dispiace tornare a casa e scoprire che avrei potuto vedere una cosa fighissima che però ho perso.
Negli uffici informazioni di solito vado alla ricerca delle mappe. Sono sempre utilissime e sono le poche cose che conservo una volta tornata a casa. Le brochure le uso, poi trascrivo le informazioni sul quaderno di viaggio e sul blog e infine le butto. Fino a un paio di mesi fa le tenevo tutte, quando però hanno cominciato ad essere “invadenti”, ho deciso di fare una selezione. O me o loro 😛
Le fotografie sono importantissime e anche io le uso come promemoria. L’importante è farne, poi una volta a casa magari si sceglie cosa tenere e cosa no. Ricordo che quando siamo state alle Grotte di Postumia ho scattato tantissimo, anche se in realtà ho salvato solo metà delle foto. A differenza tua, invece, non amo i fotolibri, ma faccio stampare le foto per poi incollarle nei miei quaderni di viaggio. Preferisco così (una cosa sulla quale non siamo d’accordo? Strano ahah)
Per tutti gli altri punti che ti dico? Potrei averli scritti io! 😉
Un bacione e scusa per il papiro ❤
P.S. Ahahah “erbaaaa!”, ti ci vedo!
Agnese - I'll B right back
Marzo 13, 2017Strano che facciamo così simili, no?? Davvero strano! 🙂 Lascia perdere, che nel van ormai non sappiamo più dove mettere tutte le brochure che prendiamo ogni giorno…tra poco ci ritroveremo a dormire abbracciati a loro come se fossero peluche!
Hai presente come mi piacciono i prati e l’erba verde, no?? Eheh ❤
Meridiano307
Marzo 14, 2017Ehy..ma questa lista l’hai scritta tu o sono stata io a farlo? Se non fosse stato per il supermercato ti giuro che avrei seriamente avuto il dubbio; io non sono una grande frequentatrice, a meno che non debba comprarmi la cena è molto difficile che ci metta piede, però quando succede ne analizzo veramente ogni prodotto. Per quanto riguarda le foto, la street art ed il cibo siamo esattamente sulla stessa lunghezza d’onda. E quelle foto che hai messo…oddio che voglia di partire per un tour culinario che mi hai messo
Agnese - I'll B right back
Marzo 14, 2017Ahahaha Marghe, per fortuna che abbiamo così tante cose in comune, perché sai che ci aspettano centinaia di gite fuori porta quando torno! E, se andiamo all’estero insieme, ti trascino pure dentro ai supermercati!! 🙂
Meridiano307
Marzo 15, 2017Ahahahah okok, farò questo “sacrificio” ahahah….
Agnese - I'll B right back
Marzo 16, 2017Oh ma lo sai che non avevo dubbi??