Il Museo del Gofio a Fuerteventura è il posto giusto per scoprire la storia e le caratteristiche di uno degli alimenti più emblematici delle Canarie!

Alle Canarie si mangia bene, non c’è niente da fare. Pesce freschissimo, polpo e molluschi, le salsine tipiche, i piatti più rustici… e poi c’è lui, il gofio. Ho scoperto quest’alimento per caso, e ancora più per caso ho scoperto il Museo del Gofio a Fuerteventura.
Il gofio non è davvero niente di speciale se ci pensi, però durante il mio soggiorno nell’isola ho imparato un po’ di cose su di lui e sulla sua importanza nella gastronomia tradizionale di Fuerteventura e delle Canarie in generale, e in questo post vorrei raccontartele!
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Che cos’è il gofio?
Il gofio canario non è altro che un cereale tostato e ridotto in polvere per mezzo delle pietre di un mulino; i cereali più utilizzati sono il miglio, l’orzo, il grano e, soprattutto, il mais. Quindi, è un alimento costituito da un solo ingrediente e, per questo, molto versatile e naturale al 100%. Anche se è possibile ritrovarlo nell’alimentazione di diversi Paesi del Sud America (nonostante sia una tradizione che sta pian piano scomparendo), il gofio è un alimento proprio della gastronomia e dell’alimentazione delle Isole Canarie fin dai tempi dei Guanci, la popolazione proveniente dal Nord Africa che per prima abitò queste isole. Oggi, il gofio è un po’ l’alimento canario per antonomasia: non potrai non sentirne parlare quando sarai alle Canarie, e ti sembrerà un dovere assaggiarlo almeno una volta!
Tradizionalmente, il gofio veniva prodotto in modo artigianale nei tanti molinos e molinas che, oggi, potrai vedere a Lanzarote e soprattutto a Fuerteventura, l’isola conosciuta anche come “il granaio delle Canarie”. A dir la verità, a Fuerteventura i mulini esistono di 4 tipi diversi; nel 1994, tutti loro sono stati dichiarati Beni di Interesse Culturale.
La storia del gofio
Anticamente, l’alimentazione tipica egli abitanti di Fuerteventura si basava su carne di capra, latte e gofio; quest’ultimo era particolarmente utilizzato anche non molti decenni fa, durante il Dopoguerra quando vigeva il razionamento. Si utilizzavano soprattutto grano, mais e orzo per la produzione del gofio: i cereali venivano tostati e poi portati ai mulini. Quando però il vento non era abbastanza forte da azionare le pale del mulino, si ricorreva al mulino a mano: diverse famiglie lo avevano in casa, e chi non lo aveva si spostava dai vicini per macinare piccole quantità di gofio a uso domestico.
Questi mulini a mano si trovavano spesso in un angolo della sala da pranzo, ed erano costituiti da una pietra lavica rotonda che veniva girata tramite un’asta di legno. La cosa più divertente da fare al Museo del Gofio di Fuerteventura è sicuramente provare a macinare il mais con il mulino a mano: in pochi minuti si può tornare indietro nel tempo, immedesimarsi nei vecchi contadini e, poi, portarsi a casa il gofio macinato, frutto del nostro lavoro!
Una storia curiosa da sapere è che i mulini a mano hanno avuto per diverso tempo anche una sorta di funzione sociale, perché erano il mezzo tramite il quale si iniziava il corteggiamento. Succedeva che il ragazzo di turno si metteva a destra del mulino, con la mano sinistra inseriva il grano nel solco e con la destra macinava. La ragazza impugnava l’asta della macina con la mano sinistra, a qualche centimetro di distanza da quella del ragazzo. E ci si metteva a macinare, sotto lo sguardo vigile e attento della madre di lei. Se e quando la mano del ragazzo si spostava fino a sfiorare quella della ragazza, il segnale era dato: c’era interesse tra i due! Le donne se ne andavano e il ragazzo riprendeva la macinatura: dopo questo episodio, avrebbe potuto iniziare la corrispondenza epistolare per il corteggiamento.
Le caratteristiche del gofio
Il gofio delle Isole Canarie è un alimento nutriente ed energetico; contiene fibra, vitamine, fosforo, potassio e altri sali minerali e nutrienti che proteggono dalle malattie cardiovascolari. Come tutte le preparazioni a base di cereali, è bello sostanzioso e infatti costituiva l’alimento principale nella vita contadina ricca di sforzi fisici durante la giornata.
È vero che si tratta di un semplice cereale tostato e macinato, ma è anche vero che la sua consistenza e il suo sapore dipendono anche da come è stato macinato: più la pietra gira velocemente, più la macinatura è sottile, e il sapore cambia anche in base a questo. Appena varcherai la soglia del Museo del Gofio, non potrai non notare l’aroma intenso del mais tostato!
Come si mangia il gofio?
Una semplice farina di cereale tostato: il gofio è ovviamente un alimento super versatile! Si può mangiare dolce o salato, così com’è oppure cucinato, semplice con solo un po’ d’acqua oppure utilizzato per arricchire piatti di diversi tipi. Tanti alle Isole Canarie lo mangiano ancora per colazione, ben mescolato con latte e un po’ di zucchero. Uno dei piatti più conosciuti è il gofio escaldado, una sorta di zuppa fatta di gofio e brodo di pesce, spesso servito con cipolla rossa e un soffritto di aglio, buono per accompagnare il pesce o le patate. C’è poi la pella de gofio: una sorta di pane fatto con gofio, acqua, olio, sale e zucchero; nella versione dolce, si aggiungono mandorle o altra frutta secca, uvetta e miele. Esiste anche il gelato al gofio! Oppure una sorta di tiramisù, come mi è capitato di assaggiarlo. Insomma, fondamentalmente col gofio ci puoi fare qualsiasi cosa. 🙂
Il Museo del Gofio a Fuerteventura
Oggi, l’antica tradizione di produrre il gofio nei mulini a vento tipici di Fuerteventura è praticamente scomparsa: il gofio si produce a livello industriale ed è venduto nei supermercati. Ma la passione e l’impegno di un mugnaio, Francisco Cabrera Oramas, ha fatto sì che non sparisse del tutto: alla Molina de La Asomada e al Museo del Gofio lì vicino, troverai lui a produrre gofio negli ultimi mulini (a vento e a motore) ancora in funzione per la produzione di questo alimento.
Francisco, insomma, è oggi l’ultimo molinero attivo in questo senso: dopo aver imparato il mestiere dalla sua famiglia e dal mugnaio suo maestro, Domingo Saavedra, ha realizzato il suo sogno di bambino di diventare mugnaio, e ancora oggi si impegna tantissimo nella diffusione di questo alimento e della sua produzione a livello artigianale, così da mantenere viva la tradizione della sua famiglia e del passato di Fuerteventura.
Com’è nato il Museo del Gofio
Con grande dedizione, Francisco Cabrera Oramas è riuscito qualche anno fa a rimettere in funzione la molina di famiglia, nella località di La Asomada, vecchia di 300 anni e in disuso da 60: è il tipico mulino a vento di Fuerteventura che, oggi, è l’unico a produrre gofio esclusivamente grazie alla forza del vento. A pochi chilometri da lì, nella località di Tetir, un certo Don Casto Martínez Rodríguez guardava impotente il progressivo deterioramento del mulino appartenuto alla sua famiglia, lasciato in stato di abbandono ormai da diversi anni.
Il proseguimento della storia sembra un po’ un’inusuale favola moderna: un giorno, Don Casto vede il molinero Francisco parlare in televisione del suo mulino e del suo sogno realizzato. In lui si riaccende la speranza: forse esiste qualcuno come lui, desideroso di mantenere in vita le tradizioni! Inizia a raccogliere informazioni su Francisco e rimane colpito dalla sua dedizione verso questo antico mestiere, ma anche dalle sue ottime doti di comunicatore e dal suo sforzo di far conoscere il suo lavoro a tutti per fare in modo che un pezzo di storia così importante per l’isola non vada perduto. I due si mettono quindi in contatto e, in men che non si dica, Don Casto affida a Francisco la totale gestione del mulino, supportandolo moralmente ed economicamente.
La produzione al Museo del Gofio
Nelle giornate molo ventose, si riescono a produrre 130kg di gofio in un giorno; quando il vento manca, si mette in funzione il motore, capace di produrre tra i 40 e i 45kg di gofio all’ora. Il grano utilizzato da Francisco proviene da coltivazioni artigianali a conduzione familiare nelle Isole Canarie, e anche “l’uniforme” tipica del molinero Francisco è tradizionale: gli abiti sono di lino perché questo materiale è più difficile da impigliarsi e quindi riduce il rischio di incidenti. Agli indumenti di lino si aggiunge un gilè, una tradizione ereditata dallo zio Manuel Oramas, uno dei suoi primi maestri in famiglia. Gli abiti tipici del molinero sono confezionati a mano dalla madre di Francisco.
Il Museo del gofio a Fuerteventura
Oggi, è possibile visitare la molina de La Asomada, per dare una rapida occhiata al vecchio mulino e al funzionamento delle pale mosse dal vento. Soprattutto, è bello trascorrere anche solo qualche minuto nel piccolo Museo del Gofio, dove troverai tantissime informazioni sulla storia di questo alimento e su tutto ciò che ti ho raccontato qui. C’è la stanza in cui il mais viene tostato (non più a legna come un tempo), quella in cui il cereale viene pulito oppure lasciato raffreddare dopo la tostatura, e poi c’è il mulino vero e proprio, a motore ma sempre fedele alla tradizione. C’è anche il mulino a pietra da provare, ci sono diversi attrezzi storici legati alla coltivazione dei cereali… e poi c’è lui.
C’è Francisco che, mentre continua a lavorare, non mancherà di raccontarti la sua storia, di farti assaggiare il pop corn estemporaneo con il mais tostato, di coinvolgerti pienamente nella sua passione. Noi siamo stati molto contenti di fermarci qui, perché abbiamo avuto davvero modo di scoprire una storia tipica e locale, estremamente autentica, di Fuerteventura.
INFO UTILI
*Guarda tutte le mie foto del Museo del Gofio su Flickr!*
–Molina de La Asomada: può essere visitata dalle 09.00 alle 15.00 la domenica e il lunedì. Quando siamo stati noi non c’era nessuno, ma la porta era aperta e quindi abbiamo dato un’occhiata senza alcun problema.
–Museo del Gofio: si trova nella località di Tetir lungo la FV-10, a meno di 10km da Puerto del Rosario. Può essere visitato con un piccolo contributo dal martedì al sabato, dalle 09.00 alle 15.00. Qui sarà anche possibile acquistare tra una piccola selezione di gofio e prodotti a base di gofio. Il gofio artigianale del Museo del Gofio non si trova nei supermercati: lo potrai acquistare solo qui e in altri punti selezionati dell’isola, come ristoranti o negozi particolari.
–Maggiori informazioni: sul sito del gofio di Fuerteventura.

Hai mai visitato il Museo del Gofio a Fuerteventura? Ti piacerebbe visitare un posto del genere? Conosci altri luoghi simili a questo dove viene portata avanti una certa tradizione? Raccontamelo con un commento! 🙂

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