Viaggiare e riflettere: ti racconto che cosa significa, per me, provare amore per i viaggi, e perché sono immensamente grata per questo dono.
Oggi è il mio compleanno, e quindi vorrei auto-regalarmi questo post. Un post che parla di viaggi, di amori e di riflessioni in movimento.
Infatti, mi capita molto spesso di riflettere su cosa è il viaggio per me. A volte, presi dalla frenesia del dover scrivere tutto sul blog o del dover scattare fotografie a ogni minimo monumento, mi sembra di perdere la bussola, e quindi mi costringo spesso a tornare con i piedi per terra.
E quello che mi dico sempre è che per me il viaggio è un amore.

Il viaggio nel cuore, da sempre
La propensione e l’amore per le lingue straniere, l’interesse per la geografia, il sogno di lavorare come animatrice turistica, quell’innato e radicatissimo tratto della personalità che mi spinge ad essere sempre curiosa, a voler scoprire, capire, conoscere: sono tutti segnali che, già molti anni fa, avrebbero dovuto farmi capire che viaggiare per me era un concetto un po’ più grande di una semplice vacanza ogni tanto. Nonostante abbia iniziato solo negli ultimi anni a viaggiare in modo più consapevole, informato e attento, a viaggiare in modo emotivo ed emozionale ho iniziato tanto tempo fa: probabilmente, quando sono nata.
Viaggiare è un amore che comporta sacrifici, economici e di tempo, ma che da me viene in ogni caso sempre vissuto come un premio, come una scarica di adrenalina eccitante e meravigliosa. Non solo il viaggio in sé, ma anche il sognare, il pianificare, il raccogliere informazioni, il farsi filmini in testa, il tornare, il ricordare, il ricominciare a sognare ancora.

Una questione di priorità
Nel confronto con le altre persone, a volte mi sembra di non aver viaggiato per niente, mentre altre volte mi sembra di aver viaggiato molto; anzi: di essere quasi continuamente in viaggio, con il corpo o con la mente.
A volte so che la gente pensa che io sia una persona ricca per potermi permettere i viaggi, i weekend, persino le gite fuori porta. Ma, alla fine, è tutta questione di priorità. Non faccio shopping da una vita (ho dovuto comprarmi un paio di jeans due settimane fa perché l’unico che avevo era ormai logoro), la borsa che uso abitualmente oggi l’ho acquistata 7 anni fa, mi sono stancata di comprare orecchini o collanine che tanto poi non cambio mai, da tempo leggo solo i libri che trovo nella libreria di casa o nel mio ebook, raramente bevo più di una birra quando sono fuori, e non trovo sia necessario spendere tanto per andare a cena, nonostante mi piaccia farlo spesso (perché il cibo è un’altra delle mie passioni).
Invece, sì, i soldi che ho, quando posso, li spendo in biglietti, alloggi, parcheggi, caselli autostradali, musei e castelli, piatti tipici e attrazioni. Li spendo volentieri, in questo senso e, anche se non sono mai abbastanza, trovo sempre il modo per fare un viaggio; al massimo vado a un’ora da casa, spendo poco e vedo molto: sempre di viaggio si tratta.
Insomma, magari mi vedi in viaggio, ma indossando un paio di jeans logori: non sono una persona ricca, né una persona povera, sono solo una persona fortunata perché ha imparato quali sono le sue priorità e cerca di vivere di conseguenza.

Il viaggio è una malattia?
Quando si tratta di viaggi tendo sempre a parlare di passione ma, siccome sono una persona che sta molto attenta all’uso delle parole, sono consapevole che il termine passione possa anche avere un’accezione molto negativa, di dolore, di emozione fortissima e violenta, che può anche arrivare a turbare e a far soffrire. L’ amore, invece, è sempre, SEMPRE, una cosa bella. E non può mai fare male, perché quando un amore inizia a fare male diventa una droga, diventa un’ossessione, ed è una cosa ben diversa. Non credo che il viaggio diventerà mai per me un’ossessione, perché so già che non riuscirò mai a trovare niente di negativo, niente di sofferto, nel viaggio.
E non penserò mai, mai, che l’amore per i viaggi sia una malattia. A molte persone piace parlare di wanderlust, di travel bug. Sono parole che uso anche io, ma con il distacco che meritano. A tante persone piace dire di essere malate di viaggi, ossessionate dal viaggio, colpite dal morbo del viaggio, dipendenti dalla droga del viaggio. Queste persone si beano di tale condizione, a queste persone questa malattia piace. Rispetto con tutto il mio cuore l’opinione e l’approccio al viaggio degli altri, ma personalmente ritengo sia un controsenso: a nessuno piacerebbe mai essere malato, e trovo che la connessione “amore per i viaggi = malattia” sia un concetto fastidioso e mortificante nei confronti di quello stesso amore, un sentimento bello e positivo.

Per me è un dono
Per quanto mi riguarda, secondo la mia personalissima e umilissima opinione, l’amore per i viaggi, su di me, non è una malattia.
L’amore per i viaggi, su di me, è un dono.
Esatto. L’amore per i viaggi è il più grande dono che la vita stessa possa farci ogni volta che decidiamo, semplicemente, di uscire di casa. È l’opportunità, che si ripete a ogni partenza, di avere il tempo, lo spazio e gli strumenti necessari per scoprire, per conoscere, per conoscersi. È il meraviglioso e gigantesco premio che ci viene concesso quando ci prendiamo per mano e ci portiamo fuori, ci portiamo altrove.
Ne ho tanti altri, ne ho avuti e ne avrò. Li chiamerò amori, passioni, hobby o preferenze. Ma quello per i viaggi è un amore che non si stanca e che non mi stanca, un amore che mi diverte, che mi esalta, che mi rilassa, che mi soddisfa, che mi rende indipendente, orgogliosa e migliore. È il dono per cui sarò sempre grata.
Per il mio compleanno e per tutti i giorni della mia vita, posso e potrò sempre contare su un apprezzatissimo dono: il mio grande, bello e sano amore per i viaggi.
[Tweet “L’amore per i viaggi è uno dei doni più belli che la vita possa farci!!”]
Adesso sono curiosa: che tu viaggi poco o spesso, qual è il tuo approccio al viaggio? Malattia, ossessione, dono, svago, passatempo…raccontamelo nei commenti!! 🙂

iltuopostonelmondo
Aprile 8, 2016prima di tutto: tantissimi auguri di Buon Compleanno!!! Questo, è uno dei più bei articoli che abbia letto finora, ti sei fatta davvero un bel regalo. 🙂 Mi riconosco molto in quello che scrivi, e mi hai fatto riflettere sulla sindrome del “wanderlust”: personalmente la descrivo come una “dipendenza” anche se terminologicamente parlando non è affatto cosi.
Al contrario, la tua interpretazione di “dono” è perfetta. E’ una coccola che ci dedichiamo appena ne abbiamo la possibilità e ce ne freghiamo altamente del resto. Ti faccio ancora tanti auguri, sperando che questo sia solo l’inizio di meravigliose scoperte <3
HikingAustralia
Aprile 8, 2016Auguri!
Chiarina around the world
Aprile 8, 2016Tantissimi auguri Agnese e complimenti per questo bellissimo post.
La definizione del viaggio come dono penso sia perfetta..e mi ritrovo molto in quello che hai scritto..
Ancora tanti auguri e buona giornata
Gastroviaggi
Aprile 8, 2016Ciao! Non ci conosciamo, ma sono felice che il mio primo commento sia a questo tuo post che ho trovato meraviglioso! Mi sono ritrovata moltissimo nelle tue parole, dalla prima all’ultima, jeans logoro compreso dato che anch’io considero i viaggi la mia priorità e vi convergo tutte le energie e finanze possibili 🙂
Tanti auguri di buon compleanno e grazie di aver condiviso questo dono perfetto con noi!
Meridiano307
Aprile 8, 2016Tanti Auguri!! Sottoscrivo in pieno quello che hai scritto; mi hai fatto venire a mente la frase del Maestro Oogway: “ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi… è un dono. Per questo si chiama presente.” E penso che il viaggio sia assolutamente un dono nel dono. Gli auguri te li ho fatti? Auguriii!!!! 😀
Silvia
Aprile 8, 2016Tantissimi auguri Agnese!!! 🙂
Davvero un bellissimo post, mi ci ritrovo tanto, penso sempre di essere davvero fortunata a poter vedere le meraviglie che abbiamo intorno e a portarle nel cuore. E devo dirti che le foto che hai scelto sono splendide, mi hanno emozionata! 🙂
Meridiano307
Aprile 8, 2016eee e se non mi hai fatto gli auguri, dovrò proprio considerarti una peccatrice ahahaha!
Meridiano307
Aprile 8, 2016ahahahaha
Alessia
Aprile 8, 2016Sottoscrivo parola per parola! Brava Agnese! E buon compleanno! 🙂
inworldshoeslucreziastefano
Aprile 9, 2016Bellissimo articolo Agnese, è proprio vero che siamo in sintonia. 🙂
Viaggiare è un bellissimo dono ed una meravigliosa scoperta di noi stessi.
Un bacio!
Diletta
Aprile 10, 2016Bellissima la definizione di amore per i viaggi come dono! 🙂
Viaggiare è la cosa più bella che esista… non c’è verso!
Ancora tanti auguri, e a prestissimo! :*
manu
Aprile 14, 2016Giusto! Viaggiare non è ne una malattia ne una fortuna. E’ questione di amore, hai scritto bene…
I'll be right back
Aprile 14, 2016Sono contenta che tu condivida il mio pensiero 🙂 Ogni volta che sento parlare del viaggio come di una malattia mi sento proprio a disagio!
manu
Aprile 14, 2016i malati so altri…ci sono una marea di aforismi spiaccicati sulle bacheche di faccialibro che narrano di come sia virtuoso viaggiare, ma pochi ne capiscono il senso!
I'll be right back
Aprile 14, 2016Esatto! Come ho scritto nel post, rispetto in ogni caso i diversi modi di approcciarsi al viaggio, ma per me associare una cosa brutta come una malattia o una dipendenza a una cosa bella come il grande amore per i viaggi è proprio un controsenso che non capirò mai! Comunque è anche bello che ognuno la veda a modo suo 🙂
I'll be right back
Aprile 16, 2016Ciao, e grazie per essere passata!
Hai ragione, la parola Wanderlust in sé non ha una connotazione negativa, ma l’uso che se ne fa di sindrome o dipendenza effettivamente sì! Sono molto contenta che l’articolo ti sia piaciuto e sia nelle tue corde 🙂