Scoprire i segreti della Capitale attraverso un thriller: seguimi in questo itinerario di Roma sulle tracce di Angeli e Demoni!
Roma vista dall’alto è un labirinto, un dedalo intricatissimo di antiche strade che serpeggiano intorno a edifici, fontane e monumenti.
Roma è una città che affascina chiunque per la sua capacità di mostrare decine di volti diversi: millenni di storia, un susseguirsi di poteri e di misteri che ancora oggi vivono sotto la sua superficie metropolitana e che, con il loro fascino, hanno reso immortali centinaia di scorci e location cittadine. Ad esempio, sono innumerevoli le scene di film ambientati tra queste vie, in perfetto equilibrio tra l’ essenza popolare e quella imperiale della Città Eterna. Vacanze Romane, La Dolce Vita e più recentemente La Grande Bellezza sono solo alcuni dei film che ce la raccontano, e che sono racchiusi anche in un post del magazine di Expedia su 7 film indimenticabili ambientati a Roma.
Tra quelli più moderni, il mio preferito è sicuramente Angeli e Demoni. Bello il film con Tom Hanks, Ewan McGregor e Pierfrancesco Favino come protagonisti, sì, ma ancora più bello il libro, sulle tracce del “Cammino dell’Illuminazione”, un itinerario di Roma a metà strada tra la realtà e la finzione, tra l’arte e il mistero. Angeli e Demoni si sviluppa proprio intorno a questo Cammino degli Illuminati, in una lotta eterna tra scienza e religione, tra uomo di fede e razionalità: nonostante sia un romanzo un po’ vecchiotto, è uno dei miei preferiti, ci sono praticamente cresciuta insieme e mi piace risfogliarlo di tanto in tanto. Mi piace perché adoro i thriller, ma anche perché grazie a questo libro, in vero e proprio stile Exploreading, si viaggia anche senza viaggiare: tra un mistero e una simbologia, una corsa all’ultimo respiro e l’ennesima vittima di morte violenta, Roma ci appare in tutta la sua bellezza, eterea e imponente, caotica e irriverente, soprattutto eterna… anche grazie al lieto fine! 🙂
Pronti, quindi, a seguire questo itinerario di Roma sulle tracce di Angeli e Demoni: caliamoci nei panni di Robert Langdon e partiamo alla scoperta di misteri, codici e simbologie in una città che sta per vivere l’Apocalisse!
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Itinerario di Roma sulle tracce di Angeli e Demoni
Secondo il romanzo, l’antica Setta degli Illuminati ha ideato un vero e proprio Cammino dell’Illuminazione nel cuore di Roma, creando un percorso a forma di croce che congiunge tra loro gli Altari della Scienza: luoghi diversi, ma accomunati da un grande artista – il Bernini –, dalla presenza degli angeli e dagli elementi della natura: Terra, Aria, Fuoco, Acqua.
Qui nella mappa ti indico le tappe così come vengono riportate sul libro: naturalmente devi seguirle in quest’ordine solo se sei interessato a percorrere il Cammino dell’Illuminazione in modo fedele! 🙂 Altrimenti, visita le varie attrazioni in ordine di vicinanza, e fermati per tutto il tempo che ritieni necessario per la visita.
San Pietro e il Vaticano
“Dritto davanti a voi” disse il pilota, prendendo quota.
Langdon e Vittoria guardarono fuori e la videro. Come una montagna che sbuca dalla bruma del primo mattino, la cupola della basilica di San Pietro si ergeva maestosa in lontananza.
“Ecco, qui invece Michelangelo ha dato il meglio di sé” disse Langdon a Vittoria.
Langdon non aveva mai visto San Pietro dall’alto. La facciata marmorea brillava nel sole pomeridiano. Con le sue centoquaranta statue di santi, martiri e angeli, l’imponente costruzione era larga come un campo da calcio e lunga come quattro. Il suo interno cavernoso poteva ospitare oltre sessantamila fedeli, cento volte la popolazione di Città del Vaticano, che era lo Stato più piccolo del mondo.
[…] Langdon osservò le invalicabili mura di pietra che cingevano il complesso… una protezione curiosamente terrena per un mondo di segreti, potere e misteri spirituali.
Dopo una parte iniziale tra gli Stati Uniti e la Svizzera, l’itinerario di Roma secondo Angeli e Demoni inizia da qui, da quella che proprio Roma non è: Città del Vaticano. Qui Langdon e Vittoria arrivano in tutta fretta per iniziare a decifrare i primi misteri e a contribuire alla ricerca della strana “bomba” che nessuno sa dove sia. Noi ci soffermeremo più che altro sulla Basilica: la chiesa più grande del mondo, simbolo del Vaticano e di tutta la cristianità. La basilica che conosciamo oggi, costruita sui resti della chiesa che Costantino fece costruire nel IV secolo sul luogo in cui, secondo la tradizione, San Pietro fu seppellito, risale al 1506: la costruzione della Basilica terminò nel 1626, dando luogo a un vero e proprio trionfo di barocco e rinascimentale, grazie a un susseguirsi di architetti di grandissima levatura (Bramante, Raffello, Michelangelo, Bernini…). Una visita al suo interno, così come alla celebre Cappella Sistina e ai Musei Vaticani, è quasi d’obbligo quando visiti Roma!
Pantheon
Girato l’angolo, si trovarono in Piazza della Rotonda, con il Pantheon di fronte. Come sempre, Langdon provò una sorta di timore reverenziale. “Il Pantheon, il tempio di tutti gli dei. Dei pagani. Dei della Natura e della Terra”. Dall’esterno, gli sembrò più tozzo di quanto ricordasse. Le colonne verticali e il timpano triangolare quasi nascondevano la cupola, ma la pomposa iscrizione a caratteri cubitali sopra all’ingresso gli confermò che si trovavano nel posto giusto. M AGRIPPA L F COS TERTIUM FECIT. Langdon la tradusse, leggermente divertito. “Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, edificò”.
Pantheon: il grande tempio fondato niente meno che nel 27 a.C. in onore di tutte le divinità, ricostruito nel 120 d.C. da Adriano e oggi chiesa cristiana (il suo nome attuale è Chiesa di Santa Maria dei Martiri). Qui i protagonisti della storia si precipitano sperando di intercettare subito l’assassino, salvo poi accorgersi che l’indizio in loro possesso era stato decifrato in modo sbagliato.
Il Pantheon è una costruzione davvero particolare, che mette quasi soggezione con le sue colonne corinzie che reggono il frontone triangolare a nascondere la cupola. Ma, una volta entrati dentro, è il senso di meraviglia a subentrare: la cupola in calcestruzzo è ancora la più grande del mondo, decorata con 28 cassettoni (un numero perfetto secondo gli antichi), e il famoso oculo centrale attrae lo sguardo come una calamita. All’interno della chiesa trovano posto diverse tombe illustri: quelle dei re Vittorio Emanuele II e Umberto I, della Regina Margherita e del grande artista Raffaello.
Basilica di Santa Maria del Popolo
Sfrecciando su Via del Seminario e poi su verso nord lungo Via del Corso, Langdon e compagni raggiungono il primo vero Altare della Scienza: Santa Maria del Popolo. La chiesa è un po’ nascosta, in fondo a Piazza del Popolo che io trovo semplicemente meravigliosa: di forma ellittica e con un imponente obelisco al centro, è una tappa perfetta per il Cammino degli Illuminati, ma anche per noi “comuni mortali”: a due passi c’è la Scalinata del Pincio, da cui ammirare uno splendido panorama sulla città.
La Basilica di Santa Maria del Popolo fu costruita nell’XI secolo; di stile rinascimentale, conserva capolavori di Pinturicchio e Raffaello, ma anche diversi lavori di architettura da parte di Gian Lorenzo Bernini: uno di questi è la Cappella Chigi, una tappa imprescindibile nell’itinerario di Roma sulle tracce di Angeli e Demoni, voluta agli inizi del ‘500 dal banchiere papale Agostino Chigi per la sua famiglia.
Langdon non l’ascoltava. Era rapito dalla vista di quella cappella. Non se l’aspettava affatto così. Interamente rifinita in marmo rossiccio, era di una bellezza mozzafiato. L’occhio esperto di Langdon notò subito tutti i particolari: era la cappella più “terrena” che si potesse immaginare, come se fosse stata progettata dallo stesso Galileo e dagli Illuminati.
La cupola era adorna di stelle scintillanti, che brillavano fra i sette pianeti del sistema solare. Sotto erano raffigurati i dodici segni dello zodiaco, simboli pagani, terrei, legati all’astronomia. […] Ancora più in basso, c’era un tributo alle quattro stagioni: primavera, estate, autunno e inverno. Ma la cosa più incredibile erano le due enormi strutture che dominavano la cappella. Langdon le fissò in meravigliato silenzio. “Non può essere” pensò. “È impossibile!” Invece era proprio così. Sui due lati della cappella c’erano altrettante piramidi di marmo, alte circa tre metri, in perfetta simmetria.
Proprio nella cripta della cappella, raggiungibile attraverso una botola nascosta, i protagonisti troveranno la prima vittima del percorso: il petto del cardinale è marchiato a fuoco con la parola earth, terra.
Piazza San Pietro
Incredibilmente, nonostante la mole, la basilica nulla toglieva alla piazza antistante che, ampia e ariosa, sembrava un’oasi di pace nel caos della capitale; un po’ come Central Park a New York. Di fronte alla basilica, la vasta piazza ellittica era abbracciata da duecentottantaquattro colonne disposte in due emicicli. Il diametro delle colonne, perfettamente allineate, cresceva progressivamente verso l’esterno, in modo da creare un trompe l’œil che ampliava il senso di solennità e magnificenza della piazza.
Via Cola di Rienzo, Piazza Risorgimento, Via del Mascherino: l’itinerario di Roma ci porta in poco tempo di fronte al magnifico colonnato voluto dal Bernini: quelle 284 colonne, sormontate da 140 statue, sembrano avvolgere i fedeli come un abbraccio sicuro e possente. Al centro della piazza si trova ancora un obelisco; avvicinati e cerca i bassorilievi sul pavimento: nel lato che guarda la Basilica, troverai il bassorilievo West Ponente.
[…] “Un bassorilievo?” disse la guardia.
“Esattamente!” Langdon batté con la mano sul cofano dell’automobile. “Non ci avevo pensato! Il bassorilievo di cui stiamo parlando si chiama West Ponente, o Il soffio di Dio”.
[…] Al centro della piazza si ergeva l’obelisco egizio di Caligola, venticinque metri di altezza, trecentocinquanta tonnellate di peso, la punta piramidale sormontata da una croce di ferro che pareva risplendere magicamente nella fioca luce della sera… Si diceva fosse cava e contenesse le reliquie della croce di Cristo.
Ai lati dell’obelisco c’erano due fontane perfettamente simmetriche. Gli storici dell’arte sapevano che segnavano con esattezza i fuochi dell’ellisse disegnata dal Bernini, ma era un dettaglio architettonico su cui Langdon non aveva mai veramente riflettuto prima. Era come se Roma, all’improvviso, si fosse riempita di ellissi, di piramidi e di inquietanti geometrie simboliche.
È proprio in corrispondenza del bassorilievo che Langdon e Vittoria, in un crescendo di pathos e tensione, trovano la seconda vittima: il cardinale ha la parola air, aria, marchiata sul petto.
Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Il percorso fino a questa tappa è il più lungo, ma anche quello che ci permette di intravedere una miriade di scorci di Roma bellissimi, senza tempo: da Borgo Santo Spirito si gira a destra per percorrere Ponte Vittorio Emanuele II, poi si continua sul Lungotevere Tor di Nona fino a Piazza Umberto I, per poi entrare nel cuore della città. Lungo Via del Clementino e Via dei Condotti, si raggiunge l’eleganza di Piazza di Spagna; salendo l’iconica scalinata e proseguendo a destra lungo Via Sistina, si raggiunge Piazza Barberini con la sua Fontana del Tritone: la Chiesa di Santa Maria della Vittoria è solo 500 metri più in là, dopo Via Barberini.
La chiesa fu costruita in un ricco stile barocco dall’architetto Carlo Maderno a partire dal 1608 e ospita bellissime opere, come le pale d’altare del Guercino e del Domenichino, o un dipinto di Guido Reni; ma l’opera più famosa in assoluto all’interno di questo edificio religioso è ancora del Bernini: la scultura chiamata Transverberazione di Santa Teresa d’Avila, meglio conosciuta come Estasi di Santa Teresa. Bernini la scolpì tra il 1644 e il 1652 su commissione del cardinale Federico Cornèr, e rappresenta Santa Teresa nel momento in cui l’angelo la trafigge con un dardo, entrambi circondati da una luce quasi soprannaturale.
Quello che aveva colpito Langdon era il fatto che l’opera fosse stata trasferita in una delle chiese della sua lista. Inoltre, l’annotazione precisava che vi era stata spostata “dietro suggerimento dell’artista”.
“Dietro suggerimento dell’artista?” Langdon era perplesso. Era strano che il Bernini avesse suggerito di nascondere il suo capolavoro in una chiesa semisconosciuta. Normalmente un artista desidera che le sue opere vengano esposte in bella vista e non in…
Langdon esitò. “A meno che…”.
Così la Chiesa di Santa Maria della Vittoria si trasforma nel terzo Altare della Scienza, dove Langdon e compagni non riesco a salvare il terzo cardinale, marchiato a fuoco con la parola fire, fuoco. Anzi, è proprio qui che per i “buoni” inizia a mettersi proprio male…
Fontana dei Quattro Fiumi
La piazza era deserta. L’imponente fontana del Bernini lo attirava come per incanto, con la sua acqua spumeggiante, illuminata dai faretti strategicamente posizionati sul fondo della vasca. L’atmosfera sembrava elettrica.
A impressionarlo fu soprattutto l’altezza della fontana, che al centro aveva una sorta di scogliera di travertino di oltre sei metri, costellata di caverne e grotte dalle quali zampillava l’acqua e decorata con figure pagane.
Scendendo lungo Via del Quirinale e poi immergendosi nella parte più intricata e suggestiva di Roma, tra vicoli e chiese e sculture e palazzi, ben presto si raggiunge l’ultimo Altare della Scienza, il mio preferito in questo speciale itinerario di Roma: la Fontana dei Quattro Fiumi. Nel romanzo anche l’ultimo cardinale, marchiato con la parola water, acqua, perderà la vita, mentre nel film Langdon riuscirà a salvarlo in extremis.
Ma ciò che impressiona me, come lui, è la fontana in sé: un’opera magistrale da parte del Bernini, costruita tra il 1648 e il 1651 su richiesta di Papa Innocenzo X. La fontana, che funge da supporto all’obelisco proveniente dal Circo di Massenzio, è strepitosamente barocca: al centro una grotta scolpita minuziosamente e arricchita da alberi, piante e animali; ai lati quattro colossali figure che rappresentano i quattro grandi fiumi del mondo: Nilo, Gange, Danubio e Rio de la Plata. Una curiosità vuole che, vista l’aspra competizione esistente in quel periodo tra Bernini e Borromini, la figura del Rio de la Plata abbia una mano alzata in segno di difesa verso la Chiesa di Sant’ Agnese in Agone lì davanti (costruita dal Borromini).
Concediti qualche minuto a osservare la fontana e a goderti l’atmosfera deliziosa di Piazza Navona, abbellita da altre fontane, dalla Chiesa di Sant’Agnese in Agone e da una miriade di localini e ristoranti (forse un po’ turistici, ma chi se ne frega, no?).
Castel Sant’Angelo
Erano le undici e zero sette. L’auto di Langdon correva per le strade di Roma. Percorse a tutta velocità il Lungotevere Tor di Nona , dal quale poteva vedere la sua meta, che si ergeva come una montagna alla sua destra.
Castel Sant’Angelo.
[…] Gli angeli del Bernini sembravano scostarsi al suo passaggio, come cavalieri in un torneo, per permettergli di arrivare a destinazione. “Lascia che gli angeli ti guidino nella tua nobile ricerca”. Più Langdon si avvicinava, più il castello sembrava inaccessibile e maestoso e gli incuteva quasi maggior soggezione della basilica di San Pietro. Corse verso il primo bastione, rabbioso, guardando la torre centrale sormontata da un angelo che brandiva una spada.
Percorrendo Corso Vittorio Emanuele II e svoltando a destra in Via del Banco di Santo Spirito, anche tu attraversai il poetico Ponte Sant’Angelo per giungere all’ultima vera tappa di questo itinerario di Roma sulle orme di Angeli e Demoni: qui Langdon salverà Vittoria e darà una bella lezione all’assassino (un po’ psicopatico, aggiungo io).
Al di là della storia in sé, Castel Sant’Angelo è un luogo meraviglioso da visitare e te lo consiglio in ogni caso, anche per la tua primissima visita a Roma: nato intorno al 130 d.C. come mausoleo di Adriano (nome con il quale è ancora conosciuto), ha subito una quantità indefinita di ristrutturazioni, rimaneggiamenti e destinazioni d’uso. È stato baluardo di difesa, prigione, residenza, sede apostolica, rifugio dei papi, roccaforte militare… e oggi, per fortuna, è ancora possibile rivivere tutta la sua storia così variegata attraverso la visita alle sue stanze.
Il Passetto
Langdon e Vittoria correvano nel Passetto, diretti verso il Vaticano. La fiaccola che Langdon teneva in mano faceva luce solo per pochi metri davanti a loro. La galleria era stretta e bassa e odorava di umido. Langdon avanzava per primo, seguito da Vittoria.
Uscendo da Castel Sant’Angelo, la galleria saliva e passava sotto un bastione merlato che sembrava un acquedotto romano, dopodiché proseguiva in piano fin dentro le mura della Città del Vaticano.
Una visita guidata a Castel Sant’Angelo ti permetterà anche di percorrere un segmento del famoso Passetto del Borgo, il percorso pedonale sopraelevato di circa 800 metri che papa Niccolò III fece costruire nel 1277 per garantire la fuga veloce e sicura dei papi in caso di pericolo. Camminando sul corridoio ripercorrerai letteralmente un pezzo della storia romana e vaticana, e potrai goderti una prospettiva davvero inusuale sul castello, la cupola di San Pietro e tutta Roma.
Isola Tiberina
Da quando l’isola era stata destinata ad accogliere le persone in quarantena durante l’epidemia di peste del 1656, si pensava che avesse mistici poteri di guarigione. Per questo motivo vi era stato costruito l’ospedale Fatebenefratelli.
Portarono a riva il corpo esanime. Il polso batteva ancora, anche se debolmente. “Incredibile!” Si chiesero se era stato il leggendario potere taumaturgico dell’Isola Tiberina a far sì che non morisse. Quando, alcuni minuti dopo, l’uomo cominciò a tossire e riprese lentamente conoscenza, i soccorritori non ebbero più dubbi: l’isola aveva davvero poteri magici.
Ormai siamo lontani dal nostro itinerario di Roma lungo il Cammino dell’Illuminazione, ma anche l’Isola Tiberina è menzionata nel romanzo, quando Langdon vi “atterra” in modo un po’ miracoloso, proprio alla fine della storia. Che tu la voglia inserire nell’itinerario di Roma secondo Angeli e Demoni o meno, io ti consiglio di visitarla in ogni caso! Basta una breve passeggiata per scoprire l’unica isola urbana del Tevere, creatasi (secondo la leggenda) intorno al 510 a.C.; oggi potrai dare un’occhiata all’Ospedale Fatebenefratelli e a quello Israelitico, alla Basilica di San Bartolomeo all’Isola, alla Chiesa di San Giovanni Calibita e ai ponti che la collegano alla “terraferma”: Ponte Cestio e Ponte Fabricio.
INFO UTILI
–Titolo: Angeli e Demoni
–Autore: Dan Brown
–Traduzione: Annamaria Biavasco e Valentina Guani
–Editore: Mondadori
–Anno di pubblicazione: 2004 (film nel 2009)
–Luoghi toccati: il CERN a Ginevra, e poi tutti i luoghi di Roma citati in questo itinerario. Una curiosità: alcune scene del film (quelle ambientate negli uffici vaticani) sono state girate nella Reggia di Caserta.
–Lo consiglierei a: consiglierei il libro/film a chi ama i thriller, non si fa spaventare da un po’ di alta tensione ed è affascinato dall’eterna battaglia tra scienza e religione. Consiglio l’itinerario di Roma sulle tracce di Angeli e Demoni a chi vuole scoprire il lato più misterioso e simbolico della città, che lo si consideri una finzione o meno.
–Non lo consiglierei a: chi non ama il genere e chi preferisce gli itinerari più tradizionali (specialmente se è la tua primissima volta a Roma).
–Lunghezza dell’itinerario: 14,4km (molti meno se non si segue il “Cammino dell’Illuminazione” ma si passa di tappa in tappa in ordine di vicinanza), per circa 4 ore di cammino.
–Come raggiungere la prima tappa: dalla stazione Termini, basta prendere la metropolitana (linea A) in direzione Battistini, e scendere alla fermata Ottaviano. Da qui, basterà camminare per pochi minuti verso sud, lungo Via Vespasiano o Via Ottaviano, per raggiungere Città del Vaticano.
Cosa ne pensi di questo itinerario di Roma sulle tracce di Angeli e Demoni? Hai mai letto il libro o visto il film, e hai mai seguito le orme di Langdon? Quali altri film/libri ambientati a Roma mi consigli? Raccontamelo con un commento! 🙂

Noemi Conti
Febbraio 19, 2019Adoro Dan Brown e i libri! Bellissima l’idea di far ripercorrere questi posti seguendo il percorso degli Illuminati, se tornerò a Roma, li vedrò con altri occhi!
Agnese - I'll B right back
Febbraio 21, 2019Anche tu ami Dan Brown? Sono contenta che l’itinerario ti piaccia, se lo provi quando sarai a Roma fammi sapere! 🙂
sandra
Febbraio 19, 2019Anche io amo scovare nelle città che visito i luoghi citati in libri o dove hanno girato film che conosco! Grazie per questo articolo utilissimo che mi salvo!
Agnese - I'll B right back
Febbraio 21, 2019Sono molto contenta che ti piaccia, se provi l’itinerario poi fammi sapere! 🙂 Scovare luoghi citati in libri o film è davvero divertente 🙂
Alessandra
Febbraio 19, 2019Che bello questo post! Mi é piaciuto moltissimo il film/libro e ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto visitare Roma seguendo questo percorso. Bravissima!!
Agnese - I'll B right back
Febbraio 21, 2019Anche a me il libro è piaciuto molto e devo ammettere che il film è stato reso piuttosto bene. Certo Roma ci mette del suo, è sempre stupenda! Grazie, sono contenta che ti piaccia 🙂
Laura
Febbraio 19, 2019I thriller sono tra i miei libri preferiti e ricordo di aver divorato Angeli e Demoni. Se aggiungi che mi sono laureata con una tesi sul turismo cinematografico, non potevo che correre a leggere questo tuo itinerario. Ora che ho visto le foto del Passetto mi è venuta una gran voglia di tornare a Roma.
Agnese - I'll B right back
Febbraio 21, 2019Wow, la tua tesi dev’essere interessantissima!! A me piace di più seguire gli itinerari dei libri, ma anche i film sanno essere davvero interessanti, specialmente se vengono da un libro e se sono così adrenalinici come Angeli e Demoni 🙂 Il Passetto è una vera chicca, da lì ci sono panorami unici!
ingrid Mestrinaro
Febbraio 20, 2019Adoro questi post che suggeriscono itinerari diversi da quelli soliti.Certo i luoghi sono noti ma tu ci dai un punto di vista diverso per vedere questa città sempre piena di meraviglie.
Agnese - I'll B right back
Febbraio 21, 2019Sì hai ragione, non ho inventato niente di nuovo, ma come dici tu la cosa bella è visitare posti “soliti” ma con un approccio diverso! Roma in ogni caso non delude mai 🙂
Stefania
Febbraio 20, 2019Il tuo itinerario mi piace molto ma non posso dire altrettanto del libro, amo i thriller ma proprio questo non sono riuscita a farmelo piacere per il finale troppo irreale. Invece, mi era piaciuto molto Il codice da Vinci che avevo letto dopo aver visto il film.
Agnese - I'll B right back
Febbraio 21, 2019Sicuramente sul finale Angeli e Demoni perde parecchio, mentre tutto il resto del romanzo potrebbe essere più o meno verosimile. Però a me è comunque piaciuto molto perché ti lascia col fiato sospeso davvero dall’inizio alla fine, non c’è mai un punto morto! Anche Il Codice da Vinci mi era piaciuto molto 🙂
mamma LunadiCarta
Febbraio 21, 2019Adoro quel libro, come gli altri dello stesso autore. Originale l’idea di visitare una città dal punto di vista di un racconto….terrò il post da parte per quando andremo a Roma!
Agnese - I'll B right back
Febbraio 21, 2019Ciao, sono contenta che il post ti sia piaciuto e spero potrà tornarti utile in futuro! A me piace molto scoprire posti nuovi a partire dai libri 🙂
Oriana
Marzo 18, 2019Mi piace sempre leggere chi scrive della mia città natale :-). Dopo aver letto il libro avevo pensato anche io di fare questo itinerario…forse un giorno.
Agnese - I'll B right back
Marzo 18, 2019Spero che il post ti sia piaciuto allora! Io tornerei a Roma anche domani, per fare questo e altri mille itinerari 🙂