Un’isola meravigliosa, che ho adorato per il suo profilo selvaggio e romantico. Seguiamo insieme il mio itinerario di Lanzarote, nella parte nord!
Sognavo Lanzarote da parecchi mesi, e i biglietti per andare a visitarla ricevuti per il mio compleanno sono stati uno dei più bei regali degli ultimi anni. Avevamo a casa una vecchia cartina che, prima di partire, ho guardato e riguardato, facendo scorrere lo sguardo sulle infinite linee curve delle insenature costiere, sui nomi in spagnolo scritti sopra a minuscoli dedali di viuzze, sulle macchie verdi a indicare, non con una certa ironia, le aree più desertiche dell’isola. Quella mappa l’ho consumata con lo sguardo, e mi sembrava di averla ben nitida in testa una volta messo piede sulla terra vera. Alla fine, i piani sono andati un po’ come volevo e un po’ no, le strade che avevo percorso a penna su quella mappa le abbiamo un po’ seguite e un po’ no… ma tutto quello che volevo vedere l’ho visto, e il come, il quando, il perché… alla fine, poco importano.
Tu, però, magari una bella mappa da gustarti con gli occhi prima di partire non ce l’hai. Allora ecco, spero che questo post possa venirti in aiuto! Qui ti parlo del mio itinerario di Lanzarote, più specificatamente della zona nord dell’isola (scrivere un unico post per l’itinerario era impensabile, ho troppe cose da dirti e troppe fotografie da mostrarti!).
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Il mio itinerario di Lanzarote: il nord
Sono rimasta a Lanzarote 10 giorni e ho avuto modo di gustarmi tutto con calma. Ma, se hai solo una settimana, il mio itinerario è comunque più che fattibile: questo qui, della zona nord dell’isola, è fattibile in 2/3 giorni senza troppo stress. Se ti sembrano troppe cose da vedere, farai presto a rimuovere dalla tua lista le cose che ti interessano di meno.
Questo mio primo itinerario di Lanzarote parte dal Jardín de Cactus (che raggiungerai facilmente tramite la LZ-1 da Arrecife) e termine nei pressi di Los Valles, da dove sarai pronto per proseguire alla scoperta della parte centrale dell’isola. Per la zona nord, abbiamo dormito in un piccolo ostello a Tabayesco, a due passi da Arrieta.
Allora, si va?? 🙂
Jardín de Cactus
Una volta giunto ad Arrecife con l’aeroporto, il Giardino dei Cactus ai margini del villaggio di Guatiza sarà una delle primissime attrazioni che incontrerai se deciderai di dirigerti verso nord (come abbiamo fatto noi). E, direi, si inizia subito bene! Nonostante il cielo grigio e triste che ci ha accompagnato per quasi tutti questi giorni al nord, il Giardino mi è piaciuto tantissimo e non ha tradito le alte aspettative che avevo nei suoi confronti.
Adesso devi sapere una cosa: io vado matta per i cacti. Adoro la loro resilienza, la loro quasi noncuranza rispetto alle avversità dei luoghi in cui crescono, e adoro le loro forme più strambe. Soprattutto, adoro quando tra una spina e l’altra nasce un fiore stupendo, dai colori sgargianti: mi fa pensare a come sia facile, a volte, che da un ambiente spinoso possa nascere anche qualcosa di così delicato e meraviglioso.
È strano: il mio itinerario di Lanzarote parte dall’ultima delle grandi invenzioni di César Manrique, l’architetto e artista che ha costruito il volto di quest’isola con le sue mani. In questa ex cava, da cui i coltivatori di fichi d’India estraevano le ceneri vulcaniche per mantenere umido il terreno, sono stati proprio gli occhi di Manrique a immaginare un giardino interamente dedicato ai cacti, le piante grasse che si trovano ovunque a Lanzarote. Questo è un po’ il paradiso del cactus: 4.500 esemplari appartenenti a 450 specie diverse, le quali provengono da 5 continenti. Il Jardín de Cactus è così, un concentrato di Lanzarote: i terrazzamenti con i cacti, il cielo, le pietre nere vulcaniche dall’aspetto primordiale, i fiori colorati e, in alto a controllare tutto come un guardiano silenzioso, uno degli ultimi mulini rimasti in piedi a Lanzarote, risalente agli inizi del XIX secolo.
Cosa si fa qui al Jardín de Cactus? La visita durerà circa un’oretta: si passeggia tra i cacti, si fanno tante fotografie (potresti arrivare all’ordine delle centinaia, se sei come me…), si cercano i cacti più particolari e più belli creandosi delle personali e del tutto inutili ma deliziose classifiche, si sale su al mulino o lungo i terrazzamenti per vedere questi dinosauri della natura dall’alto… e si respira un po’ d’aria di cactus 🙂
Arrieta
Proseguendo verso nord sulla LZ-1 si arriva presto ad Arrieta, uno dei miei villaggi marittimi preferiti del mio itinerario di Lanzarote. Un agglomerato di casette bianche con gli infissi blu a ridosso del mare su una dadolata infinita di sassolini neri come la pece: ecco cos’è Arrieta. Qui, però, non ci sono solo case: è super piacevole passeggiare tra queste strade, osservando qualche souvenir fuori dai 3/4 negozietti, sfiorando col dito il legno colorato delle barche sulla spiaggia, ascoltando di sfuggita i discorsi dei vecchi pescatori che giocano a carte, arrivando a toccare il mare a pochi passi da quella villona blu e rossa che rende inconfondibile lo skyline del paese. Si chiama Casa Juanita o Casa China (ma anche Casa Roja oppure Azul, che non si faccia troppa confusione coi nomi eh!), e fu costruita da Don Juan de León Perdomo, un signore di qui che aveva fatto fortuna in Sud America. La costruì per sua figlia Juanita, ammalata di tubercolosi, nella speranza (purtroppo vana) di riportarla in salute con un bel po’ di sana aria di mare.
Alloggiando a Tabayesco (un pugno di case a 3km da qui verso l’interno dell’isola) siamo tornati diverse volte ad Arrieta, solo per una passeggiata silenziosa e un pranzo vista mare a base di polpo freschissimo. Poco prima del paese troverai anche Playa de la Garita, una lunga striscia di sabbia dorata con diversi surfisti, un chiosco, un campo da beach volley, un’area bimbi e un vecchio e suggestivo pontile spezzato. Fermati da queste parti anche solo per 20 minuti, una passeggiata sarà rigenerante.
Punta Mujeres
A quest’altro villaggio di pescatori si arriva, volendo, anche a piedi lungo una bella passeggiata costiera. Vale la pena fermarsi anche solo qualche minuto, per scattare una fotografia alle casette – trova quelle con le buganvillee per uno scatto da ricordare! – e per fare un salto in acqua, in una delle poche piscine naturali che si trovano lungo la costa di Lanzarote. Anzi, a Punta Mujeres se ne trovano parecchie di piscine naturali: piccoli angoli di mare perfetti per immergersi in tutta tranquillità, protetti dalle onde.
Nei pressi di Punta Mujeres, sulla strada principale, si trova anche il cosiddetto Museo del Aloe: non è molto più che un negozio specializzato in prodotti all’aloe, ma i diversi pannelli informativi ti permetteranno di farti un’idea piuttosto dettagliata su come viene utilizzata questa incedibile pianta.
Cueva de los Verdes
Proseguendo verso nord, ben presto incontrerai il bivio con la LZ-204: a destra e a sinistra avrai in ogni caso due spettacoli imperdibili. Andiamo prima a sinistra, a visitare la Cueva de los Verdes, un luogo di straordinario interesse per il patrimonio culturale e naturale di Lanzarote.
Devi sapere che da queste parti, nel nord di Lanzarote, c’è un grande vulcano che si chiama Volcán de La Corona. Circa 4.000 anni fa, questo vulcano eruttò un gigantesco fiume di lava, che creò una sorta di immenso canale (tra i più lunghi del mondo) dal vulcano fino al mare, in direzione sud-est. La Cueva de los Verdes si è formata così, 6km di tunnel sotterranei (di cui circa 2 visitabili), ed è stata capace di modificare il suo modo di essere nel corso della sua vita: da nascondiglio dalle invasioni dei pirati a luogo di interesse per viaggiatori e scienziati. All’interno della grotta troverai davvero delle particolari sfumature verdi sulla superficie bugnata della roccia, ma il nome della grotta, in realtà, è semplicemente quello dei Verdes, una famiglia di pastori che aveva l’abitudine di tenere il proprio gregge al sicuro qua sotto.
Anche qui c’è lo zampino di Manrique, anche se il vero artista della Cueva è Jesús Soto (il suo più stretto collaboratore); chiamato a riqualificare la Cueva come attrazione turistica, Soto ha saputo mettere in risalto le caratteristiche naturali della grotta attraverso un sapiente uso delle luci, che disegnano sulle pareti soffuse immagini di fantasia. La grotta è anche un luogo perfetto per i concerti, grazie alla sua acustica eccellente, e infatti all’interno è presente anche un ampio auditorium. Ti sarà possibile visitare la grotta solo con una guida in un tour di gruppo, e sono sicura che rimarrai estasiato dalla sorpresa finale: la guida ci ha messi tutti in fila, mi ha chiamato avanti, mi ha dato in mano un sasso, mi ha chiesto di lanciarlo e… e poi, lo devi scoprire da solo cosa succede 🙂
Jameos del Agua
Se di questo itinerario di Lanzarote mi chiedessero quale sia la mia attrazione preferita, credo proprio che risponderei Jameos del Agua. Prima di partire avevo letto la descrizione di questo posto e anche qualche recensione (alcune positive, alcune negative), ma proprio non riuscivo a farmi un’idea di che cosa avrei trovato. Alla fine, credo di esserci andata nel momento giusto: un sabato sera, intorno alle 19.00, con il cielo nuvoloso sulla testa e un senso di pace quasi irreale in un posto turistico come questo dove però, in quel momento, saremmo stati sì e no in 10 persone.
Nel dialetto canario, un jameo è una grotta naturale prodotta dal crollo del tetto di un tunnel vulcanico; i Jameos del Agua sono, secondo me, una delle più riuscite opere di César Manrique nella ricerca della missione più importante nella sua vita da artista: fondere in modo armonico la natura e l’arte umana. Da questa grotta naturale con un laghetto naturale è stato ricavato un luogo davvero surreale, fuori dal tempo e dallo spazio: un ristorante, un bar, un museo, uno spazio aperto adornato di cacti e piante fiorite, una piscina di acqua turchese su un piano bianco come la calce delle case isolane. Qualcuno l’ha chiamato pacchianata Anni ’70, per me invece è stato un luogo speciale, qualcosa di davvero difficile da trovare altrove.
Che si fa qui a Jameos del Agua? Si visita il museo al primo piano, la Casa de los Volcanes (questa parte avrebbe effettivamente bisogno di una bella rinfrescata), ci si rilassa seduti tra le forme naturali delle rocce, si fa visita ai granchi Munidopsis Polimorpha, dei minuscoli granchietti ciechi e albini autoctoni dell’isola che zompettano all’interno del laghetto. E poi, un paio di giorni a settimana, si può restare fino a tardi e assistere a un concerto (incluso nel prezzo) di artisti locali, che suoneranno e canteranno sul palco direttamente all’ingresso della grotta. Per me è stato un momento davvero unico: quella musica e quell’atmosfera spensierata mi hanno fatto stare benissimo e hanno inspirato in me una profonda gratitudine per essere, in quel momento, sull’isola che avevo tanto sognato 🙂
Malpaís de la Corona e Orzola
Si prosegue verso nord e, per circa 10km, la strada attraversa ora uno degli scenari più apocalittici di tutto il mio itinerario di Lanzarote: il Malpaís de la Corona, ovvero la grande distesa di blocchi di lava, lapilli e sabbia lasciata in eredità dalle eruzioni del Volcán de la Corona. Vale la pena guidare lungo questo tratto con calma, ammirare il paesaggio così brullo e brutale, fermarsi un paio di volte a scattare una fotografia della strada che taglia la lava, nero su nero.
Dalla parte dell’oceano troverai anche alcune calette, di sabbia o di sassolini; la più famosa è la Caleta del Mojón Blanco, poco prima di raggiungere Orzola: la sabbia bianca si mischia alle rocce nere, il mare è una distesa bassa e quieta di mare cristallino, e ovunque trovi i caratteristici muretti circolari di pietra lavica, indispensabili per ripararsi dal vento. Purtroppo la mia foto non rende, con quel brutto cielo, ma è un posto che merita davvero per un momento di spiaggia e relax.
Si arriva infine a Orzola, l’ennesimo villaggio di pescatori situato sulla punta più a nord di Lanzarote: è da qui che si prende il traghetto per visitare La Graciosa.
Ye e Volcán de la Corona
Giunti all’estremità settentrionale di Lanzarote, è ora di muoversi verso sud. Imboccando la LZ-203 3 poi la LZ-201, si giunge al piccolo villaggio di Ye. Oltre ad avere uno dei nomi più brevi (e simpatici) del mondo, questo paesino è da inserire nell’itinerario di Lanzarote per coloro che desiderano scalare il Volcán de la Corona, il secondo più alto dell’isola con i suoi 609 metri di altezza. Noi per diversi motivi non ci siamo avventurati, e un po’ me ne pento! La scalata dovrebbe durare intorno alle 2 ore andata e ritorno.
Mirador del Río
Se, lungo il mio itinerario nel nord di Lanzarote, c’è un posto in cui andare per osservare senza costrizioni la potenza e la bellezza della natura, quello è sicuramente il Mirador del Río. Con i suoi 479 metri di altezza (nel punto più alto del Risco de Famara, la catena montuosa che si arrampica lungo la costa occidentale dell’isola), il belvedere si trova in una posizione di grande privilegio e ci permette di ammirare una vista veramente mozzafiato: l’intera isola de La Graciosa, le altre isolette dell’Arcipelago Chinijo, la costa di Lanzarote erosa dagli agenti atmosferici, levecchie Salinas del Río e poi l’immensità di questo oceano dall’azzurro sublime.
Quella che era in precedenza una piccola fortezza contro le incursioni navali, si è trasformata nel 1974 in un’altra delle grandi opere di Manrique (in collaborazione con l’artista Jesús Soto e l’architetto Eduardo Cáceres): una struttura dalle grandi vetrate dove, di nuovo, la costruzione umana sembra fondersi con il panorama che si apre là sotto.
Nonostante l’innegabile bellezza del Belvedere, voglio darti un piccolo consiglio: se prendi la LZ-202 non da dove sei venuto, ma verso sinistra (guardando il belvedere), troverai il modo di godere dello stesso panorama anche dalle grandi scogliere al bordo della strada: uno spettacolo forse ancora più maestoso (e, non dispiace, gratuito)!!
Haría
Scendi lungo la LZ-201, oltrepassa i villaggi di Guinate e Máguez: ti ritroverai, senza neanche accorgertene, nella cosiddetta Valle de 1.000 Palmeras, la valle dei 1.000 palmeti. È una zona molto suggestiva, uno dei palmeti di palma autoctona migliori e meglio conservati delle Canarie: si dice che, tra il XVII e il XVIII secolo, gli abitanti seguissero la tradizione di piantare due palme per ogni bambino e una per ogni bambina nati nel paese. All’interno di questa valle si trova il paese di Haría, che funge da municipio per tutta la zona settentrionale di Lanzarote che abbiamo visito fino a ora.
Sarà stato per il brutto tempo, ma a me Haría non ha detto moltissimo; ciononostante, ho apprezzato le solite casette bianche con i balconi di legno, la piazza centrale (Plaza León y Castillo) con gli abitanti seduti ai tavolini del bar (qui si tiene anche un piccolo mercato dell’artigianato il sabato mattina) e Plaza de la Constitución, la piazzetta del Municipio. Dai un’occhiata ance alla Iglesia de Nuestra Señora de la Incarnación e al piccolo museo di arte sacra lì vicino. Un altro posto carino da non perdere è il Taller de Artesanía, un piccolo centro dove è possibile vedere alcuni artigiani all’opera, magari anche acquistando direttamente le loro creazioni.
Alla periferia di Haría si trova un’altra importante attrazione turistica del mio itinerario di Lanzarote: la Casa di César Manrique. Di questo luogo ti parlerò a breve in un altro post… a me è piaciuto tantissimo 🙂 Anche la tomba di Manrique si trova da queste parti, nel cimitero di Haría.
LZ-10 in direzione Los Valles
Il mio itinerario della parte nord di Lanzarote è quasi terminato: iniziamo a spostarci verso il centro dell’isola e lo facciamo in grande stile! La LZ-10 che da Haría porta a Los Valles, infatti, è una delle strade più suggestive e mozzafiato che io abbia percorso negli ultimi anni. Ti consiglio vivamente di percorrerla tutta, con molta calma, fermandoti ai pochi spiazzi presenti sui tornanti oppure al belvedere del Ristorante Mirador de los Valles: la vista che ti si aprirà di fronte ti lascerà a bocca aperta, te lo prometto.
I colori sono impetuosi, laggiù in fondo si vede l’oceano, e i punti bianchi dei villaggi rendono la vista un quadro. Se continui verso sud, poco prima di raggiungere Los Valles il panorama si farà ancora diverso, con le colline terrazzate e ricoperte da campi coltivati. Per me una strada stupenda!
INFO UTILI:
–Jardín de Cactus: aperto tutti i giorni dalle 10.00 (un’ora prima dal 15 giugno al 15 settembre) alle 17.45. Il biglietto ha un costo di €5,80 per gli adulti e €2,90 per bambini da 7 a 12 anni (gratis per i minori di 7 anni). Consulta il mio post sulle informazioni utili su Lanzarote per scoprire come risparmiare sul biglietto. Al Giardino sono presenti una caffetteria, un negozio di souvenir, il parcheggio gratuito e la connessione Wi-Fi.
–Cueva de los Verdes: aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 (fino alle 18.00 dal 15 luglio al 15 settembre). Il biglietto ha un costo di €9,50 per gli adulti e €4,75 per bambini da 7 a 12 anni (gratis per i minori di 7 anni), con uno sconto del 20% su entrambi i biglietti se si partecipa alla visita dalle 15.00 in poi. Consulta il mio post sulle informazioni utili su Lanzarote per scoprire come risparmiare sul biglietto. È disponibile il parcheggio gratuito, e la visita guidata (in inglese e spagnolo) richiede circa 50-60 minuti.
–Jameos del Agua: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30; il martedì e il sabato (anche il mercoledì dal 15 luglio al 15 settembre) fino alle 00.30, con spettacoli serali). Il biglietto ha un costo di €9,50 per gli adulti e €4,75 per bambini da 7 a 12 anni (gratis per i minori di 7 anni), con uno sconto del 20% su entrambi i biglietti per chi visita dalle 15.00 alle 19.00. Consulta il mio post sulle informazioni utili su Lanzarote per scoprire come risparmiare sul biglietto. Il centro dispone di un ristorante, uno snack bar, una caffetteria, un negozio di souvenir, parcheggio gratuito, Wi-Fi gratuito e l’unico auditorio al mondo costruito dentro a una grotta. È severamente proibito gettare monete in acqua per non disturbare i granchi ciechi, molto sensibili alla ruggine.
–Mirador del Río: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.45 (fino alle 18.45 dal 15 luglio al 15 settembre). Il biglietto ha un costo di €4,75 per gli adulti e €2,40 per bambini da 7 a 12 anni (gratis per i minori di 7 anni). Consulta il mio post sulle informazioni utili su Lanzarote per scoprire come risparmiare sul biglietto. Al Belvedere sono presenti una caffetteria, un negozio di souvenir, Wi-Fi e parcheggio gratuito.
[Tweet “Itinerario di Lanzarote: scopriamo il nord dell’isola!”]
Cosa ne pensi del mio itinerario di Lanzarote? Ti piace il nord dell’isola o preferisci altre zone? Quale attrazione ti ispira di più una visita? Raccontamelo con un commento! 🙂

Chiara
Luglio 27, 2018È una delle mie prossime mete…i tuoi post mi saranno utilissimi. Attendo anche i prossimi! Grazie.
Agnese - I'll B right back
Luglio 27, 2018Evviva!! Mi sa che ti piacerà tanto 🙂 Ti ringrazio, sono contenta che ti siano utili!! Gli altri arrivano nel giro della prossima settimana 🙂
Alessia
Maggio 17, 2019Ciao Agnese!
Andrò a Lanzarote questo luglio e mi sta salendo un entusiasmo pazzesco grazie anche al tuo bellissimo blog, che ho scoperto solo ora proprio cercando in rete informazioni sull’isola 🙂
Complimenti, mi piace un sacco!
Volevo chiederti: dove posso reperire informazioni relative ai concerti serali che si tengono al Jameos del Agua? Ti ricordi quando si tengono e di che tipo sono? Confermi che sono inclusi nel prezzo del biglietto di ingresso?
Grazie mille!
Agnese - I'll B right back
Maggio 21, 2019Ciao Alessia, scusami tanto se ti rispondo in ritardo! Mi ero persa il commento.
Grazie mille per i complimenti! Sono proprio contenta che ti piaccia 🙂
Se cerchi su google “Jameos del Agua concerti” trovi un po’ di informazioni! Dovrebbe essere tutti i sabati sera (in alcuni periodi dell’estate anche il martedì) e giusto, noi non abbiamo pagato nessun biglietto aggiuntivo per assistere. Speriamo che sia ancora così! Se vuoi invece cenare oltre a vedere il concerto, allora il biglietto mi pare sia sui 40€.
Buon viaggio! 🙂