Il mio itinerario: scopriamo le cose da vedere a Lanzarote, questa volta nella parte centrale dell’isola!
Nonostante avessi letto molto su quest’isola prima di partire, Lanzarote è stata una scoperta continua. Certe attrazioni le avevo messe in fondo alla lista delle cose da vedere, e invece si sono rivelate particolarmente interessanti; la capitale, che nessuno visita mai, mi ha lasciato emozioni molto contrastanti tra loro; il cielo non ha mai saputo decidersi tra i nuvoloni grigi e un azzurro luminoso. Ma d’altra parte è proprio questo a rendere un viaggio ricco di emozioni: i contrasti e l’inaspettato!!
Con questo post ti porto con me a scoprire tutte le cose da vedere a Lanzarote, specificatamente nella parte centrale dell’isola!
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La parte centrale dell’isola è un bel mix di natura, cultura, paesini interessanti, viste mozzafiato e spiagge da non perdere. Abbiamo impiegato 3 giorni buoni per vedere tutto con calma, ma anche 2 possono bastare (saltando alcune parti) se hai solo una settimana di tempo per vedere tutta l’isola. Per visitare le cose da vedere a Lanzarote nella sua parte centrale abbiamo alloggiato ad Arrecife, un ottimo punto di appoggio.
Il mio itinerario della parte centrale dell’isola parte proprio da Arrecife, raggiungibile in pochi minuti di auto dall’aeroporto internazionale di Lanzarote e, dopo un giro antiorario, termina a Puerto del Carmen, da cui proseguire l’esplorazione del sud di Lanzarote.
Siamo pronti? 🙂
Arrecife
Arrecife è il capoluogo di Lanzarote, una grande e tranquilla città adagiata sulla costa orientale dell’isola. Lo sviluppo della città è strettamente vincolato a quello del suo porto: il traffico commerciale ha portato con sé un’importanza sempre maggiore a livello politico ed economico, tanto che, nel 1847, la capitale fu spostata da Teguise proprio qui ad Arrecife. Oggi, Arrecife mi è sembrata una città piuttosto vivace e con una buona attività culturale, ma non particolarmente amata dai turisti (e neanche da qualche persone che ha fatto di Lanzarote la propria casa). Io ho provato sentimenti contrastanti per questa città: è stato il mio primo impatto con Lanzarote e l’ho trovata estremamente trasandata, con pareti scrostate, porte divelte, cancelli arrugginiti, rifiuti sulle strade, muri pericolanti. In certi momenti, mi sono sentita come in uno scenario post-apocalittico, camminando per le strade di una città come abbandonata in tutta fretta. In altri momenti, invece, ho apprezzato questa città e il suo sforzo di rendersi presentabile e sempre più bella. Non so come funzioni, non so se la città abbia o meno la volontà di rendersi più appetibile ai turisti e cosa si stia facendo in questo senso; quel che so è che sono stata contenta di aver trascorso un giorno tra queste strade e di aver scoperto una città che ha, sicuramente, un po’ di cose da dire.
Prima ancora di diventare capitale, la città si è piano piano sviluppata intorno al Charco de San Ginés, un antico villaggio di pescatori sull’oceano. Oggi, questa zona è la preferita di molti, con una fila ininterrotta di ristorantini e una baia costellata di mille barchette che dondolano lievi. Al tramonto, questo angolo di mondo è magia!
Dal Charco si estende anche la parte del centro storico, con un dedalo di viuzze bianche e verde acqua, i cacti e Plaza de Las Palmas, dove si trova la Iglesia de San Ginés Clemens, risalente al XVII secolo. Camminando un po’ senza meta, si arriva sicuramente a Calle León y Castillo, la via (pedonale) principale del centro cittadino, dove si trova anche la storica Casa Amarilla, la stravagante ex sede del comune di Lanzarote dove si tengono esposizioni culturali e artistiche. Altri edifici interessanti in giro per il centro sono la Casa de la Cultura e la Casa Los Arroyo, oggi Centro Scientifico Culturale.
Arrecife vanta anche due bellissimi esempi di struttura difensiva: due castelli costruiti in pietra vulcanica e arenaria a difesa della costa cittadina dalle invasioni dei pirati. Il più importante, simbolo della città, è il Castillo de San Gabriel, situato su un isolotto e raggiungibile tramite il Puente de las Bolas (ponte e castello sono stati dichiarati Monumento Nazionale). Al Castillo de San Gabriel si ha una bella vista dal mare della città, e si può visitare il Museo di Storia di Lanzarote, con un sacco di informazioni sulla crescita storica, sociale e culturale dell’isola.
Camminando oltre il Charco e la Marina di Arrecife, invece, si trova il Castillo de San José, oggi sede del MIAC (Museo Internazionale d’Arte Contemporanea), con il ristorante ideato da Manrique, una bella terrazza e una ricca collezione di opere del XX secolo (ci sono anche pezzi di Picasso o Mirò).
E infine c’è la parte litoranea! Vale la pena di fare una bella passeggiata lungo il viale che costeggia il mare: troverai edifici interessanti, delle aree verdi e, infine, Playa del Reducto, la spiaggia cittadina dotata di tanti servizi e considerata una delle più belle di Lanzarote (e snobbata dai turisti). Volendo, ancora oltre si raggiungono altre aree verdi e un’altra spiaggia chiamata Playa el Cable.
Costa Teguise
In pochissimi minuti, la LZ-18 ti porterà a Costa Teguise, un insediamento prettamente turistico a nord di Arrecife. La località è piena di resort e alberghi, negozi di souvenir e ristoranti di cucina locale e internazionale, così come di qualsiasi tipo di attività sportiva e non: dagli sport acquatici al golf, fino al parco divertimento Aquapark. È quindi la meta ideale per le persone che vogliono farsi una vacanza “in pianta stabile”, tra relax e movimento; per chi passa solo in visita, invece, non c’è moltissimo da fare. Si può percorrere la passeggiata lungomare, fare un giretto al vecchio villaggio di pescatori, il Pueblo Marinero (con tutte le casette bianche secondo lo stile di Manrique), oppure godersi un po’ le spiagge di questa zona: Playa El Ancla, Playa Bastián, Playa del Jablillo, (tranquille e ottime per le famiglie), Playa Costa e la più famosa e grande di tutte, Playa Las Cucharas, ottima per il windsurf. A Costa Teguise si tiene il mercato ogni venerdì, e il calendario è disseminato di eventi legati alla musica o al surf nel corso di tutto l’anno.
Fundación César Manrique
A pochissimi chilometri verso l’interno si trova il villaggio di Tahiche, dove ti consiglio vivamente di visitare la Fondazione César Manrique. Così come per la casa del grande architetto e artista, ti parlerò di questo luogo speciale in un post a parte… per ora, ti basterà inserirlo nella lista delle cose da vedere a Lanzarote!! 🙂
Nazaret e LagOmar
Altri pochi minuti di auto lungo la LZ-10 ti porteranno a Nazaret; un villaggio di case bianche illuminate dal sole e disposte a caso lungo le pendici di una collina che, un po’ come suggerisce il suo nome, sembra davvero un delizioso presepe vivente. A Nazaret ti consiglio di visitare il Museo LagOmar, una di quelle cose da vedere a Lanzarote che, però, molte persone non inseriscono neanche nel proprio itinerario. Io invece ho adorato questo posto, e credo proprio che lo adoreresti anche tu!
LagOmar è una delle più incredibili residenze private che io abbia mai visto: una spettacolare villa ricavata da una vecchia cava di origine vulcanica. Un capolavoro creato dalla natura, ma reso unico al mondo dal genio umano ispirato dagli elementi: la casa fu concepito da César Manrique (strano!) e realizzata dal suo collaboratore Jesús Soto per lo sviluppaore immobiliare britannico Sam Benday. Nel 1973, il celebre attore egiziano Omar Sharif si trovava a Lanzarote per girare la serie L’isola misteriosa e il capitano Nemo, e rimase estremamente affascinato da questa villa scavata nella roccia. Decise di acquistarla immediatamente ma Sam Benday, pentitosi di averla ceduta, sfidò l’attore a una partita di bridge. Sharif era bravo a bridge ma, non sapendo che anche Benady era un mezzo campione, perse la casa solo pochi giorni dopo averla acquistata; deluso, Sharif lasciò Lanzarote poco dopo e decise di non metterci mai più piede. È possibile che questa storia sia solo una leggenda o una trovata pubblicitaria, fatto sta che questo luogo magico si chiama ancora oggi Casa di Omar Sharif, o LagOmar!! Negli anni ’90 fu ampliata con un giardino “diffuso”, un ristorante e un bar, per un totale di oltre 7.000 metri quadri di superficie.
Oggi è possibile avere accesso alla casa, arredata come ai tempi e dalle linee curve e fluide, così come all’incredibile giardino, fatto di labirinti e grotte naturali, legno e sassolini, passaggi nascosti dalle piante autoctone e meravigliosi panorami all’improvviso. L’ho già detto che questo posto è pazzesco??
Teguise
Prosegui verso nord e in 5 minuti arriverai a Teguise, un paesone nel cuore di Lanzarote. Uno dei primi villaggi fondati sulle Isole Canarie e prima capitale di Lanzarote, Teguise è una località molto carina per una passeggiata alla scoperta della storia e della cultura dell’isola, con diversi edifici di grande valore storico. Il nome deriva da quello di una delle principesse aborigene che venne data in sposa a Jean de Béthencourt, il conquistatore normanno delle Canarie; fai un giro tra le strade e le case di un bianco accecante, decorate da porticine colorate, grandi croci di fiori freschi e tavolini all’aperto. Tra le cose da vedere, ti segnalo Plaza de la Constitución, la piazza principale dove si trovano la Iglesia de Nuestra Señora de Guadalupe (molto bella!) e il Museo del Timple, dedicato a questo particolare strumento musicale; il Palacio Spinola e il Palacio de Maruqes; l’ex convento di San Francisco, al cui interno si trova un bel museo di arte sacra.
Teguise è visitabile in qualsiasi giorno della settimana se si desidera fare una passeggiata tranquilla tra le vie del paese; la domenica mattina, invece, c’è molto più caos ma l’atmosfera è stupenda: è il momento del mercato, probabilmente il più noto di tutta l’isola. Troverai oltre 400 bancarelle con vestiti, chincaglierie, alimenti tipici e prodotti artigianali locali. E anche tanta gente, tutti i negozi aperti e, magari, qualche ballo e canto tradizionale in piazza 🙂
Castillo de Santa Bárbara
Subito fuori dai confini di Teguise si trova un castello, una di quelle fortificazioni a difesa dell’interno dell’isola, posizionata su un’altura per una buona visuale. Il castello risale agli inizi del XIV secolo e ha subito diverse aggiunte e modifiche, soprattutto nel 1500; è stato dichiarato bene di interesse culturale, e dal 2011 ospita il Museo della Pirateria, con diversi pannelli informativi, modellini e racconti sulla storia della pirateria nelle Canarie e sui profili dei principali pirati e corsari che sono passati di qua (come il famigerato Sir Francis Drake). Il museo è piuttosto carino, indicato soprattutto per i bambini, e il castello si presenta davvero ben conservato, con le sue mura spesse e i cunicoli che portano da una stanza all’altra.
Di questo castello, però, ho adorato principalmente una cosa: la sua posizione, a 450 metri sul livello del mare. Quella dalla sua terrazza sul tetto, utilizzata un tempo come punto di avvistamento, è sicuramente una delle viste più belle che io abbia ammirato a Lanzarote, nonostante le fotografie non le rendano minimamente giustizia. La cosa incredibile è che il castello si trova proprio sulla sommità del Vulcano Guanapay (infatti viene spesso chiamato anche Castillo de Guanapay), per cui riuscirai ad ammirare il cratere dell’antico vulcano da una parte, e l’immensa distesa di campi coltivati e terra arida, fin giù al mare e costellata di casette bianche, dall’altra. Uno spettacolo vero e proprio!!
Caleta de Famara
Ok, pensi anche tu che tra le cose da vedere a Lanzarote ci debbano stare anche le spiagge? Hai ragione, è l’ora di muoversi verso la costa! Prosegui a nord lungo la LZ-403 e poi sulla LZ-402 per arrivare dritto dritto a quella che è probabilmente la spiaggia più celebre di Lanzarote: Caleta de Famara. Il centro abitato è uno di quelli tipici di Lanzarote, con le casette bianche adagiate sulle spiagge di sassolini neri, e la spiaggia è davvero rinomata: oltre 5 chilometri di sabbia dorata, veramente perfetta per gli sport acquatici come surf, windsurf, kitesurf e bodyboard (qui, infatti, si trovano parecchie scuole di surf e affini). La particolarità di Famara è la sua scogliera che, con la sua particolare conformazione a forma di onda, si riflette sulle acque dell’oceano nelle ore di bassa marea. Un luogo davvero ideale per imparare a surfare le onde, per rilassarsi e per ammirare la potenza indomita della natura.
La Santa e Caleta de Caballo
Se non ti abbandona la voglia di paesini e non vuoi staccarti dalla costa, lungo il litorale centro-settentrionale ci sono altre piccole chicche per te: prendi la LZ-410 fino a Soo e poi Calle Hermanos Pinzones per raggiungere Caleta de Caballo, prima, e La Santa, poi. Non troverai molte attività o cose particolari da fare, ma solo una grande dose di tranquillità e silenzio a bordo oceano. Caleta de Caballo è un piccolo villaggio di pescatori, abitatio da poche decine di persone in case dall’intonaco scrostato e dagli infissi blu cielo. La Santa è un insediamento un po’ più grande, con ristoranti e servizi, particolarmente amato dai surfisti più esperti vista la sua continua esposizione al vento.
Monumento al Campesino
Torniamo verso l’interno, a visitare una delle cose da vedere a Lanzarote: il Monumento al Campesino. Riprendi la strada verso Soo, da lì scendi lungo la LZ-401 e poi la LZ-20 fino all’insediamento di Mozaga: in corrispondenza di una grande rotatoria, non potrai non notare il grande ed eccentrico monumento, costituito da diverse forme di un bianco acceso disposte l’una sull’altra. È Fecondità, la scultura dedicata ai contadini di Lanzarote che, con i suoi 15 metri di altezza, segna come un faro la presenza del complesso del Monumento al Campesino: una serie di edifici ispirati all’architettura tradizionale dell’isola, progettato da César Manrique e realizzato da Jesús Soto. Gli edifici sono disposti a cerchio intorno a una piazza centrale, una sorta di patio, e in ognuno di essi vengono presentate le attività contadine tipiche dell’isola: dall’intreccio dei cesti alla filatura, dalla produzione degli alimenti di base alla ceramica, e tanto altro. Un vero e proprio riconoscimento pubblico in onore agli uomini e alle donne impiegati nell’agricoltura e nell’artigianato dell’isola, che devono ogni giorno affrontare le condizioni avverse di un’isola vulcanica e della sua natura a volte impossibile.
Io ho apprezzato molto questo posto, naturalmente non perfettamente autentico, ma comunque molto rappresentativo e interessante. In alcuni degli edifici è possibile partecipare a piccoli laboratori, durante i quali imparare a fare qualcosa. Io ho partecipato a quello in cui mi hanno insegnato a fare il mojo rojo, una delle salse in assoluto più amate a Lanzarote e alle Canarie: mi sono divertita tanto e, sorprendentemente, è venuta fuori molto buona 🙂
San Bartolomé
Siamo a pochissimi minuti di auto da un’altra chicca, quella che rientra, per me, tra le cose da vedere a Lanzarote: il paesino di San Bartolomé. Un insediamento rimasto fedele alle sue origini agricole, nato e cresciuto nel XVIII secolo, quando molti abitanti del sud dell’isola si rifugiarono in questa zona in seguito alle grandi eruzioni del Timanfaya. È forse il paese che ho preferito di più: sarà stato per le sue strade ampie e bianche, per i ragazzi della scuola riuniti in piazza a suonare e cantare, per il silenzio improvviso appena girato l’angolo, per la voglia di far scoprire ai viaggiatori di passaggio la storia della propria esistenza. Infatti, per il paese sono disseminati dei cartelli che indicano un itinerario storico, lungo il quale si possono scoprire i punti principali di San Bartolomé: Plaza León y Castillo, dove sorgono il Municipio e la Iglesia de San Bartolomé, con il suo meraviglioso contrasto tra calce bianca e pietre nere; la Casa del Mayor Guerra e la Casa Ajei, oggi trasformata in centro culturale; e poi Casa Perdomo, che ospita il fantastico Museo Tanit.
Il Museo Etnografico Tanit mi ha ricordato i piccoli musei dei villaggi neozelandesi: un mucchio di “cianfrusaglie” accatastate l’una accanto all’altra, senza un centimetro di spazio libero, ognuna con qualche piccola grande storia da raccontare; all’interno della vecchia casa tradizionale si trovano costumi originali e servizi per il tè, annaffiatoi e dipinti a olio, bambole di porcellana e vecchi dischi, ma tutto è sistemato secondo un ordine logico (che all’inizio, devo ammettere, può sfuggire). Io mi sono persa dentro a questa casa, ho scattato decine di foto, mi sono soffermata sulla polvere catturata dai bottiglioni e dagli strumenti della vecchia cantina, ho seguito con gli occhi l’intreccio dei cesti di vimini, e ho immaginato decine e decine di storie diverse, di gente comune che ha fatto la storia di quest’isola.
Anche la casa in sé è una meraviglia: conserva la cantina, le diverse stanze coi soffitti e il soppalco in legno, il patio centrale, il giardino con l’orto, il cortile e la cappella: un caos che mi ha fatto sentire tremendamente bene! 🙂
Tías e A Casa José Saramago
Il nome di questa cittadina mi fa un po’ sorridere: un tempo si chiamava Las Tías de Fajardo, e fu voluto da Alonso Fajardo, governatore di Gran Canaria, per celebrare le sue due zie zittelle preferite, Francisca e Hernan (tías significa appunto zie). Oggi Tías è un importante centro amministrativo dell’isola, cresciuto anche in questo caso con l’esodo del Timanfaya. Qui si possono visitare un paio di chiese, ma la vera attrazione alla periferia dell’insediamento è la Casa de José Saramago.
Il premio Nobel per la Letteratura, di origine portoghese, visse a Lanzarote i suoi ultimi 18 anni di vita e si stabilì in questa casa, dove ancora vivono sua moglie e la sua famiglia; con la sua morte, nel 2010, ha lasciato ai posteri una casa e una biblioteca piene di libri, di opere d’arte, di ricordi unici. Gli spazi sono visitabili tramite una visita guidata, e abbiamo avuto la fortuna di avere come guida un ragazzo davvero appassionato e competente, che ci ha raccontato molti aneddoti legati alla casa, allo scrittore e alle sue opere.
La casa conserva delle storie davvero meravigliose: lo studio dove Saramago scriveva seduto alla scrivania, le cui gambe recano ancora i morsi dei suoi adorati cani; il “tappeto di pietra” nell’ingresso a indicare la sua ammirazione per l’origine vulcanica di Lanzarote; le collezioni di modellini di cavalli e di penne e calamai; l’orologio da parete fermo alle 4 del pomeriggio, ora in cui l’autore conobbe Pilar del Rio Sánchez, la donna della sua vita; i ritratti e le fotografie appese alle pareti e raffiguranti le persone care. Mi è sembrato di entrare proprio nella quotidianità della sua vita, delle sue abitudini, dei ricordi più semplici e sinceri. Tutti insieme abbiamo raggiunto la cucina e la guida ci ha preparato un tradizionale caffè portoghese, da sorseggiare in veranda oppure nel giardino, da cui si ha una stupenda vista sull’isola.
Sono state due ore, credimi, di pura poesia, dove mi sono sentita rilassata e circondata di bellezza vera. Ti consiglio davvero questa visita!
Puerto del Carmen
Così come mi ha entusiasmato la casa di Saramago, così mi ha completamente spento la mezza giornata trascorsa a Puerto del Carmen: non ci posso fare niente. Puerto del Carmen è la cittadina costiera principale di questa zona, la classica località di mare con milioni di hotel e resort, negozi di tutti i tipi, catene di abbigliamento, centri commerciali, ristoranti e catene di fast food internazionale, sale giochi e locali per la vita notturna… un gran caos. I servizi sono creati ad hoc per l’orda di turisti, perlopiù inglesi, americani o tedeschi, e la cosa che più ho odiato è stata la sfilza di negozietti pieni di “cinesate” da quattro soldi, con articoli contraffatti e oggetti di dubbio gusto.
Di questa località salvo la parte del porto, con il paese vecchio pieno di localini un po’ più carini, e le spiagge che, effettivamente, sono di per sé molto belle: le ampie distese di sabbia di Playa Grande, Playa de los Pocillos e Playa de Matagorda meritano almeno una visita.
INFO UTILI:
–Castillo de San Gabriel: aperto dal martedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00; il sabato, dalle 10.00 alle 13.00. Il biglietto ha un costo di 3€ a persona.
–Castillo de San José (MIAC): aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00. Il biglietto ha un costo di 4€ per gli adulti e 2€ per bambini da 7 a 12 anni (gratis per i minori di 7 anni). Consulta il mio post sulle informazioni utili su Lanzarote per scoprire come risparmiare sul biglietto. Il castello dispone di un ristorante-bar, il parcheggio e il Wi-Fi gratuiti, e un piccolo negozio di gioielli e artigianato locale.
–Lagomar: aperto tutti i giorni, dalle 10.00 alle 18.00. Il biglietto ha un costo di 6€ per gli adulti e 2€ per i bambini. LagOmar dispone di un ristorante, un bar, un negozio di artigianato, il parcheggio gratuito e degli appartamenti-vacanza.
–Mercado de Teguise: il mercato si tiene ogni domenica mattina, dalle 09.00 alle 12.00 (circa). Si vendono capi d’abbigliamento, souvenir, vini, formaggi, ceramica, ceste, oggetti in pelle o cuoio, frutta, salse e molto altro.
–Castillo de Santa Barbara: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 16.00 (dalle 09.00 nei mesi da ottobre a maggio). Il biglietto ha un costo di 4€ a persona.
–Monumento al Campesino: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.45 (dalle 09.00 dal 15 luglio al 15 settembre). L’ingresso è gratuito, ma si pagano 3€ per ogni attività o laboratorio a cui si decide di partecipare (naturalmente in maniera facoltativa). Il Monumento dispone di un ristorante, una caffetteria, il parcheggio e il Wi-Fi gratuiti, e un piccolo negozio di souvenir e artigianato locale.
–Museo Tanit: aperto dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 14.00. Il biglietto ha un costo di 6€ a persona (ingresso gratuito fino a 12 anni).
–Casa de José Saramago: aperta dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 14.30. Il biglietto ha un costo di 8€ (ingresso gratuito fino a 16 anni) e comprende la visita alla casa e alla biblioteca, la guida (in spagnolo/inglese) e un’audioguida in italiano, più il caffè portoghese.
[Tweet “Scopriamo le cose da vedere a Lanzarote, nella parte centrale dell’isola!”]
Cosa ne pensi di queste cose da vedere a Lanzarote? Le hai viste tutte? Qual è la tua preferita o quale ti piacerebbe visitare di più? Raccontamelo con un commento! 🙂

Monica
Agosto 1, 2018Che bella che è lanzarote, mi affascina tantissimo perché sembra meno contaminata dall’edilizia che invece si trova di più a Gran Canaria
Agnese - I'll B right back
Agosto 4, 2018È davvero bellissima! L’opera di tutela di un genio come Manrique ha sicuramente salvaguardato l’isola da un punto di vista dell’edilizia e dell’architettura… per noi che la vediamo come viaggiatori è davvero un bene 🙂
Paola Pesoli
Agosto 7, 2018È un viaggio sulla mia lista e tornerò a leggerti prima della partenza.
Complimenti anche per le foto!