Un romanzo dai toni semplici ma dai concetti profondi, l’eterna lotta tra uomo e natura, un protagonista da amare: ecco Il vecchio che leggeva romanzi d’amore di Luis Sepúlveda.

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore di Luis Sepúlveda non è per niente un libro appartenente alla letteratura di viaggio. Perché ne parlo, allora? Perché noi di Exploreading pensiamo che un libro possa farci viaggiare anche senza parlare di viaggi. Eccome, se può! Ne parlo, quindi, in virtù del fatto che con questo libro sono veramente volata via con la mente. Verso un posto che non avrei neanche mai nemmeno immaginato.
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Dentro a Il vecchio che leggeva romanzi d’amore di Luis Sepúlveda
Il vecchio che leggeva romanzi d’amore è un romanzo del celebre scrittore cileno Luis Sepúlveda, del quale avrai probabilmente letto almeno un libro nella tua vita. Il libro mi è stato regalato e mi ha subito affascinato per la copertina, dai colori contrastanti e carica di promesse; ho aspettato diverso tempo per leggerlo ma, una volta iniziato, il libro si finisce in pochissimo tempo, perché è breve e perché cattura.
Il romanzo si svolge perlopiù a El Idilio, un malandato villaggio di capanne ai margini della foresta amazzonica, in Ecuador. La vita in questo villaggio scorre a ritmi un po’ irregolari ma costanti: ogni 6 mesi, una barchetta a motore attracca al molo con a bordo il dentista Rubicondo Loachamìn, che cava denti o monta dentiere agli abitanti del villaggio. L’apparente tranquillità di El Idilio viene turbata dall’arrivo, trasportato da un canoa sul fiume, di un uomo senza vita e dal corpo lacerato. Il sindaco, El Lumaca, subito attacca gli indios della foresta; ma i saggi del villaggio sanno che ad aver compiuto un tale scempio non può che essere la femmina di un tigrillo, il feroce animale della foresta che, accecato dal dolore dopo che non si sa quale uomo bianco ha inutilmente e stupidamente ucciso i suoi piccoli, ora minaccia la vita di tutti quanti con la sua sete di vendetta.

Con il villaggio in pericolo, una piccola spedizione parte con l’obiettivo di individuare e uccidere il feroce animale; tra questi, c’è Antonio José Bolívar, l’unica persona in grado di combattere questa eterna, feroce e intensa lotta tra uomo e animale.
Antonio José Bolívar: come innamorarsi dei protagonisti di un romanzo
Protagonista de Il vecchio che leggeva romanzi d’amore di Luis Sepúlveda è proprio l’irriverente, brusco, sincero, adorabile Antonio José Bolívar Proaño, un vecchio che vive in una capanna vicino al fiume. Tra le pagine del romanzo scorre la sua vita, fatta di disavventure spesso finite male: la sua passata esperienza di colono bianco che sarebbe da dimenticare, una moglie adorata della quale rimane solo una fotografia sbiadita, l’insofferenza verso certe regole, il rapporto controverso con la sua solitudine. Dopo la morte della moglie, ha vissuto per un periodo di tempo con gli indios shuar, i legittimi abitanti della foresta amazzonica, e questa esperienza gli ha donato un corpo solido solcato da cicatrici, un’astuzia unica, una presenza d’animo e dei nervi saldi impossibili da trovare altrove a El Idilio.
“Lì lo aspettava Antonio José Bolívar Proaño, un vecchio dal corpo tutto nervi, che sembrava indifferente al fatto di ritrovarsi sulle spalle un nome così illustre. <Non sei ancora morto, Antonio José Bolívar?>. Prima di rispondere, il vecchio si annusò le ascelle. <Sembra di no. Non puzzo ancora. E lei?>”.
È impossibile non innamorarsi di Antonio José Bolívar: scontroso e intelligente, ne diventi complice dopo pochissime pagine di lettura. Si lascia amare, soprattutto, per la sua grande passione: quella per i romanzi d’amore, che giungono ogni sei mesi dall’amico Rubicondo. Ha imparato a leggere con enormi difficoltà, e in modo lento e stentato legge le piccole parole stampate in nero sulle pagine: una lettera dopo l’altra, un’emozione dopo l’altra, un singhiozzo, un sospiro, un luccichio negli occhi. I suoi romanzi, insieme alla dentiera e alla lente d’ingrandimento, sono l’unico grande tesoro che possiede, materialmente e umanamente.
“Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. Sapeva leggere.”
Proprio per la sua vita passata insieme agli shuar, sarà proprio lui la persona designata, la più adatta, al compito ingrato di proteggere il proprio villaggio dal temibile tigrillo. L’ultima parte del romanzo racconta proprio questa caccia, un ritmo lento e veloce tra uomo e animale, un guardarsi negli occhi, un cercarsi e sottrarsi continuo, fino alla vittoria finale di uno dei due sull’altro. O forse no?
La penna di Luis Sepúlveda
L’abilità di Sepúlveda nel trasportarti in un modo insolito si ritrova in ogni singola parola del romanzo: parole scelte con cura, ognuna sembra essere un alito di vento tra le foglie della foresta, uno sciabordio del fiume, uno sguardo dell’uomo alla natura.

Ed è sempre l’autore che mi ha permesso di volere così tanto bene al protagonista da subito: Antonio José Bolívar è stato evocato nella mia mente come un grande conoscitore del linguaggio della natura e della magia di questi luoghi. Con le sue esperienze passate, con la sua indole di grande lettore seppur non istruito, mi ha dato l’idea di essere come un ponte tra il mondo dell’uomo civilizzato e quello della natura più selvaggia.
Perché leggere Il vecchio che leggeva romanzi d’amore se ami viaggiare
Solitamente leggo libri di tutt’altro genere e quindi non mi aspettavo molto da questo, ma Il vecchio che leggeva romanzi d’amore di Luis Sepúlveda mi ha proiettato in un mondo all’opposto del mio, sia geograficamente sia concettualmente. Mi ha incantato leggere della vita dura di questi luoghi, dello scorrere lento dei giorni a El Idilio, della natura più libera il cui potere non viene neanche messo in discussione ma, anzi, rispettato come un dio.
La storia di Antonio José Bolívar è malinconica, profonda, sagace, spiritosa, combattente: c’è un mix di input che rispecchiano realmente il mix di emozioni che un uomo come lui, con la sua storia e il suo passato, può provare. Anche se si tratta di un romanzo e, quindi, di una storia inventata, non fatico a credere che certi meccanismi culturali, certe tradizioni ai nostri occhi impossibili e certe manifestazioni della natura esistano davvero, là, nel cuore verde e nero della foresta amazzonica. Questo libro è anche un inno d’amore e di bellezza verso la foresta, forse l’unico luogo al mondo che, seppur sempre meno, mantiene intatta la sua verginità dall’uomo avido e incontentabile.
INFO UTILI
–Titolo: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore
–Autore: Luis Sepúlveda
–Traduzione: Ilide Carmignani
–Editore: Guanda
–Anno di pubblicazione: 1989 (nel 1993 la prima edizione italiana)
–Luoghi toccati: un luogo immaginario in Ecuador, ai margini della foresta amazzonica.
–Lo consiglierei a: chi ha voglia di leggere una storia dura e malinconica, ma potente.
–Non lo consiglierei a: chi ha bisogno di ritmi più incalzanti e chi preferisce leggere storie di viaggi reali.

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