Oggi è la Vigilia di Natale! (Che scoperta)
[Adesso parte la pappardella personale, ma sul finale di post ci sono le foto belle! In caso scrollate fino al fondo ahahah]
Io sono una grandissima fan del periodo e delle festività natalizie. Le decorazioni e le lucine mi mettono allegria, e poi si sa, tutto questo ha un senso profondo di bellezza, e a me le cose belle piacciono. Al di là dell’aspetto religioso e/o consumistico di questa festa, oggi voglio parlare di quel Natale che ho trascorso in modo completamente diverso rispetto a tutti gli altri. 26 anni (se comprendiamo questo), e solo un Natale lontano dalle tradizioni: quello del 2014, in Australia.
Trascorrere il periodo natalizio in un posto di mare, d’estate, non è cosa da tutti i giorni. alla fine ti ci abitui, ma non fai altro che pensare alle tradizioni tipiche italiane o comunque della famiglia, e a quanto tu stia deviando da quelle tradizioni. Niente pandori, panettoni e torroni; niente frenesia dei regali e incartamento pacchi con sottofondo di musica natalizia; niente cena della Vigilia preparata da me e i miei fratelli; niente pranzo di Natale al ristorante con mille portate una più buona dell’altra e se va tutto bene si finisce per le 16; niente Santo Stefano con tutto il parentado della parte di mamma, 30 persone intorno a un tavolo e un grande caos. Niente colazioni, pranzi e cene per farsi gli auguri e scambiarsi i regali; niente camino acceso, tè bollenti o Mamma ho perso l’aereo alla TV.
Sapete cosa ho fatto dal 24 al 26?
La mattina della Vigilia sono andata in palestra, poi ho passato il pomeriggio a fare la spesa e la cena con la mia amica Elisa. Eravamo tutte ragazze di diverse nazionalità, abbiamo cenato sul tavolo del salotto, sedute sulla moquette, bevendo birra e indossando cappellini di Natale e altre bizzarrie. Abbiamo concluso con discoteca dura, cosa che non faccio praticamente mai (ma in Australia un po’ sì, effettivamente).

Il giorno di Natale? Picnic al mare! Abbiamo scelto Maroubra Beach, ognuna di noi a preparato qualcosa (tra cui l’indimenticabile tortilla di patate della mia adorata coinquilina Diana from Madrid), ci siamo -letteralmente- spiaggiate, con la solita birra e i soliti cappellini. Qualche foto in acqua e tanto relax. La sera? Idromassaggio per ore. Col solito cappellino (ma senza birra).

Il giorno dopo l’ho trascorso con Fra, abbiamo visto la partenza della Sydney-Hobart Race e poi mi ha accompagnato a Dee Why, a trovare la mia hostfamily. Abbiamo trascorso tutto il pomeriggio a giocare a cricket (più che altro, provare a giocare) con tutta la famiglia, sotto il sole, niente birra. È stato un pomeriggio incantevole, concluso da una super chiamata su Skype col saluti di TUTTI i parenti a turno.
Alla fine, mi sono resa conto che, anche dall’altra parte del mondo e lontana dai miei familiari, ho seguito più o meno le solite tradizioni: cena a casa per la Vigilia, pranzo fuori (nel vero senso della parola) e serata in relax per Natale, Santo Stefano con la famiglia. Anche se era quella acquisita. Con un po’ di elasticità mentale le tradizioni le ho onorate, no?
Qualche giorno prima, però, io e Fra ci eravamo cimentate in centinaia di foto al mare (di cui vi mostro solo una piccola parte perché sennò non si finisce più).


Ma la cosa bella di cui volevo veramente parlare sono…le decorazioni natalizie di Sydney! La città ce l’ha messa tutta per far sentire il clima natalizio nonostante quel sole cocente, le infradito e le canotte. Potevi trovare decorazioni OVUNQUE. Ho provato a fotografare tutte quelle che potevo, ma erano troppe. Ecco qui una carrellata!














Qui sotto abbiamo il centro commerciale all’interno del Queen Victoria Building (QVB per tutti): meraviglioso sempre, semplicemente magico per Natale. Quello sotto è il grandioso albero montato al centro dell’edificio: 24 metri di altezza per 60.000 luci e 144.000 cristalli Swarovski, per 40 ore di lavoro da parte di 72 persone. Sì, Swarovski; sì, 144.000: avete capito bene.
Questo qua della foto successiva invece è il mitico albero di Natale di LEGO che c’era in Pitt Street. Chissà se l’hanno fatto anche quest’anno! Una vera meraviglia per gli occhi. L’albero ha richiesto più di 1200 ore di lavoro e mezzo milione di mattoncini. È alto quasi 10 metri e pesa 3,5 tonnellate. Una cosetta da niente! Ma guardate i dettagli, che meraviglia!

Questi sotto invece è l’albero tecnologico di Martin Place. Andarci il 22 dicembre, una settimana esatta dopo la tragedia, mi ha emozionato molto. L’albero simbolo del Natale e delle cose buone (anche perché sulla ghirlanda di schermi passano in continuazione i nomi e gli auguri delle persone che hanno deciso di scriverli, gratuitamente e volontariamente), e dall’altra parte della piazza quel mare di mazzi di fiori e frasi di solidarietà. Un effetto molto strano, ma che dà speranza.
Ecco, niente. Fondamentalmente volevo farvi vedere come si può vivere il Natale dall’altra parte del mondo. Cambia tutto, ma non cambia niente: i sorrisi, le decorazioni, i babbi Natale e gli alberi, le canzoncine e le luci, lo spirito di festa e tanta speranza. Quelle ci sono sempre, anche sotto al sole!

Giovanni Vincelli
Dicembre 24, 2015Feliz navidad
I'll be right back
Dicembre 24, 2015Grazie! A te 🙂
drketchup
Dicembre 26, 2015ieri mi sono svegliata e sia su facebook che instagram c’erano tutte le foto dei miei amici australiani che avevano festeggiato in spiaggia. nostalgia portami via, letteralmente eheh.
buone feste! 🙂
Claudia B. Voce del Verbo Partire
Agosto 4, 2016Potevo leggere questo articolo dedicato al mio periodo dell’anno preferito e non lasciarti un commento? No!
Pensa che a Natale io mi ci sono pure sposata…vabbè, lo so, sono irrecuperabile. Ma cosa posso farci se lo adoro? Nel suo insieme, ovviamente, considerando che non sono una fanatica di regali (che non faccio) e consumismi vari. Come hai fatto notare tu, è proprio l’atmosfera nel suo insieme ad essere irresistibile.
E leggere la tua descrizione di un Natale così diverso, ma allo stesso tempo così uguale, mi ha rapita: mi sono sempre chiesta come fosse viverlo in un luogo caldo e dal tuo articolo ho avuto una risposta! Aggiungo solo che, con quelle decorazioni d’autore, solo le infradito potevano trarre in inganno 😉
Claudia B.
Agnese - I'll B right back
Agosto 6, 2016Ahahah tranquilla, anche io adoro il Natale!! E credimi che il periodo natalizio in Australia è stato per me davvero strano. Ero contenta, curiosa, entusiasta, ma anche molto malinconica…difficile da descrivere! Certo che Sydney è brava a metterti a tuo agio con tutte le sue decorazioni meravigliose 🙂