A me leggere è sempre piaciuto. Da piccola, ero la classica bambina molto timida e riservata, per cui è normale che mi rifugiassi spessissimo nella mia cameretta e nelle avvincenti storie dei libri che leggevo. Credo che chi ami scrivere non possa non amare la lettura, e per me queste due azioni sono strettamente connesse.
Negli ultimi anni, per tanti motivi, leggo molto meno rispetto all’adolescenza. Però continua a piacermi, tanto, soprattutto (o forse, dovrei dire praticamente solo) quando trovo il libro che proprio mi cattura. Ho iniziato due anni fa a segnarmi i libri che leggo, e qui farò un breve resoconto di quelli letti nel 2015. Non sono moltissimi…ma si legge per piacere, non per “fare numeri”, no?
1. La verità del ghiaccio – Dan Brown (ita: traduzione di P. F. Pavese & L. Pavese)
Non potevo non leggere l’ennesimo libro di uno dei miei autori preferiti. Questo libro l’avevo iniziato tante volte, e alla fine mi sono decisa a continuarlo e finirlo. Per me, non è all’altezza degli altri di Brown (quelli con Langdon, per capirsi), però ha comunque un suo perché, la storia è avvincente e il suo stile di scrittura mi piace sempre!
Voto: 7 ½
2. The happiness trap – Russ Harris (eng)
Sono una vera e propria fan della disciplina della mindfulness, e ogni tanto mi ritrovo a rileggerne qualcosa. Su questo libro, incredibile, ho fondato la mia tesi di laurea triennale. Rileggerlo a distanza, e in un momento particolare (era appena iniziato il mio viaggio on the road in Australia) mi ha fatto molto bene. La mindfulness e la ACT (terapia di accettazione e impegno) sono spiegate in modo semplice, senza tanti fronzoli e con molti esempi. Un bel modo di riappropriarsi di se stessi e del proprio Qui&Ora.
Voto: 8
3. Il mistero degli studi Kellerman – Ken Follett (ita: traduzione di G. Padoan)
Nel 2014 ho iniziato ad affezionarmi a Follett, i cui (pochi) libri che ho letto me lo fanno mettere tra i miei autori preferiti. Questo non è il suo migliore, forse perché è stato uno dei primi scritti, e quindi non ha quel caratteristico spessore. Però bella storia, soprattutto per i più giovani!
Voto: 6
4. Around the world in 80 days – Jules Verne (eng: traduzione di G. Makepiece Towle)
Mi chiedo cosa aspettassi a leggere questo grande classico: l’ho adorato! Nonostante sia un libro datato (prima pubblicazione nel 1873), si legge benissimo e scorre che è un piacere. Non puoi non affezionarti a Phileas Fogg e al suo fedele compagno Passepartout! Per chi viaggia, poi, questo libro deve essere un cult.
Voto: 9
5. Mr. Maybe – Jane Green (eng)
Quando sei in viaggio con la macchina e non puoi prenderti tutti i libri che vuoi, il primo che ti capita tra le mani nella piccola biblioteca di Kingston, dove devi restare due giorni per un guasto all’auto, va più che bene. È la classica storia di amore e crescita di una trentenne-laqualunque americana, che sogna di sfondare, di avere carriera, e di trovare il vero amore. Meglio quello bello e dannato, o quello a posto ma noioso? Non sono libri che fanno per me, ma ogni tanto un po’ di leggerezza ci vuole, e quindi l’ho letto con piacere.
Voto: 6
6. Harry Potter & the sorcerer’s stone – J. K. Rowling (eng)
7. Harry potter & the chamber of secrets – J. K. Rowling (eng)
8. Harry Potter & the prisoner of Azkaban – J. K. Rowling (eng)
9. Harry Potter & the goblet of fire – J. K. Rowling (eng)
10. Harry Potter & the Order of the Phoenix – J. K. Rowling (eng)
A quel punto avevo iniziato a viaggiare da sola. Era inizio marzo, facevo lunghi percorsi in autobus da una parte all’altra dell’Australia, passavo molto tempo da sola e c’erano moltissime giornate di pioggia torrenziale da trascorrere in ostello. Si apre il reader e si inizia a leggere Harry Potter! Libri che ho letto tantissime volte, ma mai in inglese prima d’ora. Ho adorato ritrovare tutti i miei personaggi preferiti in versione anglosassone. Non c’è altro da dire, a parte questo. Io li amo, questi libri. Indescrivibilmente!
Voto: 10 (10+ al terzo che è il mio preferito!)
11. Lessico famigliare – Natalia Ginzburg (ita)
Ecco, poi succede che mentre stai leggendo il numero 6 di Harry Potter, lasci il tuo reader in una camera di ostello buia ad Agnes Water, QLD. E per tutto il viaggio che resta non leggi più. E quando torni a casa sei un po’ svuotata. Al mio ritorno in patria, ho ripreso a leggere dopo svariate settimane, e l’ho fatto con questo classico del novecento. A tratti mi sono annoiata, ma ne capisco l’importanza storica, e alcune parti sono anche molto interessanti e coinvolgenti. Un must per capire tante cose della nostra Italia di qualche decennio fa.
12. Cosa ti manca per essere felice? – Simona Atzori (ita)
L’autobiografia di una ballerina nata senza braccia. Sembrerà assurdo, ed è proprio la vittoria su questa assurdità che il libro racconta. Anche in questo caso, non si tratta di un libro che fa per me. A me piacciono le storie avvincenti, gialli o thriller, e qui si è parlato molto di sogni, di costanza, di forza di volontà, di credere moltissimo in se stessi e nelle nostre potenzialità, per sconfiggere i nostri mali e arrivare in cima alla vetta. Non è il mio genere, ma è davvero d’ispirazione. Una vita così merita proprio di essere scritta e letta.
Voto: 7
13. Il cacciatore di draghi – J. R. R. Tolkien (ita: traduzione di I. Murro)
Un piccolo libro che ogni bambino dovrebbe leggere. Lo stile di Tolkien è visibile, ma in questo libro c’è tanto umorismo e tanta ironia. Un racconto molto divertente da leggere!
14. Raccontami di un giorno perfetto – Jennifer Niven (ita: traduzione di S. Mambrini)
Ancora, un libro che non rientra nei miei generi. Mi sono fatta trascinare dalla trama toccante, forse perché avevo voglia di motivi per essere triste. La storia è effettivamente molto bella, molto toccante, a tratti straziante, ma ci sono anche degli spunti per sorridere. Si affronta un tema molto serio (quello del suicidio tra giovani) e l’autrice scrive, secondo me, piuttosto bene. L’unico difetto ai miei occhi è che la storia ha come protagonisti due adolescenti. Non ho più l’eta per leggere storie di adolescenti.
Voto: 6 ½
15. L’ombra del vento – Carlos Ruìz Zafòn (ita: traduzione di L. Sezzi)
Avevo iniziato a leggerlo un’infinità di volte, in italiano e in spagnolo, ma non riuscivo a superare le prime 50 pagine che, per me, sono una vera noia. D’estate, arenata sulle spiagge della Sardegna, ho avuto la forza di andare oltre e…mi si è aperto un mondo! Questo libro mi è piaciuto davvero tantissimo, mi ha appassionato e coinvolto molto. Ci sono tanti misteri e tante cose irrisolte, ciò che piace a me! Mi è dispiaciuto molto quando è finito.
Voto: 9 ½
16. La voce degli altri – Paolo Maria Noseda (ita)
L’autobiografia di uno degli interpreti più famosi d’Italia, la voce di Che tempo che fa (tra le altre cose). Ho lavorato sulle sue prestazioni per la mia tesi di laurea magistrale, e dopo quella chiacchierata (un’intervista telefonica che si è rivelata un mezzo incubo) non riesco a farmelo stare troppo simpatico. Nel libro, però, parla di cose molto interessanti e di esperienze di vita che piacerebbero anche a chi non gliene frega niente dell’interpretariato. A volte ho mal sopportato uno stile di scrittura un po’ prolisso e troppo sofisticato, ma d’altronde stiamo parlando di una persona la cui vita è fondata sulle parole. C’era da aspettarselo.
Voto: 6 ½
17. Dieci piccoli indiani – Agatha Christie (ita: traduzione di B. della Frattina)
Quante volte l’ho letto? Infinite. E come si fa a leggere un giallo una seconda volta, se tanto sai già come va a finire e chi è l’assassino? Non importa, perché per me questo libro di poche pagine è un’opera d’arte, una scoperta ogni volta. Lo leggerei una volta al mese (tanto si legge in un giorno). Per me è il capolavoro non solo di Agatha Christie, ma di tutti i gialli del novecento. È semplicemente geniale.
Voto: 10
18. Uomini e topi – John Steinbeck (ita: traduzione di C. Pavese)
Era da tanto che volevo leggerlo, da quando mi sono innamorata di Lost. Però non mi ha entusiasmato. Nonostante la traduzione celebre e l’importante tema trattato, non sono riuscita a farmelo piacere, e ci sono rimasta malissimo alla fine. Quasi mi ha fatto arrabbiare. Peccato.
Voto: 5
19. A study in scarlet – Sir Arthur Conan Doyle (eng)
Il primo romanzo su Sherlock Holmes, letto subito dopo aver terminato la visione del telefilm Sherlock. Adoro Holmes, e adoro lo stile di scrittura di Conan Doyle; uno stile di scrittura che, forse, è inscindibile dai tratti caratterizzanti del personaggio stesso. Per quest’anno vorrei propormi di andare avanti con tutti gli altri romanzi.
Voto: 7 ½
20. Seta – Alessandro Baricco (ita)
Sono partita con molte perplessità, l’ho letto in poche ore e, quando l’ho finito, mi è sembrato di risvegliarmi da un lungo soono e di tornare alla realtà. La trama forse non è niente di particolare, ma è un libro talmente strano da risultarmi quasi disturbante. Devo ancora capire se mi è piaciuto o no.
Voto: 7??
21. Canto di natale – Charles Dickens (ita: traduzione di E. Grazzi)
Letto proprio nel periodo natalizio e, di nuovo, mi chiedo perché non avessi mai letto prima questo delizioso racconto. La storia la sanno tutti, ma leggerla è tutta un’altra cosa: quanti dettagli, e che traduzione magistrale nel riportare tutte quelle stranezze stilistiche, quelle metafore estremamente azzardate e quindi divertentissime. Un racconto che si legge davvero con il sorriso, e che ha anche moltissimo da insegnare.
Voto: 9
22. La mia India – Paola Pedrini (ita)
Un’amica fissata con l’idea di India ha deciso che, quando sarà il momento, sarò io a doverla accompagnare in questo viaggio. Nessuno la ritiene credibile, nessuno si fida di questo suo desiderio di India. Io non vedo perché non dovrei, e la accompagnerò volentieri, se mai dovessimo riuscire ad andare. Lei, entusiasta, mi ha prestato questo piccolo libro che racconta i pensieri in viaggio di una reporter alle prese con le simbologie, le tradizioni, le bellezze e le tante brutture dell’India. Ho trovato questo libro a volte un po’ impersonale, mi sarei aspettata più coinvolgimento e più descrizioni di sensazioni soggettive. Però è sicuramente un buon punto di partenza per chi vuole avvicinarsi a questo Paese dai mille contrasti. L’introduzione è un piccolo capolavoro.
Voto: 6 ½
23. Il buio oltre la siepe – Harper Lee (ita: traduzione di A. D’Agostino Schanzer)
Anche questo, già letto qualche anno fa. L’ho ripreso principalmente perché avevo acquistato il seguito, da poco uscito, e quindi ho voluto rileggerlo. Mi era piaciuto la prima volta, l’ho adorato la seconda. In questo libro c’è davvero tutto: un tema scottante e molto importante, la delicata ma risoluta voce della protagonista e narratrice, rapporti burrascosi con i “grandi” e legami familiari indissolubili, piccoli gesti di bontà da lacrime e sprazzi di cattiveria impensabile. Non c’è davvero niente che non vada in questo libro.
Voto: 9 ½
Ecco qua, spero di non aver fatto addormentare nessuno. Ho una lista infinita di libri che vorrei leggere quest’anno, ma so che non riuscirò a leggerli tutti e non mi faccio aspettative. Coi libri è così: non esistono regole, né scadenze, né imposizioni. Sono sempre felice di leggere libri che raggiungano la sufficienza (anche perché non mi faccio problemi ad abbandonare un libro se proprio non mi coinvolge).
Volevo solo aggiungere una piccola nota: non è solo deformazione professionale, il ruolo dei traduttori è davvero importante! Gran parte delle piccole magie che leggete non sarebbero possibili senza questi oscuri esseri che sono i traduttori. Ad esempio, che senso avrebbe la magistrale storiella di Dieci piccoli indiani, se non la poteste capire? Ogni singola parola è frutto della mente dell’autore, ma è quel ponte tra autore e traduttore ciò di cui ci innamoriamo. Non dimentichiamo i traduttori quando parliamo dei nostri libri!
Ed ora, pronti ad un altro anno con la testa tra i libri: veri e propri viaggi della mente!
*Immagini prese da Internet*

giusymar
Gennaio 6, 2016Quanti bei libri! A quanto pare devo proprio leggere “To Kill a mochingbird”
I'll be right back
Gennaio 6, 2016Ciao! Grazie, sono state tutte scelte un po’ casuali 🙂 Io credo che Il buio oltre la siepe sia un gran bel libro, adesso che sono un po’ più grande l’ho apprezzato molto di più rispetto a qualche anno fa! Adesso sto leggendo il seguito e non mi sembra altrettanto entusiasmante..ma sono solo all’inizio 🙂
progettofelice
Gennaio 6, 2016Fantastici gli Harry Potter il lingua originale, io li lessi anni fa e ne conservo gelosamente le edizioni inglesi, nella speranza che prima o poi si cimenteranno anche i miei figli.
Anche per me il terzo libro è il migliore.
Fammi sapere com’è il seguito de Il buio oltre la siepe, perchè è nella mia lista di libri da leggere, ma ho sentito solo recensioni negative.
Invece devo leggere Dieci piccoli indiani, una lacuna che sento di dover colmare. E devo cercare il libro di Tolkien da proporre a mio figlio, che ha adorato i film de Il signore degli anelli e, ancora di più, Lo hobbit.
Complimenti e buone letture.
I'll be right back
Gennaio 6, 2016Secondo me Il cacciatore di draghi potrebbe piacergli! Adesso sto leggendo Va, metti una sentinella, ho letto circa 70 pagine quindi non saprei, però per ora non mi sembra un granché..soprattutto per una notizia che mi ci ha fatto rimanere proprio male! Ti farò sapere quando l’avrò finito. Buone letture anche a te! (E se leggi Dieci piccoli indiani dimmi che ne pensi!)