Andiamo alla scoperta dei borghi della Valdera: piccoli centri medievali ricchi di storia, cultura e curiosità per conoscere meglio una valle poco nota ma molto suggestiva della Toscana.

Con questo post voglio portarti in Toscana e, più precisamente, in Valdera. La Valdera è la valle che si apre intorno allo scorrere del fiume Era, un affluente dell’Arno; si trova nella provincia di Pisa e il suo centro nevralgico è la cittadina di Pontedera. La Valdera non è sicuramente tra le zone più turistiche e gettonate della Toscana; ma questo è un bene! Perché qui si trova tutta l’autenticità e la bellezza di una delle regioni più amate d’Italia senza, però, ritrovarsi a condividere tutto questo con altre migliaia di turisti. Vorrei parlarti, in particolare, dei borghi della Valdera.
Sì, i borghi: piccoli centri abitati che caratterizzano le morbide colline toscane, e che non mancano neanche nella zona della Valdera. In particolare, te ne voglio raccontare 6: sono luoghi da esplorare rapidamente ma senza fretta per gustarsi una Toscana un po’ diversa ma sicuramente genuina. Se ti innamori di questi piccoli posticini e ti salta in mente l’idea di trascorrere un bel weekend in zona, ho scritto un post per te con tante belle cose da fare in Valdera.
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I borghi della Valdera: tutto nel raggio di pochi chilometri
La cosa bella dei borghi della Valdera è che richiedono poco tempo di visita, e che il tragitto che li separa in auto non è mai troppo lungo (il borgo più a nord, Buti, e quello più a sud, Lajatico, distano tra loro 38 chilometri). Quindi, in poco tempo riuscirai a vederli tutti e a fare un piccolo ma intenso salto nella storia medievale toscana. Passerai da colline a castelli, da trattorie tipiche a teatri all’aperto, da antiche tradizioni a un’arte dimenticata da riscoprire. Andiamo alla scoperta della Valdera e dei suoi borghi, da nord a sud!
Buti
Si inizia da Buti, un piccolo borgo di circa 6.000 anime; è situato sulle pendici del Monte Pisano e sulle sponde di un piccolo fiume chiamato Rio Magno, a 12 chilometri a nord di Pontedera e a 23 a sud di Lucca.
Risalgono al IX secolo i primi dati sul borgo che, già qualche secolo dopo, era diventato un vero baluardo difensivo intorno al quale sorgevano per otto fortificazioni militari; a causa della sua posizione tra Pisa, Lucca e Firenze, Buti partecipò attivamente alle guerre tra le tre città, subendo così distruzioni e ricostruzioni continue nel corso dei secoli. Oggi, il borgo sorge intorno a Castel Tonini, un bel castello medievale che però, purtroppo, non è aperto al pubblico. Ci sono altre piccole cose da visitare a Buti, come la bella Villa Medicea, situata nel cuore del borgo e risalente al XVI secolo; oppure i luoghi di culto, come la Pieve di San Giovanni Battista e la Chiesa di San Rocco. Per concludere la passeggiata con una cena gustosa, il mio consiglio cade sul Ristorante I Maggi, un luogo raffinato ma accogliente sia nella location che nel gusto.
Un’ottima occasione per fare un salto a Buti è quella del tradizionale Palio, uno dei più antichi d’Italia: la manifestazione folkloristica risale, infatti, al XVII secolo. Durante la giornata di palio, i cavalli e i rispettivi fantini rappresentanti le 7 contrade del paese si sfidano correndo lungo la via principale del centro abitato che, per l’occasione, viene ricoperta di sabbia. Io non ho visto la manifestazione in sé, ma ho avuto modo di presenziare a due ricorrenze molto sentite dagli abitanti di questo borgo della Valdera: la colazione delle contrade, durante la quale i contradaioli si riuniscono nella propria sede per fare colazione a base di trippa al pomodoro, noci, pecorino e vino rosso; e la tradizionale benedizione dei cavalli, che si tiene di fronte alla Pieve di San Giovanni Battista.
Vicopisano
Il paese di origine di mia mamma si trova incastonato tra il fiume Arno a sud e i Monti Pisani a nord, a circa 8 chilometri da Pontedera e 20 da Pisa. Tra i borghi della Valdera, Vicopisano è quello con la storia più lunga, come testimoniano i reperti di epoca etrusca (V secolo a.C.) trovati nella zona; vista la sua posizione strategica, poi, già nel X secolo divenne una delle fortificazioni militari più importanti della provincia di Pisa.
Nonostante il nome, Vicopisano visse il suo periodo d’oro intorno al XV secolo, quando cadde nelle mani di Firenze per un discreto periodo di tempo; Firenze la non smantellò le fortificazioni di Vico come fece per altri borghi della Valdera ma, al contrario, intensificò le fortificazioni. A questi anni (1434-1440) risale il rifacimento del castello esistente (XII secolo) da parte del grande architetto Filippo Brunelleschi. La Rocca di Brunelleschi non è oggi in ottimo stato, ma rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello di questo piccolo borgo della Valdera.
Piccolo, sì, ma certamente non privo di valore: nonostante la sua dimensione, Vicopisano conserva un buon numero di architetture medievali sia religiose che civili: la Pieve di Santa Maria Assunta è una chiesa in stile romanico risalente al XI secolo e, nelle frazioni circostanti, sono dislocate altre numerose chiese (come la Pieve di Santa Giulia in località Caprona o la Chiesa di San Jacopo in località Lupeta). Nel borgo, poi, potrai dare un’occhiata alle 12 torri medievali e ai resti della cinta muraria che, un tempo, circondava la roccaforte; ma anche a Palazzo Pretorio, Villa Fehr, Palazzo Silvatici e l’Opera cardinal Maffi (che, oggi, ospita una Scuola Materna).
Palaia
Una manciata di case dai tetti rossi addossate sulla collina; questa è Palaia, un borgo le cui prime notizie risalgono al X secolo. Nel secolo successivo, il borgo divenne un castello privato e, poi, una proprietà dei vescovi di Lucca. La vita si svolgeva quindi intorno al castello posizionato sul punto più alto della collina; oggi, purtroppo, di questo castello non resta praticamente niente. Si può comunque affrontare la breve salita che porta alla sua originaria altura per ammirare un panorama davvero meraviglioso sui tetti del borgo, che assomiglia un po’ a una Y rovesciata, e su tutte le colline circostanti.
In generale, il borgo si gira in pochissimo tempo: potresti fotografare la bella Torre dell’Orologio, oppure spingerti appena fuori dal centro abitato e dare un’occhiata alla bella Pieve di San Martino, costruita in stile romanico a partire dal 1280. Potresti anche entrare nel Palazzo del Comune e chiedere gentilmente che ti vengano mostrate alcune delle salette; gli affreschi sono bellissimi e in buono stato! Ma, più di tutto, ti innamorerai di un piccolo pezzo di cultura popolare che resiste lungo la strada principale del borgo: una piccolissima stazione di benzina sul marciapiede, proprio di fronte a un negozio di articoli per la casa. È un esemplare davvero vintage, eppure funziona ancora; fare il pieno di benzina diventa una vera e propria esperienza!
Se ti viene fame, ci sono un paio di posti che mi sento di consigliarti. Uno è l’Azienda Agricola Gherardini, non molto lontana dalla Pieve di San Martino; un posticino molto rustico dove assaggiare i piatti più caserecci della tradizione toscana. L’altro è la Fattoria Colleoli, nell’omonima località: è un agriturismo (quindi, ideale anche per pernottare) molto bello, e anche il cibo è ottimo!
Lari
Spostiamoci un po’ più verso est per scoprire un altro dei borghi della Valdera: Lari, borgo Bandiera Arancione secondo il Touring Club Italiano. Situato su una dolce collina a 15 chilometri da Pontedera e a 35 da Pisa, Lari ha avuto una storia bella intensa: le sue origini etrusche hanno lasciato spazio a un’intensa attività in epoca romana, alla conquista da parte dei Longobardi e alla sottomissione a Pisa prima e a Firenze poi. Proprio nel periodo fiorentino, nel 1400, il borgo diventò la sede del Vicariato di Lari, che si estendeva per tutta l’odierna Valdera e fino a Livorno.
Esiste un modo davvero speciale di scoprire meglio la storia – e non solo – di questo borgo pittoresco tra le campagne toscane: visitare il Castello dei Vicari, il cuore intorno al quale Lari si sviluppa. L’antica sede del Vicariato ha origini medievali, ma qui si possono ammirare diverse epoche; reperti etruschi e romani, capolavori rinascimentali (sulla facciata del Palazzo dei Cancellieri si trovano gli stemmi di tutte le casate che hanno abitato nel castello, e alcuni di essi sono stati realizzati da Della Robbia); affreschi medievali.
Dopo un lungo periodo di abbandono, un vivace movimento di volontariato ha portato il castello alla sua rinascita e, oggi, è possibile visitarlo in maniera anche molto divertente e istruttiva, grazie a pannelli informativi, schermi interattivi e simpatici ologrammi di personaggi dell’epoca; nel castello potrai anche visitare la zona delle vecchie prigioni e i sotterranei (che sono ancora in fase di scavo). Inoltre, dal cortile e dai camminamenti sulle mura potrai godere non solo della vista sui tetti e sui vicoli – chiamati “rughe” dagli abitanti locali –, ma anche di un bellissimo panorama a 360° su tutte le colline pisane; nelle giornate più terse, riuscirai a vedere la Torre di Pisa e, un po’ più in là, il Mar Tirreno!
Una volta scese le scale per tornare nel borgo, completa la tua visita di Lari facendo una breve passeggiata tra le sue strade, dove tutti sembrano conoscersi; dai un’occhiata alle antiche Logge del Mercato e alla chiesa principale del paese, la Prepositura di San Leonardo e di Santa Maria Assunta.
Ecco una piccola chicca: quando sei a Lari, chiedi a un passante di indicarti il portone di Giorgio l’armaiolo. Molto probabilmente Giorgio ti accoglierà nel suo laboratorio pieno zeppo di attrezzi di ogni genere, e ti racconterà la sua bellissima storia! Giorgio, infatti, è un armaiolo che ha costruito centinaia e centinaia di armi, armature e altri oggetti in ferro e metallo; le armature originali del Palio di Siena vengono dalle sue mani!
Se, invece, vuoi scoprire un’altra piccola realtà locale ma legata alla gastronomia, all’ingresso del borgo si trova il pastificio Martelli; un luogo piccolino, dove si prepara pasta artigianale dal 1926. Anche qui sarai probabilmente accolto per una piccola visita guidata.
Se ti viene fame – e se vuoi provare la pasta Martelli! –, un buon ristorantino da provare è La Bottega di Canfreo: piatti di pasta, taglieri di salumi e formaggi, un buon calice di vino… che altro?
Peccioli
Un altro dei borghi della Valdera di cui ti voglio parlare è Peccioli, un pittoresco agglomerato di case in mattoni a 18 chilometri a sud di Pontedera e 30 a nord di Volterra. Anche di Peccioli si hanno notizie sin dall’XII secolo, ma l’impianto del borgo è squisitamente medievale; una serie di vicoli acciottolati, chiamati “chiassi”, che si dispongono intorno alla piazza principale. Essa è Piazza del Popolo, dove si trovano il Palazzo del Municipio, Palazzo Pretorio – oggi sede del Museo di Icone Russe F. Bigazzi –, un bel loggiato e la chiesa principale del borgo, la Pieve di San Verano; quest’ultima ha una pianta a cinque navate, è costruita in stile pisano e conserva tre tele di Jacopo Vignali, pittore fiorentino del 1600.
Dai un’occhiata anche alla Chiesa di Santa Maria del Carmine, con il suo porticato che si affaccia sull’omonima piazza (pare che un tempo questa piazza fosse un grande fossato a difesa del borgo). Poi, soprattutto, passeggia senza meta e goditi il panorama spettacolare da una parte e dall’altra del borgo; dal lato a est, in mezzo alle colline, riuscirai a scorgere gli “spalti” di prato dell’Anfiteatro Fonte Mazzola, dove vengono organizzati spettacoli estivi. Da queste parti, un posticino molto particolare dove ti consiglio di fermarti a mangiare è Eat Valdera; si tratta più che altro di una bottega di prodotti artigianali e locali, dove sedersi a uno dei due tavolini e farsi portare quel che di fresco c’è in giornata. Una meraviglia!
Lajatico
Infine, ecco all’ultimo dei borghi della Valdera da conoscere; Lajatico è un borgo di poco più di 1.000 anime situato su una collina lungo la strada che collega Pisa (45 chilometri) a Volterra (23 chilometri). Le origini del borgo sono romano-etrusche, ma il suo sviluppo risale perlopiù al XII secolo; anche in questo caso, non servirà molto tempo per esplorare il borgo, piccolo e composto da poche vie.
Ti divertirai a scovare e fotografare porticine, sculture e murales; uno dei più particolari è quello che abbellisce il container dell’acqua, dipinto come se fosse un anello della Torre di Pisa! Fermati anche nel giardinetto di fianco al Palazzo Comunale; da qui, la vista sulle colline è davvero niente male! Per una piccola iniezione d’arte, passa a visitare la piccola cappella affrescata dedicata ai Caduti e la neoclassica Chiesa di San Leonardo. Nelle vicinanze, di particolare interesse sono le frazioni di Orciatico e Spedaletto; nonché i resti della Rocca di Pietracassia, costruita in epoca longobarda e, oggi, uno dei migliori esempi di architettura alto-medievale in Toscana.
Lajatico è il comune più ricco della Toscana e tra i primi più ricchi in tutta Italia; molto probabilmente, ciò è dovuto all’influenza del suo più illustre cittadino, a cui il nome Lajatico è inevitabilmente legato: Andrea Bocelli. Se vuoi conoscere un po’ meglio la sua storia, puoi recarti alle Officine Bocelli, in località La Sterza. In questo casolare, un tempo, si trovava la casa al primo piano e l’officina meccanica di famiglia al piano terra.
Oggi, il piano terra è stato trasformato in una food court dallo stile davvero particolare ed estroso; ho solo fatto un piccolo aperitivo, ma spero di poterci mangiare presto! Al primo piano, invece, la vecchia abitazione è stata trasformata in una sorta di piccolo museo dedicato al tenore più famoso d’Italia; troverai reperti come abiti di scena, copertine di dischi, un pianoforte e decine di foto che ritraggono Bocelli con personalità di tutto il mondo. La visita richiede davvero poco tempo ed è interessante per conoscere un po’ più da vicino uno dei fiori all’occhiello della musica italiana nel mondo.
Poco fuori dal centro abitato di Lajatico, si trova anche il Teatro del Silenzio, un anfiteatro all’aperto costruito nel 2006 che sfrutta le pendenze naturali della collina; fu ideato dall’architetto locale Alberto Bartalini e fortemente supportato da Andrea Bocelli, suo fratello Alberto e tutta la comunità di Lajatico. Il teatro ha questo nome anche perché si prevede un solo concerto all’anno (in luglio); nel resto del tempo, il palco viene abbellito da una scultura – diversa ogni anno – e il luogo diventa la meta perfetta per prendersi 10 minuti di tempo in un luogo di bellezza e silenzio nel verde delle colline della Valdera.
INFO UTILI
*Guarda il mio album di fotografie della Valdera*
–Come arrivare ai borghi della Valdera: il mezzo consigliato per muoversi tra i borghi della Valdera è sicuramente l’auto; alcuni dei borghi non sono toccati da stazioni ferroviarie, né da linee di autobus. Meglio quindi muoversi in macchina, che sia propria oppure da noleggiare a Pisa. Pisa si raggiunge facilmente via aereo da qualsiasi regione d’Italia, ma anche in treno (ti basterà arrivare a Firenze Santa Maria Novella con un treno alta velocità, e poi prendere un regionale fino a Pisa).
–Villa Medicea (Buti): oggi la villa è soprattutto sede di ricevimenti e matrimoni, ma è possibile visitarla su appuntamento chiamando il numero 340 5366074.
–Rocca di Brunelleschi (Vicopisano): la rocca è aperta ogni weekend da fine marzo a fine novembre, il sabato dalle 15.30 alle 19.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00; nel resto dell’anno, è aperta solo la seconda domenica del mese, in occasione del Mercatino del Collezionismo. Il biglietto ha un costo di 5€ (3€ ridotto), oppure 7€ (5€ ridotto) per il biglietto che comprende anche la visita al Palazzo Pretorio, all’Archivio Storico e alle Carceri Vicariali.
–Castello dei Vicari (Lari): il castello è aperto tutto l’anno, con giorni e orari diversi a seconda del periodo e della stagione. Il biglietto ha un costo di 4€ (oppure 5€ per la visita guidata, da prenotare preventivamente). Più informazioni sul sito ufficiale del castello.
–Officine Bocelli (Lajatico): si trovano in Via Volterranea 8/10, in località La Sterza. Il locale è aperto il martedì e il mercoledì dalle 10.00 alle 22.00, e dal giovedì alla domenica dalle 10.00 alle 24.00. In teoria, il piccolo museo è visitabile negli orari di apertura del locale, ma chiama prima per assicurarti della disponibilità. Più informazioni sul sito delle Officine Bocelli.
–Teatro del Silenzio (Lajatico): puoi raggiungere il teatro in qualsiasi momento (è all’aperto e l’ingresso è libero) imboccando Via dell’Uccelliera, poco fuori Lajatico. Lo spettacolo si tiene sempre verso la fine di luglio: il prossimo in programma è “Il mistero della bellezza) (22 e 24 luglio 2021). Più informazioni sul sito ufficiale del teatro.

Cosa nei pensi dei borghi della Valdera? Ne hai mai visitato uno, ti piacerebbe conoscerli meglio? Ci sono altri luoghi che consigli di vedere in zona? Raccontamelo con un commento! 🙂

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