Il viaggio più lungo che abbia mai vissuto mi ha portato a riflettere molto, e questo post ne è il frutto: ti parlo di 8 cose che ho imparato viaggiando per 208 giorni sulla strada!
Sono trascorse 3 settimane esatte dal mio ritorno in patria dopo quasi 15 mesi all’estero. 436 giorni lontana da casa, di cui 208 (208!!) in viaggio. Di questi 208 giorni, circo 170 sono stati on the road: sulla strada, costantemente su una strada. Sono solo numeri, ma ai miei occhi sono numeri impressionanti che mi lasciano addosso un misto di orgoglio e timore.
Tutti questi giorni trascorsi viaggiando mi hanno permesso di riflettere tantissimo su quello che stavo facendo in quei momenti. Tantissimo, davvero. In questo post, infatti, non voglio parlarti delle 8 cose che ho imparato viaggiando in generale, nel corso di tutti i miei viaggi precedenti…ma quelle che ho imparato durante questo lungo, lunghissimo viaggio di scoperta, introspezione, curiosità. Un viaggio che, da questo punto di vista, mi ha dato davvero tantissimo…qualcosa che, credo, nessun viaggio né esperienza di vita potrà mai più darmi.
8 cose che ho imparato viaggiando
1. La fortuna, di per sé, non esiste.
Nella vita comune, le nostre esperienze e le persone intorno a noi vengono sempre in qualche modo identificate come fortunate o sfortunate (e anche sfigate, a volte). Una delle cose che ho imparato viaggiando è proprio questa: la fortuna non esiste. O meglio, esiste solo nelle nostre teste.
Io credo alle coincidenze, e credo anche ai segni del destino o di un’entità suprema, mettila come vuoi tu; però non credo (più) che un evento possa essere di per sé fortunato o sfortunato. Siamo noi che vediamo un accadimento in un modo o nell’altro, siamo noi che gli attribuiamo una connotazione di fortuna o sfortuna. Sta tutto nel nostro modo di vedere le cose, nella nostra propensione all’ottimismo o al disfattismo.
Siamo stati contentissimi di aver capito questa cosa durante il nostro viaggio e di averla volta a nostro favore: una volta che capisci che è tutto nella tua testa, ti viene più facile essere ottimista. Ti faccio un esempio: magari una mattina ci svegliavamo e c’era un cielo cupo e nuvoloso. Avremmo potuto lamentarci o rattristarci per il brutto tempo, avremmo potuto dire: “che sfigati che siamo, becchiamo sempre le nuvole”. Però potevamo anche dire: “beh è nuvoloso, ma almeno non piove!”, oppure “beh oggi è nuvoloso, ma ieri c’era il sole!”. Una volta interiorizzato che la fortuna e la sfortuna non esistono di per sé, è più facile vedere le cose da una prospettiva più ottimista o, almeno, più realista. Ed è più facile notare anche le cose belle che ci succedono, non solo quelle brutte.
2. Non esiste un modo di viaggiare oggettivamente e sempre bello oppure brutto.
Stavamo pianificando la nostra visita a Uluru, in Australia, e io desideravo tanto visitarlo in autonomia: noleggiare l’ennesimo van, scofanarci 1500 km di deserto e poi via, alla scoperta del Red Centre con solo noi stessi come guide. Alla fine, per vari motivi, abbiamo deciso di affidarci invece a un tour organizzato. Ci sono rimasta male perché avevo già visto Uluru con un tour 3 anni prima e quindi questa volta volevo fare un’esperienza diversa…ma soprattutto, ci sono rimasta male perché per me, che sono una a cui piace organizzare tutte le proprie cose (da una cena a un viaggio intero) in totale autonomia, affidarsi a un tour organizzato è stata una mezza sconfitta. Passami il termine.
Alla fine, vivere questa avventura nel deserto insieme ad altre 8 persone sconosciute facenti parte di questo tour divertentissimo e pieno di sorprese, di risate e di lavoro di squadra, è stata la scelta migliore che potessimo fare in questo caso. Quindi, tra le cose che ho imparato viaggiando c’è sicuramente questa: ognuno di noi ha un modo di viaggiare preferito, ma non è detto che tutti gli altri modi di viaggiare siano in ogni caso brutti e non adatti a noi. Ci sono delle circostanze che, per motivi vari, possono portarci a scegliere uno stile di viaggio diverso dal nostro solito, e questo non deve per forza essere un male o una “sconfitta”, come la vedevo io al momento della prenotazione. La cosa bella del viaggio è proprio conoscere noi stessi e le nostre preferenze, ma imparare anche a valutare le situazioni che si creano, e ad adattarsi di conseguenza. L’importante è essere in pace con noi stessi e con il modo in cui stiamo viaggiando in un certo momento, senza paura dei giudizi (altrui ma soprattutto propri). È anche questo che ci rende persone più aperte, tolleranti e flessibili.
3. Il viaggio non è sempre bello
Tra le cose che ho imparato viaggiando…c’è questa che non è una novità, lo sanno tutti: viaggiare non è sempre idilliaco. Per me, capirlo finalmente è stato un duro colpo, uno di quei momenti di accettazione che ti rimangono impressi per sempre.
Nel viaggio metto sempre tanto entusiasmo e viaggiare mi rende felice, punto. Per me è sempre stato così, semplice e cristallino. Invece, durante questo lungo viaggio ho capito che il viaggio, oltre che bello, può anche essere brutto, stancante, noioso, insopportabile. Viaggiare, soprattutto quando si viaggia per così tanti giorni, può essere una di quelle cose che ti mettono il piombo alle caviglie quando devi svegliarti la mattina, perché ti stanca in modo inesorabile, ti rende esausto fisicamente e mentalmente. Scrivere questo paragrafo è dura per me perché sono una di quelle che vede sempre il bello, ma credo sia giusto accettare anche il brutto del viaggio…magari per apprezzare meglio il bello!
4. Io…apprezzerò comunque sempre il bello!
Ecco, appunto. È successa questa cosa molto bella. Sono sempre stata un’entusiasta del viaggio, una di quelle che non importa dove si va, basta andare! Basta sentire sentire la terra sotto ai piedi che camminano in un posto diverso da casa, sia esso vicino o lontano nel mondo. Questo entusiasmo l’ho sempre un po’ vissuto con noncuranza, senza pensarci troppo: era così e basta!
Dopo questo lungo viaggio in cui mi sono stancata molto e in cui ho messo alla prova praticamente tutti i miei limiti fisici e mentali, ho capito una cosa: proprio perché il viaggio sa essere brutto, il viaggio è bellissimo! Ho quindi deciso di accettare il brutto ma di continuare a scoprire ed esaltare il bello del viaggio, con gli stessi miei occhi di curiosità e meraviglia…ma in modo molto più attento, più presente, più consapevole. Ci sono troppe brutture nel mondo e, proprio per questo, io voglio concentrarmi solo sulle bellezze: su questo concentrerò sempre ogni mia esperienza di viaggio da ora in poi, ed è per questo che questo blog si focalizza sulle cose belle del viaggio e della vita!
5. Viaggiare meno, ma viaggiare meglio
Esiste nella mente di tante persone questo dubbio: viaggiare di più ma “male”, o viaggiare di meno ma meglio? Molti non ci stanno troppo a pensare: meglio viaggiare tanto tanto tanto, magari quasi ogni weekend, alla scoperta di tanti posti diversi. Meglio “mettere una bandierina”, insomma: non mi piace per niente questa espressione, ma ci siamo capiti, no? Una delle cose che ho imparando viaggiando per così tanti giorni, spostandomi ogni giorno da un punto all’altro di un Paese, è stata questa: per me no, meglio viaggiare un pochino meno, ma meglio. Meglio vedere meno posti nel mondo (che tanto non saremo mai in grado di vederli proprio tutti tutti, no?), ma vederli meglio: con più calma, con più consapevolezza, con più presenza fisica e mentale.
All’inizio di questo lungo viaggio ci siamo resi conto che stavamo facendo troppe cose tutte insieme, stavamo vivendo un’esperienza incredibile dietro l’altra e quasi non avevamo il tempo di assaporarne una: che spreco! Bisognerebbe sempre trovare il tempo adatto a ogni destinazione e a ogni esperienza di viaggio, perché altrimenti non ci diamo neanche il tempo di interiorizzarle! So bene che questa cosa è difficilissima da fare, perché abbiamo tutti sempre tanti impegni e allora ci viene più facile dire: “visito quella città europea nel weekend, dal venerdì sera alla domenica sera, perché meglio vederla così che non vederla per niente!”. Lo penso spesso io e lo pensano spesso tutti…ma è davvero sempre meglio così? Io non ne sono sicura. Tu che dici? Non so quale sia il modo giusto ancora, ma prima o poi lo capirò e inizierò a viaggiare meno e meglio.
6. Il viaggio è importante, il compagno di viaggio lo è altrettanto.
Ognuno di noi ha delle destinazioni-sogno in testa ma, per chi ama viaggiare davvero, qualsiasi destinazione può andare bene per soddisfare la propria sete di scoperta. Quindi si potrebbe dire che, in generale, non è la destinazione a rendere speciale un viaggio (salvo le dovute eccezioni). Cos’è che lo rende speciale, allora, oltre alla nostra disposizione mentale che è capace di dare a un viaggio una connotazione totalmente diversa e unica? Io credo che la nostra compagnia di viaggio sia un altro fattore fondamentale.
Una delle cose che ho imparato viaggiando è che bisogna davvero imparare a riconoscere i nostri compagni di viaggio giusti, perché il viaggio può essere A o essere B in base a questa piccola ma importantissima variabile. Prima di scegliere la destinazione, di imparare tutto sul mondo e sulle diverse culture del mondo, prima di dichiararsi viaggiatori, prima ancora di amare il viaggio…credo sia necessario trovare la compagnia giusta per noi. Una sola persona, un gruppo, un amico, un partner, un membro della famiglia…oppure la nostra migliore compagna di viaggio è la solitudine? Per ognuno di noi è diverso, ma è davvero importante capirlo. Con le sue scelte, le sue preferenze, la sua attitudine, il nostro compagno di viaggio determina un viaggio tanto quanto noi, esattamente al 50%: è una variabile troppo importante per essere lasciata al caso.
7. Siamo padroni di tutto e non siamo padroni di niente
Ci hanno sempre insegnato che possiamo essere padroni del nostro destino se lo vogliamo, che le nostre scelte possono determinare il nostro futuro se solo le prendiamo con determinazione e tanta forza di volontà. Una delle cose che ho imparato viaggiando per 208 giorni è che…non è vero proprio per niente.
Per quanto mi riguarda, ho capito che ci sono solo due cose di cui ognuno di noi è davvero padrone: il proprio corpo, la propria mente. Tutto qua. Tutti noi possiamo lavorare duramente, con costanza e passione, per determinare la forma del nostro corpo e il suo benessere, la nostra personalità e il nostro modo di essere, le nostre opinioni sulle cose del mondo e il nostro modo di reagire agli stimoli esterni. Su tutto il resto, purtroppo o per fortuna, nessuno di noi potrà avere mai il controllo al 100%: altre persone, situazioni, coincidenze, decisioni prese dall’alto, destino, contingenze, cataclismi e chissà cos’altro influenzeranno sempre il mondo intorno a noi, in maggiore o minore quantità. Ogni nostra decisione, ogni nostro impegno, ogni nostro piano può essere totalmente sconvolto da cose che succedono all’esterno e che non dipendono da noi, e che noi possiamo solo cercare di modificare, ma su cui non abbiamo nessun potere.
Per cui ecco, ho imparato che cercare di costruirmi la mia vita come la vorrei è giusto, è lecito; anzi, è doveroso. Ho imparato che posso e che quasi devo avere dei propositi, costruirmi dei progetti, pianificare la mia vita sulla base dei miei desideri e della mia personalità. Ma ho poi imparato anche che è meglio che non mi faccia troppe aspettative, perché sarà sempre molto, molto possibile che qualcosa o qualcuno, o più semplicemente il corso della vita stesso, stravolga tutto quello che ho sperato per me. Nei viaggi come nella vita.
8. Amo viaggiare e non voglio smettere di farlo mai!
Al di là di tutto, alla fine la più importante delle cose che ho imparato viaggiando è una mezza banalità: quanto amo viaggiare!
Il viaggio è la mia strada, la mia scelta, la mia vocazione. E qui non intendo il viaggio come uno spostamento da A a B, ma come un vero e proprio modo di essere: viaggio perché sono curiosa, tengo gli occhi aperti e mi piace scoprire; viaggio perché sono sempre entusiasta di provare nuove avventure e non mi lascio fermare dalle tredicimila paure che saltano fuori ogni volta; viaggio perché sono una che si annoia facilmente a stare ferma e a fare sempre le stesse cose per troppo tempo; viaggio perché lasciare casa mia a 19 anni mi ha cambiato la vita e perché la persona che sono adesso esiste grazie a quella scelta; viaggio perché sono molto più contenta di scambiare racconti e aneddoti con sconosciuti che guardare un telefilm sul divano; viaggio perché da piccola ero davvero troppo timida e adesso mi servirà tutta la vita per scrollarmi di dosso tutta quell’insopportabile apatia che avevo dentro; viaggio perché certe contingenze della vita mi hanno portata ad abitare in tre diverse regioni d’Italia e a continuare a spostarmi in su e giù come una pallina da flipper; viaggio perché quando scrivo dei miei viaggi e quando parlo con le persone che ho conosciuto grazie a questo blog mi riempio di orgoglio e soddisfazione.
Viaggio perché io sono un viaggio, IO sono IL MIO viaggio e, nonostante altre persone, situazioni, coincidenze, decisioni prese dall’alto, destino, contingenze, cataclismi…io di viaggiare non potrò smettere mai.
[Tweet “Viaggiando ho imparato che…”]
Quali sono le cose che hai imparato viaggiando? Sei d’accordo o in disaccordo con me su alcune delle cose che ho imparato io? Questo post nasce anche come punto di partenza per un confronto e una riflessione più ampia…per cui lasciami un commento se vuoi, e possiamo parlarne insieme! 🙂

Alessandra - Appunti di Consapevolezza
Settembre 25, 2017Grandi riflessioni in questo post, Agnese.
Ho talmente tante cose da dire che non riesco a scriverle tutte (non ho il dono della sintesi, purtroppo hahahah!!). Bene o male comunque mi ritrovo nei tuoi pensieri. Il viaggio ti rende una persona più riflessiva, ricca, introspettiva, consapevole. Torni a casa sempre diversa, cambiata, sempre più unica, e niente e nessuno potrà mai toglierti le nuove consapevolezze che hai nel cuore.
Un abbraccio
Agnese - I'll B right back
Settembre 25, 2017Ahahah Alessandra, oltre 2000 parole di post ti fanno capire che pure io il dono della sintesi proprio non ce l’ho 🙂
Hai proprio ragione, viaggiare porta sempre a riflettere e quindi a crescere!
martinaway
Settembre 25, 2017Questo post è pieno di verità e, soprattutto, è sincero al 100%. Sei tu.
Mi è piaciuto molto leggere tutti questi pensieri e sono d’accordo con tutti, anche se ammetto che sul primo ci sto lavorando. Mi ci vorrà un po’.
Due mi hanno colpito più di altri, forse perché li ho vissuti in prima persona.
Il primo è viaggiare meno, ma viaggiare meglio. Sarebbe splendido essere ogni settimana in un luogo diverso, ma hai proprio ragione quando dici che poi non c’è il tempo di assaporare le varie esperienze o di interiorizzarle. Che viaggio è allora?
Il secondo riguarda il compagno di viaggio. Quante destinazioni rovinate per colpa delle scelte sbagliate! Magari sono persone fantastiche a casa, ma in viaggio non si è sulla stessa lunghezza d’onda. Un vero peccato.
E poi, alla fine, scopro una cosa di te che non sapevo e che ci unisce ancora di più: anche io quando ero più piccola ero più timida. Pensa che durante le interrogazioni (fino alla fine delle scuole superiori eh, mica mille anni fa) a volte non riuscivo a parlare e prendevo insufficienze o sei tirati solo per timidezza e non per il poco studio. Ora ciao e grazie, sono pure logorroica ahah
Un bacione e a presto ❤
Agnese - I'll B right back
Settembre 25, 2017Ecco, allora sono proprio contenta se è uscito qualcosa di me! Difficile che scriva cose in modo non sincero, ma a volte poi è difficile esprimere quello che si ha in testa 🙂
Anche io sul discorso fortuna ci sto ancora lavorando, così come su mille altre cose, ma già essere consapevoli di una cosa è un buon passo avanti! Piano piano poi si cerca di migliorare e di avere un approccio alle cose più positivo, anche se siamo umani e spesso è molto difficile 🙂
Abbiamo tante cose in comune, è vero! Questa cosa avrei preferito non averla, ma forse è anche il nostro passato che ci ha reso così simpatiche adesso, no??? 😀
Ok….forse no.
❤
Silvia - The Food Traveler
Settembre 25, 2017Tutto verissimo, almeno per quanto mi riguarda. Mi trovi d’accordo su ogni punto, e in particolare su quello della compagnia giusta, al punto tale che se devo scegliere se andare da qualche parte con delle persone con cui non mi trovo bene oppure rinunciare al viaggio, io non ho dubbi, piuttosto rinuncio al viaggio. Dopo un paio di esperienze negative direi che è meglio rimanere a casa o partire da soli 🙂
Agnese - I'll B right back
Settembre 28, 2017Ciao Silvia! Sono contenta che siamo d’accordo su tante cose 🙂 Concordo con te su quello che dici riguardo alla compagnia di viaggio. Certo, non è sempre possibile trovare il compagno di viaggio ideale, ed è anche vero che a volte persone sconosciute o poco più che conoscenti si rivelano perfette compagne di viaggio…però insomma, il viaggio è una scelta e credo che possiamo permetterci il piccolo lusso di viaggiare con chi vogliamo noi! 🙂
Elisa - conlavaligiaverde.com
Settembre 25, 2017E’ bellissimo <3
Mi piace che siamo arrivate alle stesse conclusioni (come mi avevi anticipato), seppure in viaggi, modi e fasi della vita diverse. Mi piace come guardi le cose, specialmente per quanto riguarda il primo e il settimo punto: dipende tutto da noi, la bellezza di una giornata di tempo uggioso, il saper rivoltare un evento sfortunato. E vale anche per aspetti che prescindono il viaggio.
Mi piace che tu sia giunta a conclusioni che magari prima di partire non avevi preso nemmeno in considerazione, come il fatto che viaggiare a volte puo' non piacere. Io ancora non sono a quel punto, ma credo sia come quando ti innamori di qualcuno e, poco a poco, inizi a scoprire ciò che di lui non ti piace.
Andrei avanti per troppo tempo a commentare questo bell'articolo quindi niente.. <3
Agnese - I'll B right back
Settembre 28, 2017Eh sì Eli, siamo arrivate a conclusioni molto simili ma in momenti molto diversi della nostra vita. È bellissima questa cosa, ed è bellissimo pensare che alla fine è proprio il viaggio che ci accomuna, l’esperienza di vita lontana dalla “normalità”. Alla fine viaggiare serve anche a questo, no? 🙂
Kia (Chiara Ruggeri)
Ottobre 1, 2017Un bel post ricco di spunti di riflessione, grazie per aver condiviso tutti questi pensieri 🙂
Ps. Sono felice di averti finalmente conosciuto di persona, spero che ci rivedremo presto!
Un caro saluto 🙂
Agnese - I'll B right back
Ottobre 2, 2017Grazie a te Chiara per aver letto, ci tenevo a mettere per iscritto tutti questi pensieri che hanno affollato la mia mente per mesi! 🙂
È stato un piacere anche per me, ci rivedremo di sicuro!! 🙂
Kia (Chiara Ruggeri)
Ottobre 2, 2017Ci conto 😉
Agnese - I'll B right back
Ottobre 2, 2017Sicuro! Io tutte le volte che torno in Trentino ti scrivo e poi vedremo 😀
Meridiano307
Ottobre 2, 2017Quanta pancia c’è in questo post? Soprattutto quando parli del fatto che il viaggio non sia sempre bello, purtroppo questa è una grande verità e dovremmo imparare ad accettarla. Un’altra cosa che dovremmo imparare, anzi tatuarcela addosso, (sono anni che provo a vivere secondo questo mood) è quella dell’ottimismo. Se vedi nero, se tutto è sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato, te in prima persone non ti dai la possibilità non dico di apprezzare, ma di vedere le piccole cose, le piccole meraviglie che ogni giorno questa vita ci offre. E comunque….ben tornata, ci sei mancata bulla!
Agnese - I'll B right back
Ottobre 2, 2017Grazie Marghe! Eh anche io me lo dovrei tatuare addosso…non è facile per niente perché ci sono sempre tante cose nella vita che ci possono buttare giù…ma almeno nelle piccole cose della vita vale la pena provare a ragionare in maniera ottimista! 🙂
Lo so lo so che vi sono mancata….ahahahhaha 🙂 Sono contenta di avervi rivisto, ci ritroviamo ancora a breve, spero!
Katia | Il Miraggio Consigli di Viaggio e Arte
Ottobre 2, 2017E’ un tempo lunghissimo: ti confermo che stare all’estero senza i propri amici / familia, è un’esperienza forte e si imparano davvero tantissime cose. Le mie prime volte all’estero (a 19 anni 7 mesi in Germania e a 20 anni 1 anno e mezzo in Irlanda, tornando a casa solo 1 volta), mi hanno insegnato davvero molto: la cosa più forte è stata quella di cavarmela nella vita. Io sono sempre stata molto timida e riservata e per carattere tendo a mettermi sempre in secondo piano; durante queste esperienze ho imparato a buttarmi e a diventare più sicura di me!
Agnese - I'll B right back
Ottobre 4, 2017Ecco, allora abbiamo avuto una vita simile, all’insegna di timidezza e insicurezza!! Ma siamo d’accordo che spostarsi all’estero per un periodo ci aiuta a contare su noi stessi e quindi a crescere tantissimo…tu poi sei partita giovanissima, deve proprio averti cambiato la vita!! 🙂
Lemurinviaggio
Ottobre 2, 2017Bellissimo Agnese! Ci riconosciamo tanto nelle splendide parole che hai scritto; molte di quelle consapevolezze di cui parli le abbiamo maturate a nostra volta, a forza di viaggiare 😀 La propensione all’ottimismo è fondamentale così nel viaggio come nella vita, e questa è una enorme risorsa di fronte a contrattempi ed avversità.
Complimenti per l’avventura di 208 giorni , esperienza unica che nella vita non si dimenticherà mai!
Agnese - I'll B right back
Ottobre 4, 2017Grandi ragazzi, siamo d’accordo allora! Il viaggio alla fine ci insegna tante cose, se siamo disposti ad apprendere!! Io spero di essere sempre ottimista…anzi, sempre di più!!
Grazie mille!