Stai per partire per le Canarie? Ti mostro cosa vedere a Fuerteventura, concentrandomi in questo post sulla parte nord dell’isola. Fuerteventura è molto più che le sole spiagge!
Spesso si conosce Fuerteventura come l’isola ideale per trascorrere un po’ di tempo in spiaggia e in riva all’oceano ma, per quanto le spiagge di Fuerte siano stupende, in quest’isola c’è molto più di questo! Durante il mio viaggio di 10 giorni ho avuto modo di visitare le attrazioni turistiche (naturalistiche e non) dell’isola, così come di conoscere un pochino meglio la sua parte interna. Ho trovate tante cose da vedere, belle e interessanti, che secondo me varrebbero la pena di essere inserite in un itinerario! E, siccome ho tante cose da dirti (ma, soprattutto, ho un mucchio di foto da mostrarti), ho deciso di dividere l’isola in tre post.
Qui ti parlo specificatamente di cosa vedere a Fuerteventura nella zona settentrionale; i prossimi post arriveranno prestissimo!
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Cosa vedere a Fuerteventura: il mio itinerario nella parte settentrionale
La parte nord dell’isola canaria è una zona che può essere visitata, volendo, in due o tre giorni. Io gliene dedicherei almeno 3 per vedere tutto bene e con calma, e anche per godersi i paesaggi tra un’attrazione e l’altra!
Ho dormito le mie prime 3 notti a Corralejo, un ottimo punto d’appoggio con diversi alloggi, tantissimi servizi e anche il porto, a cui si sbarca in caso si arrivi da Lanzarote. Da qui mi sono mossa per esplorare la zona settentrionale dell’isola; questo mio mini tour del nord, quindi, parte da Corralejo.
Siamo pronti!
Corralejo
La cittadina si trova nella punta nord-est di Fuerteventura ed è, forse, il centro turistico più famoso dell’isola, dove godere di qualsiasi servizio e di una movimentata vita notturna. La città è letteralmente invasa da turisti (ma anche nuovi abitanti provenienti da tante parti del mondo, italiani in primis) e l’ho trovata un po’ trasandata in alcuni punti, ma è piacevole fare una passeggiata tra i vicoli e le strade della città vecchia (Casco Viejo), nucleo dell’ex villaggio di pescatori che un tempo era Corralejo; musica, tavolini all’aperto, bar e locali di tutti i tipi, negozi un po’ particolari, le piazzette con i mulini al centro, piccoli angoli da fotografare.
La Avenida Nuestra Señora del Carmen è la più turistica e frequentata di tutte le vie della città, con locali, negozi e servizi per qualsiasi esigenza. Io ho apprezzato sicuramente di più passeggiare sul lungomare, dalla zona del porto giù fin quasi alle dune, passando per i ristorantini sul mare, la piccola Playa Corralejo e poi la lunghissima lingua di sabbia di Playa La Goleta, Playa Puertos Remedios e oltre, fino alle Grandes Playas di Corralejo.
Queste Grandi Spiagge costituiscono il complesso di spiagge più grande di tutte le Canarie e sono composte da diversi arenili, ognuno con le sue caratteristiche: Flag Beach è lo spot più famoso del circondario per il surf e gli altri sport acquatici; Playa del Médano è perfetta per il kitesurf e il windsurf; Playa de Bajo Negro è attrezzata con lettini e ombrelloni; Playa de El Burro è perfetta per le famiglie con bambini; più a sud si trovano altre calette che sono spesso frequentate dai nudisti.
Tutto sommato non posso dire che Corralejo mi sia piaciuta e, anzi, essendo stata il mio primo approccio con Fuerteventura, il primo impatto non è stato dei migliori. Ciononostante, credo che valga la pena sostare qui almeno qualche ora per una passeggiata, magari al calar della sera!
Isla de Lobos
Uno dei punti più importanti di Corralejo è il suo porto commerciale e turistico: da qui è molto semplice raggiungere l’Isla (o Islote) de Lobos, di cui sono andata alla scoperta per una mezza giornata (abbondante). Ti racconterò meglio più avanti di quest’isola aspra e selvaggia ma dolcissima, dei suoi sentieri segnati nella sabbia e delle sue viste mozzafiato. Qui all’Isolotto dei lupi ci si può rilassare alla Playa de la Concha oppure sui sassolini neri della caletta di El Puertito, l’unico minuscolo centro abitato dell’isola.
Oppure camminare, camminare, camminare… su in cima al vulcano, in fondo fino al vecchio molo, lungo la costa o nell’interno, fino a scorgere delle strane lagune che brillano di rosa alla luce del sole. Un po’ come a La Graciosa, il tempo all’Isla de Lobos sembra fermarsi e noi esseri umani non possiamo far altro che entrare in piena comunione con la natura!
Parque Natural de las Dunas de Corralejo
Tra le prime cose da vedere a Fuerteventura, qualsiasi guida ti indicherà il Parco Nazionale delle Dune di Corralejo, e io sono molto d’accordo! Questo è un angolo magico di mondo, dove il tempo sembra essere sospeso, il mondo immobile e noi a chiederci come sia stato possibile che la natura sia stata capace di creare un luogo così speciale.
Il Parco Nazionale di Corralejo, grande circa 2,5 x 10,5 km, è diviso in due parti: quella più a sud è aspra e arida, dalle forme rugose e dai colori tipici del paesaggio vulcanico. Quella più a nord – quindi la parte più vicina a Corralejo – è quella che tutti conosciamo: le dune più grandi di tutte le Isole Canarie, un’enorme distesa di sabbia bianca e impalpabile come farina che si getta direttamente nelle acque dell’oceano. Ci troviamo a neanche 100 km dal Deserto del Sahara e molti dicono che questa sabbia arrivi proprio da lì, sospinta dal vento. Una guida turistica ce abita a Fuerteventura mi ha detto che non è così, che la sabbia delle dune ha più che altro un’origine calcarea (si vede anche da come è sedimentata, in certi punti). La provenienza della sabbia non è così importante, alla fine: questo posto è bellissimo, soprattutto la mattina presto quando non ci sono ancora molte persone e le nuvole si ammassano sull’orizzonte!
Cosa fare sulle dune? Per chi è appassionato, andare alla ricerca delle numerose specie di volatili, roditori e rettili che abitano la zona; per tutti gli altri: camminare, correre e rotolarsi!
La Oliva
Proseguendo lungo la FV-1 e poi la FV-102, si giunge ben presto a La Oliva, la cittadina che costituisce la municipalità della parte settentrionale dell’isola. Noi ci siamo arrivati in un giorno nuvoloso e abbiamo fatto un piccolo giro per le vie del centro, che non ha moltissimo da offrire. Qualcosina da vedere, però, c’è! Prima di tutto la Iglesia de Nuestra Señora de la Candelaria, con il suo aspetto singolare: la facciata è bianca e il campanile costruito con pietre laviche nere, la forma è particolare e lo stile è quello mudejar, un bel mix di elementi cristiani e arabi. Nei dintorni si trova anche il Museo de las Tradiciones (che abbiamo trovato chiuso) e il Museo del Grano “La Cilla”, visitabile in tipo 15 minuti e molto interessante se desideri capire qualcosa in più sul settore primario dell’isola. Ci sono anche il Municipio, la Casa del Capellán, il Centro de Arte Canario Casa Mané e il mercatino dell’artigianato, ricami e prodotti locali, che si svolge ogni martedì e giovedì.
L’attrazione principale de La Oliva e, secondo me, tra le cose da fare a Fuerteventura, è la Casa de los Coroneles, l’esempio di architettura domestica più importante di Fuerteventura e uno dei meglio conservati delle Canarie. Qui si trasferirono i governatori militari o Colonnelli (da qui il nome) nel 1742, rendendo La Oliva il principale centro politico, economico e sociale di Fuerteventura, tanto che divenne formalmente capitale dell’isola nel 1836 fino al 1860. La costruzione della casa risale al XVIII secolo e la visita è molto interessante, perché permette di entrare nel vivo della storia e di capire come vivessero i potenti dell’epoca in un’isola particolare come questa. Le torri merlati, il patio centrale, la terrazza sul tetto, i balconi di legno decorato… sembra di fare un salto nel tempo, e i tanti pannelli esplicativi ti aiuteranno a comprendere dove ti trovi!
Lajares e Calderón Hondo
Tindaya, Villaverde, El Roque, Caldereta, Vallebrón… sono molti i piccoli centri abitati sparsi per tutto il territorio del comune de La Oliva. Alcuni li abbiamo visti di sfuggita (a Villaverde, per esempio, c’è la Cueva del Llano, ma anche un ottimo posticino dove fare colazione con delle torte squisite o con un panino de lomo y queso: la colazione dei campioni majoreri!!), ma è a Lajares che ci fermiamo. Da La Oliva, percorriamo quindi la FV-10 che costeggia l’incredibile paesaggio brullo del Malpaís de La Arena, e arriviamo al piccolo centro abitato dove si trova la Ermita de San Antonio. Quello che ci inteessa qui, in realtà, è subito oltre le case: il piccolo parcheggio su Calle La Cancela da dove inizia il sentiero per il Calderón Hondo, uno dei meglio conservati tra i numerosi vulcani creatisi a Fuerteventura oltre 50.000 anni fa.
Questo è l’unico vero trekking che abbiamo fatto a Fuerteventura: un po’ inaspettato essendo la fine della giornata, infatti mi sono messa a scarpinare con i jeans e la maglia carina con il pizzo… ma era l’ora del tramonto, i colori erano stupendi e non ci siamo fatti impaurire dalle tempistiche: si può fare. E mai scelta fu migliore, perché questa camminata vale davvero la pena!
L’escursione dura circa un’ora e 30 minuti andata e ritorno: la camminata è piuttosto semplice, sempre lievemente in pendenza, per poi diventare bella ripida in prossimità del versante del vulcano; fare quest’ultima parte è davvero faticoso (e scendere, poi, non è semplicissimo su questo sentierino ripido e sdrucciolevole) ma, una volta arrivati in cima, a 278 metri di altezza, lo spettacolo è nient’altro che commovente! Si riesce a vedere il panorama a 360°, dalle dune fino a El Cotillo, il tutto sul bordo di un enorme e suggestivo cratere. Quassù il vento è fortissimo e si è circondati dalle Ardillas, i simpatici scoiattolini originari del Nord Africa che abitano Fuerteventura da secoli. Per salire si possono scegliere due percorsi, e anche per scnedere si può decidere di tornare sui propri passi o di camminare (con molta cautela, visto il vento forte) lungo il bordo del cratere.
Un trekking meraviglioso, che consiglio a chiunque e che ti farà emozionare tanto!!
Majanicho
Prima di partire, Majanicho non era tra le cose da vedere a Fuerteventura: non ne avevo mai sentito parlare. La guida ti cui ti parlavo prima ce l’ha consigliato, per cui perché non allungare la strada di qualche chilometro? Dal parcheggio del vulcano si arriva in meno di 10 minuti, e l’ultimissimo tratto (intendo proprio gli ultimi 50 metri) sono sterrati.
Questo è uno di quei posti che mi indicano come Fuerteventura sia un’isola diversa da quella delle riviste patinate: un luogo selvaggio, semplice, in perfetta comunione con l’oceano che lo circonda. Majanicho è un piccolo villaggio di pescatori, di quello con le casette di legno e calce bianchissima direttamente sugli scogli neri, l’acqua turchese e cristallina, la microscopica Ermita de Nuestra Señora del Pino, i panni stesi al sole, dei tavolacci di legno grezzo sugli scogli per pulire il pesce, un pescatore non troppo in forma che si allontana sulla sua minuscola barchetta. E poi il silenzio, il suono degli uccelli e del vento.
Questo posto è perfetto per qualche minuto di relax totale, totale per davvero. So che alcune case sono in affitto e che la spiaggia è ottima per gli sport acquatici, ma io non ho incontrato anima viva (suddetto pescatore a parte) e ho adorato essere così isolata dal mondo. Majanicho è anche collegato a Corralejo e El Cotillo, ma solo tramite delle strade sterrate lungo la costa settentrionale.
El Cotillo
Riprendiamo la FV-10 verso ovest e raggiungiamo El Cotillo che, te lo dico subito, è uno dei miei angoli preferiti tra le cose da vedere a Fuerteventura! Un altro villaggio di pescatori costituito da casette bianche e blu che si affacciano sulla baia e sul porto vecchio, bagnato dal mare di un bel blu intenso. Qui le onde sono perfette per chi ama il surf: per tutti d’estate, solo per i più esperti nelle altre stagioni, quando il mare si ingrossa anche di parecchio.
Pare che El Cotillo stia pian piano diventando una delle mete preferite del turismo a Fuerteventura: ci sono diversi hotel e appartamenti, e il villaggio è dotato di tutti i principali servizi (anche perché, fuori dalla caratteristica zona del porto, si estende una cittadina di non piccole dimensioni che, di suggestivo, non ha moltissimo). Ciononostante, io ho fatto una bella passeggiata al sole e El Cotillo mi è sembrato ancora autentico, con una bella storia da raccontare: ci sono la Virgen del Buen Viaje, la cui statua augura buon viaggio ai naviganti, e la Fortaleza de Tostón, un insediamento militare a forma di torrione, costruito nel 1790 a difesa della costa.
A proposito di costa: nei dintorni ci sono diverse spiagge e insenature (Playa del Aljibe, Playa de la Cueva, Playa del Aguila), raggiungibil perlopiù via strade sterrate. Ovunque tu vada, il panorama da queste parti è una cosa semplicemente epica!!
Faro del Tostón
Eccoci giunti all’ultima tappa tra le cose da vedere a Fuerteventura nella zona nord. Proseguendo verso nord daEl Cotillo, è d’obbligo fermarsi anche solo per un po’ alle due meravigliose spiaggie di sabbia color cipria che si incontrano sulla sinistra: Playa de los Lagos e la famosa Playa de La Concha. Ancora più a nord, si intravede già il profilo alto e sottile del Faro del Tostón: siamo sulla punta più a nord-ovest dell’isola.
Situato su Punta Ballena, il faro fu costruito nel 1897, ma la sua dimensione attuale, con un’altezza di 37,30 metri, risale al 1985. All’interno si trova il Museo della Pesca Tradizionale che, però, abbiamo trovato chiuso per lavori. Poco male: vale la pena di intraprendere il breve cammino (20 minuti circa) che arriva fino alle Calas Cotillo, dove decine di kitesurf ondeggiano al vento. Lungo il tragitto si può vedere una vecchia cisterna per l’acqua e leggere dei pannelli informativi sulla geologia e la fauna della zona.
INFO UTILI:
–Parque Natural de las Dunas de Corralejo: da Corralejo, le dune sono facilmente raggiungibili percorrendo la strada FV-1a, che arriva fino a Puerto del Rosario e che taglia in due il parco. Basta poi parcheggiare l’auto sul ciglio della strada e salire sulle dune a piedi per godersele in tutto il loro splendore!
–Casa de los Coroneles: aperta dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 18.00. L’ingresso ha un costo di 3/1€ intero/ridotto (gratuito per i minori di 10 anni e i maggiori di 65).
–Museo del Grano “La Cilla”: aperto dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 17.00. L’ingresso ha un costo di 1,50€ a persona.
–Tutte le altre info utili: per altre informazioni su dove dormire a Corralejo, dove noleggiare l’auto per spostarsi, come raggiungere l’Isla de Lobos e molto altro, leggi il mio post con i consigli per organizzare un viaggio a Fuerteventura.
[Tweet “Cosa vedere a Fuerteventura? La zona nord è tutta una scoperta!”]
Sei mai stato a Fuerte? Cosa vedere a Fuerteventura nella zona nord oltre a quello che ho suggerito, secondo te? Qual è la tappa che ti incuriosisce di più? Raccontamelo con un commento! 🙂

Katja
Luglio 6, 2018Vedendo le foto, mi sembra un luogo davvero impressionante: desertico, fuori dal mondo, con la lava nera che si è asciugata lasciando quel strano paesaggio lunare. Ma fantastico il mare con i suoi colori e i paesini che avete visitato: li adoro già. Non mi perderei la Casa de los Coroneles: ma quanta impressione fa? Ci mancano solo i fantasmi!
Agnese - I'll B right back
Luglio 6, 2018Sì esatto, il paesaggio di Fuerteventura è davvero particolare!! Proprio questo contrasto tra il mare blu e le rocce nere mi fa impazzire 🙂