Amo le Langhe perché sono un mix di tante cose belle… ma soprattutto buone! La gastronomia, infatti, è uno dei fiori all’occhiello di questa zona piemontese. Ti racconto cosa mangiare nelle Langhe per vivere un’esperienza gastronomica autentica e super appagante.

- Breve excursus nella cucina delle Langhe
- Cosa mangiare nelle Langhe: 25 piatti tipici delle Langhe da provare
Nelle Langhe ci si va prima di tutto per il vino, è vero. Poi anche per le colline, i castelli, i panorami. Ma anche il cibo fa sicuramente la sua parte, tanto che i ristoranti sono a centinaia, di tutti i livelli, e non mancano le rassegne gastronomiche.
Non solo tartufo bianco e nocciole: nella lista di cosa mangiare nelle Langhe, ci sono decine di piatti e prodotti tipici da assaggiare. Dal dolce al salato, dal semplice all’elaborato, dal delicato all’intenso: la cucina delle Langhe è un vero e proprio viaggio nel gusto e, che te lo dico a fare, uno dei miei viaggi preferiti!
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Breve excursus nella cucina delle Langhe
Se penso alle Langhe da un punto di vista turistico, l’aspetto del turismo enogastronomico è quello che mi viene in mente per primo; questo è proprio il posto dove si viene per godere, per bere del buon vino e gustare del buon cibo, senza rimpianti. Insomma, per me le Langhe sono il luogo dell’edonismo! E non serve chissà quale formula magica: quasi tutti i piatti delle Langhe sono semplici, costituiti da pochi ma gustosissimi ingredienti e dalla preparazione non troppo elaborata. Alcuni sono tipici anche dei vicini Roero e Monferrato o, comunque, di altre zone del Piemonte… ma assaggiarli qui nelle Langhe, magari accompagnati da un buon Barolo locale e con vista sulle colline, ha tutto un altro sapore!

Cosa mangiare nelle Langhe: 25 piatti tipici delle Langhe da provare
Passiamo alle cose serie: la lista dei piatti tipici delle Langhe! Non è esaustiva ovviamente, ma qui ti racconto di tutti i piatti che ho avuto modo di assaggiare o di cui ho sentito parlare. Troverai i prodotti tipici delle Langhe, come il tartufo, le nocciole o la carne, declinati in diversi modi. La lista è divisa in antipasti, primi, secondi e dolci, così ti orienti meglio verso quello che ti stuzzica di più!
Piatti tipici delle Langhe: gli antipasti
Dalla carne cruda alla bagna cauda, dagli ortaggi preparati in modi diversi fino ai sapori decisi di acciughe e lumache; ecco qualche antipasto da assaggiare nelle Langhe.
Grissini Rubatà
Ok, inizio subito barando: i grissini non sono proprio un antipasto, ma li metto qui perché li troverai su tutte le tavole delle Langhe – e del Piemonte intero – ancora prima che il pasto inizi. Se i classici grissini torinesi in busta li puoi trovare ovunque in Italia, qui in Piemonte i Rubatà sono una vera e propria istituzione, inventata probabilmente dal fornaio della corte dei Savoia; li puoi trovare più o meno lunghi e sottili, ma sono sempre buonissimi! A base di farina, acqua e malto, sono tipici della regione e sono così chiamati perché, durante la preparazione, vengono fatti “cadere” (rubaté in dialetto) sul piano di lavoro dopo averli stirati a mano.

Battuta di Fassona
La carne bovina di Razza Piemontese è una carne di altissima qualità, proveniente da mucche allevate perlopiù nelle province di Cuneo, Asti e Torino. È diffusa in tutto il Piemonte, e nelle Langhe non avrai problemi a trovarla freschissima in tutti i ristoranti, sotto forma di tartare o battuta al coltello. È un antipasto perfetto: fresco, non troppo pesante, ti permette di entrare subito nel mondo gastronomico delle Langhe. La puoi trovare condita in modo semplice, oppure con diversi ingredienti (capperi, olive, senape, tuorlo d’uovo…) o, ovviamente, cosparsa di scaglie di tartufo. Che godimento!

Carne cruda all’albese
Per restare in tema carne cruda, oltre alla battuta puoi provare l’albese (albèisa), un antipasto tradizionale delle Langhe ma diffuso in tutto il Piemonte. È una preparazione molto simile al carpaccio: carne di vitello o di Razza Piemontese, tagliata sottilissima con l’affettatrice e condita con limone, olio evo e sale. Molto spesso la troverai cosparsa di scaglie di grana oppure, quando è stagione, scaglie di tartufo o porcini freschi. Semplice e buonissima!
Vitello tonnato
Un piatto che non ha bisogno di presentazioni; tipico di tutto il Piemonte e diffuso ormai in tutta Italia, il vitello tonnato è un piatto che non manca mai nei menù dei ristoranti tradizionali delle Langhe. Diffuso a partire dal Settecento, in origine questo piatto non prevedeva la presenza del tonno, e l’aggettivo “tonnato” significava più che altro “cucinato alla maniera del tonno”. Il tonno fa la sua comparsa nella ricetta più moderna del vitello tonnato, quella diffusa dal celebre gastronomo Pellegrino Artusi in un suo libro del 1891.
Una volta marinato con vino e aromi e poi bollito, il girello di fassone viene tagliato a fettine sottili e accompagnato dalla salsa tonnata, a base di tonno, capperi, olio, limone, sale, pepe, tuorlo delle uova sode oppure maionese fatta in casa. Da gustare freddo, è ottimo come antipasto ma anche come secondo.

Insalata russa
Che ci fa l’insalata russa nella lista di cosa mangiare nelle Langhe? Ebbene sì, pare proprio che sia un piatto piemontese, e viene spesso servito come antipasto nei ristoranti delle Langhe. Non è che sia proprio un’insalata, anzi! È piuttosto sostanzioso come piatto, infatti di solito ne viene servita una porzione non troppo grande. Si tratta essenzialmente di ortaggi misti (patate, carote, piselli) che vengono bolliti e poi mischiati ai cetriolini sottaceto e alla maionese fatta in casa, a volte con aggiunta di poca senape.

Peperoni con bagna cauda
La bagna cauda non può mancare nell’elenco dei piatti tipici delle Langhe e del Piemonte in generale; per me è una delizia vera e propria! Si tratta di una salsa, servita calda (bagna cauda è un nome piemontese che può essere tradotto proprio con “salsa calda”), a base di acciughe, aglio e olio d’oliva. Solitamente si mangia nelle stagioni fredde: viene servita in un recipiente di terracotta da cui tutti i commensali possono attingere inzuppandovi diversi tipi di ortaggi crudi o cotti, oppure fette sottili di carne di vitello. Nei menù dei ristoranti langaroli, la trovi spesso tra gli antipasti, servita su un letto di peperoni arrostiti.
Acciughe al verde
Un altro piatto diffuso in tutto il Piemonte e anche in Liguria, facile da trovare nelle Langhe; le acciughe, infatti, sono fin dall’antichità uno dei pochi pesci diffusi nelle zone più lontane dal mare grazie alla loro ottima conservabilità. In questo piatto semplice e dai sapori decisi, le acciughe vengono pulite e dissalate; infine, vengono cosparse di salsa verde, composta da prezzemolo tritato, aglio, olio extravergine d’oliva, aceto bianco e un pizzico di peperoncino. Perfette anche per l’aperitivo, da accompagnare a un bel vino corposo.

Lumache di Cherasco
Prodotto Agroalimentare Tradizionale italiano, le lumache di Cherasco sono un’eccellenza poco conosciuta e molto raffinata della provincia di Cuneo. Sono tipiche della zona di Cherasco, una cittadina ai margini delle Langhe, 15km da Barolo e 20km da Alba. Allevate nelle zone circostanti, queste lumache sono ritenute eccellenti perché allevate all’aperto, in modalità molto più delicate di quella intensiva; la loro carne risulta quindi bella soda e saporita, non gommosa. Si possono assaggiare sui crostini, oppure in umido o accompagnate dalla bagna cauda o da una fonduta di formaggio.

Cosa mangiare nelle Langhe: i primi
Pasta fresca all’uovo, pasta ripiena, gnocchi. Sughi più corposi o più delicati. Nei primi tipici ci sono tutti i sapori buoni delle Langhe!
Tajarin al tartufo
Il tartufo bianco d’Alba è la vera eccellenza delle Langhe, il suo gioiello più prezioso. Ogni anno, in autunno, ad Alba si tiene la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, il cui profumo inconfondibile attira centinaia di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. So che il tartufo lo si ama o lo si odia: il suo odore è intenso, a qualcuno fa impazzire (sto alzando la mano!), a qualcuno invece disgusta. Beh, il tartufo bianco delle Langhe ha un profumo ancora più persistente di qualsiasi altro tartufo tu possa aver mai provato quindi, se ti piace, un bel piatto di tajarin con il tartufo sono assolutamente da provare!
In realtà, nonostante sia la sua morte sui tajarin, nel periodo giusto (fine settembre-fine novembre) il tartufo lo puoi trovare ovunque: sulla tartare di fassona, sull’uovo al tegamino… Si abbina benissimo a molti piatti della cucina tipica delle Langhe!
Tajarin con altri sughi
Tajarin è il nome dialettale dei più comuni tagliolini che, sebbene siano ormai diffusi ovunque, sono una pasta tipica piemontese, più specificatamente proprio delle Langhe. Si tratta di un formato di pasta lunga, più sottile delle tagliatelle, dallo spessore di circa 3 mm. Nata tra le cascine piemontesi nel XV secolo e, inizialmente, consumata soprattutto nei giorni di festa. Questo perché non si tratta di una “normale” pasta all’uovo: secondo alcune ricette tradizionali, per fare i tajarin occorrono 30 tuorli per ogni chilo di farina! Adesso in commercio se ne trovano anche di meno sostanziosi, ma comunque con 10-15 tuorli per chilo di farina; è quindi una pasta molto gialla e molto ricca, che si sposa perfettamente coi sughi delle Langhe.

Oltre che con il tartufo, ti consiglio di assaggiarli con un ragù di carne e salsiccia fatto in casa; oppure con un ragù di coniglio accompagnato da nocciole tostate. Un ragù tipico delle Langhe che non ho avuto modo di assaggiare è il comodino, preparato con rigaglie di pollame e coniglio, lardo, salvia e rosmarino. Se preferisci i sapori un po’ più delicati, i tajarin sono perfetti anche con un semplice condimento di burro e salvia.
Agnolotti del plin con sugo di arrosto (oppure burro e salvia)
Gli agnolotti sono un tipo di pasta ripiena tipica di tutto il Piemonte: di forma quadrata, la loro particolarità è il ripieno costituito da carne arrosto – anche se ne esistono versioni diverse nel Piemonte, come il ripieno di stufato nel pavese o quello di asino in un paese della zona di Asti. Nelle Langhe e nel Monferrato, in particolare, sono diffusi gli agnolotti del plin, un po’ più piccoli di quelli normali e dalla forma squadrata “pizzicata” ai lati (il termine plin indica proprio il pizzicotto che serve per chiudere la pasta). Così come gli agnolotti normali, i plin sono inseriti nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

Per me sono buonissimi, e stai sicuro che li troverai in qualsiasi ristorante delle Langhe. Sono solitamente serviti con un ricco e saporito sugo di carne arrosto, a volte con un normale sugo di carne o più spesso con burro e salvia, a cui aggiungere una bella spolverata di grana.
Gnocchi al Castelmagno
Alzi la mano chi ama gli gnocchi! Siamo in tanti e, se ami anche il formaggio, questo piatto ti farà sognare. Tipico di tutta la provincia di Cuneo – di cui le Langhe fanno parte –, si tratta di un semplice piatto di gnocchi di patate conditi con una fonduta a base di formaggio Castelmagno, burro e panna; si dice che il piatto sia stato ideato dal gastronomo Luigi Veronelli.

Piatti tipici delle Langhe: i secondi e i formaggi
Certi secondi tipici delle Langhe sono perfetti per le giornate più fredde, altri risultano più leggeri ma comunque sostanziosi. Sono tutti da provare, qui te ne consiglio alcuni.
Gran bollito misto alla piemontese
Il bollito misto è un piatto tipico delle tavole invernali di tutta l’area padana: Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. In questo ricco piatto, la carne bollita (scaramella, muscolo, lingua, testina…) viene servita calda o fretta, solitamente accompagnate da verdure bollite o da varie salse. Il Gran bollito misto alla piemontese, particolarmente gradito anche al re Vittorio Emanuele III, vede la presenza del numero sette come protagonista. Infatti, è costituito da sette tagli grandi di manzo, sette “ammennicoli” (tagli di carne più piccoli) e sette salse, tra cui l’immancabile salsa verde; poi, ci sono un “richiamo” (carne di maiale) e quattro contorni.
Nei ristoranti più tipici delle Langhe, troverai facilmente il bollito misto, facilmente accompagnato da salsa verde e altre salse, e patate lesse o in purè. Io non sono una grande amante di tutti i tagli, ma alcuni mi piacciono molto!
Brasato al barolo
Siamo in una terra di vini rossi corposi, tra cui il celebre barolo: potevamo non ritrovarlo anche nella lista di cosa mangiare nelle Langhe? In questo secondo piatto, la carne di bovino piemontese viene cotta a lungo dentro al celebre vino rosso, accompagnato da ortaggi e altri odori. Il risultato è una carne morbidissima e saporita, perfetta da abbinare alle patate arrosto. Si tratta di un piatto che troverai facilmente nei ristoranti delle Langhe; è possibile trovare anche la carne brasata in altri vini, come il Nebbiolo (in questo caso si parlerà più facilmente di “brasato al vino rosso”).
Bocconcini di vitello al barolo
Il piatto precedente viene solitamente servito a fette, ricoperte dalla deliziosa salsa del vino ristretto; il barolo, però, viene usato comunemente anche per cuocere gli spezzatini, di manzo o di vitello. Anche in questo caso assaggerai una carne morbidissima e gustosa!

Coniglio all’arneis
Se ti sei stancato della carne rossa ma non ne hai abbastanza di vino, prova il coniglio all’arneis! Più tipico nella zona di Roero ma diffuso anche nelle Langhe, in questo piatto il coniglio viene rosolato insieme a ortaggi ed erbe aromatiche, sfumato con il vino arneis e cotto a fuoco lento. L’arneis è uno dei pochi vini bianchi delle Langhe, ma non ha niente da invidiare agli altri in quanto a personalità.
Capunet
Uno dei piatti tipici delle Langhe che proprio non conoscevo e che più ho preferito; uno di quei piatti nati dalle massaie di tanti anni fa, che si inventavano ricette nuove a partire dagli avanzi che avevano in casa. I Capunet (o Capònet) non sono altro che involtini di verza ripieni di carne tritata e mischiata con uova e parmigiano, e poi cotti al forno. Tradizionalmente, la carne del ripieno è quella dell’arrosto o del bollito avanzati; ma anche quella del salame cotto, un salume tipico di questa zona.
Fritto misto alla piemontese
Nella lista di cosa mangiare nelle Langhe non può mancare uno dei piatti principi del Piemonte, ma diffuso principalmente proprio in Langhe e Monferrato. Sto parlando del gran fritto misto alla piemontese, un vero e proprio “buffet” di pietanze fritte, sia dolci che salate. Tipico della cucina popolare regionale, infatti, questo piatto è composto da diverse carni e frattaglie di manzo, vitello, agnello e maiale: costolette, salsiccia, cervella, fegato, polmoni… La carne è accompagnata da ortaggi e frutta in pastella, come carote, zucchine, melanzane, mele, carciofi e funghi; non mancano infine i pezzi dolci, come il semolino dolce e gli amaretti. Tutto fritto, ovviamente!
Non è semplicissimo trovare il fritto misto alla piemontese; ti consiglio di cercarlo nei ristoranti specializzati in frattaglie. Essendo un piatto nato per recuperare gli scarti, probabilmente ne troverai versioni diverse da un ristorante all’altro.
Finanziera
Amante delle frattaglie? Ho un altro piatto per te! In realtà la finanziera io l’ho assaggiata in Torino, ma è un piatto prevalente nel basso Piemonte, quindi Langhe, Roero e Monferrato. Nato in epoca medievale come piatto povero, è passato nel corso dei secoli a essere una pietanza apprezzata anche nei ceti più borghesi del Piemonte (da qui, probabilmente, ha origine il nome). In quanto piatto povero, è composto da scarti, specialmente da frattaglie di vario tipo di pollame e manzo; nella versione moderna, le parti vengono infarinate e poi sfumate con aceto e marsala; ti sarà possibile trovare la finanziera anche come sugo per la pasta fresca.
Salsiccia di Bra
Bra è una cittadina in provincia di Cuneo che, tecnicamente, si trova nella zona del Roero; ma le sue salsicce sono talmente buone che, ormai, si trovano anche nelle Langhe e ovunque in Piemonte. Riconosciuto anche questo come Prodotto Agroalimentare Tradizionale, si tratta di un insaccato che può essere prodotto in selezionate macellerie di Bra e dintorni, ed è costituita da carne bovina e grasso suino. Come secondo, la troverai facilmente cotta sulla griglia, semplice e squisita; se ami la carne cruda, però, ti consiglio di mangiarla così com’è, al naturale, accompagnata da un buon rosso. In quest’ultimo caso, la troverai facilmente anche come antipasto o aperitivo.

Selezione di formaggi con cugnà
Ah, i formaggi, che bontà; alcuni vanno assolutamente inseriti tra le cose da mangiare nelle Langhe, perché sono tipici della zona o delle zone vicine, e non mancano mai sulle tavole langarole.
Il Castelmagno l’hai già conosciuto tra i primi: perfetto per la fonduta che accompagna gli gnocchi (o il risotto), è un formaggio prodotto nelle zone collinari della provincia di Cuneo, tra Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana. Prodotto con latte vaccino, è un formaggio a pasta semidura, erborinata, da consumare in diversi gradi di stagionatura. La toma piemontese è il formaggio principe della regione, prodotto in diverse zone ognuna delle quali apporta le sue modifiche; è un formaggio di latte vaccino con una stagionatura che va da 20 a 45 giorni. Il Bra è un formaggio costituito al 90% da latte vaccino e poi da latte ovino e caprino; può essere mangiato in versione dura o tenera. Un altro formaggio tipico della provincia di Cuneo è il Raschera, quasi tutto latte vaccino e di stagionatura minima di un mese. Il Murazzano è un formaggio di tipo robiola, a pasta cruda e molle, dalla stagionatura breve. La robiola di Roccaverano, infine, è un formaggio molle composto al 50% da latte caprino e per il resto da proporzioni variabili di latte vaccino e ovino.
Tutti questi formaggi, tipici della zona, sono DOP e possono essere consumati in diversi modi. Sono tutti perfetti da abbinare al miele oppure alla cugnà, una vera e propria eccellenza della cucina povera delle Langhe. A metà tra salsa e marmellata, è a base di mosto cotto, a cui possono essere aggiunti altri ingredienti in base alla ricetta: nocciole, mele renette, pere, mele cotogne, fichi o altra frutta essiccata, chiodi di garofano, cannella, zucchero… Tutti insieme, gli ingredienti vengono fatti bollire fino a ottenere la consistenza di una marmellata, in grado di conservarsi per mesi dentro ai vasetti di vetro. Nelle Langhe, mi è capitato di assaggiarla spesso in abbinamento ai formaggi (anche nei buffet delle colazioni!), ma si sposa bene anche con il bollito misto.
Cose da mangiare nelle Langhe: i dolci
Passiamo al lato dolce della lista di cosa mangiare nelle Langhe! Dai dessert al cucchiaio fino ai dolcetti da gustare anche come merenda, ti consiglio i miei preferiti.
Bonet
In dialetto piemontese, bonèt significa cappello; secondo alcuni, il dolce si chiama così perché lo stampo in cui viene tradizionalmente cotto ha la forma di un particolare cappello, mentre altri sono convinti che il nome derivi dal fatto che il dolce concluda il pasto. Qualunque sia l’origine del nome, non importa: il bonet è in assoluto il dolce più tipico del Piemonte e delle Langhe, e va assolutamente assaggiato!
Sotto forma di fetta o di monoporzione, la preparazione del bonet è simile a quella di un crème caramel: si tratta essenzialmente di un budino a base di cioccolato, amaretti, uova, zucchero, latte e rum (anche se la ricetta più tradizionale vuole il Fernet al posto del rum). Qui nelle Langhe, lo troverai facilmente abbinato a una delle eccellenze della zona: la nocciola, ovviamente.

Torta Cortemilia (con zabaione)
La Tonda Gentile delle Langhe, o Trilobata, è una nocciola IGP che viene coltivata nel basso Piemonte, tra le province di Cuneo, Alessandria e Asti. È uno dei prodotti più celebri delle Langhe e di tutto il Piemonte: quando la assaggi, capisci in un attimo perché è così famosa! Tra i dessert nei menù delle Langhe, è facile trovare la torta di nocciole, una torta semplice e di origini paesane preparata con farina di nocciole, uova, burro e zucchero; se la torta contiene almeno il 35% di nocciole IGP, allora può chiamarsi Torta Cortemilia, nome controllato dall’apposito disciplinare.

Spesso, la torta di nocciole viene servita con zucchero a velo e nocciole tritate, ma anche con una salsa di cioccolato o con del gelato alla vaniglia. La mia versione preferita, però, è quella servita con lo zabaione caldo: godimento puro! D’altronde si gioca comunque in casa: a base di tuorlo montato, zucchero e marsala, lo zabaione è un’antichissima crema dolce e spumosa che ebbe origine proprio qui in Piemonte.
Biscotti e snack alla nocciola
Oltre a mangiarla così com’è o sotto forma di torna, la Nocciola Tonda Gentile è utilizzata nelle Langhe all’interno di altre preparazioni, come la crema spalmabile di nocciole oppure i biscotti: baci di dama, brutti ma buoni e altri. Assaggiali se li trovi nelle pasticcerie e nelle botteghe della zona!

Torrone di Alba
Il torrone è un dolce tipicamente natalizio tipico di molte regioni d’Italia; quello di Alba, però, è particolarmente famoso perché è prodotto con le sue celebri nocciole. Anche fuori stagione, lo potrai trovare tra i banchi che si trovano lungo le vie di Alba, oppure dalla Sebaste, azienda che produce torrone e altre specialità dolciarie piemontesi dal 1885. Lo spaccio si trova in via Piana Gallo 48, a Grinzane Cavour.
Qui sotto:Torroncini di Sebaste e Paste di meliga

Pasta di meliga
Vado pazza per le paste di meliga, per cui le voglio inserire nella lista di cosa mangiare nelle Langhe anche se, in realtà, sono diffuse in tutto il Piemonte. Questi semplicissimi ma deliziosi dolcetti sono a base di farina bianca e farina di mais, burro, uova, zucchero, miele e scorza di limone. Il risultato è un biscotto dalla grana grossa e sbriciolosa, friabile e profumato. Lo troverai facilmente in tutte le panetterie/pasticcerie delle Langhe, ed è perfetto per uno snack veloce o da inzuppare nel tè per merenda; è usato comunemente anche per costruire dessert in tutti i ristoranti della zona.
Pera cotta nel vino
La pera madarnassa è una varietà di pera coltivata in Piemonte, specialmente nel Roero, e utilizzata per tutte le pietanze piemontesi dove esista la presenza delle pere. Qui nelle Langhe, come in tutto il Piemonte, è usanza cuocere le pere nel vino rosso insieme a zucchero, scorza di limone, scorza d’arancia e spezie, come cannella e chiodi di garofano. È un dessert semplice ma gustosissimo, perfetta per i pranzi autunnali ma anche per quelli più caldi, accompagnata magari da una pallina di gelato alla crema.

Pesche ripiene (persi pien)
Le persi pien sono un dolce tipico delle Langhe e del Monferrato; ai tempi, veniva servito nella stagione estiva e, più precisamente, nei giorni intorno a Ferragosto. Come prepararle? Si tagliano le pesche a metà, si toglie il nocciolo e si riempie la cavità con un composto di amaretti, cacao amaro, tuorlo d’uovo montato, burro e, volendo, una spruzzata di rum; le pesche vengono poi cotte nel forno e servite calde, tiepide o fredde.
Una curiosità delle Langhe: la merenda sinoira
Noi oggi parliamo di apericena, ma sapevi che l’usanza di mangiare qualcosa nel tardo pomeriggio viene principalmente dalle campagne piemontesi? La merenda sinoira è un pasto che i contadini consumavano nei campi tra le 17 e le 18 circa, quando la fame si faceva sentire dopo una lunga giornata dei campi, ma non era ancora ora di cena. Merenda sinoira, infatti, indica qualcosa a metà tra la merenda e la sina, ovvero la cena in dialetto piemontese.
Qui sotto: una Merenda Sinoira molto spartana durante la degustazione alla Cascina Fontanette, a Canelli

Ai tempi, nei campi si consumavano cibi semplici e facili da trasportare: pane, salumi, formaggi, frittate, frutta, un fiasco di vino locale. Poi, col passare del tempo, la merenda sinoira raggiunge le classi cittadine e, a partire dalla fine dell’Ottocento, diventa un’usanza anche nel ceto borghese.
Se la storia della merenda sinoira ti incuriosisce, ti consiglio di leggere questo articolo di Agrodolce, un po’ vecchio ma davvero ben scritto e ricco di informazioni.
*Guarda il mio album di foto delle Langhe*

Cosa mangiare nelle Langhe: adesso hai sicuramente qualche spunto in più! Conoscevi tutti questi piatti? Quali sono i tuoi preferiti, o quali ti ispirano di più? Ne hai altri da aggiungere alla lista? Raccontamelo nei commenti. 🙂

Luca - Capturing The World
Maggio 1, 2022Stavo cercando un articolo sulle langhe e cosa mangiare e mi sono imbattuto nel tuo articolo. Devo dire che mi hai mandato indietro nel tempo a quando sono stato nelle langhe da bambino… Ci vorrei tornare e mi hai dato delle dritte utilissime su cosa mangiare.
Agnese - I'll B right back
Maggio 2, 2022Ciao Luca, mi fa molto piacere che questo articolo ti sia stato utile sia per i consigli pratici che per i ricordi emozionali. 🙂 Se torni nelle Langhe e provi uno dei locali di cui ho parlato, poi fammi sapere come ti sei trovato! E buon viaggio 🙂