#B_inNewZealand giunge alla settimana 18!! Ecco tappe, racconti, pensieri, preferiti e fotografie della terzultima settimana neozelandese.
#B_inNewZealand – Settimana 18: le tappe
Sulla cartina abbiamo percorso un tratto neanche troppo lungo di strada questa settimana…ma non è colpa nostra, le cose da vedere nella parte centrale dell’isola erano troppe!
Chilometri percorsi: 1248
Lunedì 12 – Te Puia e Wai-O-Tapu
Nella zona di Rotorua c’è una cosa molto importante da fare: il pieno di parchi geotermali! L’intera area è un vero e proprio parco divertimenti naturale da sfruttare al massimo. Per cui, dopo Hells Gate visitato la settimana scorsa, questo lunedì ci dedichiamo prima di tutto al Te Puia, probabilmente il parco geotermale più grande di tutta l’area. Ci abbiamo trascorso buona parte della giornata, alla fine; un’ora è andata via con la visita guidata da Melody, un’imponente signora Maori dall’indole allegra, che ci trascinava tutti quanti a colpi di battutine, curiosità e Haere mai (Maori per “vieni qui”). La visita è stata davvero interessante perché lei sapeva veramente tutto della zona, è praticamente nata e cresciuta qua e il suo amore per questi luoghi era davvero palpabile! Abbiamo fatto un giro della zona “culturale” di Te Puia, dove si trovano i luoghi Maori, e poi abbiamo fatto una visita al kiwi del parco. Abbiamo anche visitato le due scuole, la National Carving School e la National Weaving School: l’intaglio del legno e la tessitura delle fibre vegetali sono le due principali arti (e anche mestieri) Maori, ed e stato davvero interessante.
Ma la parte migliore della giornata è arrivata subito dopo: abbiamo assistito a circa un’ora di spettacolo Maori all’interno del Marae, con canti e balli tradizionali. 4 donne e 5 uomini, vestiti dei costumi tipici, ci hanno intrattenuto con le loro voci e i movimenti dei loro corpi e dei loro strumenti (i bastoni, i poi e altro). Io ero già bella emozionata, ma quando è arrivato il momento della Haka, la tipica danza guerriera Maori resa celebre dagli All Blacks, mi sono letteralmente commossa!!
Dopo abbiamo percorso l’intera zona geotermale, con i tanti geyser (tra cui Pohatu, il geyser più alto di tutto l’emisfero meridionale), le panche di roccia calda dove sedersi, le piscine di fango e tanto altro!
Finito con il Te Puia, avevamo ancora un paio d’ore prima che calasse il sole, e allora siamo corsi a Wai-O-Tapu Thermal Wonderland, un’altra delle zone geotermali di Rotorua. Sicuramente una delle mie preferite! Anche qua si trovano un sacco di cose interessanti, ma noi siamo rimasti letteralmente a bocca aperta di fronte a Artist’s Palette, Champagne Pool e Devil’s Bath. Colori pazzeschi, sovrumani: fa davvero effetto ritrovarseli davanti e rendersi conto che è la natura ad averli prodotti, e non Photoshop! Davvero un bel posto, io avevo un sorriso enorme 🙂
Per la sera siamo andati a mangiare in una sorta di rosticceria locale, dove si diceva facessero uno degli hangi più buoni della zona. Così abbiamo deciso di provarlo: si tratta del piatto tipico Maori. Più che un piatto è un metodo di cottura legato ai tempi andati: le verdure e i tuberi (zucca, carote, piselli, patate dolci…) e la carne (manzo, agnello, maiale, pollo, pecora…) venivano posti a cuocere sotto terra, sfruttando il calore terrestre, soprattutto della zona geotermale. E quindi insomma l’abbiamo provato, e…non ci è piaciuto per niente. Ma siamo contenti di averlo provato 🙂
Martedì 13 – Rotorua
Giornata biblioteca: blog, lavoro, commissioni, pianificazione dell’ultima parte del viaggio, mal di testa, cose-che-vanno-fatte.

Ma la sera ci siamo rifatti con una cena in un posto carino, con cucina cilena e un proprietario che sembrava mezzo cileno mezzo Maori e invece era…filippino. Boh.
Mercoledì 14 – Waimangu e Orakei Korako
Ultimo giorno da dedicare ai parchi geotermali. Passiamo brevemente a vedere il Lady Knox Geyser, che fa parte del Wai-O-Tapu e che ci delude un po’, perché praticamente viene fatto eruttare artificialmente e non è tanto interessante.
Ci spostiamo poi a trascorrere la mattinata e oltre al Waimangu Volcanic Valley. È praticamente una lunga passeggiata in mezzo alla foresta, intervallata da ambienti creati in seguito a una violentissima eruzione del Mount Tarawera nel 1886: bacini di acqua calda o bollente, rocce ricoperte da silice bianco, fumi che escono dal terreno e bellissimi panorami. Alla fine si arriva al lago Rotomahana, un bellissimo e tranquillissimo angolo di mondo. Ciononostante, questo è il parco che sicuramente ci ha incuriosito di meno.
Nel primo pomeriggio ci spostiamo all’ultimo parco in programma, ormai più nella zona di Taupo che in quella di Rotorua: Orakei Korako. È stato un po’ in dubbio ma alla fine siamo stati contentissimi di averlo visitato!! Vi si accede tramite una brevissima corsa in motoscafo sul lago, e da lì si fa un percorso di circa un’ora su delle passerelle di legno costruite su queste sorprendenti e meravigliose terrazze colorate, costituite da rocce e materiali di colori e forme e origini differenti. Bello veramente, e io come spesso accade mi sono molto emozionata alla bellezza così selvaggia e perfetta della natura!
Quando abbiamo finito c’era ancora un po’ di luce, per cui siamo ritornati sui nostri passi per fare un salto a Kerosene Creek, un piccolo torrente di acqua calda dove si possono fare, praticamente, le terme gratuite. E poi via, giù a sud verso Taupo! Dove trascorriamo la serata in un ristorante caldo e accogliente: questa sera soffia uno dei venti più freddi e intensi che abbiamo sentito quest’anno, e stare fuori a cucinare era davvero difficile!
Giovedì 15 – Taupo e dintorni
Il vento di ieri sera ha portato via qualsiasi nuvola, e il cielo stamattina è di un blu perfetto, luminoso, incontaminato. È il cielo perfetto per il nostro appuntamento mattutino: quello con una mini-crociera sul lago di Taupo, che è il lago più grande della Nuova Zelanda e di tutta l’Australasia (ha più o meno le stesse dimensioni della città-Stato di Singapore, per dire!!). La crociera è estremamente piacevole: barca nuova e comoda, acqua piatta e luccicante, tè, caffè e muffin appena sfornati , le papere che volavano a pochi centimetri dalle vetrate in cerca di cibo. E poi il pezzo forte della gita: le incisioni nella roccia di Mine Bay, che hanno una grossa importanza per la cultura Maori del posto. Sono incisioni enormi che fanno davvero effetto da così vicino!
Tornati sulla terraferma, dedichiamo il resto della giornata a Taupo e dintorni. La prima tappa sono le Huka Falls, poco fuori dalla cittadina: l’attrazione naturalistica più visitata in Nuova Zelanda è una cascata bassa, ma di una potenza e portata davvero impressionanti. E il colore dell’acqua, poi, un celeste quasi soprannaturale! Dopo abbiamo scattato qualche foto da un punto panoramico lì vicino e poi siamo andati fino alla diga di Aratiatia, sul fiume Waikato. La diga esiste dal 1964 per deviare l’acqua delle rapide verso il vicino impianto elettrico, ma a certi orari della giornata viene aperta a beneficio dei visitatori, che possono così rendersi conto della potenza delle rapide. Alle 14.00 in punto la sirena è suonata, la diga si è aperta e l’acqua ha iniziato a scorrere verso il basso come un fiume in piena, dilagando sulle rocce e sul vecchio letto del fiume in pochi secondi. Bello, e in un contesto naturalistico molto suggestivo!

Abbiamo poi fatto una passeggiata all’interno del piccolo spazio geotermale di Taupo, Craters of the Moon. Nonostante sia piccolo e poco variegato, sa difendersi molto bene, con i suoi giganteschi crateri che spaccano il terreno e da cui salgono dense fumate sulfuree. E c’è anche un bel panorama 🙂
Concludiamo la giornata con una bella passeggiata tra le strade del piccolo centro di Taupo e sul lungolago, con il cielo che si tingeva dei colori del tramonto, e poi siamo stati un po’ in biblioteca. Cena chiusi dentro a OJ cercando di riscaldarci e di ripararci dal solito vento gelido!
Venerdì 16 – Tongariro National Park
Dopo qualche commissione, lasciamo Taupo a metà mattinata e cominciamo a dirigerci verso sud. Lo so che in teoria dovremmo andare verso nord, ma stiamo calmi!! Speriamo di fare in tempo a fare tutto 🙂
Ci fermiamo per una breve sosta a Turangi e poi continuiamo a guidare verso sud, ai margini e all’interno dell’immenso Tongariro National Park. In questo parco nazionale nel cuore dell’Isola Nord si trovano tre grandi montagne, tra le più alte e imponenti della Nuova Zelanda, tutte particolari per qualche motivo. La più famosa è Tongariro, sulla cui sommità si trova il Tongariro Alpine Crossing che, a detta di molti, è una delle camminate più belle del mondo. Noi, purtroppo, non ce la siamo sentita di affrontare 20 km di camminata ad alta quota in mezzo alla neve (contando che l’indumento più pesante che ho è un piumino primaverile…), però non volevamo rinunciare a certi panorami. Siamo andato a Whakapapa, il piccolo villaggio del parco, e ci siamo fatti consigliare le camminate più brevi ma comunque belle. Abbiamo iniziato con le Tawhai Falls: un breve sentiero percorso sotto la pioggia per arrivare alla cascata, piccola ma estremamente suggestiva, e alla famosa piscina dove Gollum, ne Il Signore degli Anelli, faceva i suoi monologhi. La piscina è sorprendentemente bicolore per via delle rocce e delle sostanze contenute nell’acqua: pazzesco!
È stata poi la volta della camminata di fianco alle piste da sci del Monte Ruapehu, il più alto dei tre. Anche qui ci si ritrova sul set dei film sopracitati, ma sembra anche di essere in un mondo a parte: detriti e sassi neri come la pece, di origine vulcanica, che si mischiano al candore della neve fresca. Alla fine, arrivati in cima il panorama è strabiliante, lunare, incredibile: ci sentiamo davvero in cima al mondo, nonostante siamo solo in realtà sulla cima di un enorme cumulo di detriti vulcanici. E mentre scattiamo qualche foto, ecco che un gruppo di nuvole si sposta e il Monte Ngauruhoe, in tutta la sua imponenza, ci si para davanti. È il Monte Fato, uno dei luoghi che più spaventa ed emoziona e lascia a bocca aperta tutti gli amanti della Trilogia dell’Anello.
Scendiamo e ripercorriamo un tratto di strada verso il villaggio. Il panorama è pazzesco, davvero io non riesco a spiegarti la sensazione di bellezza e di potenza. Scendo da OJ, corro in mezzo ai tussock dorati in mezzo ai sassi neri; salgo su un macigno e mi metto lì, ad aspettare che le nuvole si spostino un centimetro alla volta. Ho il Monte Fato di fonte a me, imponente ed espressivo come un essere vivente, e questa distesa nero-dorata tutto intorno a me. C’è solo silenzio, solo solennità, solo perfezione. Mi sembra di essere in un sogno mosso dolcemente del vento e immerso in un’assenza di suoni che fa un rumore bellissimo. Sono davvero commossa.
Torniamo a Whakapapa e da lì prendiamo l’ultima camminata della giornata: circa due ore in mezzo ai campi incolti e alle foreste per raggiungere le Taranaki Falls. Le cascate sono meravigliose, il paesaggio è unico, il Ngauruhoe ci segue a ogni passo, cambiando ogni volta angolazione. Quando svoltiamo l’angolo e vedo le cascate, sorrido come un’ebete e ringrazio per tutta questa Bellezza in una giornata sola.
Mentre la giornata volge al termine, guidiamo gli ultimi chilometri del Tongariro National Park, ci fermiamo a Okahune per fare una foto alla Big Carrot, poi a Raetihi per fotografare la piccola chiesetta bianca e blu in cima alla collina, col sole ormai completamente tramontato. Ci facciamo altri 80 km di strada e andiamo a dormire a Whanganui.
Sabato 17 – Whanganui e Surf Highway 45
Ci svegliamo con un’altra mattinata sorprendentemente limpida a Whanganui, e iniziamo la giornata con una passeggiata lungo il fiume, col mercato cittadino iper vivace e pieno di cose buone da mangiare e belle da vedere. Continuiamo poi con una passeggiata tra le strade –molto pittoresche e colorate- del centro, tra una galleria d’arte e una collina profilata di palme.
Attraversiamo poi il ponte e ci portiamo sotto alla Memorial Tower, in cima a Durie Hill. Da qui (dalla collina e dalla cima della torre) si ammira un bellissimo panorama su tutta la città e oltre! Non visibile nelle fotografie, circondato da una foschia lontana, si vede anche il profilo innevato del Monte Taranaki, laggiù in fondo.
Andiamo a scattare un paio di fotografie nelle deludenti South Beach e Castlecliff, poi andiamo a fare una passeggiata lungo la sponda del Virginia Lake immerso nella luce del sole, tra le paperelle e un piccolo ma curatissimo giardino d’inverno. Ci siamo stati solo una mattinata, ma tutto sommato Whanganui ci ha fatto proprio una buona impressione!

Continuiamo questo sabato lungo la Surf Highway 45, che segna il profilo circolare della penisola del Taranaki. Le fermate sono poche: a Patea ci fermiamo per fare una passeggiata lungo la spiaggia: la sabbia è nerissima, finissima, e brilla al sole come se fosse cosparsa da polvere di stelle. È magnifico!
A Hawera pranziamo e facciamo un giro veloce tra le due o tre strade del paese, con qualche edificio carino; poi facciamo un salto al King Edward Park e, prima di ripartire, scattiamo una fotografia alla spiaggia di Ohawe. Poi è la volta di Opunake, con la sua spiaggia e il punto panoramico sulla costa frastagliata; infine, ci fermiamo all’ora del tramonto al Cape Egmont Lighthouse, un angolo davvero suggestivo. Lì ceniamo e poi ci spostiamo verso Oakura, dove ci mettiamo a dormire a due passi dalla spiaggia.

Domenica 18 – New Plymouth e dintorni
L’ultima giornata della settimana 18 inizia a Oakura, dove ci sgranchiamo le gambe con una passeggiata sulla sabbia nera coperta di sassi e di legni. Attraversiamo un ponticello sospeso, un pascolo pieno di ricordini lasciati dalle mucche, e ci ritroviamo a camminare sulla bassa marea, scattando qualche foto allo scheletro arrugginito di una piccola, vecchia barca.
Proseguiamo poi per New Plymouth, la città principale della regione del Taranaki. Durante la giornata facciamo varie cose: una super colazione in una caffetteria troppo bellina, una passeggiata per il parco e lungo il Te Rewarewa Bridge che sembra la cassa toracica di una balena; una passeggiata in centro tra negozi e murales; una visita alla galleria d’arte e al grande museo cittadino; lunghe passeggiate a due dei tanti parchi e giardini della zona, Pukekura e Tupare; un giro a Fitzroy Beach.
Poi abbiamo preso a guidare sulla costa settentrionale, un po’ lungo il mare e tanto nell’interno, per andare a vedere le 3 sisters, ovvero un gruppetto di rocce che emergono dal mare di fianco alla costa. Purtroppo c’era l’alta marea e non siamo riusciti a camminare verso di loro, però abbiamo potuto fotografarle dal pezzetto di costa successivo (sempre dentro a un pascolo coi soliti ricordini da parte delle mucche).
Siamo tornati a New Plymouth, abbiamo cenato in un pub irlandese e poi siamo andati a dormire più a sud.
#B_inNewZealand – Settimana 18: impressioni e curiosità
- L’ho scritto anche l’altro giorno sulla mia pagina Facebook: è incredibile quanto la nostra Terra e la sua natura siano capaci di tirarci su il morale, quando vogliono. Nei momenti più difficili, di stanchezza fisica e mentale, quando avresti solo voglia di buttarti su un letto comodo e caldo e di rimanere lì per 48 ore minimo, ci sono sempre loro a mettere tutto a posto: i panorami, i cieli, le montagne, gli oceani, le vallate, gli orizzonti. Loro sono meraviglia pura per chi ha ancora voglia di meravigliarsi, e sono davvero capaci di ricaricare le pile. E poi dicono che la bellezza non serve a niente…basta provare a respirare quest’aria per rendersi conto che non è proprio così!
- Però sì…al di là di tutto, sono stanca. Lo so che l’avevo già detto, ma ora che siamo a sole due settimane dalla fine, sento tutta la stanchezza riversarsi su ogni centimetro del mio corpo. Ci sarebbe bisogno di un divano con una copertina e un film alla tv, ci vorrebbe un c***o di bidet, ci vorrebbero un po’ di coccole, un bagno caldo, un pasto confortevole. E poi c’è la stanchezza mentale, quella della fine del viaggio, dell’inizio di nuove avventure, dell’adrenalina per i nuovi progetti di settembre…un’adrenalina che fa quasi un male fisico. Bisogna aspettare, resistere, continuare a vedere solo i lati positivi del viaggio, continuare a meravigliarsi, godersi questi momenti perché poi non tornano più, e poi le coccole che arriveranno saranno ancora più godibili!
#B_inNewZealand – Settimana 18: i preferiti
Beh, credo si sia già capito! La giornata del venerdì e quei panorami mi hanno lasciato davvero una sensazione inspiegabile addosso. Tanto taaaaanto amore per quel posto!!
#B_inNewZealand sui social
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Conclusa anche la settimana 18…siamo quasi alla fine! Aspetto i tuoi commenti con domande, riflessioni, pensieri o tutto quello che hai da dire! 🙂

Celeste - *BeRightBack
Giugno 19, 2017Ormai scandisco il tempo con l’arrivo dei tuoi post del lunedì! Quando mi arriva l’avviso di un nuovo articolo via mail penso subito “cavolo, è già passata una settimana???”.
Credo che anch’io mi sarei commossa a vedere la danza Haka dal vivo!
Agnese - I'll B right back
Giugno 19, 2017Ahahah grazie Celeste, mi fa davvero piacere!! A me le settimane passano lente e veloci allo stesso tempo…hai presente la sensazione?
Eh sì è stato davvero emozionante! Poi io sono una iper-sensibile 🙂
Beatrice
Giugno 19, 2017Quei parchi geotermali mi hanno ricordato un pò l’Islanda! Anche là mi sono piaciute moltissimo le pozze di fango gorgogliante, i geyser e tutti quei colori della terra!
Ps: tieni duro, ancora poche settimane e potrai farti tutti i bidet che vuoi!!!!!! 😀
Agnese - I'll B right back
Giugno 26, 2017Ahahah ti ringrazio per il PS…ci vuole una grande pazienza!! 🙂
Eh ma infatti mi sa che devo proprio andarci in Islanda, credo che mi piacerebbe moltissimo!!
Girovagandoconstefania
Giugno 20, 2017Adoro i parchi geotermali e lì non c’è che l’imbarazzo della scelta 🙂 Ad ogni tuo post rimango sempre più affascinata dai panorami neozelandesi! L’isola nord a sembra più bella dell’altra tu che ne pensi?
Agnese - I'll B right back
Giugno 26, 2017Se ti piacciono allora la Nuova Zelanda farebbe davvero al caso tuo! Nella zona di Rotorua servirebbero un sacco di giorni per vederli tutti 🙂
Non lo so sai? Entrambe le isole mi sembra che abbiano saputo regalarmi dei panorami davvero stupefacenti!! Non saprei scegliere 🙂
martinaway
Luglio 4, 2017Ciao ancora ❤
Quella dei Maori è una cultura davvero interessante e mi piacerebbe scoprire qualcosa in più, quindi sappi che se per caso hai abbastanza materiale per un post, è più che ben accetto 😉
Queste zone geotermali sono spettacolari e avete fatto bene a godervele! A volte è incredibile quello che riesce a fare la natura. Io la sto apprezzando molto di più ultimamente e ne rimango incantata ogni volta.
Senza parole anche per le incisioni che avete visto durante la mini crociera. ❤
Se fossi in te, della foto sulla montagna farei una gigantografia, è splendida!
E comunque sono un po’ delusa, non hai messo la foto della carota gigante 🙁
Non ho mai visto una spiaggia nera, è uno spettacolo! Questo articolo mi sta lasciando a bocca aperta!
Progetti di settembre?? Quali progetti di settembre????????
A presto, amica ❤
Agnese - I'll B right back
Luglio 9, 2017Cavolo effettivamente questa settimana abbiamo visto tante belle cose! I parchi geotermali e le spiagge di sabbia nera hanno lasciato a bocca aperta anche me! E la cultura Maori è davvero affascinante, credo proprio che ne parlerò in modo più approfondito!!
Della carota non ho messo foto solo perché era quasi buio e quindi erano troppo scure…è stato un bel momento però, credimi sulla parola!! 😀