È lunedì: ecco un’altra pagina di diario per #B_inNewZealand! Qui itinerario, tappe, preferiti, aneddoti e fotografie della settimana 16.
#B_inNewZealand – Settimana 15: le tappe
Il nostro “itinerario senza itinerario” segue verso il nord e l’est della North Island…cercando di accelerare i tempi finché ci è possibile!
Chilometri percorsi: 1499
Lunedì 29 – Castlepoint, Masterton e Pukaha Mount Bruce
Avevamo terminato la settimana 15 andando a dormire direttamente sul mare; è qui che ci svegliamo lunedì mattina, a letteralmente 3 passi dalla spiaggia di Castlepoint. Sta albeggiando e in giro non c’è nessuno, solo una coppia di signori che abita nell’autobus/casa parcheggiata di fianco a noi. Ci alziamo a iniziamo subito la giornata con una passeggiata sulla lingua di sabbia creata dalla bassa marea e sul camminamento a bordo mare che porta su fino al Castlepoint Lighthouse. Alba, silenzio, brezza marina, calma piatta, panorami pazzeschi: si può iniziare la settimana in maniera migliore di questa??
Torniamo verso l’interno e ci fermiamo per qualche ora a Masterton. Oltre alla nostra solita tappa del lunedì in biblioteca, facciamo una passeggiata tra le vie della cittadina, all’interno del piccolo ma curato museo, e intorno a Queen Elizabeth Park. Un parco davvero molto piacevole, con il campo da cricket, il laghetto con le papere, il trenino elettrico, l’attrezzatissimo parco giochi, la piccola serra tropicale, il cimitero storico, i monumenti, le fontane…davvero molto ben fatto. Devo dire che è un piacere passeggiare per i parchi cittadini neozelandesi 🙂
All’ora di pranzo lasciamo Masterton e andiamo a trascorrere gran parte del pomeriggio all’interno del Pukaha Mount Bruce Birdlife Centre. Nonostante avessimo già visitato altri Birdlife Centre nell’Isola Sud, ci ha fatto piacere visitare anche questo per diversi motivi: il piccolo centro informazioni al suo interno è davvero ben fatto e ricco di curiosità; ci sono uccelli nativi che non avevamo mai visto, come il Kaka o il magnifico Kokako; abbiamo dato da mangiare (una “sbobba” formata da verdure, topi morti e chissà cos’altro) alle anguille, infilando stivaloni alti fino alla coscia e entrando nel torrente (in questo caso sono praticamente stata costretta…non voglio parlare del ribrezzo per questi animali!! Eheh).



Ma soprattutto, abbiamo fatto conoscenza con Manukura, l’unico kiwi albino che esista al mondo! Già vedere un kiwi è un’emozione ogni volta…t’immagini vederne uno bianco???
Dopo il Pukaha, siamo passati da un paio di villaggi sulla strada e poi a Woodville, dove…non c’è praticamente niente da vedere -.-‘ Siamo andati a dormire su a Feilding.
Martedì 30 – Palmerston North e dintorni
Abbiamo deciso di trascorrere qualche ora a Feilding perché siamo incuriositi dal fatto che questo paesino abbia vinto il NZ’s Best Town Award per 15 volte. Avrà qualcosa di diverso rispetto ai paesini che si susseguono tutti uguali per tutta la Nuova Zelanda?
Di sicuro, apprezziamo la colazione in una caffetteria davvero deliziosa: quelle due fette di torta sono talmente buone, grandi e sostanziose che non avremo praticamente bisogno di pranzare! Feilding alla fine è piacevole, grazie alla sua grande piazza con la torre dell’orologio centrale.
Ci spostiamo verso sud per una visita a Palmerston North, la principale città della regione di Manawatu. Da questa città non ci aspettavamo davvero niente perché rimane dimenticata da qualsiasi itinerario turistico, eppure devo dire che ci ha piacevolmente colpito! Il centro città è costituito da un’unica, enorme piazza, Square Park, con dei bei giardini, la torre dell’orologio e il monumento ai caduti. Tutt’intorno ci sono edifici interessanti, e poi molto interessanti sono i due musei della città: il “classico” museo che racconta la storia e la cultura neozelandese, molto ben fatto, e il National Rugby Museum, dove ci siamo divertiti come bimbi a provare tanti piccoli giochi legati a questo sport. Non ci siamo pentiti di averlo visitato!
Vicino al fiume (ben visibile dal punto panoramico di ANZAC Park) ci sono una lunga passeggiata e il Victoria Esplanade, probabilmente il migliore parco cittadino mai visto in Nuova Zelanda!
Facciamo poi la pazzia di fare una lunga deviazione verso Foxton Beach (pazzia perché si rivela una spiaggia come tutte le altre, senza niente di speciale).
La prossima destinazione è Bulls, un piccolo villaggio molto particolare, perché qui tutto è Bull-izzato: guarda le insegne e le scritte e fatti una risata!! A volte penso che i neozelandesi non siano tanto normali 🙂
Terminiamo la giornata con un lungo tratto di strada, qualche foto panoramica prima che cali il sole, e poi una breve visita a Taihape per vedere il Big Gumboot (ma secondo te, sono più strani i neozelandesi che costruiscono questi assurdi “monumenti”, o io che voglio vederli tutti???).
Mercoledì 31 – Dal Gorge a Hastings
Stamattina guidiamo un pezzettino verso sud lungo la Manawatu Scenic Road, una strada tutta curve in collina che regala panorami davvero scenografici! È proprio bello iniziare la giornata così 🙂 Dopo un po’ di chilometri arriviamo ad Ashhurst, e da lì raggiungiamo l’inizio delle camminate intorno al Manawatu Gorge. Scegliamo la più corta, il Tawa Loop, che ci ruberà circa 2 ore della nostra mattinata. La camminata in sé non è niente di speciale, ma in un paio di punti si possono ammirare panorami molto belli, e poi a metà strada è bello fare conoscenza di Whatonga, la grande statua in metallo intagliato di uno dei discendenti Maori, almeno secondo la leggenda. È stato molto bello fermarsi qui per un pochino: la scultura è molto suggestiva, ogni intaglio è diverso dall’altro e lascia trapelare i raggi del sole. E c’è un Kereru (un piccione neozelandese) che svolazza da un albero all’altro vicino a noi. Tra gli uccelli nativi neozelandesi è probabilmente il mio preferito!
Riprendiamo la strada per tornare verso Woodville: un altro tratto davvero ricco di scorci meravigliosi sul panorama collinare circostante, soprattutto quello ricoperto da uno spesso strato di nebbia che sembra quasi panna montata. Ci siamo fermati per un po’ al punto panoramico di Te Apiti Windfarm: colline verdi e ondulate a 360 gradi, sovrastate da un cielo blu perfetto e punteggiate da centinaia di immense pale eoliche bianche. C’è chi dice che questi “mostri” deturpino i paesaggi; a me invece piacciono davvero tanto, rendono il panorama molto particolare! Tu che ne pensi??
Da Woodville prendiamo la strada verso la regione di Hawke’s Bay, e ci fermiamo qualche ora a Dannevirke. Il paesino ebbe origine da un insediamento di danesi/norvegesi e avevamo letto che tutto era a tema “vichingo”, però non l’abbiamo trovato molto diverso da tanti altri paesini neozelandesi. Abbiamo fatto un giro e poi siamo andati a salutare i cervi all’interno del Deer Park, una piccola ma bellissima riserva e area picnic subito fuori dal paese.
Andiamo a vedere il paesino di Norsewood che non ci dice proprio niente, poi iniziamo a guidare per decine e decine di chilometri con un unico obiettivo: andare a fotografare il cartello della località con il nome più lungo del mondo (anche solo scrivere questa cosa è lunga!!). non ti sto a riscrivere il nome qui…ma ti giuro, è davvero lungo!!
Mentre si fa buio, andiamo verso Hastings a trascorrere la serata, e poi andiamo a dormire in un posticino davvero inquietante. Ma sopravviviamo.
Giovedì 1 giugno – Hastings e dintorni
Naturalmente oggi avevamo deciso di fare una serie di cose perché era previsto un bel sole…e invece no, ci svegliamo con una pioggia battente e insistente. Ottimo! Decidiamo comunque di andare a vedere le Maraetotara Falls, a pochi minuti di camminata dal posto dove avevamo dormito.
Poi ci fermiamo per qualche scatto a Ocean Beach, ma il tempo proprio non aiuta a quindi torniamo verso la civiltà. Ci fermiamo a Havelock North, un villaggio con dei bei negozietti e piuttosto curato. Non c’è molto da vedere, però, per cui ci rifugiamo per un’infinità di tempo all’interno di un negozio: l’Arataki Honey Visitor Centre. Qui non solo si trovano un sacco di prodotti a base di miele e company, ma anche qualche arnia ospitante migliaia di api e, soprattutto, un mucchio, ma proprio un mucchio di informazioni sulle api, l’apicoltura e la produzione di miele. Si possono anche guardare alcune cose al microscopio e degustare parecchi mieli diversi. A noi, che siamo appassionati di cibo e di tutto ciò che gli gira intorno, ha fatto davvero piacere trascorrere un po’ di tempo qua!
Dopo, siamo andati a fare un giretto alla Birdwood Gallery, che si trova all’interno di una ex chiesetta. C’è anche un giardino disseminato di varie sculture, è davvero proprio un bel posticino!
Più tardi torniamo ad Hastings e dedichiamo il resto della giornata alla visita di questa città che, come molte altre, ci ha lasciato piuttosto indifferenti. Sotto un cielo plumbeo, visitiamo l’Art Gallery, diamo un’occhiata alle statue Maori in Civic Square (molto belle!), passeggiamo per le vie del centro scoprendo angoli carini e angoli…un po’ meno. Andiamo a vedere dove si trova Rush Munro’s, la gelateria più antica della Nuova Zelanda, e poi visitiamo Cornwall Park, dove ci divertiamo a chiacchierare con le papere (ormai sono nostre amiche ovunque andiamo) e a passeggiare all’interno del giardino giapponese.

Nel frattempo il cielo si è aperto un pochino, per cui non ce lo facciamo ridire due volte: prendiamo la macchina e in una mezz’ora siamo in cima al Te Mata Peak, la montagna più alta della regione. Da qui si posso ammirare panorami davvero pazzeschi, giù fino a Hastings e su tutte quelle colline ondulate che a me proprio fanno impazzire!!
Torniamo in città e dedichiamo un’oretta del tardo pomeriggio ormai buio a due commissioni: ricarica dispositivi in biblioteca e, soprattutto, la spesa. Ora, Hastings sarà una città nella media per noi, ma il New World di Hastings è di gran lunga il supermercato più bello che io abbia mai visto. Così, giusto per fartelo sapere!
Prepariamo la cena in un giardinetto cittadino e poi andiamo a dormire a Clive, direttamente sul fiume a due passi dal mare.
Venerdì 2 – Napier
Oggi siamo a Napier, la principale città di Hawke’s Bay e un luogo che desidero tanto farmi piacere, perché ha una storia e un carattere un po’ particolare: nel 1931, la città fu letteralmente rasa al suolo da un terremoto mostruoso. Morirono 256 persone e a migliaia rimasero senza una casa. La cosa eccezionale fu che, nel giro di pochi giorni, più di 7000 lavoratori arrivarono da NZ e Australia per rimettere in piedi la città, cosa che successe in…22 mesi. In meno di 2 anni esisteva una città completamente nuova, tutta costruita in stile Art Deco. I presupposti sono buoni, vero?
Arriviamo, facciamo un breve giro in macchina per orientarci e saliamo subito al Bluff Hill’s Lookout, per avere una visuale dall’alto della città e del suo porto che, tra l’altro, è il secondo più grande della Nuova Zelanda. Poi scendiamo in città e ci dedichiamo a una lunghissima passeggiata lungomare. Tra la spiaggia di sassolini neri e la passeggiata, si trovano un mucchio di cose: statue e sculture, fontane e belvederi, una sorta di teatro all’aperto chiamato Soundshell, l’acquario nazionale neozelandese, un centro congressi, delle terme, il minigolf, un paio di giardini, il centro visitatori, il museo…insomma, ci siamo capiti. Passeggiamo sul lungomare e poi ci addentriamo lungo le principali vie della città, ricche di negozi dove fare shopping e di caffetterie tanto belline. Il 99,9% dei palazzi sono, ovviamente, in stile Art Deco. E l’impressione è subito quella giusta: Napier mi piace proprio tanto!
Tra l’altro, qui a Napier ci sono anche certi capolavori di street art davvero pazzeschi!
All’ora di pranzo di spostiamo a Ahuriri, un quartiere della città che si affaccia sul mare. Scattiamo qualche foto da Perfume Point e poi andiamo nella zona di West Quay, dove si trovano vari locali, per un pranzo super tardivo.
Nel frattempo si mette a piovere di brutto per cui, dopo un’altra breve passeggiata, trascorriamo un paio d’ore in biblioteca. Quando usciamo fa già buio e…noi abbiamo fame -.-‘ Decidiamo di andare a mangiare da Mister D: un ristorante dal design molto bello, ricercato ma conviviale allo stesso tempo. Un po’ fuori dalla nostra portata da viaggiatori sgangherati, ma per una volta si può fare…e siamo contenti, perché è sicuramente il posto dove abbiamo mangiato meglio in NZ fino a ora!
Sabato 3 – Napier
Vogliamo terminare la visita di Napier entro oggi, per cui questa sarà una giornata ricca di cose da fare e da vedere!
Iniziamo con l’alba sulla spiaggia di Westshore, dove abbiamo dormito: e già così si inizia bene 🙂
Il cielo è nerissimo e inizia a piovere alla grande quando arriviamo alla Napier Prison per un tour della prigione più antica della Nuova Zelanda. Il tour ci ruba circa un’ora e mezzo: grazie a un’audio-guida, ci spostiamo da una zona all’altra della prigione, alla scoperta di luoghi, storie, aneddoti e leggende legate al posto e ai suoi ex inquilini.

Ci fermiamo anche a fare una foto a Basil, il gatto della prigione che mette veramente ansia, e soprattutto a parlare con Thomas, il custode. Un ragazzo gentile e con una bella parlantina, curioso di sapere tutto sull’Italia, sul nostro lavoro, sul mio blog…è davvero piacevole parlare ogni tanto con persone che ti danno l’impressione di ascoltarti e di essere davvero interessate a quello che stai dicendo!!
Terminato il giro alla prigione, torniamo nella zona di Ahuriri per visitare brevemente la Sheepskin Tanning Factory, una fabbrica di conciatura delle pelli di pecora. Siamo venuti perché c’è una signora che, molto disponibile, ci fa fare un breve tour della fabbrica e ci spiega tutti i passaggi della lavorazione. Purtroppo non ho foto, ma ti assicuro che la spiegazione è stata molto interessante!
Torniamo in città e, dopo una passeggiata all’interno del Botanical Garden, trascorriamo un’oretta al MTG Hawke’s Bay, il museo di Napier. Ci sono varie esposizioni super interessanti, come quella sulla tradizione musicale Maori, quella dei coloratissimi quadri di arte Maori e quella sulla millenaria tradizione del tè.
Finita la visita, è l’ora del pranzo: scegliamo un paio di salati da Kitchen, la caffetteria all’interno di un negozio che vende un mucchio di prodotti alimentari interessanti, e un dolcetto alla caffetteria di fianco: un caramel macadamia slice che era da svenire!!
Non facciamo in tempo a finire che sono già le 14: abbiamo prenotato una visita guidata di Napier, per cui ci avviamo verso l’Art Deco Trust, un edificio da dove partono i tour e dove si trova anche un magnifico negozio in stile Anni ’30.
La visita guidata dura in tutto circa 2 ore e mezzo, e comprende una spiegazione iniziale della storia della città, una passeggiata per le vie del centro e un ultimo video di circa 20 minuti che racchiude la storia di Napier prima, durante e dopo il terremoto. La nostra guida è Tony, un simpatico e gentile signore in pensione che lavora per il Trust come volontario. Te la faccio breve perché prima o poi racconterò di questa città nel dettaglio: è stato bellissimo. Tony spiegava tutto con grande passione, la città era nel pieno fermento del sabato pomeriggio, i palazzi erano colorati, le storie raccontate piene di curiosità, di aneddoti, di forza, di grande umanità. Ho deciso quindi che Napier è la mia città preferita di questo Paese. E ho pensato che, a volte, le storie raccontate contribuiscono a farti piacere un luogo tanto quanto (o forse di più?) i suoi palazzi o le sue attrazioni turistiche.
Alle 16.30 il sole è ormai calato: c’è tempo solo per un’altra breve passeggiata per conto nostro e per un giro di negozi prima che chiudano. Quando si fa buio, e l’ora delle commissioni: trascorriamo una cosa come 5 ore (non scherzo) tra la doccia e, soprattutto, la lavatrice e l’asciugatrice. Ma è bello, perché lì al laundromat abbiamo incontrato una signora Maori con cui abbiamo chiacchierato tanto. E poi, in ogni caso, poter andare a letto puliti e profumati non ha prezzo…e grazie a questo viaggio, ora, lo so 🙂
Mentre i giovani vivono il loro sabato sera, noi rassettiamo tutto e lasciamo Napier, per andare a dormire più a nord, lungo la strada. Ci credi che a un certo punto, erano circa le 23, ci siamo dovuto fermare in mezzo alla strada perché un’oca stava tranquillamente passeggiando sulla nostra corsia e non ne voleva sapere di spostarsi??
La Nuova Zelanda è anche questo 🙂
Domenica 4 – Lake Waikaremoana
Ci svegliamo con un sole caldo e gigante in cielo, e…oggi sono 11 mesi che siamo in Nuova Zelanda!! Li festeggiamo con una colazione lenta, e poi partiamo. La prima tappa è il Lake Tutira: una bella e tranquillissima passeggiata lungo la sponda del lago di un bel blu, con i cigni neri che vengono vicinissimi a salutarti e un minuscolo marae (gli edifici dove si riuniscono le comunità Mori) sulla punta di una collinetta ricoperta dai colori dell’autunno. Perfezione? No, ma ci siamo quasi 🙂
Riprendiamo a guidare e percorriamo un lungo tratto di strada, fino a Wairoa. Ci aspettavamo una cittadina piccola ma vivace, invece ci sembra un posto davvero tristissimo e desolato, probabilmente anche per colpa della pioggia che nel frattempo è iniziata a cadere e del cielo che si è fatto grigio. Fotografiamo il faro con la cupola di rame sulla sponda del fiume, e poi ripartiamo.
La vera destinazione di oggi è il Lake Waikaremoana, uno dei laghi più grandi dell’Isola Nord. Purtroppo ormai il tempo fa schifo e, inoltre, ci abbiamo messo una vita ad arrivare (circa 40 km di sterrato…OJ era contentissimo proprio!) e, inoltre, io non mi sento molto bene… per cui ci limitiamo a fare alcune camminate brevi, soprattutto per raggiungere alcune cascate. Bisogna dire che sono davvero impressionanti, con tutta questa pioggia! Papakorita Falls, Aniwaniwa Falls e tante altre, più il Lou’s Lookout e qualche strada panoramica (in mezzo alla nebbia, ma vabbè).
Ripercorriamo tutta la strada a ritroso con il sole che scende e, dopo la spesa in una Wairoa che davvero incute un attimo di inquietudine, andiamo a dormire a Gisborne. E anche la nostra settimna 16 finisce qui 🙂
#B_inNewZealand – Settimana 16: impressioni e curiosità
- L’inverno è ufficialmente arrivato il 1 giugno, e si vede! Non tanto per il freddo (di notte e la mattina presto si sente eccome, ma per fortuna durante il giorno si sta piuttosto bene), quanto per le giornate che si accorciano sempre di più. Ormai alle 16 il sole è già calato e il buio arriva presto. Non è l’ideale per il nostro viaggio, ovviamente (soprattutto in un Paese dove alle 16/17 chiude tutto e non c’è più nulla da fare se non andare in un pub a bere…), ma dobbiamo farcelo andar bene così!
- Ne avevo già parlato all’inizio di questo viaggio, ma sento la necessità di ripetermi: ma come CAAAAVOLO guidano questi neozelandesi?? Davvero, è una cosa che non riuscirei mai ad accettare neanche se vivessi qui tutta la vita. Vanno a tavoletta dove non dovrebbero e lenti quando potrebbero accelerare, alcuni invece vanno sparati in ogni momento (soprattutto i camion: più sono grandi, più vanno veloci…), ti seguono a un metro di distanza –credo che il concetto di distanza di sicurezza non venga insegnato in Nuova Zelanda!!-, ma non ti superano quando avrebbero la possibilità di farlo. Semplicemente se ne stanno lì, in coda a te: ma quanto è snervante??
E vogliamo parlare di come parcheggiano?? A loro non piace proprio stare dietro gli spazi contrassegnati. E, se c’è un parcheggio parallelo alla strada, stai sicuro che loro entreranno sempre, ma proprio sempre, di muso! Parcheggi ad S: questi sconosciuti. - D’altra parte, però, devo ammettere che fanno una cosa che adoro: si fermano sempre alle strisce pedonali; anzi, 4 o 5 metri prima! A volte è snervante perché capita che si fermino anche quando non c’è nessuno che attraversa (…), ma in generale è una bella cosa, no?
#B_inNewZealand – Settimana 16: i preferiti
È stata una settimana come un’altra, senza picchi particolari…eppure, allo stesso tempo, faccio fatica a scegliere il momento che davvero ho preferito in assoluto!! Il faro di Castlepoint all’alba, la visita al piccolo e speciale kiwi albino, oppure le emozioni provate alla scoperta della storia e del grande cuore di Napier?? Non so davvero, tu che dici? 🙂
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I giorni passano veloci: anche la settimana 16 è conclusa!! Lasciami un commento, se ti va, con domande, dubbi, riflessioni e tutto quello che ti passa per la testa! 🙂

Celeste - *BeRightBack
Giugno 6, 2017Anch’io voto per Napier, sembra davvero una bella città ed ha davvero una storia impressionante… ricostruita da capo in meno di due anni? Inutile dire che qui certe cose sono proprio di un altro pianeta.
Pensa che ero convinta che la città con il nome più lungo del mondo fosse quella nel nord del Galles, ho imparato una cosa nuova 😀
Buon “anniversario” e buon proseguimento 😉
Agnese - I'll B right back
Giugno 7, 2017Vero? Anche io penso che quella di Napier sia proprio una bella storia! È bello ogni tanto ascoltarne 🙂
Mah qui dicono che sia il più lungo del mondo…poi chi lo sa 🙂
Beatrice
Giugno 6, 2017Stupendo quel faro, mi ha subito colpita! Che sogno svegliarsi all’alba e andare a farsi una passeggiata sulla spiaggia, mi piacerebbe davvero molto!
Agnese - I'll B right back
Giugno 7, 2017Eh sì Beatrice, alla fine la cosa più bella di questo viaggio è questa! Il potersi concedere ogni tanto un risveglio come questo 🙂
Meridiano307
Giugno 8, 2017Sono stata tipo 5 minuti a guardare la foto del faro…uno spettacolo! Ma parlando di cose serie, ho riso come una matta pensando alla tua faccia mentre davi da mangiare alle anguille. Avresti dovuto pubblicare un video…si chiama dovere di cronaca!! ahahahah
Agnese - I'll B right back
Giugno 9, 2017Hai visto che bellezza Marghe? Non è male iniziare le settimane così, ogni tanto 🙂
Ahahah ce li ho i video…prima o poi te li mostrerò. In privato!! 🙂
Meridiano307
Giugno 10, 2017Non vedo l’ora
Agnese - I'll B right back
Giugno 12, 2017Evvivaaaa!
martinaway
Luglio 4, 2017Ciao di nuovo (di nuovo) ❤
Ti prego, teletrasportami immediatamente al Castlepoint Lighthouse. Ma che spettacolo! Un altro spettacolo, anche se completamente diverso? Il kiwi albino! 😀
Uuuuh il paese bullizzato! ❤ Mi ricordo quando lo hai condiviso, che bello ritrovarlo in questo post! Ti hanno dato la cittadinanza onoraria? Concedimi il gioco di parole, dai, con affetto 😛
“Ma secondo te, sono più strani i neozelandesi che costruiscono questi assurdi “monumenti”, o io che voglio vederli tutti???”. Loro, assolutamente.
Momento trash: ma la statua ha un pene con la faccia?
A me le pale eoliche non dispiacciono, soprattutto se penso alla loro utilità. Meglio quelle delle fabbriche, no?
Sapevo del cartello e del paese, pensa scriverlo su una cartolina. Dai, avrà un nome più corto, per gli amici…vero?
Mi piace moltissimo il miele, quindi vi avrei fatto volentieri compagnia. 🙂
Napier forse è uno dei posti che più mi sono piaciuti del tuo viaggio, almeno tra quelli urbani. Davvero carina e anche la street art è molto bella e simpatica, aggiungerei 🙂
Mi pare di capire che della Nuova Zelanda ti stanno rimanendo particolarmente impressi i dolci. 😛
Leggere 1 giugno+inverno fa venire i brividi, non ci sono proprio abituata! Però, come ti dicevo qualche commento fa, è davvero bello seguire un viaggio dove cambiano le stagioni 🙂
A presto ❤
Agnese - I'll B right back
Luglio 9, 2017Eh, Castlepoint e il kiwi albino sono rimasti nel cuore anche a me!! Ahahah mi hai fatto ridere con la domanda trash sulla statua! Credo che in realtà siano come diverse anime riunite in un solo corpo…una roba del genere! Ma anche io mi sono fatta una domanda simile 🙂
A Bulls sono diventata cittadina onoraria, e sono sicura che Napier ti sarebbe piaciuta molto dal vivo 🙂