Un Paese magico che suscita meraviglia… ma non tutto è perfetto. E quindi, andare a vivere in Nuova Zelanda: sì o no? Cerco di rispondere!
Quando dico che ho vissuto un anno in Nuova Zelanda, la reazione della maggior parte della gente è: “Woooow!!”. In effetti è vero: la Nuova Zelanda è un Paese lontano, esotico, affascinante, che evoca subito un senso di meraviglia… e che è molto lontano da noi in termini di paesaggi, cultura e stile di vita. Anche per me è stato così, quando ho deciso di acquistare quel biglietto di sola andata; ma poi, com’è andata? Com’è, davvero, andare a vivere in Nuova Zelanda? Vale la pena?
Mettiamo subito bene in chiaro una cosa: in Nuova Zelanda ci ho vissuto un anno… e sono sicura al 100% che non potrei mai viverci per tutta la vita. Sai già, quindi, da che parte penderà il mio responso finale alla domanda: trasferirsi in Nuova Zelanda sì o no??
Però non siamo tutti uguali, e quello che vale per me potrebbe non valere per te che leggi. Questo post, quindi, nasce per mettere sui piatti della bilancia tutti i pro e i contro del trasferirsi in Nuova Zelanda. Alla fine leggerai la mia personale conclusione… ma starà a te capire se questo magico Paese possa fare per te oppure no.
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Andare a vivere in Nuova Zelanda: la mia esperienza, in breve
A marzo 2015 sono tornata da un anno di vita in Australia, il Paese che era sempre stato il mio sogno. Sono tornata dopo un anno vissuto a duemila, e ci ho messo pochissimo a buttarmi giù: non trovavo più il mio posto in questa Italia, a livello sia personale sia professionale.
Clicca qui per leggere il racconto del mio ritorno a casa.
Ho resistito poco più di un anno, e poi ho capito che per me, in quel momento, l’unica soluzione sarebbe stata quella di… partire ancora. Per me, il momento di “sistemarmi” non era ancora arrivato: mi serviva un’altra esperienza all’estero, una nuova avventura.

Ho scelto la Nuova Zelanda un po’ per caso: conoscevo il meccanismo del Working Holiday Visa, sapevo che alcune cose erano molto simili all’Australia e quindi familiari, e poi… volevo andare molto lontano, lo ammetto. Siamo partiti in coppia e abbiamo vissuto per sette mesi nella piccola dependance di una famiglia piuttosto agiata, nella cittadina di Nelson. Ho lavorato come ragazza alla pari e, nel tempo libero, come freelance da remoto. Alla fine dei sette mesi, abbiamo acquistato un furgoncino, lo abbiamo rimodellato e siamo partiti alla scoperta di tutta la Nuova Zelanda, in cinque mesi di viaggio.
Di questa mia esperienza devi sapere due punti fondamentali:
- Siamo partiti con il visto vacanza-lavoro della durata di un anno: un visto temporaneo, con una scadenza ben precisa. Non c’era nessuna intenzione di provare a restare più a lungo.
- È stata comunque una permanenza inusuale: non avevamo una casa nostra e per quasi la metà del tempo abbiamo viaggiato.
Trasferirsi in Nuova Zelanda: pro e contro
Durante la nostra permanenza abbiamo incontrato diverse persone straniere: italiane e non, in NZ per un periodo temporaneo o permanente. Tutte le storie – la nostra e la loro – sono diverse, per cui va da sé che questo mio post non vuole assolutamente essere una qualche guida definitiva sul trasferirsi in Nuova Zelanda. Cercherò, però, di darti alcuni spunti (oggettivi e personalmente percepiti) sulla quale potrai riflettere attentamente.
I pro (reali)
Andare a vivere in Nuova Zelanda comporta certi aspetti positivi, innegabilmente o quasi: sono quegli aspetti che mi metterebbero voglia di ripartire immediatamente.
La libertà individuale
In termini molto generali, si può dire che in Nuova Zelanda si vive liberi. Si è liberi di esprimersi, di professare la propria religione e il proprio credo politico senza problemi, di esercitare una democrazia reale e rispettosa dei cittadini.
La natura e i paesaggi
Non ci sono dubbi: la Nuova Zelanda è casa di paesaggi tra i più belli al mondo. La diversità ambientale è una vera e propria ricchezza per questo Paese: il panorama cambia nel giro di pochi chilometri e regala a chiunque un senso immediato di benessere. Foreste immense, aree geotermali, vulcani, spiagge infinite, boschi rigogliosi, laghi e fiumi, importanti aree verdi nelle città: non manca niente!
La vita all’aria aperta
Andare a vivere in Nuova Zelanda significa muoversi verso una vita sempre più all’aria aperta: così tanta natura ti porterà a farlo in modo naturale! È un Paese perfetto per chi ama stare fuori alla luce del sole, e per tutti gli sportivi amanti dell’outdoor. Questo succede anche perché in Nuova Zelanda si respira una delle aree più pure di tutto il globo terrestre!
Il rispetto per l’ambiente
Al punto precedente è legato il rispetto per l’ambiente: non solo esistono diverse iniziative a tutela della flora e della fauna autoctona, ma i cittadini sono generalmente molto più rispettosi: troverai strade pulite, spiagge immacolate, persone che neanche si sognano di buttare le carte a terra, che fanno la raccolta differenziata e che acquistano nei mercati locali. Vivere a così stretto contatto con la natura ti porta inevitabilmente a comprenderne l’importanza, per oggi e per il futuro.
L’economia in crescita
La famosa crisi ha raggiunto anche le coste lontane del Paese dei Kiwi, ma andare a vivere in Nuova Zelanda significa dare fiducia a un sistema economico in crescita, dove la disoccupazione esiste ma non è tragica (si attesta intorno al 4% in questo periodo), la pressione fiscale non toglie il fiato e le menti sono aperte e flessibili.
La burocrazia snella e la mancata corruzione
Secondo alcune statistiche piuttosto recenti, il sistema sociale della Nuova Zelanda sembra essere molto più semplificato rispetto ad altri che, diciamo, conosciamo più da vicino. La burocrazia neozelandese non è assolutamente una passeggiata, ma di sicuro certe cose (come comprare una macchina o avviare un’attività commerciale) si riescono a fare in modo più veloce e indolore. Inoltre, anche l’indice di corruzione è veramente basso in Nuova Zelanda.
La quasi totale assenza di criminalità
E ancora un altro importantissimo pro del trasferirsi in Nuova Zelanda: i livelli di criminalità sono molto bassi, in termini sia di micro-criminalità sporadica sia di criminalità organizzata o terrorismo (nel 2015, la Nuova Zelanda era al quarto posto nella classifica dei Paesi più pacifici nel mondo). Naturalmente nelle grandi città la situazione non è mai idilliaca, ma a Nelson dove abitavo io si potevano lasciare le porte aperte tranquillamente; in generale, ci si sente enormemente più tranquilli in ogni caso: furti, aggressioni e violenze fanno davvero notizia in questo Paese.

La sicurezza… da altri punti di vista
Due fattori positivi dal punto di vista della sicurezza. In primo luogo, gli animali: al contrario della vicina Australia, in Nuova Zelanda non esistono serpenti e la quantità di animali velenosi e mortali e infinitamente più bassa. In secondo luogo, il rischio nucleare: in questo Paese non ci sono centrali nucleari e non ne è prevista la costruzione.
La serenità nel crescere i bambini
Abbiamo incontrato alcune famiglie di ragazzi italiani che hanno deciso di trasferirsi in Nuova Zelanda per crescere i loro figli: io li capisco eccome! La Nuova Zelanda è un posto sicuro, pulito, tranquillo; i ragazzini girano da soli senza problemi, i bambini possono camminare a piedi nudi nei parchi, l’assistenza sanitaria è ottima e le opportunità per il tempo libero sono tantissime. Anche il sistema scolastico non è niente male: i bambini imparano tanto sul campo e partecipano a diverse attività manuali, artistiche, sociali e sportive.
La multiculturalità
Quasi il 70% della popolazione neozelandese è di origine europea, e migliaia di abitanti vengono da moltissimi Paesi del mondo, dalla Cina agli Stati Uniti. La mentalità media in Nuova Zelanda è estremamente aperta, tollerante e accogliente: la multiculturalità è vista e vissuta come un dono, c’è curiosità e apertura nei confronti di viaggiatori ed expat, i quali costruiscono comunità forti e ben integrate. Anche i vecchi dissidi con la popolazione Maori sembrano appianati: i Maori sono un popolo saggio, allegro, amante della natura e davvero ospitale.
La meritocrazia
La Nuova Zelanda è il Paese per chi ha voglia. Voglia di fare, di imparare, di rimboccarsi le maniche, di essere umile e paziente. Se si hanno queste caratteristiche e determinate competenze, in Nuova Zelanda si può tutto! A prescindere dall’età, i trascorsi o la provenienza geografica. È davvero un Paese meritocratico, dove quello che sei vale di più delle referenze che metti in mostra. Allo stesso modo, chi non ha voglia di fare e cerca scorciatoie, in un Paese come questo ha vita veramente difficile.
I contro (reali)
Prima di andare a vivere in Nuova Zelanda, ci sono da mettere in conto anche alcuni aspetti negativi che, dal mio punto di vista, risultano perlopiù oggettivi e non opinabili.
È facile arrivare, ma non è facile restare
Con il visto vacanza-lavoro o un visto studentesco si arriva facilmente, soprattutto se si proviene dall’Italia o da altri Paesi con cui la Nuova Zelanda è in buoni rapporti. Si viene, ci si gode il Paese si vive al massimo il visto… che, però, è di carattere temporaneo. Pensare di trasferirsi in Nuova Zelanda in modo permanente, specialmente a una certa età e/o con una famiglia a carico, è tutta un’altra storia. Servono un grandissimo impegno, un certo capitale e delle capacità fuori dal comune… e, sì, anche una bella dose di fortuna.
L’isolamento dal resto del mondo
È innegabile che la Nuova Zelanda sia completamente isolata da tutto il resto del mondo: tolte le piccole isole del Pacifico, c’è l’Australia e poi… niente. E comunque, Auckland dista da Sydney oltre 2.000 chilometri e tre ore e mezzo di aereo! Insomma, alla lunga ci si sente un po’ fuori dal mondo, fare un viaggio internazionale di un weekend è impensabile, si devono mettere da parte parecchi soldi per qualsiasi tipo di viaggio… per chi viene dall’Italia, la lontananza con la madrepatria è tanta: le ore di fuso orario sono 10/12, si è proprio letteralmente dall’altra parte del mondo (24 ore di volo ti dicono qualcosa?) e mantenere i contatti con i propri familiari e amici non è per niente semplice, proprio a livello logistico.
Il costo della vita abbastanza elevato
Non facciamoci illusioni: trasferirsi in Nuova Zelanda significa mettere da parte qualsiasi sogno di una vita vissuta a basso costo. Andare al supermercato è ogni giorno un piccolo salasso, specialmente quando si vogliono acquistare prodotti fuori stagione o che vengono da lontano. Andare a mangiare fuori, acquistare una casa, comprare dei vestiti di qualità, bersi una birra al pub: benzina a parte, il costo di tutti i beni di prima necessità e di tutti gli sfizi è elevato, soprattutto quando ci si sposta verso le grandi città (ma anche nei centri molto piccoli è così, visti i costi di trasporto verso le zone più isolate). A questo si aggiunge il fatto che, al contrario dell’Australia, gli stipendi medi non sono da capogiro. In poche parole: si lavora tanto e si guadagna tanto ma, se si vuole fare una vita dignitosa togliendosi qualche sfizio, mettere da parte molti soldi non è così semplice come si pensi.
Alcuni problemi sociali rilevanti
L’isolamento della Nuova Zelanda, e delle singole città all’interno della Nuova Zelanda – dove le distanze tra i centri abitati medi possono essere anche molto elevate –, porta ad alcuni problemi di carattere sociale: per dirla in parole povere, gli stimoli esterni sono piuttosto scarsi, non ci sono scambi reali con altri Paesi, la vita è piuttosto statica, e quindi si tende a cercare il divertimento in altri modi. L’abuso di alcol e di sostanze allucinogene, così come la guida in stato di ebbrezza, sono problemi da tenere in considerazione.
Alcuni problemi geologici (e non solo) rilevanti
Uno dei contro più spaventosi, ma anche ineluttabili, del vivere in Nuova Zelanda è la convivenza con il rischio potenziali di disastri geologici. La faglia tettonica sulla quale si trova la Nuova Zelanda (soprattutto l’Isola Sud) la pone nei primi posti della classifica dei Paesi più a rischio sismico del mondo, con una media di 15.000 terremoti all’anno; la stessa cosa vale per il rischio legato agli tsunami. Cosa dire, poi, dei vulcani? Soprattutto nell’Isola Nord ce ne sono parecchi attivi; uno in particolare, il Taupo, se eruttasse sarebbe in grado di spazzare via gran parte dell’isola. Infine, sull’Oceania in generale il cosiddetto “buco dell’ozono” sembra essere spaventosamente grande: i raggi ultravioletti qua fanno malissimo, e i tumori alla pelle sono molto più frequenti che da noi.

Andare a vivere in Nuova Zelanda per me: i pro e i contro percepiti
In questo paragrafo ti parlo di quei pro e contro dell’andare a vivere in Nuova Zelanda che, secondo me, possono essere percepiti come aspetti positivi o negativi in base agli occhi di chi legge. Sono i pro/contro relativi, insomma 🙂
Il clima: mite… e impietoso
Molto spesso, il clima neozelandese viene descritto come buono: piuttosto simile a quello italiano, però con inverni meno freddi ed estati meno calde. Un clima mitigato dal mare, piovoso abbastanza da regalare zone verdissime, ma anche soleggiato per godersi le spiagge al massimo. È anche vero, però, che il clima in questo angolo di mondo può davvero arrivare a non avere pietà per niente e nessuno: soprattutto in alcuni periodi dell’anno, le perturbazioni possono essere anche molto serie, quasi cicloni, e distruggere tutto quello che trovano. Sul sito del servizio meteorologico neozelandese le allerte meteo sono all’ordine del giorno tra maremoti, nubifragi e frane. E il vento? Per chi lo odia (come me…) la situazione è durissima: Weelington è la capitale mondiale più ventosa che esista, ma tutto il Paese è costantemente battuto dal vento. Per diversi mesi all’anno, il Southerly soffia fino a 160 chilometri orari: non è una passeggiata!
Lo stile di vita
Uno stile di vita rilassato, tranquillo, sereno, pacifico, calmo, pigro. Un Paese in cui nessuno ti giudica, l’apparenza non conta, puoi andare al supermercato scalzo o al bar in pigiama, avere i capelli rosa o i piercing dalla testa ai piedi. Puoi essere quello che sei e quello che vuoi essere. Le giornate scorrono serene, non c’è frenesia, e anche nelle grandi città non ci sono tutto quel caos e quello strombazzare di clacson così tipici da noi.
Bello, vero?
Peccato che tutta questa rilassatezza possa diventare estremamente pesante, soprattutto per le persone come me che invece sono frenetiche per natura. Nel nostro mondo un po’ di frenesia non guasta, non credi anche tu? Non credi anche tu che il confine tra tranquillità e noia possa essere molto labile? E poi: bellissimo, meraviglioso poter andare in giro vestiti come si vuole senza dover essere per forza sotto l’occhio giudicante degli altri… ma sarebbe facile, per noi italiani, rinunciare al nostro stile innato? E sarebbe facile, per noi europei in generale, comprendere il confine tra libertà e mancanza di decoro e rispetto del prossimo?
La storia e la vita in società
Per noi europei, il fatto che la storia neozelandese abbia solo qualche secolo di vita può essere pesante, alla lunga. Siamo abituati a bellezza e magnificenza, tra cattedrali, palazzi storici, borghi medievali: qui, niente di tutto questo. Credimi: può sembrare un fattore di poco conto, ma solo dopo qualche mese senza ci si rende conto di quanto questa “skyline” europea faccia parte del nostro DNA in maniera indissolubile!
E, soprattutto per noi italiani, nel DNA c’è anche un certo modo di stare in società: uscire con gli amici, ritrovarsi per cena, trascorrere la pausa pranzo insieme… qualsiasi occasione, per noi, è buona per stare allegri in compagnia. In Nuova Zelanda non è proprio così: la nostra host family ha incontrato gli amici tre volte in sette mesi e, come loro, le persone in generale tendono a stare per conto proprio (in famiglia) o a uscire solo in determinate occasioni. Anche per il più schivo degli italiani, una cosa del genere è abbastanza impensabile!
La gastronomia
Quando si accostano concetti come cibo e Nuova Zelanda, molta gente storce il naso in maniera inconscia. Qui la gastronomia tipica è quella anglosassone, che molti riducono al fish&chips e poco più. La verità è che l’offerta gastronomica neozelandese è molto varia, perché rispecchia la sua enorme multiculturalità e la sua capacità di assorbire come una spugna le tradizioni e i costumi altrui. Il pro, quindi, è la possibilità di trovare cucine e piatti provenienti da tutto il mondo, spesso cucinati con ingredienti freschi; e, anche, di vivere dentro a una delle culture del caffè più valide e sentite al mondo. Il contro? Non c’è bisogno di dirlo: la cucina italiana è oggettivamente una delle più apprezzate al mondo. Ma non è solo questo: la cura a cui siamo abituati nei confronti del cibo, di una ricetta, dei piatti tramandati da nonna a nipote, delle combinazioni di gusti, della convivialità della tavola e del gusto di sedersi a tavola non solo per nutrirsi ma anche per provare piacere… in Nuova Zelanda no, non esiste.

La lontananza: fisica e mentale
Per me, il più grande lato negativo in assoluto dell’andare a vivere in Nuova Zelanda è il senso di isolamento.
La Nuova Zelanda è LONTANA. Lontana in un modo che, finché non ci sei stato, non lo puoi percepire: avevo già avuto questa sensazione in Australia, e in Nuova Zelanda è ancora peggio. In Nuova Zelanda si è lontani da tutto ciò che accade nel resto del mondo, sembra di essere intrappolati in un’isola – un’isola felice! Ma pur sempre un’isola – senza via di scampo; sembra di guardare da un angolino la vita che scorre nel resto del pianeta senza poter fare niente, senza poter partecipare.
Gli spazi sono ampissimi (perché neanche cinque milioni di persone vivono in un Paese grande quanto l’Italia) e c’è posto per tutti; ma, al contrario di quello che pensiamo a prima vista, tutti questi grandi spazi possono soffocare noi europei, che siamo abituati a spostarci anche solo di mezz’ora per trovare qualcosa di mai visto, e anche solo di un’ora di aereo per scoprire una cultura nuova.
Il mio responso finale: trasferirsi in Nuova Zelanda è un sì se…
Dopo aver vissuto in Nuova Zelanda per un anno, mi sono resa conto di due cose (forse scontate, ma tant’è). La prima è che, tutto sommato, in Italia non si vive così male come si pensa. La seconda è che, in ogni caso, un Paese oggettivamente perfetto non esiste proprio al mondo. Un posto può però essere perfetto soggettivamente e io, secondo il mio modestissimo e non assoluto parere, credo che andare a vivere in Nuova Zelanda sia la scelta migliore della vita per chi:
- Ha un forte spirito di adattamento nei confronti di uno stile di vita diverso;
- È capace di provare spirito di avventura, una fortissima tolleranza, zero razzismo e grande apertura mentale;
- Ha voglia di farsi il mazzo per ottenere ciò che vuole, e crede nella meritocrazia e nel duro lavoro;
- Non si fa spaventare da un vento infinito, da una pasta scotta o da un terremoto di media portata. E non si fa spaventare non solo per qualche mese, ma per tutta la vita;
- Non ha l’interesse di arricchirsi in maniera esagerata, ma solo di vivere in un posto tranquillo e senza alcun tipo di pretesa;
- Desidera far crescere i propri figli in un luogo pulito e sicuro, ma necessariamente lontano dalla cultura, le tradizioni e la storia italiana/europea;
- Non ha forti legami familiari o di amicizia in patria, oppure non ha paura del rischio di doverli recidere quasi del tutto.
Se anche solo uno o due di questi punti ti lasciano perplesso – come è successo a me –… pensaci bene! Altrimenti: parti! Con la predisposizione giusta, la cosa certa è che la Nuova Zelanda ha davvero tantissimo da dare. 🙂
[Tweet “Andare a vivere in Nuova Zelanda: sì o no? Qui provo a rispondere!!”]
Cosa ne pensi di questa lunga lista di pro e contro sull’andare a vivere in Nuova Zelanda? Sei d’accordo con me, o ci sono cose che non hai riscontrato? E se non hai mai vissuto in Nuova Zelanda ma vorresti farlo, il tuo responso finale è sì o no? Raccontamelo con un commento 🙂

Stefania C.
Novembre 20, 2018Ero molto incuriosita dal titolo del post e credo che tu abbia spiegato molto bene i pro e contro di vivere in NZ. Io andrei subito per la bellezza della natura, gli spazi sconfinati e la vita tranquilla, scegliendo però una zona poco ventosa 🙂 Però non so se riuscirei a stare alla lunga in un posto lontano da tutto, in fondo qui in due/tre ore d’aereo possiamo andare praticamente in tutta Europa. In Nepal avevo incontrato diversi neozelandesi, molto gentili, che mi avevano dato l’idea di essere ospitali.
Agnese - I'll B right back
Novembre 20, 2018Eh sì, il problema è proprio quello: alla lunga, essere così lontano da qualsiasi cosa può diventare davvero pesante! Mi sentivo così dopo pochi mesi, non voglio immaginare dopo anni 🙂
Certo, è vero che in Nuova Zelanda quei paesaggi sarebbero in grado di risollevarti l’umore all’istante! 🙂
Daniela
Ottobre 24, 2020Ciao, grazie per i tuoi preziosi consigli:
ho trovato molti più PRO che CONTRO nell’andare a vivere in Nuova Zelanda quindi resto dell’idea che tra 2 anni mi butto in questa avventura anche perché, l’Italia sarà anche il Bel Paese, ma è anche il paese delle contraddizioni, della corruzione, del clientelismo, della burocrazia, della disoccupazione ecc. quindi l’unica via di salvezza è darsi alla fuga! Io ho due gemelle che vivono da 7 anni a Melbourne e trasferirmi in Nuova Zelanda mi permetterebbe di essere più vicina a loro e sono certa che avrò zero rimpianti nell’avere lasciato l’Italia. Grazie per i tuoi chiarimenti
Agnese - I'll B right back
Dicembre 17, 2020Ciao Daniela, sono molto contenta di aver chiarito i tuoi eventuali dubbi! Io sono convinta che nessun Paese sia perfetto, tutti hanno i loro pregi e i loro difetti. Sta a noi trovare quello che più si avvicina alle nostre esigenze e inclinazioni! Spero tanto che la Nuova Zelanda sia così per te 🙂
Sgrufetta
Novembre 20, 2018Complimenti per l’attenta analisi. La Nuova Zelanda mi ha da sempre affascinato molto, ha dei paesaggi e uno stile di vita meraviglioso, ma indubbiamente come dici giustamente tu, anche dei contro, o meglio, degli altri aspetti da considerare prima di pensare a un trasferimento.
Agnese - I'll B right back
Novembre 20, 2018Grazie mille! Sì, credo che alla fine ogni Paese abbia i propri lati positivi e negativi! Tutta sta nel capire a quali compromessi scendere 🙂
Sgrufetta
Novembre 20, 2018Concordo. E trovo molto positive queste analisi come la tua, dei pro e contro. Utili per prendere una decisione coscienziosa.
Agnese - I'll B right back
Novembre 29, 2018Spero davvero di poter essere utile a qualcuno allora! Grazie 🙂
Priscilla
Novembre 20, 2018Cara, grazie molte per questo post davvero esaustivo. L’ho letto ben due volte perché è da un po’ che io e il mio compagno stiamo valutando seriamente l’idea di andare a vivere altrove con i nostri bambini.
Quello che hai scritto sarà un punto di riflessione.
Grazie mille!
Agnese - I'll B right back
Novembre 20, 2018Grazie mille, sono contenta se potrò esservi utile anche solo minimamente! È una scelta da ponderare bene, soprattutto se si parte con i bambini e per una meta così lontana. Se in futuro ti serviranno altre info su questo Paese scrivimi 🙂
Filippo Gambino
Settembre 13, 2022Buongiorno, grazie mille per questo articolo sulla Nuova Zelanda. Sono nato a Palermo, sono diventato infermiere a Verona dove ho messo su famiglia per trasferirmi ancora una volta in Sicilia terra natia.
La Sicilia adesso per me é croce e delizia.
La Sicilia é sofferenza per l’inciviltà di chi non rispetta l’ambiente, non conosce regole e pensa solo al proprio tornaconto anche in modo illegale.
La Sicilia é amore per una terra ricca di storia e culture antiche che si fondono con una natura baciata dal mite clima mediterraneo.
La Sicilia é la sofferenza di vedere la mia meravigliosa patria letteralmente violentata dall’inciviltà di chi se ne frega della raccolta differenziata abbandonando decine e centinaia di sacchi neri di spazzatura indifferenziata al centro della carreggiata stradale che poi vengono investiti dalle auto, o dilaniati dai cinghiali, disseminando il contenuto ovunque, trasformando il paesaggio in una discarica con un splendido, azzurro, invitante e caldo mare all’orizzonte.
Il tasso di disoccupazione in Sicilia al 40% cosa potrà offrire tra qualche anno ai miei figli? Solo fatica e sofferenza.
In paese ideale non esiste ma sapere che c’è un luogo dove si può ancora vivere il rispetto per tutto e tutti é una bella consolazione da tenere in considerazione.
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, adesso vedo la Nuova Zelanda come una colonia sul pianeta Marte, una colonia ancora sana e incontaminata dall’inciviltà umana.
Agnese - I'll B right back
Gennaio 4, 2023Caro Filippo, che quadro che hai dipinto della Sicilia! Una terra ricca di contrasti, che potrebbe vivere letteralmente della sua bellezza ma che, purtroppo, viene spesso lasciata a se stessa. Dobbiamo tutti fare la nostra piccola parte per migliorare il luogo in cui viviamo, sperando che gli altri facciano lo stesso e confidando nelle generazioni future. La Nuova Zelanda non è certo perfetta, ma su questo forse ha qualcosa da insegnarci!
Silvia - Appunti in Valigia
Novembre 20, 2018Mia cugina si è trasferita la da qualche anno, sicuramente voglio andare a trovarla un giorno, anche se con due bimbi piccoli mi spaventa un po’ il volo, però direi che non è nella mia top ten dei posti dove mi trasferirei!
Agnese - I'll B right back
Novembre 29, 2018Davvero? E lei come si trova, che dice?
Sicuramente è un viaggio bello pesante da fare con i bambini, però quando riesci vai: ne vale la pena 🙂
Annalisa - Satelite Forever Orbiting
Novembre 20, 2018Bellissima analisi Agnese. Completa e precisa come sempre! Per me, neanche a dirlo, continuano a prevalere i pro 😉
Agnese - I'll B right back
Novembre 29, 2018Grazie mille cara 🙂
Ahaha, dici che non sono riuscita a far passare la Nuova Zelanda come brutta e cattiva?? 😀
Laura
Novembre 20, 2018Sono stata solo un mese in Nuova Zelanda ma condivido molti dei tuoi pensieri: secondo me è un Paese perfetto per un’esperienza di un anno come la tua ma trasferirsi in maniera definitiva prevede un cambio di prospettiva e vita incredibile per noi. La lontananza da tutto con i relativi costi è un grosso limite.
Agnese - I'll B right back
Novembre 29, 2018Infatti credo che bastino anche solo poche settimane per capire se un posto come questo si accorda alla propria personalità! È un Paese perfetto per un viaggio, anche molto lungo… ma andare a viverci è tutta un’altra storia 🙂
ingrid
Novembre 20, 2018La Nuova Zelanda è cosí lontana che l’idea di andarci a vivere non mi ha mai sfiorata. Ho amici che vorrebbero tornarci perché sono originari di quei posti, però alla fine non si decidono mai a fare il passo del “rientro in patria”. Capisco benissimo le tue impressioni, io avrei le tue stesse sensazioni conoscendomi!
Agnese - I'll B right back
Novembre 29, 2018Sì, effettivamente è lontana da tutto e da tutti, a volte viene quasi dimenticata 🙂 Io capisco i tuoi amici! Dopo aver visitato o anche vissuto per un certo periodo in Europa, immagino che tornare là sia davvero molto difficile.
Valentina
Novembre 21, 2018Mi è piaciuto molto questo post! Hai presentato davvero in modo dettagliato ed esaustivo i motivi per scegliere o no la Nuova Zelanda come luogo in cui vivere. Personalmente, desidero ardentemente visitare questa terra! Ma non so se ci vivrei a lungo, anche se rispecchia molto i miei gusti e il mio stile di vita!
Agnese - I'll B right back
Novembre 29, 2018Ti ringrazio, spero che possa essere utile a qualcuno 🙂
Beh, se rispecchia i tuoi gusti e il tuo stile di vita… almeno un bel viaggio lungo te lo dovresti concedere!! 🙂
Antonio
Agosto 16, 2019Vivo in Australia da 15 anni ed è incredibile come tu sia riuscita a cogliere in maniera così adatta tutte le sensazioni che ho provato io ..
In special modo quando hai detto che ti sembra di veder la vita passare senza potervici partecipare , o quando hai parlato del confine tra noia e rilassatezza . Mi accingo a trasferirmi in Nuova Zelanda , speriamo bene
Agnese - I'll B right back
Agosto 18, 2019Ciao Antonio, sono contenta di essere riuscita a trasmettere le sensazioni di molti! Sono cose che davvero si possono capire solo quando si provano! Buona fortuna per la NZ, ti piacerà 🙂
Giuseppe
Gennaio 10, 2020Grazie di Cuore per la Tua recensione, per me è la seconda volta che torno in nuova Zelanda, ora sono qui per tutto il mese di gennaio, ho quasi 50 anni, penso di aver girato abbastanza per il mondo e il nostro occidente l europa… la percepisco sempre più in decadenza rispetto a venti anni fa…..per questo non penso proprio che mi mancherebbe, ne ho abbastanza piene le scatole… Mentre adoro la natura di questo paese e certo sicuramente non sarà il posto assoluto per vivere… Ma ci vivrei volentieri e sto valutando di trasferirmi. Grazie ancora!
Agnese - I'll B right back
Gennaio 10, 2020Grazie a te Giuseppe per questo bel commento, ti auguro tanta fortuna e che tu riesca a raggiungere il tuo obiettivo di trasferirti!
Linda
Giugno 26, 2020Un bell’articolo, scritto bene e molto comprensibile per il lettore diviso così bene in pro e contro.
Adesso ho le idee molto più chiare.
Sicuramente voglio visitarlo per lungo e per largo,, ma vento isolamento cordialità molto lontana da quella italiana, sarebbero ostacoli non piccoli per trasferirmi e viverci per sempre.
Grazie alla scrittrice e anche a chi ha commentato raccontando la sua esperienza.
Agnese - I'll B right back
Giugno 27, 2020Ciao Linda, grazie a te per aver letto!! Sono contenta che il post possa esserti utile. Il consiglio è sempre quello di andare e di provare tutte queste sensazioni sulla propria pelle: per ognuno è diverso! In bocca al lupo e buon viaggio 🙂
francesco
Settembre 3, 2021Da molto tempo, in angolo della mia mente, riposto come un vecchio libro mai letto ma che non voglio buttare, c’è un progetto, un’illusione, un sogno che consiste nella decisione di partire ed andare a vivere con la mia famiglia in Nuova Zelanda. È stato un vero piacere leggere questo articolo così ben fatto, a tratti perfino emozionante. Ancora mi trastullo a pensare se voglio andarci o no, nel frattempo mi sono goduto questa bella finestra su questo paese così lontano ed attraente. Grazie
Agnese - I'll B right back
Novembre 2, 2021Grazie mille Francesco per questo bellissimo commento! Sono contenta che il mio post ti abbia fatto emozionare. Continua ad aprire quel cassetto ogni tanto, così non si accumula troppa polvere… chissà che poi, un giorno, arriverà il momento di iniziare a leggere quel libro!! In bocca al lupo 🙂
Andrea
Marzo 6, 2022Grazie per il tuo resoconto!
Mi è piaciuto leggerlo e a tratti mi è sembrato di essere là con te.
Agnese - I'll B right back
Marzo 9, 2022Grazie a te, sono molto contenta che ti sia piaciuto! 🙂
Iris
Aprile 1, 2022Ciao Agnese, grazie per aver descritto così dettagliato e chiaro questo articolo che mi interessa molto, noi siamo stati 1 mese nel 2013 e non ti nascondo che per 1 anno ci abbiamo pensato molto ma poi nel 2015 arrivò nostro figlio e abbiamo accantonato l’idea , però è sempre lì pronta ad affiorare per quanto io ami l’Italia mi manca proprio quella libertà che tu descrivi, e penso che la tanta storia e tradizione che noi abbiamo in Europa senza la libertà non è che valga molto ! Però non so se avrò mai il coraggio di farlo ❤️
Agnese - I'll B right back
Aprile 5, 2022Ciao Iris, grazie a te, sono contenta che l’articolo ti sia stato utile! Capisco quello che dici… ci vorrebbe il giusto equilibrio! Purtroppo non esiste il Paese oggettivamente perfetto, per cui credo che la cosa migliore sia sempre scegliere ciò che va meglio per noi a livello personale. Qualsiasi sia la vostra decisione, vi auguro ogni fortuna. 🙂
Patrizia
Giugno 24, 2022Penso che con i tempi che stiamo attraversando qui in Europa io vorrei tanto morire di noia in New Zeeland….
Agnese - I'll B right back
Luglio 4, 2022Ah beh certo, quello è tutto un altro discorso! 🙂
Domenico
Giugno 18, 2023Ciao,
grazie delle tue impressioni.
come molti sono molto perplesso sulla piega che l’Europa sta prendendo, perciò sono molto attrratto da un paese che sappia coniugare modernità e natura.
Sto cercando di vendere la mia attività turistica e immobili compresi per poi fare un viaggio di ricognizione per capirci qualcosa direttamente.
Uno dei problemi sarebbe quello di capire che mestiere potremmo fare là. Noi genitori siamo vecchi ormai e i figli uno vuole fare un corso biennale a Milano di programmatore, l’altro è un genio e sa fare tutti i lavori, ma non ha un titolo particolare.
Agnese - I'll B right back
Giugno 19, 2023Ciao Domenico, spero che il mio articolo ti abbia aiutato a farti le prime impressioni della Nuova Zelanda! Un viaggio di ricognizione è un’ottima idea se se ne hanno le possibilità. Lì di opportunità di lavoro ne esistono un po’ di tutti i tipi, anche se forse in maniera diversa rispetto a qua. Nel vostro caso, una famiglia con persone, interessi e abilità diverse, forse converrebbe mettersi in contatto con un consulente che conosca alla perfezione la situazione e sappia consigliarvi al meglio. In ogni caso in bocca al lupo!
Domenico
Luglio 7, 2023grazie,
dove posso trovarlo questo consulente?